Camminai fino ad arrivare a casa, lui era alla porta affianco, la aprì e senza nemmeno guardarmi la richiuse. Aprii la porta e buttai a terra la borsa. Levai le scarpe e le salii sopra, facendo battere i piedi, ricoperti da calzini rosa e di lana, sulle scale in legno. Mi sentivo  persa, da sei mesi e qualche giorno. Mi sentivo sola, come un cane che viene abbandonato. Mi sentivo triste, come poche volte mi è capitato.. e mi manca. Mi manca il mio migliore amico. Quello con cui ho riso, pianto, dimenticato, quello con cui ho costruito i pezzi di me. Quello che ha dato vita ai ricordi più belli della mia vita. Mi sento come qualcuno che ha perso tutto.. la parte più grande del cuore, o forse il cuore intero.
Mi buttai sul letto con il cellulare tra le mani, sperando in un suo messaggio come ogni volta.. Una telefonata, un messaggio, un “ciao”.. nulla.
Lui non mi parlava più. Non lo faceva da mesi ed io stavo male… Ho provato mille e mille volte a chiamarlo, ma non mi rispondeva. Ho provato a parlargli, ma non mi ascoltava. Ho provato a scrivergli, ma non mi leggeva.. Ho provato a dirgli che sono innamorata di lui, ma dalle mie labbra non è uscito alcun suono. Si è allontanato così, da un giorno all’altro. Eravamo stesi sul prato l’ultima volta, e gli ho detto: “ti voglio bene, sai?” e lui ha sorriso, baciandomi il naso.
Mi mancano i suoi baci, i suoi abbracci e il suo ridere per le sciocchezze…
Il mio nome è Faith, e sono innamorata di una persona che non mi parla più .
Senza che nemmeno me ne fossi resa conto sentii le lacrime rigarmi il viso, come l’acqua della doccia, solo che quest’acqua bruciava come carbone. E ad ogni lacrima il cuore si contorceva, lo sentivo soffrire, morire, seccarsi e frantumarsi ad ogni lacrima. Strinsi forte il cuscino e iniziai a singhiozzare nell’inutile tentativo di reprimere le lacrime. Ho fatto mille incubi sulla mia vita senza lui, ma magari questo fosse un incubo. Sono sveglia, vivo, respiro, ma mi sento morta, senza cuore né anima.
La casa era vuota e i miei singhiozzi si sentivano ovunque.  Mi alzai dal letto e andai alla finestra, vedendo una fievole luce provenire dalla finestra della stanza accanto, quella in cui ho giocato da bambina, quella in cui ho riso e pianto, e quella dove mi sono innamorata, senza accorgermene, con tutta la naturalità del mondo, senza sforzo o presunzione, senza obblighi né regole. Mi sono innamorata.
Camminai fino al bagno guardandomi allo specchio, che schifo. Gli occhi gonfi e rossi, le sopracciglia aggrottate e le labbra tremanti e il corpo gracile.
Ritornai sul letto e mi ci sedetti prendendo il cellulare tra le mani tremanti.
Uno, due, tre squilli.. “risponde la segreteria telefonica di Niall, se vuoi dirmi qualcosa, fallo dopo il beep”.
Il segnale acustico squillò  nel mio orecchio mentre io stavo ancora cercando di rielaborare le parole da dire..
“Avrei voluto parlarti in modo diverso, magari non con la segreteria.. ecco tutto.” Dissi prima che un singhiozzo mi morisse in gola “So che sei a casa, sei ancora il mio vicino, sai? Per me sei ancora il mio migliore amico, mentre per te.. no. Ad ogni modo..” un singhiozzo interruppe il mio inizio “ Nessuno capisce quanto mi manchi. Perché è così. Mi manchi. Mi manca come eravamo abituati a parlare, mi mancano tutte le cose che eravamo abituati a fare.. Cerco di non ammettere a me stessa che mi sento ancora così, come se stessi morendo, nonostante siano passati già sei mesi e mezzo. Nessuno sa che continuo a svegliarmi pensando a te ogni giorno. Continuo a pensare a te che mi manchi davvero. Perché ti amo e nonostante tutto il male che ho sopportato in vent’anni, questo è il peggiore. Vorrei rinunciare a tutto ciò che ho, a tutto ciò che sono solo per essere tutto ciò che non siamo.”
Misi giù il telefono e mi stesi sul letto a pancia all’aria, stringendo gli occhi per far uscire le lacrime.
In cuor mio speravo di essere stata per lui la migliore amica perfetta, proprio come lui lo è stato per me. Ma perché deve finire sempre così? Perché quando un’amicizia è grande, finisce con il trasformarsi in amore? La verità è che non ho mai provato nulla di così lacerante, doloroso, ma tremendamente necessario per qualcuno…
Sentii la porta di casa aprirsi e chiudersi e il rumore delle chiavi che venivano poggiate sul tavolino. Guardai l’ora e molto probabilmente era mia madre che tornava da lavoro. Mi ricomposi, spogliandomi e mettendomi il pigiama. Erano le dieci e mezza, così mi misi sotto le coperte e chiusi gli occhi, ma li riaprii all’istante quando sentii la porta della mia camera aprirsi. Mi alzai a mezzo busto dal letto, lasciando cadere altre lacrime non appena mi ritrovai quegli occhi azzurri puntati nelle mie iridi verdi.
Mi alzai di scatto correndo verso di lui dandogli dei pugni sul petto con tutta la forza che avevo.
“ Perché lo hai fatto? Ti odio! Vaffanculo Niall! Avevi promesso che saremmo rimasti amici per sempre! Perché?!” urlavo piangendo.
Niall con una mossa ferma mi prese i polsi e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
“ non voglio farti soffrire, Faith” mi disse quasi in un sussurro.
“e allora perché te ne sei andato?” chiesi piangendo.
Lui alzò lo sguardo lucido, le guance erano segnate da qualcosa di trasparente ma che i miei occhi riuscivano a vedere.
“ perché ti amo più di quanto tu possa credere..” mi disse “ e tu sei troppo giovane per amare una persona che presto morirà” mi disse piangendo.
“ che dici?” dissi spaventata
“sono malato.. e ..sto morendo…” disse guardandomi.
Non volevo crederci.. Non potevo. L’unica cosa che feci fu avvicinarlo al mio petto, prendendo la sua testa tra le mani, lasciando che cadessimo all’indietro sul mio letto. Sentii le sue braccia cingermi le spalle mentre le sue lacrime bagnavano ancora il mio petto. Iniziai a piangere più di prima.
“non è vero.. ti prego dimmi che non è vero. Che questo è uno stupido scherzo e che rimarrai con me.. dimmi che rimarrai con me per le cose importanti o quelle stupide, dimmi che rimarrai con me per tenermi compagnia quando piove e dimmi che resterai al mio fianco perché sei il mio migliore amico…” dissi tra una lacrima e l’altra.
“ ti amo Faith” disse guardandomi.
Il suo viso era segnato da qualcosa che non riusciva a non mostrare.. Gli occhi stanchi e lo sguardo triste. Quello non era Niall..
“ ti amo anche io”
Così in un attimo premette le sue labbra sulle mie, lasciando che le nostre lingue si incontrassero, si capissero e si amassero.
Nei mesi seguenti lui andava peggiorando.. Impallidiva sempre di più e la leucemia lo stava portando via. Eravamo all’ospedale quando accadde…
“forse c’è una speranza..” disse il dottore
E così fu, la cura ritardò la morte imminente di appena quattro anni.
Gli strinsi forte la mano l’ultimo giorno, lo guardai piangendo e gli dissi.
“verrò da te prima possibile, ricordalo”
Non volevo farmi capace che stava andando via. Ma lui mi sorrise e mi disse “ti amo” per un’ultima volta. Il 26 di ottobre non persi solo l’amore della mia vita, persi il mio migliore amico e il padre di mia figlia, Beth.
Dopo nove mesi nacque Beth. Era uguale a lui. Stessi occhi e stesse labbra, stesso sguardo e atteggiamento. In ogni abbraccio di quella bimba c’è un po’ di lui, e mi si stringe il cuore ogni domenica, quando la porto con me al cimitero e lei fa “ciao ciao” con la manina al papà e mi dice: “tornerà presto mamma, vero?” Ma questo mi insegna che nella vita quasi niente va come vorremmo che andasse.. Nonostante tutto ridiamo, cresciamo e viviamo…ma più di ogni cosa.. Amiamo.