Orion Black squadrò Walburga, "Quel ragazzo sta rovinando suo fratello...sono stufo, è un ribelle, uno zotico, un traditore!" disse con stizza
"Lo so, Orion e poi è sempre in giro con quei traditori del loro sangue, i Potter!  Me lo ha detto Regulus."
Sirius e Regulus stavano lottando tra di loro per decidere chi doveva guardare dal buco della serratura.
 Ovviamente, il fratello maggiore vinse, ed il più piccolo fu costretto ad abbassarsi per vedere dallo spiraglio sotto la porta.
"Sei un pallone gonfiato!" mormorò Regulus strattonando la caviglia di Sirius con delicatezza.
"Dobbiamo prendere seri provvedimenti!" disse bruscamente Orion "Intanto, cambieremo Regulus di stanza, non voglio che dorma più con Sirius, è grande abbastanza per dormire da solo! E per quanto riguarda quel traditore lo punirò come merita!" tuonò.
Regulus lanciò un occhiata spaesata verso il fratello maggiore.

Sirius strinse le labbra cercando di non dare a vedere il lieve timore che si stava impadronendo di lui.
La voce di Walburga interruppe i pensieri dei due ragazzi "Credo di conoscere la punizione adatta, Orion caro. E' da molto tempo che Sirius non sperimenta la Maledizione Cruciatus. L'ultima volta è stato quando è tornato dal suo primo anno ad Hogwarts." La donna abbassò la voce, rendendola più suadente e  malefica "Forse qualche momento passato a soffrire gli ricorderà il suo posto."

Regulus trasalì "maledizione Cruciatus?" sussurrò rabbrividendo e guardando il viso pallido di Sirius.
"Si, è un ottima idea, cara!" ghignò Orion soddisfatto.
Regulus senza rendersene conto si aggrappò alla caviglia di Sirius -sono impazziti- pensò sbiancando.
Sirius sentì svanire l'adrenalina che sentiva ogni volta che origliava qualche conversazione.
Maledizione Cruciatus.
Erano i suoi genitori.
Eppure ne sarebbero stati capaci.
Regulus gli stava stritolando la caviglia.
Sirius si voltò verso il viso di suo fratello.
Era pallido.
Cinereo.
Aveva paura.
Paura per lui.

"Sirius...n.." Regulus non riusciva a parlare, era scioccato.
"E se lo facessimo fare a Regulus?" la voce di Orion arrivò chiara al suo orecchio, e Regulus si acquattò di più contro la gamba di Sirius -non voglio, non voglio, non voglio- pensò febbrilmente nascondendo il viso fra le gambe di Sirius tremando leggermente.
Walburga rise. Con quella risata tipica dei Black. "Oh...ho, Orion. Tu sei l'uomo più malvagio che possa esistere." Rise ancora più forte.
Sguaiatamente. "Ed è per questo che ti ho sposato."
 Orion ghignò "Lo prendo per un sì, mia cara Walburga."
Dietro la porta del salotto di casa Black, Sirius si chinò su suo fratello. Avvicinò il viso al suo orecchio e sussurò con la voce ardente "Non lo farai. Non lo permetterò, Regulus"
Regulus annuì "fai qualcosa!" gemette guardandolo intensamente.
Gli occhi grigi erano nebulosi e fragili, il cuore batteva troppo velocemente.
Sirius annuì freneticamente "Sì sì, non ti preoccupare. Adesso, alzati. Andiamo in camera. Penserò a qualcosa."
Regulus annuì e seguì il fratello verso il piano superiore.

Quando furono arrivati nella loro camera, Sirius disse "Ora...ora mettiti a dormire."
Regulus protestò "Ma, Sirius, non posso! Non riuscirei a dormire nemmeno con una pozione sonnifera! Non voglio, Sirius, non voglio!"
Sirius ghignò "Cos'hai? 5 anni? Vai a dormire."
"Ma Sirius...io non..." provò a protestare nuovamente Regulus

"Basta, Regulus. Tu non devi preoccuparti di nulla. Domattina ti sveglierai e la conversazione che abbiamo sentito non avrà più un fine. Loro non avranno modo di compiere il loro volere." disse Sirius abbassando il tono della voce ad ogni parola.
Regulus sospirò "va bene..." si infilò sotto le coperte con sguardo basso, strinse il lenzuolo guardando il muro.
Aveva paura per Sirius, e non vedeva l'ora che si addormentasse per poter andare a vedere che cavolo succedeva!

Sirius si stese sul letto e voltò lo sguardo verso la finestra aperta.
La stella di Sirio, quella notte, era particolarmente luminosa.
Sapeva cosa avrebbe dovuto fare.
Aveva due possibilità.
Affrontare i suoi genitori o scappare.
O poteva fare entrambe le cose.
Regulus invece si sentiva tremendamente triste, dopo un po' scese dal letto e senza far rumore si arrampicò sulla finestra, si sedette e si mise a guardare malinconico la stelle.
Non voleva perdere Sirius,giurò a se stesso che stavolta avrebbe lottato per quello che amava.
Rimase per diverso tempo fermo a scrutare il cielo con gli occhi rossi per il pianto trattenuto.

Sirius guardò suo fratello che aveva ancora  deciso di non seguire il suo consigli. Ma non disse nulla. Regulus non aveva mai mostrato tanto interesse per lui fino ad ora.
Sì, doveva fare qualcosa.
Più per Regulus che per sé stesso.

Regulus presto finì per addormentarsi sul cornicione della finestra chiusa, le ginocchia erano raccolte al petto e la testa mora e ricciuta era nascosta fra esse, in quel momento sembrava molto più piccolo dei suoi 14 anni.

Sirius fu distratto dal rumore regolare dei respiri profondi di suo fratello.
Regulus si era addormentato.
Era proprio un bambino.
-Ed è mio fratello- pensò Sirius mentre si alzava e si avvicinava al sangue del suo sangue. Lo fissò per alcuni secondi e poi si chinò. Lo prese tra le braccia e delicatamente lo posò sul letto a baldacchino. Lo rimboccò fra le coperte e mormorò "Buona notte, moccioso."