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Autore: Aine Walsh    15/03/2013    4 recensioni
[IN REVISIONE]
È da poco più di due anni che non ci vediamo e so di non essermi comportato nel migliore dei modi nei suoi confronti, ma nonostante ciò lei non ha esitato a corrermi incontro alla prima chiamata. Non mi trovo affatto in una bella situazione, insomma.
* * *
NdA, spiegazioni e altre avvertenze all'interno.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. Secondo flashback
 

14/11/2008

 
La festa si stava rivelando un completo disastro ed Heaven era ansiosa di tornare a casa; peccato solo che Aaron, il suo unico passaggio, fosse di tutt’altra idea. Seduto comodamente sulla poltrona accanto alla finestra, Johnson non aveva fatto altro per tutta la serata che pomiciare e ridacchiare con Sandy Brown (sì, la stessa Sandy Brown biondina e scorbutica che conosceva dai tempi delle elementari), suscitando una strana rabbia che faceva ribollire le vene di Heaven.
Dal canto suo, la ragazza era stata impegnata per gran parte della serata ad evitare Tommy O’Connor e le sue stupide e rozze avances, chiedendo aiuto alla migliore amica che non riusciva a spiegarsi come si potessero rifiutare le attenzioni di uno dei ragazzi più fighi della scuola.
«Non è quello che cerco», aveva risposto semplicemente.
La casa era ormai svuotata di un gran numero di invitati e i pochi festaioli rimasti si strusciavano l’un l’altra oppure dormivano spalmati sui divani o sul tappeto, farneticando qualcosa in preda all’alcool.
Un vero schifo, insomma. Fu esattamente in quel momento che la ragazza capì di non volersi ridurre come quei poveri squinternati fuori di testa. Lei voleva fare qualcosa della sua vita e aveva già una mezza idea di ciò che sarebbe stato il futuro.
Lanciò un’occhiata all’orologio e sospirò: erano quasi le due di notte, un orario certamente poco ragionevole per tornare a casa da sola, ma tentare era sicuramente meglio che restare lì. E poi High Wycombie era un posto tranquillo e casa sua non distava molto. Oltre al fatto che quella specie di rave party aveva assorbito le energie di più della metà della nuova popolazione maschile, che adesso sonnecchiava da qualche parte, ancora ignara del forte mal di testa che l’avrebbe colta tra qualche ora.
Infilò il cappotto e si diresse verso il salone, stando attenta a non pestare qualcuno. La meravigliò trovare il festeggiato, Marcus Williams, russare a bocca spalancata e con la testa reclinata su un tavolino.
Aaron era ancora immobilizzato, inerme tra le grinfie di Sandy, e quasi non si rese conto che Heaven stesse andando via fino a quando questa non sbatté la porta alle sue spalle.
Il cielo era limpido e faceva molto freddo, ma la McCarthy era troppo arrabbiata per accorgersene.
Stupido Aaron, pensava, domani gliene dirò quattro! Sempre se tornerò a parlargli, visto come mi ha trattata stasera.
Era furiosa, amareggiata, delusa e… triste. E proprio questa tristezza la preoccupava, perché aveva paura di dover ammettere quello che sapeva già da un po’. Sbuffò, odiando profondamente le lacrime che le rigavano in silenzio le guance e pensando a quanto tutto fosse sbagliato. Se la prese persino con se stessa, maledicendosi per non essere stata abbastanza forte da evitare la cosa. Ma, del resto, che avrebbe potuto fare?
Percorse qualche metro così, camminando frettolosamente sotto le stelle e asciugandosi gli occhi umidi, fino a quando un bagliore non la raggiunse.
«Sali in macchina».
Per tutta risposta, Heaven accelerò ulteriormente il passo.
«Non dirmi che vuoi andare a casa da sola» ridacchiò.
«E anche se fosse?» sbraitò lei.
«Non te lo lascerei fare. Dai, sali».
«Non puoi impedirmelo».
«Sei sicura? Posso sempre scendere e prenderti con la forza, vedi».
La McCarthy si fermò e roteo gli occhi. «Senti Aaron, la tua compassione è l’ultima cosa che voglio ora».
«Non sono compassionevole, voglio solamente che tu salga perché si gela e ti sei appena ripresa da una brutta influenza. Contenta?».
«Da quando ti preoccupi così per me, eh?».
Il ragazzo la guardò interrogativo, sistemandosi di fronte a lei. «Che vuoi dire?».
Heaven sentì la rabbia impossessarsi del suo corpo e per poco non scoppiò ad urlare; faceva lo stupido o lo era davvero?
«Beh, potresti andare da Sandy Brown, no? Sono sicura che lei saprà dirtelo».
Aaron sgranò gli occhi stupito, capendo quale fosse l’origine del problema. Per un attimo la situazione gli dispiacque, ma poi iniziò a ridere senza neanche sapere bene il perché. «Sandy? E cosa vuoi che me ne faccia di una come Sandy?».
«Non ho avuto l’impressione che vi steste annoiando, strano».
«Ma dai, l’ho sempre detestata e lo sai benissimo». Sospirò profondamente, vedendo l’espressione scettica dell’amica e continuò: «Suo padre ha agganci con il cinema. Pare che stiano cercando qualcuno di abbastanza giovane per un film… ancora non so bene di che si tratta, ma sembra sia qualcosa di grosso».
Heaven stentò a crederci. Davvero era arrivato a questo? «Per quanto mi costi dirlo, odio il pensiero che tu possa sfruttare Sandy per arrivare a suo padre e ottenere qualche ingaggio. Sono schifata, Johnson».
«No, no! – esclamò lui agitando le braccia in aria – Non saltare a conclusioni affrettate! Io non sto sfruttando Sandy! Non ho mica intenzione di portarmela a letto! Non l’ho nemmeno mai baciata e non voglio farlo!».
«La stai illudendo, è lo stesso» rispose la ragazza, riprendendo a camminare.
«Okay, forse hai ragione, ma è il minimo che si merita dopo quello che ti ha fatto nel corso di tutti questi anni».
«Oh, ma che altruista».
«Un giorno mi ringrazierai. Tanto lo so che lo stai facendo già da ora».
E aveva indovinato; ma questo lei non glielo avrebbe mai detto.
«Non capisci dove sta il problema».
«Spiegamelo».
«Come se non ci arrivassi da solo! Non puoi andare in giro a mentire in questo modo, che ne dici?».
«Ma io non sto mentendo!».
«E allora cosa fai?».
«Sto… mettendo in pratica il frutto di anni di studi» azzardò e approfittò subito dell’attimo in cui Heaven si voltò a guardarlo per cimentarsi in una di quelle sue buffe espressioni che la facevano ridere tanto. E nonostante quel tumulto di sentimenti che la travolgeva, la ragazza non poté fare a meno di sorridere e lasciare che Aaron le asciugasse una lacrima alla base dell’occhio destro.
«Non voglio litigare e non voglio che tu mi menta» gli disse con un filo di voce mentre lui la abbracciava.
«Nemmeno io voglio litigare e non voglio che tu pensi cose di questo genere. Tu sei un caso a parte».
La ragazza sbuffò. «Lo dici come se fosse un pregio».
«Per me lo è» rispose, sollevandole appena il mento. Affondò i suoi occhi chiari in quelli ambra di lei, immaginando già cosa avrebbe dovuto (e voluto) fare e non perse un secondo di più nel metterlo in atto.
Quel bacio, così desiderato quanto inaspettato, per poco non fece scoppiare nel petto il cuore di Heaven, che s’imbarazzò nell’accorgersi che voleva quel contatto durasse un po’ di più.
«È un classico, no?», fu la prima cosa che riuscì a dirgli dopo che le loro labbra si fossero separate.
«Cosa?».
«La ragazza che si innamora del suo migliore amico».
«Può darsi. Anche il ragazzo che si innamora della sua migliore amica è un classico, però non vedo dove sia il problema» affermò sorridendo, proprio un attimo prima di tornare a baciarla.

When darkness falls and surronds you...

Sono un ritardo schifosissimo, I'm sorry ç_ç Spero che nel frattempo non vi siate dimenticate di questa umile storia ç_ç
In pratica, ho perso il file. Avevo altri due capitolo pronti, ma il file è misteriosamente evaporato ed ho dovuto ricominciare da capo.
Facile a dirsi, no?
No.
Perchè non ricordavo più un'acca di quello che avevo scritto e ho dovuto ricominciare da capo. Considerate però che sono stata letteralmente sommersa dalla scuola e dalle varie ondate di influenza -.-'
Quindi... uhm... spero che non abbiate intenzione di linciarmi e che questo capitoletto scritto di getto e appena sfornato (?) vi piaccia, anche se so che avrei potuto fare meglio.
Se poi volete proprio essere tanto gentili da volermi pure lasciare una recensione... Okay no, non voglio fare il mendicante xD
Vi mollo, augurandomi di poter buttare giù qualcos'altro durante le vacanze di Pasqua.
Grazie comunque :)

A.



 
  
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