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Autore: madeforsykes    15/03/2013    4 recensioni
Andy era un ragazzo davvero dolce e forte. Dopo aver sconfitto un cancro, cambiò nome alla band in cui cantava e suonava con altri tre ragazzi, rinominandola con il cognome del medico che gli aveva salvato la vita. Non era stato un momento facile ma era in quell’occasione che aveva conosciuto Mollie. Era stato amore a prima vista.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gravity hurts, you made it so sweet  till I woke up on the concrete;

 Le squillò poco dopo il telefono. Andy Brown. Si affrettò a rispondere.
«Pronto?» cercò di nascondere la frenetica felicità che provava.
«Ehi Nina, sono Andy!» disse l’altra voce.
«Dimmi tutto!»
«E’ sorto un problema con i trasporti.. Joel è andato a prendere Janet, la sua nuova fidanzata, quindi siamo a corto di personale!» rise. La sua risata.
«Oh capisco..non preoccuparti dai, verrò la prossima volta!» rispose lei.
«Cosa? Neanche per sogno! Sono venuto a prenderti personalmente, poi passeremo da Ryan! Anzi, aprimi che sto gelando!» rise ancora.
Nina si guardò intorno, poi si affacciò dalla finestra. Era li, nella pioggia che le sorrideva. Gli fece segno di salire e riattaccò. Si sistemò e corse ad aprire.
«Tu sei pazzo!» rise.
«Sì, probabile!» rise lui di rimando.
«Come mai sei venuto di persona?»
«Non sto approfittando di te per Mollie se è questo che pensi.» disse subito lui.
«Non lo pensavo. Affatto.» Era calato uno strano silenzio.
«Usciamo?» propose Andy guardandola negli occhi. Pronunciato da lui suonava strano.
«Si, se ti va!» rispose.
«Hai una valigia?»
«Sì, nella mia camera! Vado a prenderla.»
«No tranquilla, ci penso io!» disse Andy avviandosi nel corridoio.
 

Andy si avviò per il corridoio. Ricordava ancora l’ultima volta che ci era stato. Si fermò un momento davanti alla camera di Mollie e sospirò. Poi entrò nella stanza di Nina, trascinando fuori la valigia viola. «Starai via tre mesi?» la prese in giro.
«Dipende dall’ospitalità degli abitanti di Liverpool!» rispose Nina mettendosi il cappotto.«Oh quasi dimenticavo, questo è tuo!» disse porgendogli il cappello di lana.
«No, tienilo tu, piove!». gli sfilò di mano il cappello e glielo mise.  Lei sorrise.  Scesero le scale. La pioggia continuava a cadere.
Nina si tirò il cappello di lana alle orecchie, aveva freddo.  Andy se ne accorse e sorridendo, corse nella pioggia per raggiungere la sua mini parcheggiata poco più il là.
Tornò in marcia indietro, aprendo la portiera.
«Entra, intanto carico la valigia!» Fece come gli aveva detto.
Salì in macchina aspettando di sentire il portabagagli chiudersi.
«Sei fradicio!» disse Nina voltandosi verso il ragazzo.
«Non preoccuparti! Ti da fastidio se accendo un po’ la radio?» chiese poi, sistemando lo specchietto retrovisore.
«No, mi piace la musica!». Andy premette un pulsante nel cruscotto e subito partì la musica.
                                                                               
                                                                                                     
                                                                                                    “Everything was easy, everything was simple,
                                                                                                         never felt so good when she was mine”




Nina inizio’ a cantare, prima di scoppiare in una fragorosa risata, sotto gli occhi increduli del riccio. «Mi piacciono le vostre canzoni!» Si giustificò.
Anche Andy iniziò a cantare all’unisono, ridendo.
«wow, sai cantare!» scherzò Nina.
«Oh grazie, non me l’avevano mai detto!» le fece l’occhiolino.
«E’ davvero molto bella questa canzone.» disse la ragazza sfregandosi nervosamente le mani.
«Grazie! Diciamo che ero ispirato.» smorzò la voce inserendo la marcia.
«Già..» lasciò cadere la voce nel silenzio.
Bella mossa quella di ricordargli della sua ex. Era quasi come stesse affogando nell’imbarazzo che si era creato.
Non aveva mai pensato al fatto che probabilmente non li accomunava nulla, se non Mollie e di certo non era l’argomento di discussione adatto.
«Ti va se ci fermiamo a prendere qualcosa di caldo da Starbucks prima di metterci in viaggio?» chiese Andy sorridendo – come al solito-.
«Per me va bene!». Andy mise la freccia e dopo alcuni secondi parcheggiò.
L’insegna di Starbucks era enorme, forse uno dei più grandi caffè di quella catena.  Nina lo guardò accigliata.
«Non dovresti cercare di non dare nell’occhio?»
«Si, ma questo era il più vicino e poi chi vuoi che mi riconosca!». Si allacciò la zip del giubbetto di pelle ed uscì dalla macchina atterrando in una pozzanghera.
Nina rise, si tirò il cappello alle orecchie e scese.
«Sta molto meglio a te che a me!» disse Andy indicando il cappello.
Nina avvampò. Si sentì stringere la mano, guardò meglio. La morbida e olivastra mano del ragazzo, cingeva la sua, trascinandola verso l’entrata.
“Cosa diavolo sta facendo?” 
«Dai corri!» disse lui trascinandola.
Entrarono nel locale. L’aria era tiepida e l’arredamento verde metteva quasi di buon umore in una giornata orrenda come quella.
«Cosa prendi?» chiese cortesemente Andy.
«Un cappuccino!» rispose Nina sedendosi in un angolo riservato del locale. Andy agitò la mano e subito una cameriera gli corse in contro.
Andy si sedette accanto a Nina, rivolgendo un sorriso di cortesia alla ragazza  che era pronta a prendere l’ordine.
«Signor Brown è un piacere vederla» disse la ragazza con un sorriso a dir poco ebete.
«Grazie! Vorremmo un cappuccino e un caffè macchiato!» disse quasi stupito dal fatto di essere stato riconosciuto.
«Certo, le porto subito il suo ordine  e quello della sua ragazza!» girò i tacchi e se ne andò.
Il cuore di Nina in quel momento si era messo  a ballare la macarena.
Sua ragazza” le riecheggiava in testa.
«Hai caldo?» chiese Andy.
«No perché?» rispose.
«Sei diventata rossa come un pomodoro!» disse lui sfiorandole il viso.
“OH MIO DIO”. Sentì le guance avvampare ancora di più.
“No, non ho caldo è solo che mi ha chiamata la tua ragazza e credo di essere mortalmente attratta da te.”
«No, non ho caldo, forse dev’essere stato lo sbalzo di temperatura» disse imbarazzata.  
Andy annuì perplesso.
«Allora, è una vita che non parliamo! Hai trovato un ragazzo?» chiese lui incrociando le braccia.
«Un..? No!» “Forse hai risposto troppo in fretta cretina, così capirà che ti piace!”
«Voglio dire, non ancora!» si corresse.
«Come mai? Nessuno alla tua altezza?» Il discorso si stava facendo personale, troppo personale. Come poteva fare per non sembrare una sfigata?
«Brown, non sono affari che ti riguardano, ma non ho ancora trovato un ragazzo che mi piaccia veramente.» lo bacchettò.
Andy abbassò la testa quasi per nascondere il ghigno che era spuntato sul suo volto.
«Ecco il caffè macchiato per lei e il cappuccino per te!» si intromise sorridendo la cameriera.
 Entrambi i ragazzi le sorrisero. Il riccio si alzò dal tavolo dirigendosi alla cassa. Stava pagando, da vero e proprio cavaliere. Nina non poté fare a meno che sorridere al pensiero. 
«Non è giusto, avrei dovuto pagare la mia parte!» disse, rivolgendosi al ragazzo appena tornato.
«Non te l’avrei mai lasciato fare!» rispose lui allacciandosi il giubbetto di pelle.
«Ti va di berlo in macchina? Altrimenti ho paura che faremo tardi da Ryan!»
«Certo va benissimo!»
  
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