Disclaimer: I personaggi non
mi appartengono
Ma sono di proprietà della Marvel ©
.: Il
Cucchiaio Non Esiste :.
“Signor
Anderson..”
Cazzo, Hugo Weaving con quella faccia
seria fa impressione. Avesse guardato Isildur a quella maniera, diamine..! Saruman
avrebbe ancora del cinghiale salato nelle cantine di Orthanc.
Tony allunga la mano verso il tavolino e gli scoppi
dei proiettili disegnano traiettorie liquide sul vetro del bicchiere,
incuneandosi nei cubetti di ghiaccio affogati nel whiskey.
Isildur se la sarebbe fatta letteralmente addosso se l’Agente Elrond si fosse messo a squadrarlo
da dietro gli occhialetti neri. Perché è tutta questione di occhialetti neri, ovviamente
-Ah, e non scordiamoci le sopracciglia arricciolate, quelle sono fondamentali. Persino il Signor Spock ne
sarebbe invidioso.
Anche Agente si veste come Smith, adesso che ci
pensa, ma Isildur e Neo probabilmente gli darebbero un buffetto sulla guancia
invece di tenersi l’Unico o cominciare a tirare una sequela di calci e pugni
che nemmeno Ken il Guerriero nei suoi giorni migliori.
..Salvo poi ritrovarsi con la canna di una pistola
alla tempia o la bocca di un gigantesco lanciafiamme dotazione S.H.I.E.L.D. -Modello standard con aggiunta di macchina
del caffè e stazione radio per far passare il tempo tra uno sparo e l’altro-
in posti che, per salvaguardare l’innocenza dei bambini in ascolto, sarà meglio
non pronunciare.
Che poi, Tony è consapevole di star amabilmente
dialogando a senso unico con se stesso, ma, ehi, Pepper dice sempre che bisogna
essere responsabili a partire con le piccole cose, quindi, d’accordo, iniziamo con
una bella opera di censura preventiva.
Pepper ne sarà felice, quasi quasi domani le porta
delle fragole per festeggiare il mancato proferire della parola culo in relazione a..Ah, diavolo. Ha
interrotto la striscia positiva. Di nuovo.
E’ la terza volta in poco più di un’ora di film: lo
spirito è forte, ma la carne è debole l’aiscrologia parecchio invitante.
Cose che capitano.
In effetti la somiglianza tra Smith e Agente è
inquietante, sono quasi due gocce..Wow, wow, wow, fermi tutti. Altro che Life
Model Decoy, Agente è un fottuto programma di Matrix! Complimenti, Agente Barton:
sempre detto io che al mondo non c’è
nulla di più sensuale di un codice binario ben piazzato.
Il liquore gli bruciacchia appena sulle labbra e
Stark lo prende come il segno di star divagando un po’ troppo per il gusto snob
delle sinapsi.
-Di’, J.A.R.V.I.S., ma se ti installassi il
programma dell’Agente Smith nei circuiti?-
Creare il Matrix. Mh.
Neo ha impiegato dieci ore
consecutive per imparare tutte le varietà di arti marziali, giusto? Bene,
Anthony Edward Stark in dieci ore consecutive di lavoro può ricostruire digitalmente
il globo terracqueo, Universo Espanso e Zona Negativa compresi, e ritagliarsi
anche un po’ di tempo per insegnare al frullatore a cantare la Carmen di Bizet.
-Non può essere
certo più imbarazzante di quando avete modificato il router centrale affinché
decodificasse ogni dato in lingua Klingon, signore
Tony sorride da dietro le labbra del bicchiere,
schioccando soddisfatto la lingua contro il palato.
Una realtà dove non ci sono Piccoli Cervi con spropositate
manie di grandezza, né divinità Asgardiane che trovano particolarmente perspicace ricaricare le batterie del
telecomando con una scarica di fulmini contro il suddetto, riducendolo ad una
brodaglia grassa di tasti e circuiti liquefatti. Mica male.
Niente testate scandalistiche pronte a cacciarsi in
affari che non le riguardano, starnazzando e cianciando idiozie circa la vita
sessuale dello scapolo d’oro di New York –E quand’è che sarebbe diventato l’emulo
genio miliardario playboy filantropo di Bruce Wayne? Ma andiamo. Lasciate il
pipistrello a dormire a testa in giù, Tony Stark ha l’armatura cromata!
-Parlavi con un accento delizioso, J.A.R.V.I.S. Worf sarebbe
stato fiero di te-
Insomma, non che a lui dia fastidio l’essere sulla
prima pagina dei giornali, ma ci sono questioni e questioni che è lecito finiscano su carta stampata.
Una realtà su misura avrebbe permesso alla parte privata della propria vita privata di
rimanere tranquilla, di andare a cena fuori o al cinema; gli avrebbe concesso di
camminare per la Fifth Avenue senza che la gente lo indicasse e si portasse una
mano alla bocca e cominciasse a mormorare, sussurrare, bisbigliare e
sbocconcellare teorie e ipotesi e supposizioni su chi Stark si trascinasse tra
le lenzuola e perché, oh Santissimo Signore che Vivi nel Superattico Celeste,
si stesse accompagnando a quello, invece di essere a braccetto con
Shayna Jo Afaisen -Shayna Jo Afaisen con cui, tra l’altro, aveva già avuto una piacevole dissertazione sull’anatomia
umana alcuni anni prima. Chiusa parentesi.
Anche se era più probabile che i nasi arricciati per
quello fossero dovuti al fatto che se
Tony Stark si accompagnava a quello, quello non poteva più essere cristianamente
e biblicamente diviso tra l’eterogenea comunità femminile di Manhattan. Una
disdetta, vero?
-Vuole che le
prepari del Gagh,
signore?-
Oh, sì. Più ci pensa, più l’idea del Matrix gli
sembra parecchio invitante.
Un mondo costruito tassello per tassello, una realtà
dove l’opinione pubblica conta come e quando e solo se lui ordinava che dovesse
contare in qualche modo. Strade infinite dove la gente volge gli occhi al cielo
additando le pose da ballerina di un Superman in trasferta, piuttosto che
concentrarsi su dita intrecciate o sguardi complici.
Un codice in più, una sfilza di zero o di uno in
meno, ed ecco! Lo sguardo degli altri
si drizza a contemplare la caduta di un vaso di petunie, lasciandolo libero di baciare
chiunque volesse senza doversi rifugiare in un vicolo buio, con un gatto spelacchiato
a fare da guardone.
Uno strusciarsi contro lo stomaco lo riconnette di
malavoglia alla realtà: il pizzicorio della nuca sulla maglia, il collo che si
inarca appena, la punta del naso a sfiorare le ginocchia, e Stark riappoggia il bicchiere di whiskey sul
tavolino.
Steve è collassato per la stanchezza dopo appena una
mezz’ora di film –Ad occhio e croce saranno le tre del mattino, per cui Tony un
po’ lo capisce, anche se, diavolo, stanno guardando Matrix, mica Grey’s
Anatomy. Tiene un braccio abbandonato oltre i cuscini del divano e Il vecchio e il mare sembra destinato a
crollare dalle dita ormai insensibili approssimativamente tra tre, due, uno..
-Keanu Reeves è già arrivato a Mordor?- borbotta con
voce impastata, stropicciandosi l’angolo dell’occhio a punta di dita.
-No, Rogers. Siamo al punto in cui il Signor Tumnus
gli rivela di essere l’ultimo Cavaliere Jedi-
-..Oh- Steve corruga la fronte, confuso, e lancia un’occhiata
al televisore -E quanto manca alla parte dove lui e il Capitano Kirk prendono
lo Stargate per Sconchiglioso Beta?
Bhè, considera Tony, con una risata
appena accennata sulle labbra e la mano a scostare una ciocca di capelli dalla
fronte del compagno, Forse questo mondo
non è tutto da buttare.
..Anche se due
paroline con Barton a proposito di Agente le voglio scambiare comunque, chissà
che non riesca ad inserirmi nel suo sistema centrale e sostituire la divisa d’ordinanza
con una camicia hawaiana.
Note
Finali
Capitemi. Oggi hanno passato Matrix
su Sky e, boh, ho visto il facciotto di Hugo Weaving ed è uscita questa. Una
Steve/Tony con accenni Clint/Coulson e pippe mentali corredate di (spero) una
sentita ironia.
Tra l’altro, strapiena di citazioni
di Nerd: da Il Signore degli Anelli a
Star Trek (Spock, i Klingon, il
signor Worf, l’ufficiale Klingon di
Star Trek: The Next Generation, il Gagh,
piatto tipico Klingoniano e il Capitano Kirk), con un pizzico dalle Cronache di Narnia, Star Wars, Stargate e
Guida Galattica Per Autostoppisti (Il pianeta dei cuscini Sconchiglioso Beta). Ah,
e non dimentichiamoci di ringraziare la preziosa (?) collaborazione di Bruce Wayne e Superman, direttamente dall’Universo DC.
NERDCEPTION IS THE WAY.
Alla prossima!
Ps: che poi, ho notato come Tony mi
ispiri costantemente una narrazione a sproloquio.