Ringrazio
tutti per le recensioni, la storia prosegue con un breve capitolo.
-Io...-
-sì?- lo incoraggiò Tritter.
Wilson tacque.
Come poteva spiegargli il genere di sentimenti che
ruotavano intorno alla sua amicizia con House?
Come poteva spiegarla a un uomo che non aveva
esitato ad accanirsi contro qualcuno,rivoltando la sua vita come un calzino,
diffondendo sospetti e timori tra i suoi colleghi al solo scopo di vendicarsi
per un’offesa certo sì umiliante, ma che di sicuro non meritava tutto quell’impegno?
Come poteva spiegargli anni di…
Sere trascorse a guardare insieme la tv
sorseggiando una birra fredda o mangiando spaghetti a vapore chiacchierando del
più o del meno…
O quei silenzi che lui accettava come parte
integrante della sua amicizia con House…
E poi c’era stata Stacy e la gamba e quel pazzo
armato…
No…
Wilson scrollò le spalle, piuttosto
significativamente.
-Cosa vuole che le dica?-
-Non lo so, la verità magari-
La verità, già, la verità a ogni costo.
Come gli suonava famigliare quella frase.
Michael Tritter e Greg House avevano più cose in
comune di quante non osassero pensare.
Chissà, forse in altre circostanze....ma no,
impossibile.
Wilson sorrise lievemente e questo turbò Michael
Tritter che si mosse a disagio sulla scomoda sedia.
-Allora?-chiese brusco.
-Lo vuole il mio aiuto sì o no?- fece per tutta
risposta Wilson.
Tritter ci pensò su un momento poi annuì piano.