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Autore: terychan    02/10/2007    2 recensioni
Questa è la storia dei genitori di Inuyasha. un amore un avventura e un pericoloso nemico.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine Taisho si arrese ma non era del tutto convinto, Sesshomaru, lo tranquillizzò dicendogli che ormai senza la sfera che nasconde l’aura maligna Ryokotsusei si poteva rintraccaiare.

Si erano accampati in una grotta, il tempo stava cominciando a rinfrescarsi, Taisho era rimasto sveglio per la guardia notturna, strinse la sfera rossa nelle mani, doveva sbrigarsi a trovare quel maledetto, dopo averlo visto il suo odio era cresciuto ancora di più, aveva paura che quel sentimento oscuro presto o tardi lo avrebbe cambiato, lui era un demone, e il suo stesso essere a contatto con le cose oscure tendeva a diventare più malvagio era la natura dei demoni, e non poteva permetterselo, osservò Izayoi che si era addormentata vicino a Sesshomaru, istintivamente si avvicinava al ragazzo e lo copriva con il mantello datogli da Taisho. Quei due forse erano la sua salvezza, la sua famiglia, rise amaramente, normalmente le famiglie possiedono una casa e ci vivono sereni, mentre loro inseguivano il passato, alla ricerca di una vendetta, forse anche Izayoi voleva vendicarsi, infondo l’aveva uccisa.

Vendetta…., possibile che le persone che amava di più al mondo erano legati assieme a lui in questo oscuro sentimento?

Perché Ryokotsusei lo aveva tradito a quel modo? Possibile che tutti gli anni passati assieme erano solo una menzogna? Si ricordava perfettamente i suoi anni di gioventù, entrambi erano dei demoni rispettati e desiderati, erano una vera forza assieme, andavano in giro a fare strage di cuori, lui è sempre stato più audace con le donne, mentre Ryokotsusei era più timido, ma nonostante questo, anche lui era piuttosto affascinante, e di donne ai piedi ne aveva una miriade. Con la mente cominciò a vagare nel passato…..

 

****

Si ricordò di come conobbe il dragone.

 

Un ragazzo di all’incirca 12 anni dai capelli argentati correva tra gli alberi della foresta, la sua corsa era disperata stava scappando inseguito da un branco di orchi inferociti, e da altri due demoni piuttosto arrabbiati, “fermati moccioso!” urlava uno dei demoni.

Taisho accelerava la corsa terrorizzato se lo prendevano lo spellavano vivo, aveva rubato del cibo a un demone che aveva le fattezze di un enorme orso, stava dormendo ma lui inciampando proprio su di lui lo svegliò facendosi scoprire, e adesso si ritrovava a correre tenendo stretto a se una sacca piena di cibo. Mentre correva incontrò sulla strada un ragazzo della sua età aveva lunghi capelli verdi attaccati alla nuca come uno chignon camminava tranquillo e sereno nel bosco.

“ehi tu togliti dalla strada è pericoloso!” urlò Taisho verso il ragazzo, il demone si girò verso di lui con una smorfia infastidita, non riusciva a distinguere bene cosa fosse, dopo pochi attimi si ritrovò a correre accanto a Taisho veloce e terrorizzato.

“si puo sapere che sta succedendo?” chiese il piccolo Ryokotsusei, con le gambe in spalla.

“togliti da qui o uccideranno anche te!” rispose Taisho, ma ryo sembrava nel panico.

Taisho gli diede una spinta con le spalle in modo che finisse fuori strada, e infatti il dragone scivolò tra due alberi, Ryokotsusei con le gambe in aria si chiedeva chi fosse “mi ha salvato?” si chiese poi. Si sollevò in piedi per vedere che fine avesse fatto quel  misterioso ragazzo.

Taisho inciampò su un sasso, e cadde a terra il sacco volò via dalle sue braccia a qualche metro più in là. Si girò allarmato “adesso sono fritto!” disse a denti stretti.

L’enorme demone si fermò e urlò “divoratelo!” puntando il dito sul piccolo Taisho.

Gli orchi cominciarono a sbavare con quell’aria animalesca, sembravano dei leoni affamati.

I primi orchi balzarono in aria verso il ragazzo. “AAAAHHH!” urlò Taisho in preda dal panico e coprendosi con il braccio.

POFF sentì come una piccola esplosione, Taisho riaprì gli occhi e di fronte a se vide un enorme Drago minaccioso che ringhiava contro gli orchi che si erano fermati terrorizzati.

Si sentì afferrare per la collottola della maglia, e scivolò dentro una rientranza creata dalle radici di un albero. “A…!” L’urlo di Taisho fù bloccato da una mano.

“Shht!” si sentì dire. Quando si riprese dallo schok vide il ragazzo dai capelli verdi che gli faceva cenno con la mano di appiattirsi contro la parete, intanto sbirciava fuori.

Il demone dalle fattezze di un orso terrorizzato dal drago aveva cominciato ad agitare la sua spada, quasi non si rese conto quando colpì il dragone che con il taglio si sgonfiò come un palloncino.

“Grrr, era un fantoccio!” ringhiò “se lo piglio lo distruggo in mille pezzettini!” continuò.

 

“ok area libera!” disse Ryokotsusei uscendo dal nascondiglio.

Taisho lo seguì “grazie!” sussurrò. Dopo pochi minuti si ritrovarono assieme a chiacchierare e a mangiare il frutto del bottino di Taisho su un ramo del Goshinboku.

“Ha ha, dovevi vedere la sua faccia era diventata rossa come un peperone!” disse divertito il piccolo dragone, “a proposito come ti chiami?” chiese il demone albino al suo nuovo amico.

“Ryokotsusei!” disse con un sorriso a 32 denti, “tu?”

“Taisho!”

“piacere!” la loro amicizia era cominciata così passavano interi giorni assieme essendo entrambi orfani si ritrovarono a vivere assieme come due fratelli, almeno così pensava Taisho, lo considerava un fratello. Gli anni passarono e loro due si erano conquistati un loro territorio nelle terre del Giappone, avevano formato un regno sereno e pacifico.

“io voglio che nel mio regno vivano tutti i demoni orfani, e soli, come noi, sarà una meraviglia!” così aveva detto Ryokotsusei, questa frase aveva aumentato la stima che Taisho aveva nei suoi confronti.

“si amico mio, sarà un paradiso per tutti i diseredati come noi!” aveva risposto Taisho con una pacca sulle spalle, andava tutto bene erano felici.

 

****

 

Taisho era poggiato sulla sua spada sentì le mani che si bagnavano e la vista si era annebbiata,

lacrime, delle lacrime stavano rigando il suo viso, lui si sorprese l’ultima volta che pianse fu quando morì lei.

Nostalgia? No era rabbia, verso di lui verso se stesso.

Non sopportava l’idea di aver perso un fratello, si voleva convincere che lui fosse morto e sepolto tanto tempo prima, lui non aveva più un fratello, allora perché il suo cuore aveva ancora dei dubbi?

Se non era riuscito a trovarlo in tutto questo tempo secondo lui era anche un po colpa sua, che magari infondo al cuore non voleva ucciderlo? Avrebbe tanto voluto tornare indietro a quando lo conobbe ai tempi felici. Ma lui era cambiato tanto non era più il Ryokotsusei che conosceva, qualcosa che lui non poteva sapere gli aveva divorato l’anima, lasciando solo un essere senza cuore che si muove solo grazie alla forza dell’odio! Ma perché? Perché che avesse sbagliato qualcosa con lui?

Eppure lo aveva sempre trattato come un fratello come uno di famiglia. E infondo aveva per lui l’affetto che si ha per un fratello, che quell’affetto non sia scomparso del tutto?

Si asciugò le lacrime con forza come se volesse punire quelle lacrime di essere uscite fuori.

 

****

 

 

 

 

 

 

“ehi Taisho vieni con me” diceva Ryokotsusei con un sorriso furbo e divertito. Se lo trascinò dietro, facendogli segno di tacere e camminando nascondendosi dietro i tronchi e avanzando abbassati quasi fossero in missione speciale. “che c’è Ryokochan?” chiedeva un po perplesso l’amico.

“Shht!” gli rispose, poi con la mano lo invitò ad avvicinarsi a lui.Indicava una donna che si stava lavando nella pozza termale vicino al loro palazzo.

Taisho si avvicinò al suo amico e assieme a lui sbirciava attraverso un cespuglio.

Taisho spostò delle foglie che aveva d’avanti agli occhi e rimase incantato, non aveva mai visto tanta bellezza e grazia in una demone donna, c’era una ragazza dalla pelle candida, che passava le mani da cui scendeva dell’acqua sul corpo perfetto, atletico e formoso, ma aggraziato allo stesso tempo, i suoi lunghi capelli argentati ricadevano un po sulle spalle e un po sul seno, aveva un naso piccolo leggermente all’insù labbra carnose e rosee, un ovale perfetto, sulla fronte aveva un segno, uno spicchio di luna celeste. Taisho non riusciva a distogliere lo sguardo, era troppo bella.

“è della tua razza!” commentò Ryokotsusei.  

“Si..!” rispose con una voce flebile Taisho non riusciva a distogliere lo sguardo era come rapito.

La ragazza sbarrò gli occhi e Taisho notò i suoi occhi azzurri come il ghiaccio. Dopo un po la ragazza si avvicinò alla riva e si rivestì.

“che peccato se n’è andata!” disse il dragone si alzarono entrambi e stavano tornando indietro.

Sting, la punta di una spada emise un suono metallico a contatto con l’armatura di Taisho.

“chi siete? Cosa volete?!” chiese la demone donna, si era accorta della loro presenza, Taisho non si muoveva aveva la punta della spada sulla gola.

“ehi calmati noi non..” neanche finì la frase che la donna sguainò un’altra spada e la puntò alla gola dell’altro demone, “non muovetevi o siete morti!” minacciò la bella ragazza.

Taisho la guardava dritto negli occhi, non era spaventato, anzi la guardava intensamente con un mezzo sorriso, la donna cominciava a innervosirsi, perché quel tizzio dagli occhi ambrati non mostrava paura?

Anche lei lo guardava dritto negli occhi, lo osservava con interesse, era proprio un bell’uomo, anche l’altro non era male. Ma lei doveva tenerli sotto controllo, non poteva permettersi mosse false.

Taisho le sorrise maliziosamente “che hai da ridere idiota!?” chiese dura la donna.

Ryokotsusei non riuscì a trattenere una risata, nessuna donna lo aveva mai trattato così, anzi le morivano tutte dietro. “cosa credi di fare? Siamo due uomini contro una donna!” disse Taisho.

La donna avvicinò di più la lama alle gole dei due. “ma ho io il coltello dalla parte del manico!” rispose orgogliosa. Taisho era sempre più affascinato da lei.

“tsk, sei sicura di te eh?” la pizzicò lui. Taisho si scambiò un’occhiata di complicità con Ryokotsusei, e in un movimento rapido, entrambi riuscirono ad allontanarsi dalle spade.

Ryokotsusei l’attaccò per prima, e dopo pochi minuti, la donna si ritrovò sopra il demone drago, gli aveva bloccato tutti i movimenti in un abile mossa da kung fu.

“argh!” si lamentò il dragone.

“battiti con me!” la invitò Taisho, quando parlava con lei aveva sempre quell’aria da rubacuori con il sorriso malizioso, e lo sguardo sicuro di se. Lei non lo sopportava.

“tsk, ti farò piangere, io odio i bellimbusti come te!” disse la donna,

lei aveva quell’aria da regina sicura di se, austera e indomabile, l’ideale di entrambi i demoni.

In due o tre mosse sconfisse la demone, lei si ritrovò sotto l’uomo che le bloccava le gambe e le braccia. Era stata sconfitta!! Per la prima volta l’hanno battuta.

Lei strinse i denti piena di rabbia. Si sentiva umiliata sconfitta da un dongiovanni da strapazzo.

“uccidimi!” disse lei. Taisho sgranò gli occhi sorpreso e perplesso allo stesso tempo.

Poi cominciò a ridere a crepapelle. “e perché mai dovrei uccidere una bella donna come te?”

Lei cominciò a preoccuparsi, era una donna sola contro due uomini, e inoltre non voleva ucciderla, voleva dire che l’avrebbe violentata. Lei cominciò a dimenarsi, “lasciami, lasciami!” urlava lei.

Lui strinse di più la presa, e poi poggiò le sue labbra su quelle della ragazza. Si staccò un senza allontanarsi troppo “non ti faccio niente sciocca!” sussurrò, a quella frase i due rimasero a fissarsi negli occhi, lei smarrita lui deciso, la baciò di nuovo, si staccò di nuovo voleva annusare il suo profumo.

STONK lei gli diede una testata talmente forte che quasi perdevano i sensi entrambi, lui si tolse da sopra lei e cominciò a ridere, “ahi, sei una femmina impossibile!”.

Ryokotsusei si avvicinò alla ragazza sorridente e le porge la mano per aiutarla ad alzarsi.

“devi scusare il mio amico, è un po maniaco! Crede che ci stanno tutte!” disse scherzando.

“ehi, senti chi parla!” diceva mentre si massaggiava la fronte ancora arrossata

“certo che hai una testa dura!” disse Taisho.

La donna non riusciva a capire come doveva comportarsi erano nemici o amici?

“io mi chiamo Ryokotsusei! Lui è Taisho!” la ragazza era ancora un po titubante.

“hai visto deficiente l’hai spaventata!” lo rimproverò l’amico

“io mi chiamo Shukumei!” disse lei sorridendo.

Uno strano modo di conoscere delle persone.

La ragazza raccolse le sue cose.

“ehi signor maniaco, voglio sfidarti di nuovo, la prossima volta sarò io a vincere!”

A Taisho si gonfiò una venuzza sulla fronte per il nervoso.

“tsk dovranno passare cento anni prima mocciosa!”

 

Continua……

 

  
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