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Autore: lorian    16/03/2013    2 recensioni
Una spiaggia, all'alba!!! Due anime che s'incontrano, due persone che più diverse non posso essere.
Tratto dal primo capitolo:
Quando ansimanti ci separammo, da quel meraviglioso bacio, le chiesi: " Chi sei? Come ti chiami? Te ne prego ho bisogno di saperlo!!".
Lei mi fissava, con uno sguardo profondo e con la voce melodiosa mi rispose: " Non è ancora il momento!!".
" No" dissi deciso " ti prego tu devi dirmelo!!".
Riuscirà questo sentimento a superare le differenze e l'opposizione dello show business?
Se vi ho incuriosito leggete questa storia che sono certa vi appassionerà.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao ragazze oggi vedremo che cosa succederà tra i nostri due beniamini.

Sapremo se Lisa accetterà di vivere come un amante clandestina o se il suo orgoglio la porterà a delle scelte difficili.

Ovviamente non posso dirvi di più se non augurarvi una buona lettura.

Baci Lorian

 

Capitolo 49 - Una dolorosa decisione

 

POV LISA

 

L'indomani non appena mi sveglio, vengo colta da un feroce senso di nausea e devo correre in bagno dove gentilmente, deposito tutto quello che ho mangiato il giorno prima.

Mi guardo allo specchio e mi faccio paura da sola: le occhiaie che contornano i miei occhi sono a dir poco terribili e il colorito pallido del mio viso, mi fa sembrare emaciata e debole.

Mi detesto quando sono così, quando mi sento in trappola, senza nessuno sbocco.

Mi era già successo con Valerio quando lo avevo trovato a sollazzarsi con Stella, tra le lenzuola del suo letto.

M'infilo sotto la doccia e mi lavo con cura sfregando, con maggior attenzione il mio viso nella speranza di ridargli un pò di colore.

Quando ho finito esco dalla doccia e mi avvolgo nell'accappatoio dirigendomi, senza guardarmi allo specchio, nella camera da letto.

Giunta lì vedo che sul cuscino di Robert c'è posata una rosa rossa con sotto un biglietto.

Ingoiando il magone che è preda di me dalla sera precedente, mi avvicino e prendo il biglietto per leggerlo:

Amore mio, devo scappare perchè il lavoro mi chiama.

Sei bellissima mentre dormi;

sembri un angelo e io mi sento così fortunato

ad averti al mio fianco.

Prima di uscire ho accarezzato il tuo ventre salutando mio figlio.

L'ho fatto delicatamente perchè non volevo svegliarti.

Mi mancano già i tuoi occhi e il tuo splendido sorriso.

Purtroppo devo andare ma conterò le ore che

mi separano da te.

Ti amo da morire; tuo per sempre Robert

 

P.S. Oggi incaricherò Stephanie di trovare al più presto una casa per te.

 

Le lacrime offuscano i miei occhi ma so che devo farmi forza quindi mi vesto e decido di chiamare

Meredith, la mia ginecologa.

Voglio farmi fare un ecografia, perchè voglio essere certa che tutto vada bene.

Nonostante io ami alla follia Robert, ora come ora l'essere più importante della mia vita è mio figlio e almeno per quanto lo riguarda, voglio dormire tra due guanciali.

Dopo che Meredith mi ha dato l'appuntamento, scendo in cucina per fare la colazione poi vado in garage e salgo sulla macchina.

Non appena sono sulla strada vedere tutti quei paparazzi mi fa tornare alla mente la discussione avuta con Robert e sento le lacrime pungermi gli occhi ma decido di ricacciarle indietro.

Tra poco vedrò mio figlio e voglio farlo con l'animo sereno.

Arrivata sotto lo studio medico, parcheggio la macchina e salgo al primo piano.

Dopo aver suonato al campanello mi apre la porta Beth la sorella di Meredith, che le fa da segretaria e con un sorriso m'invita ad entrare.

Dopo dieci minuti di attesa, Beth mi dice che mi posso accomodare e io in preda all'ansia e al nervoso lo faccio.

Come vorrei che Robert fosse qui con me adesso ma so che non è possibile, lui non c'è e non ci sarà mai per me, quindi che mi piaccia o no devo accettare la cosa come viene.

Meredith mi accoglie con un sorriso e io le dico: " Ciao Meredith sono qui perchè vorrei fare un ecografia.

Ieri ho fatto un test di gravidanza ed è risultato positivo ma vorrei avere la certezza, anche se io sento già la presenza di mio figlio dentro di me!".

Meredith mi sorride, con dolcezza e mi risponde: " Certo Lisa accomodati pure sul lettino che ti raggiungo subito!".

Mentre mi siedo, sollevando la maglia fino all'altezza del seno, mi fermo ad osservare la donna della quale ho avuto la fortuna di diventare amica.

Mi viene da sorridere ancora adesso se ripenso al modo in cui ci siamo incontrate.

Eravamo entrambe all'edicola e nel medesimo istante avevamo preso la stessa rivista, che per altro era l'ultima.

In realtà io la volevo solo per leggere l'ultimo articolo che vedeva immortalati Rob e Kris, con tanto di didascalia che recitava: I Robsten amore a gonfie vele!

Che titolo stupido, scelto solo perchè Robert e Kristen erano fermi davanti ad un negozio di nautica.

A volte mi domando se questi giornalisti hanno veramente studiato per diventare tali o se prima facevano i pescivendoli, con tutto il rispetto per quella categoria di lavoratori.

Meredith si era accorta del fatto che la rivista fosse l'ultima e gentilmente me l'aveva ceduta ma io non avevo voluto sentire ragioni.

D'altronde se volevo, Robert me ne avrebbe portate 100 copie ma lei questo non poteva saperlo.

Meredith, diplomaticamente mi invitò a bere un caffè da Starbucks per poter visionare insieme la rivista.

Anche a lei ovviamente, interessavano le foto del mio amore e si lasciò andare a diversi simpatici apprezzamenti che stranamente non mi diedero alcun fastidio, al contrario mi fecero ridere di cuore.

Lei trovava Robert un figo spaziale con un che di misterioso, con due occhi magnetici e un sorriso da sturbo.

Ancora mi viene da sghignazzare ripensando a quando la invitai a casa nostra e si trovò Robert che passava, davanti a lei tranquillo.

Fortunatamente si trovava vicino al divano perchè altrimenti credo che sarebbe caduta, lunga e distesa sul pavimento. 

Pensavo che si arrabbiasse con me per non averle detto la verità ma lei sorprendendomi, quando si riprese cominciò a sghignazzare impunita.

In quel momento ebbi la certezza che la nostra sarebbe diventata una meravigliosa amicizia.

Non c'era alcuna invidia nel suo sguardo, mentre osservava Rob che teneramente mi abbracciava né aveva fatto una piega quando le avevamo spiegato perchè Kristen risultasse la fidanzata ufficiale del mio uomo.

Aveva compreso il mio stato d'animo anche se aveva alzato un sopracciglio, segno che era scettica sul fatto che io prima o poi non scoppiassi.

A quella visita ne seguirono altre e spesso capitava che Meredith si trovasse a pranzo con me, Lucia, Erica e tutto il cast di Twilight.

I miei amici e le mie amiche furono conquistate dall'esuberanza e dalla simpatia di Meredith e ben presto anche Ashley, Nikki, Elizabeth, Lucia ed Erica divennero sue amiche e pazienti.

Oltre alla simpatia, Meredith aveva dalla sua il fatto di essere molto bella: alta come me, magra, con un sorriso dolcissimo, dei grandi occhi castani e dei riccissimi capelli scuri.

" Eccoci Lisa sei pronta?" la voce della mia amica mi riporta al presente e io annuendo mi distendo sul lettino.

Lei prende il sensore tra le mani e dopo avermi messo del gel freddissimo sul ventre, sorridendomi mi dice: " Forza vediamo se tra qualche mese ci sarà un baby Pattinson a scorazzare per casa!".

Non appena Meredith appoggia il sensore sulla mia pancia un immagine alquanto distorta appare sul video e lei comincia a descrivermene le parti, anche se io con tutta la buona volontà, proprio non ci capisco niente.

Comprendendo la mia perplessità, Meredith allunga un braccio e schiaccia un piccolo pulsante e subito il battito velocissimo del cuore di mio figlio rimbomba in tutta la stanza.

Le lacrime cominciano a scendermi veloci sulle guance ma non le tolgo perchè ne vado fiera, visto che sono lì perchè sono felice.

Quando finiamo la visita mi rivesto e dopo essermi accomodata in una sedia vicino alla scrivania Meredith, mi dice: " Allora Lisa, direi che è tutto a posto! Il feto è della misura giusta e in questo momento sei all'inizio della 7° settimana e il tuo bambino pesa 3 g. ed è lungo 2 - 3 cm circa e devo dire che deve essere davvero forte, dato che solitamente il battito del cuore non si sente in questo periodo.

Comunque è tutto perfetto e credo che l'unica cosa che ti posso dire è auguri mammina!".

Meredith si alza dalla sedia e facendo il giro della scrivania, mi viene ad abbracciare stretta e io nel suo abbraccio mi sciolgo in lacrime, sentendo ancora di più la mancanza di Robert al mio fianco. 

Dopo le ultime raccomandazioni, saluto Meredith con la promessa di rivederci al più presto a pranzo e il mese successivo al controllo.

Salita in macchina inspiro profondamente, mi guardo nello specchietto retrovisore e vedo i miei

occhi splendere felici se pur arrossati dalle lacrime.

Metto in moto la macchina e mi dirigo verso casa immaginando il momento in cui stringerò, tra le mie braccia il mio adorabile bambino.

Non mi importa se sarà maschio o femmina, l'unica cosa fondamentale è che sia sano.

Giunta a casa vedo il giornalista che mi aveva fermato la mattina precedente, sbracciarsi per farmi fermare e sospirando rumorosamente rallento la macchina.

Il tizio mi raggiunge e ansimando mi dice: " Signorina, buongiorno! Mi scusi se la disturbo ma vorrei proporle un accordo che secondo me lei troverà molto vantaggioso!".

Vedendo la mia reazione alquanto perplessa, lui continua a parlare: " L'ho fermata per proporle un affare che sono sicuro lei non perderà tempo ad accettare.

Volevo proporle di rivelarmi ovviamente dietro lauto compenso, dei segreti succulenti del suo datore di lavoro, che ne dice?".

Se non trovassi questa offerta del tutto schifosa, gli scoppierei a ridere in faccia: no dico ma non so se avete compreso; io dovrei fare la spia su Robert.

E' pazzesco ed inconcepibile e un fiotto di nausea mi sale in gola e prima di vomitare sulle scarpe di quel mollusco gli dico: " Ci penserò!" per poi vederlo annuire soddisfatto di se stesso.

Riparto con la macchina ed entro in garage, spengo il motore e salgo in casa.

Quando chiudo la porta alle spalle, crollo in ginocchio cominciando a piangere disperata e senza forze, pensando alla vita che aspetta il mio bambino, sempre sotto i riflettori, sempre rincorso dai paparazzi e la voglia di vomitare mi riassale prepotente.

Basta non ne posso davvero più e in preda al nervoso mi fiondo in camera e prendo dal ripostiglio una valigia dove caccio gran parte della mia roba.

Una volta pronto il mio bagaglio, mi siedo alla scrivania e scrivo una lettera per Rob poggiandola vicino al vaso del salotto.

Poi scendo nuovamente in garage portandomi dietro la valigia e posizionandola nel bagagliaio poi risalgo in casa per prendere i soldi e il passaporto.

Voglio tornarmene a casa mia a Milano, da Sabrina; non posso e non voglio restare un secondo di più a Los Angeles.

Devo andarmene per buona pace del mio sistema nervoso.

Mentre vedo l'abitazione di Robert, scomparire alle mie spalle le lacrime ricominciano a sgorgarmi dagli occhi e anche volendo non riesco a fermarle.

Dopo circa mezz'ora arrivo all'aeroporto e dopo aver parcheggiato la macchina nell'area di sosta per i passeggeri in partenza, mi dirigo verso l'ufficio informazioni.

Lì una ragazza molto carina, m'informa che il primo aereo per l'Italia partirà dopo un'ora circa.

Perfetto ho giusto il tempo di fare il check-in e di prendermi un caffè.

Dopo aver consegnato la valigia mi dirigo al bar e lì dopo aver ingerito un corroborante caffè mi fermo a pensare: a Robert, a Erica e Lucia e a tutti i miei amici che sicuramente soffriranno da morire quando sapranno della mia partenza ma pur dispiacendomene, mi rendo conto di non aver altra scelta.

Poco dopo una voce all'altoparlante, annuncia che sta per avere inizio l'imbarco dei passeggeri per il volo verso l'Italia e scacciando l'ultima lacrima, mi avvio verso il mio nuovo futuro.

Un futuro che non contempla la presenza di Robert nella mia vita.

Ora che l'aereo è decollato e io sono qui seduta al mio posto, con il viso rivolto verso il finestrino

posso finalmente permettermi di piangere.

Sento il peso reale della mia decisione cadermi di botto sulle spalle.

Se le ragazzine dell'intero pianeta, quelle con gli ormoni in subbuglio sapessero che io ho appena lasciato Robert Pattinson mi rincorrerebbero per rinchiudermi in manicomio.

Io una ragazza qualsiasi, che s'innamora ricambiata del divo più sexy del momento ma che non esita a lasciarlo, quando si trova in un vicolo cieco senza via di sbocchi.

Certo detto così, fa accapponare la pelle ma la realtà è ben peggiore: nonostante la nostra sia una storia decisa dal destino, si è infranta contro i complicati ingranaggi della pubblicità mediatica.

Ero pronta ad accettare di essere l'evanescente compagna del vampiro più ricercato e amato di tutti i continenti ma quando a questa condanna, si è aggiunto mio figlio non ho retto più.

Un bambino è una creatura pulita, che nasce senza colpe e che non deve pagare quelle che i suoi genitori hanno commesso e continuano a commettere.

Per amore di mio figlio ho preso una decisione che sono sicura, avrà delle ripercussioni su tutti.

Guardo distratta l'orologio e vedo che sono le ventuno e un brivido involontario mi scende lungo la spina dorsale: a quest'ora Robert avrà già scoperto la mia fuga e avrà letto la mia lettera.

Povero amore mio, so che starà soffrendo le pene dell'inferno ma non posso farci nulla se non pregare che tutto questo, prima o poi abbia fine.

Mi asciugo una lacrima, che impertinente mi è scesa lungo la guancia e piano, piano il sonno mi fa preda di se, facendomi crollare in un limbo confuso e pieno di immagini tristi.

Vedo Robert piangere disperato, Lucia e Erica cercarmi dappertutto con Emmett e Jackson, Kristen e Tay fare appelli in tv e alla radio e i titoli dei giornali che mi danno addosso dicendo le peggiori cose di me.

Poi le immagini cambiano e mi sento stringere il cuore in una morsa quando vedo il mio amore tra le braccia di un'altra, ridere felice e tutti i miei amici rivolgermi frasi di odio e rancore.

Infine sprofondando sempre più giù vedo un tetro cimitero, io che mi trovo davanti ad una lapide e fissandola mi accorgo che è quella di Robert.

Sotto la data della sua morte vedo la scritta: " Morto di dolore per aver perso il suo amore e suo figlio!".

Un urlo silenzioso esce dalla mia gola e mi risveglio di soprassalto sudata ed ansante trovandomi davanti l'hostess che mi guarda con un sorriso, mentre mi avvisa che siamo atterrati a Malpensa 2000.

Passandomi una mano sul viso stanco, la ringrazio e barcollando mi alzo dalla poltrona, ancora scossa dal mio incubo.

Un ronzio fastidioso mi penetra nelle orecchie e ci rimane mentre attendo la mia valigia, vicino al nastro trasportatore.

Sono confusa e agitata e sento l'aria sparirmi dai polmoni; lo so, lo sento sto per avere un attacco di panico e mentre le ginocchia mi si piegano, l'hostess di prima mi si avvicina spaventata e prima di perdere i sensi, le dico di avvisare Sabrina De Rossi poi tutto si fa buio.

Quando riapro i miei occhi, vedo davanti a me il volto spaventato della mia mammina e lottando contro una nausea allucinante, mi alzo a sedere e le butto le braccia al collo.

" Piccola, mio Dio che spavento mi hai fatto prendere! Ma che è successo?" mi chiede lei con la

 voce angosciata e l'unica cosa che riesco a fare e scuotere la testa, per farle capire che non me la sento di parlare.

" Te la senti di alzarti?" mi chiede ancora lei e io annuisco, con le lacrime agli occhi.

Sabry aiutata da uno steward, mi fa alzare e mi fanno sedere su una sedia a rotelle poi mi portano fuori dall'aeroporto, diretti verso la macchina della mia amica.

Durante il tragitto non riesco ad aprire la bocca continuando a piangere, mentre fisso il paesaggio scorrere veloce fuori dal finestrino.

Non appena arriviamo Sabrina mi aiuta a scendere dalla macchina e sempre in silenzio saliamo in casa.

  
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