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Autore: TheHardestPart    16/03/2013    1 recensioni
Mi catapulto sul ciglio della strada e fermo il primo taxi di passaggio. Anche se col traffico che c'è per la pioggia spenderò un capitale non mi va di arrivare in disordine e rischiare di fare una brutta impressione a prima vista. Dico l'indirizzo al tassista e quello scuote la testa e quasi mi sembra di sentirlo sbuffare, ma associo tutto al traffico e ad una distanza troppo lunga. Certo non avrei mai pensato che il taxi si fermasse proprio davanti alla sede principale della fabbrica di talenti. Scendo dal taxi e ricontrollo l'indirizzo: corrisponde. Sono così incredula e scossa che non ho nemmeno aperto l'ombrello, rischiando di bagnarmi. Mi avvio velocemente verso l'entrata. SM Entertainment è scritto proprio al di sopra della porta principale.
Non ci credo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Eunhyuk, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8



E' passato un mese, un lungo mese ed io non sono riuscita a parlare nè con Kangin tantomeno con Ryeowook. 

Avevo tutti i buoni propositi. Dopo aver parlato con Leeteuk ed Heechul mi ero promessa che l'avrei fatto il giorno dopo. Almeno con Kangin dovevo farlo; mi ero detta che Wookie poteva aspettare anche perché ancora non riuscivo a trovarne le motivazioni. Lo so che è una cosa che non compete me, ma il mio sesto senso, o meglio la simpatica vocina che parla nella mia testa, così diceva di fare.

Purtroppo si è rivelato più arduo del previsto. Non solo per quanto riguarda il tema di conversazione, ma anche perché sono i Super Junior. Hanno impegni, continuamente. Radio, programmi televisivi, drama, per non parlare degli impegni musicali. Ed anche se Kangin, al di fuori degli impegni come band, non ha un gran da fare è impossibile per me riuscire a rimanere sola con lui. C'è sempre qualcuno che il giorno in cui riesco a prendere il coraggio a due mani resta a casa, oppure, nel momento in cui siamo finalmente soli, lui fugge in palestra.

Non posso non ammettere che una parte di me gioisce, mentre la vocina -che talvolta assomiglia a quella di Leeteuk- mi fa sentire in colpa. 

Sospiro e guardo l'orologio. E' quasi ora di cena eppure nessuno accenna a rientrare.

Controllo il telefono, magari mi è arrivata qualche chiamata che non ho sentito troppo impegnata a preparare biscotti per Donghae con la musica sparata a tutto volume nelle mie cuffiette.

Devo essere sincera e complimentarmi con me stessa. Hanno davvero un bell'aspetto. Anche un buon sapore, dopo averne rubato uno.

Spero che Donghae apprezzi: sopporta il mio peso tutte le santissime sere.

Purtroppo la notte dormo poco e male. Non faccio che svegliarmi preda degli incubi, sempre lo stesso per la precisione. E poi non riesco più a dormire, anche se muoio di sonno e i miei occhi faticano a restare aperti. E' più forte di me, ho paura: non voglio continuare a rivivere sempre la stessa scena con la consapevolezza che non posso fare nulla per tornare indietro e cambiare quello che è stato. Non posso più fare pace con Jooko, magari evitare del tutto quella discussione, così che le cose potessero andare diversamente.

Mi sembra di vivere in un enorme deja-vù: è tutto già fatto, tutto già visto. Mannaggia ad Eunhyuk e a quella stupida lettera.

E a conti fatti, in un mese, ho avuto il tempo di leggere un libro e vedere un paio di drama. Almeno non rimango seduta in mezzo al letto a guardare la finestra aspettando l'alba come le prime notti per non svegliare l'intero appartamento.

Tanto quelli non si svegliano nemmeno con le cannonate per quanto sono stanchi.

Anche se sono io quella che tutte le sere, dopo cena, si addormenta sul divano poggiandomi al malcapitato di turno. Ho cinque minuti di autonomia -che di solito sono solo i titoli di testa- per qualsiasi cosa vediamo, che sia comico, che sia romantico, che sia horror. E ne sono consapevole, ma è il calore umano e la consapevolezza di non essere sola in quel momento che riesce a farmi dormire.

Così, le prime sere, quando mi risvegliavo di soprassalto nel mio letto completamente vestita senza riuscire a ricordare come ci fossi finita, mi convinsi di essere sonnambula.

Non dormo e quando lo faccio sogno gente morta, ho una vocina nella testa ed ora sono anche sonnambula. No, non posso averle proprio tutte io.

Pensandoci bene era ed è molto più probabile che qualche anima pia mi metta a letto; idea di cui sono riuscita finalmente ad avere conferma questa mattina a colazione.

Li guardo mentre verso il caffè nelle tazzine. Donghae è talmente assonnato che ha meccanicamente afferrato la bottiglia del latte cominciando a versarselo e non si sarebbe fermato se Ryeowook non gli avesse dato una gomitata. "Grazie." riesce appena scollare dal palato.
Eunhyuk, invece, aspetta e spera che il cibo gli entri nello stomaco senza dover fare il minimo sforzo; Yesung è seduto dritto, ma sta praticamente dormendo sulla sedia: si nota dal testone che penzola appena un po' in avanti.
Gli altri, a parte le profonde occhiaie, sembrano abbastanza svegli.
Ora sto versando il latte bollente a Kyu e Yesung e lo sguardo mi cade proprio su Donghae di fronte a me, il quale, per cercare di sembrare il più sveglio possibile, ha gli occhi spalancati che guardano il vuoto e continua ad inzuppare nel latte un biscotto di cui è rimasto, però, solo la parte che mantiene, essendo praticamente tutto sciolto.
"Ragazzi... avete certe facce. Dovreste andare a dormire un po' prima la sera." raggiungo il mio posto.
"Disse quella che si addormenta sul divano alle dieci di sera e ha comunque delle occhiaie da paura." Ovviamente Kyuhyun non riesce proprio a trattenere le frecciatine, neanche appena sveglio; poi irritato dalla testa penzolante di Yesung alza la mano, sembra deciso a tirare i capelli biondi dell'altro vocalist pur di farlo svegliare o forse a fargli definitivamente fare testa e tavolo, ma si limita a dargli una vigorosa pacca sulla spalla.
Io intanto rimango zitta. Non ho idea di come rispondergli e lo stesso maknae sembra capirlo dall'occhiata che mi rivolge.
"A proposito!" Il mio tono di voce è talmente alto che ho risvegliato Donghae ed Eunhyuk dal coma. "Volevo ringraziare... in effetti non so chi." rido nervosa. "Beh, insomma, qualcuno di vuoi mi riporta a letto tutte le sere... Grazie."
Ryeowook sorride. "Devi ringraziare-"
"Donghae!" Esclama subito Eunhyuk. "Con quelle braccione pompate è uno scherzo da ragazzi"
L'ultimo interpellato guarda prima Eunhyuk, poi Ryeowook, poi me. Sorride e annuisce.

"Hyuri?"

Trattengo un urlo spaventato e una mezza imprecazione perché non ho sentito la porta aprirsi e ritrovarmi Kangin all'improvviso a pochi metri da me mi ha fatto perdere un paio d'anni di vita.

Lo guardo con gli occhi spalancati.

"Scusa se ti ho spaventata." Ride. "Volevo informarti che sono tornato."

E con la stessa velocità con cui è entrato lo vedo andare via senza nemmeno darmi il tempo di mettere insieme immagini e parole.

Vita frenetica.

Probabilmente non passano neanche cinque minuti quando vedo entrare Ryeowook.

"Oh... Hyuri..."

"Wookie..." Guardo l'orologio. Come pensavo: a quest'ora dovrebbe essere già in strada per andare in radio. Che diavolo ci fa qua?

Lo vedo sfrecciare verso la propria stanza, uscendo dopo poco così come è entrato.

"Emh... I-io... Pensavo di aver dimenticato il telefono, ma ce l'ho in tasca." Fa un risolino nervoso.

E' fuori casa da questa mattina ed ora si ricorda del cellulare?

"Wookie?" Lo fermo mentre apre la porta di casa per andare via nuovamente. "Gli altri?" Erano usciti tutti insieme questa mattina. Presuppongo avessero gli stessi impegni.

"Emh..." si gratta la nuca nervosamente "Stanno venendo." Mi sorride e va via.

Strano. Molto strano. Persino per una mente lenta come la mia. No, va bene, ha ragione la vocina: non sono lenta. Sono poco perspicace e avvezza a figuracce.

Resta il fatto che Ryeowook non ha convinto per niente. Azzarderei che nasconda qualcosa, una tresca forse. Certamente non fa parte di una gang di malviventi. Impossibile anche solo immaginarlo con quella faccia; non ne ha nemmeno la corporatura: in una rissa potrebbe spezzarsi un braccio anche solo nel tentativo di cacciare il coltellino dalla tasca. Inoltre, sicuramente non è invischiato in un giro di droga. Quindi, per esclusione, la tresca è l'alternativa più probabile.

Però, perché tornare qui a casa? Sapeva che nel novanta -e forse anche qualcosa in più- per cento dei casi mi avrebbe trovata. Perché rischiare di far saltare all'aria la copertura, sapendo che ti si legge in faccia che stai dicendo bugie? Che pensasse davvero di aver dimenticato il cellulare? Beh in fondo non potrei decretarla come bugia così a primo impatto, anche io l'ho dimenticato quel pomeriggio del the con la diva e il leader e non solo quella volta: non ci vivo mica in simbiosi!

Sospiro. Chissà con chi si vede Ryeowook. Potrebbe essere una bella idol. Una di quelle che hanno appena debuttato, giovane e carina, di quelle che ti ispirano dolcezza al primo sguardo. Sì, secondo me la coppia sarebbe perfetta.

Però io avevo capito fosse innamorato di Yesung.

Quindi? Alla luce della consapevolezza che Wookie ha una tresca, vale ancora l'ordine di parlargli di quella dell'altro vocalist?

In effetti non ha più senso adesso. E non è che prima gliene avessi trovato chissà quanto.

A proposito, dovrei andare da Kangin. La vocina mi dice di approfittare adesso ed in effetti dovrei togliermi questo pensiero una volta per tutte. Così posso smetterla di immaginare dialoghi inesistenti almeno due volte al giorno.

"Kangin?" Sono entrata nell'appartamento al piano inferiore e sono andata direttamente a bussarlo in stanza. Un vero e proprio agguato. Avrebbe potuto esserlo se non mi fossi accorta del suono scrosciante dell'acqua: è sotto la doccia.

"Kangin? Sono Hyuri..." Spero mi senta, non vorrei che condividesse con Yesung l'abitudine di uscire dal bagno armato di nulla per coprire le nudità.

Controllo l'orario sul display del cellulare e mi siedo comodamente sul divano. Spero solo che i ragazzi non decidano di tornare proprio ora. Mi servono solo pochi minuti, più per organizzare il discorso che per parlare.

Sentire il rumore del phon mi fa realizzare che il momento si avvicina inesorabilmente e sento un po' di pressione, ma è solo nel momento in cui la porta del bagno si apre che affiora il panico.

"K-Kangin?"

Sento i suoi passi lungo il corridoio. "Oh, Hyuri sei tu!"

Il suo tono è sorpreso. Qualcosa mi dice che non mi aveva sentito per niente. Mi giro a guardarlo molto lentamente, ma la mia paura di trovarlo nudo -verrebbe nudo per controllare a chi possa appartenere la voce?- viene piacevolmente smentita.

"Emh... vorrei parlarti..." Lo seguo con lo sguardo finché non si siede accanto a me.

"Dimmi. Qualcosa non va?"

"No. Non proprio." Comincio a torturarmi una ciocca di capelli evitando di guardarlo. "Non è una cosa che riguarda me. In effetti non so neanche come potrei dirtelo. Sono giorni... settimane che ci penso. Cerco di trovare le parole giuste, ma... E' impossibile trovare le parole giuste. E intanto passava il tempo e più passava più era difficile per me."

"Prendi fiato."

Lo guardo. Annuisco.

"Dimmelo semplicemente."

"Riguarda Yesung." Dico a bruciapelo. O così o in nessun modo. "Penso esca con qualcuno. In realtà so anche chi è." Pensa, Hyuri, se con Henry è stato solo un bacio fortuito senza nessuna replica. Avrò fatto una cavolata.

Ormai il dado è tratto.

Stranamente, però, non lo vedo rabbuiarsi, intristirsi. Anzi, mi sorride. Non è un vero e proprio sorriso, ma qualcosa che vuole servire per rassicurarmi più che altro.

"Non sei sconvolto?"

Lui scuote la testa.

"E non sei triste?"

Mi guarda. Starà valutando la risposta. "Lo sono in effetti." Conviene sospirando. "E non crucciartene: non soffrirò per quello che mi hai detto. L'avevo capito."

Al mio sguardo interrogativo si appresta ad aggiungere "Sì, sai, io sono il suo compagno di stanza." con quel tono con cui si parla alle bambine piccole e ingenue. "Noto i cambiamenti. Nell'umore e negli atteggiamenti. Anche se Jongwoon hyung può sembrare sempre lo stesso, il fatto stesso di provare questo sentimento da anni mi ha portato ad osservarlo più di quanto facciano gli altri..."

"E come l'hai presa?"

"Non posso dire bene, direi una bugia." Scrolla le spalle. "Ora come ora non posso farci molto."

"Non puoi provare a conquistarlo?" Oh santo cielo, sembro davvero una bambina ingenua!

"Come ti ho già detto sarebbe tutto inutile perché non proviamo le stesse cose. Da quando mi sono reso conto che- Dimmi solo se è donna o uomo. Non voglio sapere chi è."

"Uomo."

Kangin sembra sorpreso e, allo stesso tempo, sembra solo avere avuto una conferma dei suoi dubbi dal sorrisino spuntato sulle sue labbra con la stessa velocità con cui è sparito. Poi continua. "Quindi.. da quando mi sono reso conto che frequenta un altro, ho deciso che avrei provato a dimenticarlo, ad andare avanti. In fondo chi me lo fa fare di stare qui a guardarlo all'infinito?!"

Lo invidio, non avrei mai questa forza d'animo. Fossi il lui starei piangendo in qualche angolo della casa. Invece lui parla e sembra tutto così semplice, come se non si stesse parlando di un amore durato anni. Sono questi gli uomini maturi? Chi accetta la sconfitta senza battere ciglio? Beh credo che lui non batta ciglio soprattutto perché in realtà non ha mai lottato davvero. Da quanto ho potuto capire, in questi anni, lui non ha mai provato a conquistare Yesung, nè ha mai confessato il suo amore. Si può parlare di sconfitta? Non credo. Quando si lotta al massimo delle possibilità, il solo pensiero di perdere fa ribollire il sangue nelle vene. 

"Hyuri non mi guardare così..." 

Sì, mi rendo conto che lo stavo fissando così intensamente da potergli fare una radiografia.

Sospiro. "Scusa, ma per me è difficile credere alla diplomazia con cui hai reagito."

L'altro fa spallucce. "Che dovrei fare? Una scenata perché non mi ha mai ricambiato?"

"Ma... Tu non hai mai fatto in modo di farti ricambiare."

"Non di recente." Annuisce in accordo con me.

"In passato?"

"Sì. Ma... Hyuri che idea hai di me?!" Mi da uno scappellotto scherzoso proprio come farebbe con uno dei ragazzi; magari più leggero. "Erano gli inizi, eravamo tutti ragazzi inesperti nel mondo della musica, più spaventati di quanto dessimo a vedere. Io facevo lo spaccone e mi sentivo arrivato. Ero giovane e provavo questo grande amore. Ovvio che mi feci avanti, convinto che non sarei mai stato respinto..." 

"E..?"

"Beh a quanto pare mi sbagliavo su tutto. Dopo poco sono partito per il militare e dopo due anni, quel sentimento non è andato via, ma ho imparato a conviverci perché non è la prima volta che Jongwoon frequenta qualcuno. E conoscendo i suoi ex e le sue ex ti posso dire anche perché non sono mai stato ricambiato." Kangin trattiene a stento una risatina. "Diciamo che ha gusti precisi, ma se parli con lui ti risponde che non è vero e che non si assomigliano per niente tra loro."

Scuoto la testa. "Tu mi prendi in giro. Lo stai facendo per non farmi sentire in pena per te."

Kangin sorride e si alza. "Infatti non devi preoccuparti per me. Ti ho detto che vado avanti. Anche io frequento qualcuno."

Sarà dovuto alla mia espressione poco convinta e perplessa, ma lui sbuffa. "E' vero." La sua voce annoiata arriva dritta alle mie orecchie. Penso che se non voglio farmi mandare a quel paese -momento che si sta avvicinando sempre più- debba dargli più credibilità e trattarlo come l'uomo che è, e non come il fratellino da rimproverare se non dice la verità. 

Solo che io l'ho visto seduto su un divano al buio in una casa vuota, perso nei suoi pensieri; ho visto l'espressione triste del so volto; ho sentito il suo cuore nelle sue parole. E' per questo motivo che per me è impossibile fare come se nulla fosse.

Tuttavia non voglio farlo arrabbiare.

"Quindi hai chiarito anche con la persona che dicesti di star trattando male?"

Oh, non avrei mai detto che fosse possibile; le guance di Kangin sono diventate di un leggerissimo rosso. "E'... E' quella persona che frequento." Sposta lo sguardo altrove, imbarazzato.

Davanti a me si aprono due soluzioni. La prima è credere che quel giorno stesse male unicamente per Yesung, la seconda è qui palese avanti a me. E' possibile che quando l'ho sorpreso a piangersi addosso lui fosse dispiaciuto e combattuto tra due sentimenti, uno dei quali è quello che ha sempre provato per il cantante e l'altro... beh per l'altro

Lo guardo nascondere l'imbarazzo e mi ritrovo a sorridergli come una cretina. Sono quasi tentata di saltellargli intorno, ma scommetto tutti i miei risparmi che mi prenderebbe a calci fino al piano superiore.

In quel momento si apre la porta ed entra uno stanco Kyuhyun. "Ah, Hyuri! Sei qui!"

Annuisco con ancora in volto quel sorrisino ebete. L'altro mi ricambia con una smorfia. "Hyukjae hyung ti sta cercando ovunque. E' così agitato..."

La devo smettere. Davvero. Mi devo controllare. Non è che posso arrossire come una bambina di quinta elementare solo sentendo pronunciare il nome della sua cotta.

Cavolo, Hyuri, hai un'età. Un po' di contegno.

Poi mi lamento del fatto che tutti hanno capito che la mia non è più una semplice preferenza tra idols. Soprattutto c'è Kyuhyun, il quale non aspetta altro che mettermi in imbarazzo. Gode un certo piacere secondo me. E lo si nota dall'espressione divertita e compiaciuta che dedica sempre e solo a me, e per cui vorrei ammazzarlo. Giuro.

Mi schiarisco la voce. "Perché? Non sa dove appoggiare il cappotto?" Kangin ride mentre Kyuhyun mi guarda e so che quell'espressione vuol dire che non si beve il mio fare la spavalda e la sarcastica, ma che mi lascia andare senza infierire troppo. 

Mi sa che mi tocca approfittare della sua benevolenza e andare su, perché sono proprio curiosa di sapere per quale motivo Eunhyuk mi stia cercando con tanto fervore. E non è certo perché non vedo l'ora di parlare con lui ed avere le sue attenzioni su di me. Ovvio che no. Non aspetto mica la fine delle giornate per vederlo; per ridere insieme a qualche battuta; per sedermi accanto a lui sul divano e sentire il suo profumo e il calore che emana il suo corpo nemmeno fosse una stufa.

Se dovessi riassumere in parole povere ciò che provo, potrei dire di avere una cotta. Ed io che pensavo di averla anche prima, cioè quando lo guardavo attraverso uno schermo. Mi rendo conto solo ora che sono due cose completamente differenti. Se prima, vederlo, significava diventare rossa come un peperone ed implodere per l'emozione, ora c'è di mezzo un cuore che batte forte, l'ansia di essere nella stessa stanza senza sapere cosa dire o cosa fare, l'elettricità quando mi sfiora o mi tocca volontariamente o solo per sbaglio. E poi ci sono quelle sensazioni che nemmeno io saprei descrivere sia a causa del mio vocabolario poco fornito e, probabilmente, anche perché preferisco non metterle in chiaro. E' già difficile dover ammettere di avere una cotta per un idol che sa chi sono solo perché vivo sotto al suo stesso tetto, ed è difficile combattere con questa consapevolezza e tutte le emozioni al seguito per dovermi comportare normalmente.

Quando apro la porta dell'appartamento superiore trovo proprio Eunhyuk poggiato al tavolo della cucina che si rigira il mio telefono tra le mani.

Non appena mi vede mi viene incontro porgendomi il telefono. "Dovresti portarlo sempre con te." E si vede dalla sua faccia che non vuole essere un consiglio, ma che avrebbe voluto urlarmelo.

Faccio illuminare il display e trovo delle chiamate perse da parte sua e di Donghae.

"Emh... Scusa?" Faccio una smorfia. "Ma non pensavo mi servisse, ero giù da Kangin e papà mi ha già chiamata." Gli faccio notare palesemente che non ha il potere di pretendere che io sia sempre qui a preparar loro da mangiare o aspettarli intenta a fare zapping. Suppongo di poter avere una vita, non ho firmato nessun contratto che mi imponesse di rimanere segregata in quattro mura.

"Comunque..." Incalzo. "Ora sono qui, cosa cercavate?"

"Eh... umh... Ci sono dei biscotti e volevamo sapere chi li ha portati. Non vorrei che qualche fan impazzita ci voglia avvelenare."

Gli do una leggera spinta ridendo. "Nessuna fan impazzita. Li ho fatti io e sono per Donghae. Quindi tu... stai a cuccia!"

"Per Donghae..." Inarca le sopracciglia.

Ma non ha il tempo di aggiungere altro perché viene interrotto da un tonfo della porta, come se qualcuno ci avesse sbattuto contro. Ci guardiamo e, tempo cinque secondi, sentiamo il suono del campanello.

Eunhyuk va ad aprire, mentre io rimango in disparte: se fosse qualcuno che non è a conoscenza dalla mia presenza qui sarebbe un bel problema. 

Ad aver bussato, però, è Yesung che entra in casa con le mani in avanti e un cappello di lana calato fin sopra gli occhi, chiara spiegazione del come avesse fatto a sbattere. 

"Ragazzi..." Stava anche cadendo sui suoi stessi piedi. "Non potete capire. Ci sono riuscito."

A sbattere la testa ancora più forte?

"Pronti?" Sorride. Conta fino a tre, poi caccia via il cappello lanciandolo sul divano. Ha i capelli rosa. Mi ripeto: ha i capelli rosa shocking. E sta benissimo.

"Vi piace?"

Gli vado incontro con la meraviglia negli occhi e non ce l'ho fatta a trattenermi: mi è scappato un "Woah!" ad un volume tanto alto da far accorrere anche Donghae.

"Troppo!!"

Sono pur sempre una fan.

   
 
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