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Autore: lafilledeEris    16/03/2013    3 recensioni
ATTENZIONE: E' UNA KURTBASTIAN
“Mh…” No, non voleva alzarsi. In quel momento, con quei postumi da incubo, il letto gli sembrava l’unico posto al mondo in cui sarebbe voluto stare.
Finché Rachel non trovo opportuno sollevargli le coperte di scatto e scoprirlo.
“Rise and shine!”**
“Rachel, sappi che ti odio!”
La ragazza si lanciò a peso morto sull’amico, abbracciandolo forte.
In quell’ultimo periodo Hummel si era rivelato poco incline alle dimostrazioni d’affetto e in tutto quel casino di emozioni represse e rimosse, in qualche modo, vi era andato di mezzo anche il rapporto con la sua migliore amica. Lei ormai stava con Brody – Finn sembrava un ricordo abbastanza sbiadito a sentire i rumori che provenivano dalla camera da letto quando il ragazzo restava a dormire e Kurt era quasi sicuro che non si mettessero a spostare i mobili nel cuore della notte –, andava alla NYADA , aveva trovato il suo equilibrio newyorkese, insomma.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brody Weston, Burt Hummel, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sebastian Smythe
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Track#6 Pompei 
Artist: Bastille

I put your picture away
Sat down and cried today
I can't look at you
While I'm lying next to her
I put your picture away
Sat down and cried today
I can't look at you
While I'm lying next to her [1]



Sebastian in quel momento aprì gli occhi. Era stato svegliato da Sheryl Crow? Cercò un attimo di riprendersi, girandosi su un fianco ma prese male le misure e ruzzolò per terra, battendo i gomiti sul parquet. Non ebbe la forza di girarsi e continuò a stare prono sul pavimento, ancora troppo intontito dal sonno, non diede peso al naso schiacciato per terra che iniziava a far male. 
“Buongiorno” si sentì dire. Kurt Hummel era davvero la prima persona che doveva vedere la mattina? 
Beh, o lui, o il barbone con cui avrebbe diviso una delle panchine di Central Park. Era strano dirlo, ma era meglio Hummel.
Sebastian si fece forza e si alzò da terra.
“Dormito bene?” domandò Kurt, mentre gli porgeva una grande tazza di caffè americano. Sebastian si portò una mano fra i capelli scompigliati dal cuscino e arricciò il naso.
“Non c'è un espresso italiano?” tentò beccandosi un'occhiata torva da Kurt che ignorò per rispondere alla domanda che gli aveva posto prima. “Sì, dai non mi lamento anche se il divano è un po' scomodo.” Prese posto su quello che ormai era il suo sgabello. Era assorto nei suoi pensieri. Kurt lo aveva notato al quinto giro a vuoto che faceva fare al cucchiaino dentro la tazza senza toccare il caffè.
“Avanti, spara”. Sebastian si destò dai suoi pensieri.
“Cosa? Io non...”
“Sebastian di questo passo farai evaporare il caffè” lo indicò con un piccolo cenno del mento. Allora sospirò pesantemente e cercò di iniziare il discorso.
“Stanotte mi sono svegliato, saranno state le quattro e...” Si bloccò. Poi trovò nuovamente coraggio.
“Noi eravamo vicini e...”
“No, non è successo nulla, se è questo che ti interessa. Abbiamo solo dormito” disse tranquillamente Kurt.
“Sicuro?”
Hummel sbuffò.
“Sì, Sebastian. Non eravamo ubriachi, non ho corretto il tuo latte al cioccolato mentre eri distratto perché volevo portarti a letto. Io” si indicò “queste cose non le faccio”.
“Ma eravamo abbracciati”.
“Sì, lo so. L'ho fatto per una questione di spazio. Non avevo voglia di spostarmi sino alla mia camera. Ti muovi un sacco nel sonno, sai?” Kurt stava cercando di allentare la tensione. Bas l'aveva capito. 
“Vuol dire che non ero stanco abbastanza” fece l'occhiolino malizioso. 
Kurt alzò le mani in segno di resa.
“Ok, hai vinto”. Bas ridacchiò all'espressione di Kurt. 
“Ma prima stavi canticchiando...”
“Picture”.
“Quella della Crow con Kid Rock?”
“Esatto! L'ho sentita stamattina mentre correvo nel parco”.
“Mh io preferisco All summer long. Anche se al posto di quelle ragazze in bikini ci avrei messo dei ragazzi, insomma i maschi del sud sono così...”
“Sebastian, hai reso l'idea” lo frenò Kurt.
“Dio, Hummel sei così pudico!”
“Sono riservato, è diverso!”
“Suora!”
“Non mi piace parlare sempre di sesso” spiegò serio Kurt.
“Da quanto non vai a letto con qualcuno?”
A quella parole le guance di Kurt si accesero di un colorito più roseo rispetto al solito.
“Non sono affari tuoi!”
“Da tutto questo tempo?”
“Lo sapevo che qualsiasi cosa io dica con te mi si rivolta contro”.
Sebastian lo guardò con un'espressione fintamente angelica stampata su quella faccia da schiaffi.
“Senti Kurt, mi piace divertirmi, non voglio una relazione seria al momento. Sto bene solo.” 
“Sì, ma non hai mai pensato che là fuori, da qualche parte, c'è qualcuno per te?”
Sebastian fece spallucce.
“Non l'ho ancora trovato, e non voglio passare il mio tempo a cercarlo. Quando arriverà magari lo capirò”.
“L'amore non ti picchietta la spalla...”
“Eppure a te ha stretto la mano sulle scale della Dalton.” Kurt a quelle parole spalancò gli occhi. “Me lo ha raccontato Blaine. So come vi siete conosciuti e so come è finita. Me lo ha raccontato al telefono, mentre piangeva dopo la vostra rottura. Lui ti amava davvero”.
Kurt si rabbuiò e abbassò lo sguardo. Sebastian andò a cercare la mano dell'altro. “Kurt, ho parlato con lui tante di quelle volte, tu eri sempre nei suoi pensieri. Ma purtroppo anche Blaine è un uomo e ha ceduto. Non sono cose che mi riguardano, ma posso dire che quando vi siete messi insieme eravate piccoli. Il primo amore non sempre è quello che dura per tutta la vita. Le persone cambiano e purtroppo c'è chi delude”.
Kurt aveva liberato la mano dalla prese di Sebastian e gli aveva voltato le spalle. L'altro si alzò dallo sgabello aggirando il piano che li divideva. Se avesse fatto qualche altro passo sarebbe riuscito ad abbracciarlo. Ma Sebastian Smythe non faceva gesti simili: lui fuggiva dopo il sesso, non baciava sulle labbra e non si concedeva le coccole le smancerie post sesso. Scosse la testa, guardò Kurt un'ultima volta prima di chiudersi in bagno. Quando si chiuse la porta alle spalle era solo. Fu allora che scoppiò in un pianto rabbioso e incontrollato.





Kurt doveva levarsi quella canzone dalla testa. E l'unico modo era cantarla sino alla sfinimento. Era arrivato prima nell'aula canto in cui si incontravano le Apples e aveva approfittato per ritagliarsi un momento per sé.

Livin' my life in a slow hell
Different girl every night
At the hotel
I ain't seen the sunshine in
Three damn days
Been fuelin' up on cocaine and whiskey
Wish I had a good girl to miss me
Lord I wonder if I'll ever
Change my ways

Ad un tratto un'altra voce si unì a lui.

I called you last night in the hotel
Everyone knows
But they won't tell
But their half-hearted smiles
Tell me somethin' just ain't right
I've been waitin' on you for a long time
Fuelin' up on heartaches and cheap wine
I ain't heard from you in three damn nights

Poggiato contro lo stipite della porta c'era Adam che lo guardava con un sorriso bellissimo sulle labbra.

I put your picture away
Sat down and cried today
I can't look at you
While I'm lying next to her
I put your picture away
Sat down and cried today
I can't look at you
While I'm lying next to her

Quando il biondo si avvicinò a lui gli prese entrambe la mani e le strinse delicatamente. Erano occhi negli occhi quando una terza persona si unì a loro.

Put your picture away
Sat down and cried today
I can't look at you
While I'm lying next to her
I put your picture away
Sat down and cried today
I can't look at you
While I'm lying next to her

Sebastian era entrato a grandi passi nella stanza. Spostava lo sguardo da Adam a Kurt e viceversa. Quest'ultimo non riuscì ad interpretare gli sguardi che lanciava al biondo ma capì che non prometteva nulla di buono.
Avrebbe voluto chiederglielo alla fine della performance ma quando si guardò attorno vide che il resto del gruppo era entrato in aula e quello non era il momento più adatto.
“Sei stato bravo, Kurt!” gli disse Adam mentre gli altri applaudivano lo strano terzetto.
Kurt stava per ringraziarlo quando fra lui e Adam s'intromise Sebastian.
“Kurt è sempre bravo!” Il ragazzo chiamato in causa rimase un po' sbalordito da quell'intromissione. Sebastian non gli diede il tempo di rivolgergli la parola e se ne andò, raggiungendo gli altri ragazzi del gruppo per iniziare le prove.






Kurt era riuscito a ritagliarsi un momento tutto per sé, dopo una giornata – l'ennesima – in cui si era diviso fra la NYADA e Vogue.com. Era appena finito Ellen Show che quella sera aveva intervistato Maggie Smith[2].
Lui amava quella donna. Era un esempio di forza e grazia , era come tutte le donne avrebbero dovuto essere: cazzuta. Aveva sconfitto il cancro al seno mentre girava “Harry Potter”, ma non si era fermata. The show must go on aveva detto e aveva portato a termine le riprese. 
Mentre era assorto nei suoi pensieri Kurt faceva zapping col telecomando. Stavano dando la replica dell'ultimo “Peter Pan”.
Peccato che fosse già iniziato, da parecchio anche.
“Se tu fossi in me sarei brutto!” aveva esclamato Peter. Ma Hook aveva ribattuto prontamente ed i poveri Giaani e Mihele, insieme ad altri bimbi sperduti erano in balia dei pirati senza nessuno che li guidasse.
“Oh, guarda... c'è qualcuno accanto a lei... si chiama... lo sposo” aveva esclamato Uncino e... Sebastian?
“Da quanto sei qui?” domandò Kurt voltandosi.
“Tanto da sorbirmi tutta la storia del ditale” mimò due dita in bocca.
“Dai, quella scena è romantica” esclamò Kurt.
“No, quelle scene sono fatte per prendere per il culo! Andiamo, Wendy che preferisce fare la donna di casa, piuttosto che solcare i sette mari?”
“Sebastian è una cosa normale, visto il periodo in cui la storia è stata scritta, non è proprio recente.”
“1902” disse Sebastian “Lo so. Ma una storia come questa avrebbe potuto rivoluzionare il mondo. Che so Peter alla fine mollava Wendy e fuggiva con Hook a fare sesso selvaggio su un'isola deserta. Insomma Jason Isaacs[3] è un gran figo!
“Sebastian!” lo riprese Kurt mentre si alzava dal divano “è una storia per bambini”.
“Ecco perché poi crescono male! Li si illude che tutto possa essere come ballare fra le stelle” e prese la mano di Kurt e l'altra la mise sul suo fianco. “Forse è per questo che Wendy finisce per piangere lacrime amare quando Peter la lascia tornare a casa e crescere. Ecco perché preferisco Hook. Lui non fa false promesse”.
Kurt ascoltava il discorso di Bas – in un universo parallelo in cui Wendy si struggeva perché Peter era fuggito con Hook e per colmare la mancanza aveva preso la sua ciurma - cercava di capire chi era fra loro ad interpretare i vari ruoli. Si guardavano, studiandosi attentamente.
“Sebastian, io credo che...” Ma venne bloccato sul nascere da qualcuno che bussava.
“Non guardare me” disse Sebastian alzando le mani in segno di difesa “non ho invitato nessuno”. Andarono insieme ad aprire la porta.
“Ciao, mio piccolo unicorno! Uh, cosa ci fa con
te un usignolo?”




[1] Picture di Sheryl Crow e Kid Rock.

[2] Chris ha rivelato in un'intervista che adorava l'attrice.

[3] l'attore che interpreta Uncino.

 

 

 

I'm here.

Saaaalve! Eccomi finalmente con un nuovo capitolo Allora, la storia della Smith è vera. Sia che Colfer l'adori, sia la battuta che ha detto dopo aver scoperto la malattia.

Per quanto riguarda Seb che perde la testa per Jason... quella sono io! L'ho amato anche nei panni di Lucius Malfoy *_*

Comunque, avete idea di chi sia alla porta? Dai vi ho reso le cose facili XD

Alla prossima!

 

N.

   
 
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