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Autore: raffitamaki    02/10/2007    8 recensioni
e' la prima fic che scrivo! che emozione! Bill scappa di casa dopo aver raccontato a Georg di essere innamorato di Tom, ci saranno nuovi personaggi e molte complicazioni. é twincest, ma non credo che esagererò hihi!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sstoria I Tokio Hotel non mi appartengono e non scrivo questa storia a scopo di lucro. I Tokio Hotel non fanno e credo non faranno mai, nulla di quello che ho scritto qua, gli altri personaggi sono inventati. Buona lettura anche se il capitolo è un po' cortino! XD

Era per la precisione 69 ore e 45 minuti che girava a vuoto da solo per le strade di Amburgo, non ce la faceva decisamente più, ma non aveva nessuna intenzione di tornare a casa. Casa, se ancora si poteva definire tale.
Aveva passato tre giorni da incubo vagando a caso per la città, dormendo per terra e raccattando cibo in giro, non era decisamente da lui! Era tutto sgualcito, i vestiti erano tutti sporchi e in alcuni punti si erano strappati, i capelli erano sporchi e gli ricadevano informi sulle spalle, lo smalto cominciava a scrostarsi e il trucco era tutto calato a causa delle lacrime che aveva versato in quei giorni, decisamente troppe lacrime!
Ora non aveva più nessuno. Per tutta la vita era stato solo la metà di un anima, la metà di un corpo che però; aveva sempre avuto al suo fianco il suo completamento, Tom. Ora invece era solo, incompleto, si sentiva inutile.
Si sedette ad un angolo della strada mentre le lacrime facevano capolino per l'ennesima volta nei suoi occhi nocciola che ora erano spenti, il viso senza il sorriso pronto ad affiorare alla prima occasione, era solo e nessuno poteva cambiarlo. Si strinse le ginocchia al petto e vi poggiò; la testa sopra soffocando un singhiozzo.
Oh Mio Dio, Bill Kaulitz! il ragazzo alzò appena la testa e si ritrovò davanti una ragazza che doveva avere all'incirca la sua età, forse un anno o due in meno, che lo fissava incredula. -Ecco ora è davvero finita! Ci mancavano solo le fan rompipalle- pensò Bill sconsolato, la ragazza però non sembrava intenzionata a saltargli addosso o cose simili, anzi stava a distanza e lo osservava, forse anche un po' schifata. Stettero così, guardandosi, per un tempo a lui indefinito poi la ragazza si decise a balbettare: "c-cosa ti è successo?" Bill a quelle parole scoppiò in lacrime e alzò le spalle, la ragazza si abbassò piano e gli porse un fazzoletto, non era una fan qualunque, sembrava tenesse davvero a lui come persona e non come ragazzo-strafigo-da-copertina-patinata. Lo guardò mentre si asciugava le lacrime e poi gli disse: "non puoi di certo stare qua così, vieni, ti porto a casa mia, mia mamma sarà felice di accoglierti.. credo" sorrise al ragazzo e poi lo aiutò ad alzarsi, non oppose resistenza, non disse nulla, si limitò a seguire quella ragazza tenendola per mano.
Arrivarono davanti a una villetta rosa con le persiane bianche un po' appartata rispetto alle altre, sembrava uscita dal mondo di Barbie, ma non era male e sembrava molto accogliente.
Si avvicinarono alla porta la ragazza lasciò la sua mano ed estrasse le chiavi dalla borsa, aprì, entrò; e annunciò; il suo arrivo:"mamma? Sei in casa? Abbiamo visite!" la madre sbucò da una stanza sulla sinistra del corridoio su cui dava la porta di ingresso, indossava un grembiule da cucina e ci si stava asciugando le mani, i capelli biondo cenere erano legati con un mollettone che però non riusciva a tenerli tutti lasciando sfuggire qualche ciocca ribelle, era abbastanza giovane e accolse la figlia con un ampio sorriso, che svanì appena posò gli occhi su Bill.
"adesso porti a casa anche i barboni?" chiese la madre sconvolta in un tono abbastanza severo, la ragazza la fulminò con lo sguardo:"non è un barbone mamma! E' un mio amico, ha litigato con la famiglia ed è scappato di casa, l'ho trovato in giro per la città, era tanto che non lo vedevo... eravamo... andavamo all'asilo insieme!" la madre lo guardò come in cerca di un segno per riconoscere in lui l'amico d'infanzia della figlia poi disse: "si in effetti l'ho già visto da qualche parte... e va bene!" sospirò "per qualche giorno può rimanere qua, ma bisogna avvisare immediatamente la famiglia, si staranno preoccupando, Bill sospirò, -certo come no-.
La ragazza lo prese per mano, diede un bacio alla madre e si precipitò su per le scale che c'erano sulla sinistra, da sotto si sentì urlare : "dagli dei vestiti di papà, gli staranno un po' larghi ma dovrebbero andare" la ragazza annuì affacciandosi dalle scale e poi entrò in quella che doveva essere la sua camera.
&"Ecco, non è un gran che ma è casa! Ora tu stai qua io vado a prenderti i vestiti puliti così poi ti fai una bella doccia e ti riprendi un po'" Bill rimase muto, non aveva ancora detto una parola, quella ragazza aveva fatto tutto da sola, ma tutto sommato gli era grato, almeno adesso aveva un posto in cui stare, i marciapiedi proprio non gli si addicevano!
Si guardò intorno e solo allora si rese conto di cosa lo circondava: pareti completamente sommerse da foto, poster, autografi, biglietti di concerto, disegni, caricature, fascette, magliette, cd e quant’altro tutto firmato esclusivamente Tokio Hotel! Era incredibile!sapeva che le fan possono essere davvero sfegatate ma non pensava fino a questo punto, ovunque si voltava c’era la sua faccia che lo fissava e doveva ammettere che un po’ la cosa lo inquietava. Si alzò; e si avviò verso un foglietto tutto strappato e rovinato incorniciato amorevolmente con sopra un cartellino con scritto: -direttamente da Tomi Kaulitz-, lesse il biglietto: -per Svenia con affetto Tokio Hotel, T.K.- la scrittura da gallina di suo fratello, tenuta con così tanta cura, pensò che il suo gemello non gli aveva mai scritto -con affetto-, in nessun biglietto, solitamente scriveva -per quel cretino che mi ritrovo come fratello-, o cose del genere, lui era sempre stato quello affettuoso, Tom quello bastardo.
La ragazza rientrò dicendo: "ecco sono i vestiti più stretti che ha mio papà, più di così non posso fare" alzò le spalle e poi disse: "sì, sono deficiente" il ragazzo si girò e sorrise, uno di quei sorrisi che faceva nelle interviste di youtube ,che lei conosceva più che a memoria, uno di quei sorrisi che ogni volta che li vedeva doveva tapparsi la bocca per non urlare, ora Bill lo stava facendo a lei, lei soltanto, si sentì svenire e si rese conto per la prima volta di avere davvero davanti Bill Kaulitz, cantante dei Tokio Hotel, sorrise imbarazzata e disse: " bè sì... diciamo che sono una vostra fan".
Il ragazzo non rispose continuava a guardarsi in giro, in un poster c'erano solo Georg e Gustav, ridevano di gusto, Bill ricordava quell'intervista, gli avevano appena chiesto cosa avrebbero fatto se non avessero conosciuto lui e Tom, e Gustav aveva risposto: "mi chiedo piuttosto cosa farebbero loro senza di noi; Bill l'aveva guardato offesissimo e lui aveva cominciato a ridere seguito da Georg e da Tom e infine anche da Bill, succedeva spesso, uno cominciava a ridere ed era la fine. Sorrise ripensandoci e poi si sedette sul letto, la ragazza lo osservava, ma non faceva domande, sembrava non volesse disturbarlo, poi disse timidamente: "se vuoi farti la doccia di la ti ho preparato gli asciugamano e qui ci sono i vestiti" Bill annuì prese la roba e uscì, si chiuse in bagno e si mise sotto la doccia, lasciò che l'acqua gli scivolasse addosso, la lasciò scorrere finchè divenne talmente calda che era impossibile starci sotto, ma nonostante tutto resistette, si lasciò bagnare dall'acqua bollente, poi improvvisamente la spense e fece partire quella gelata, era una cosa che adorava, lo faceva spesso, lo aiutava a rischiararsi le idee. Prese lo shampoo e si insaponò i capelli, poi li sciacquò ed uscì. Vide la sua immagine riflessa nello specchio appannato e rimase a fissarsi per un po', poi sentì; della musica provenire dalla camera della ragazza. Stava ascoltando Rette Mich, una delle canzoni che preferiva, estremamente melodrammatica e deprimente. Si avvicinò allo specchio e con l'indice scrisse -rette mich-.
Si vestì e uscì dal bagno, andò nella camera della ragazza che appena lo vide abbassò la musica "non preoccuparti, non mi da fastidio" si avvicinò alle casse e alzò il volume, stava partendo -in die nacht-, Bill sorrise malinconico e la ragazza disse: "dev'essere strano" lui la guardò interrogativo e lei riprese: "insomma sentire le tue canzoni in una camera ricoperta di tuoi poster" lui alzò le spalle e rispose: "dev'essere anche strano trovarsi di fronte in carne ed ossa il tuo idolo", lei scoppiò a ridere e disse: "modesto il ragazzo".
Rimasero in silenzio ascoltando la musica, ogni tanto Bill bofonchiava qualcosa su errori nella canzone o accordi che potrebbero essere migliorati e la ragazza rideva, poi all'improvviso lui si alzò e disse "approposito io sono Bill Kaulitz" tese la mano alla ragazza che scoppiò a ridere e rispose: "piacere Svenia Seibert", poi tra i due calò di nuovo il silenzio.
Fuori era divenuto tutto buio e l'orologio segnava le 19.27, erano passate le 72 ore fuori casa, quindi era più di tre giorni che non vedeva Tom. Svenia non parlava, probabilmente era anche molto emozionata, ma non voleva farlo vedere per non farlo sentire a disagio, era molto tenera, tentava di comportarsi come nulla fosse anche se si vedeva che lo osservava e ogni tanto guardava verso i poster, come per paragonarlo, Bill sorrise e decise di metterla in imbarazzo e disse "lo so senza trucco è tutta un'altra cosa" si mise una mano sulla faccia per coprirsi gli occhi e Svenia arrossi violentemente, lui sorrise e scoppiò a ridere poi dalla cucina si sentì la madre urlare: "Svenia!! La cena è pronta,scendete!" la ragazza si alzò spense la musica e uscì seguita a ruota da Bill che aveva una fame da lupi!


  
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