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Autore: Michelle92    16/03/2013    2 recensioni
"Io e Yoko siamo sempre così, a volte capitano questi episodi di “leggera litigata” e ci sfottiamo anche per ore, ma non abbiamo mai avuto bisticci pesanti …ci vogliamo un gran bene, ci veniamo sempre incontro e ci consideriamo sorelle separate alla nascita; Senza di lei sarei persa."
"Vederlo tra le braccia di un'altra mi faceva star male, era come se un pugnale mi colpisse al petto:ma perché? che sentimento stavo provando? forse la risposta mi era abbastanza chiara ma non volevo vederla"
"Pregavo con tutta me stessa, non so a chi, ma continuavo imperterrita a chiedere pietà e aiuto perché il dolore mi stava soffocando : non ero pronta a perdere il mio amico che camminava in bilico tra la vita e la morte, non poteva lasciarci così; Paul, Yoko e io ci stringemmo in un abbraccio perché il dolore ci stava sgretolando..non eravamo forti abbastanza"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon pomeriggio ragazze :) 
Spero che anche questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento; Ancora un pò di romanticismo tra Michelle e Paul
Buona lettura!
Un bacio <3




Delle dita dolcemente mi sfioravano il viso e delle morbide labbra premevano delicatamente sulla mia guancia; il sogno era bellissimo perché tutte quelle attenzioni me le stava dando Paul, e io mi sentivo la ragazza più felice del mondo
-Buongiorno piccola-
La sua voce vellutata irruppe nel sogno: era incredibile quanto sembrasse reale
-Ehi, principessa…mi senti?-
Aprì gli occhi lentamente, poi gli stropicciai per mettere meglio a fuoco quello che mi stava mandando in confusione: in pochi secondi però, ricordai che Paul quella notte si era addormentato nel mio letto, così riuscì a capire il perché di tanta perfezione davanti a me; non era un sogno quindi…o meglio, tutto questo era sì un sogno… ma reale
-B-buongiorno- bofonchiai mentre sorridevo per la felicità
-Scusami, non volevo svegliarti! ho visto che ti muovevi e...-
-Shhh non importa, non potevo chiedere risveglio migliore-
Si avvicinò ancor di più al mio viso, e stringendomi a sé mi baciò dolcemente sulle labbra coinvolgendomi in una spirale di tenerezza e di desiderio; ormai ero diventata dipendente da lui
 
Mi sedetti sul materasso poggiandomi contro la spalliera del letto, e Paul mi seguì a ruota
-Spero di aver lasciato abbastanza spazio per farti dormire tranquilla e comoda-  disse sorridendo; anche di primo mattino Paul era  pericolosamente attraente nonostante i capelli spettinati
-Bè, in realtà hai occupato la maggior parte del letto…- lo guardai socchiudendo gli occhi come per farlo sentire in colpa
-Sembra non ti sia dispiaciuto tanto però-
Rispose al mio finto attacco prendendomi di peso e poggiandomi sulle sue gambe
-Ehi, non ti ho dato mica il permesso!-
-Anche per questo serve il permesso?-
Si avvicinò per baciarmi, ma non appena fu ad un millimetro dalle mie labbra girai di scatto il viso
Alzò il sopracciglio destro e socchiuse gli occhi con un’aria di sfida, stando al mio gioco
-A quanto pare è difficile la ragazza-
-Io non bacio gli estranei- dissi con aria seria e composta
Mi prese per le spalle e mi buttò sul materasso; in pochi secondi mi ritrovai in posizione supina completamente sotto il suo controllo…e sotto il suo corpo
Avvicinò le sue labbra al mio orecchio con fare provocatorio
-Hai intenzione di ribellarti anche adesso?-
Cominciò a baciarmi maliziosamente il collo, e mi abbandonai completamente a lui godendo dei brividi che mi attraversavano la schiena
Pian piano i suoi baci salirono lungo il collo, finchè non lasciarono la mia pelle quando raggiunsero il mento
 
Paul si sedette sul letto come pochi secondi prima, guardandomi divertito mentre mi sollevavo dal materasso per mettermi contro la spalliera vicino a lui
Maledetto! Si era preso una bella vendetta lasciandomi intontita, dopo quei baci… ed ora se la rideva pure
-Tutto bene Michelle?- Ecco che con un sorriso malizioso girava il dito nella piaga
-Me la pagherai McCartney!-
Così mi alzai dal letto, e dopo aver infilato le mie pantofole feci per dirigermi verso la porta
-Ehi! Dove vai?-
-Resti per colazione?- un posto in più a tavola non avrebbe certo creato problemi a Yoko
-Penso di aver già disturbato abbastanza-
-Non fare lo sciocco, su! Andiamo di sotto-
-Se proprio insisti!-
 
Aprì la porta della mia camera, guardai intorno per trovare qualche traccia di Yoko ma niente! La solita dormigliona….
Scesi le scale seguita da Paul; Era incredibile che non fossi ancora andata in iperventilazione nonostante avessi lui a nemmeno due metri di distanza: forse non lo avevo realmente realizzato; tant’è che, ora che ci pensavo, sentii le mie guance scaldarsi…Ecco!
Arrivata al piano di sotto vidi un foglietto di carta stropicciato sul tavolo, e incuriosita mi avvicinai per vedere di che si trattava

 Buongiorno Mich,
sono uscita a fare delle commissioni, tornerò per pranzo; probabilmente ci sarà una sorpresa per noi. In mia assenza cerca di non fare danni, ti prego.
Yoko. 

Paul mi cinse i fianchi con le sue  mani mentre tenevo in mano il foglietto e meditavo sulle parole della mia amica; lei non era la tipa che la mattina si svegliava presto…e poi quella frase, che intenderà per sorpresa?
-Tutto bene Mich?-
Paul poggiò il viso sulla mia spalla e stampò un bacio sulla mia guancia…
Paul era così tremendamente carino, ogni suo gesto mi faceva sentire viva, felice e …rossa
-Si si, è solo Yoko che oggi è uscita presto e mi ha avvisato; ora vado a preparare la colazione…-
-Ti serve una mano?-
-No, ci mancherebbe che faccio cucinare agli ospiti …però se vuoi puoi venire in cucina con me…altrimenti puoi accomodarti in salotto, c’è pure la tv!-
-No, vengo con te- ecco che sfoderava un altro dei suoi sorrisi che erano capaci di stendermi
 
-Quindi sei di Lancaster…-
-Si, tu di Liverpool giusto?- risposi a quel silenzio appena interrotto mentre cucinavo le uova e la pancetta
-Si, vivo qua da quando sono nato-
-Quindi con i tuoi genitori?-
-Con mio padre e con mio fratello; Mamma è morta quando avevo quattordici anni….- Gli occhi di Paul erano persi e guardavano a terra; sentì una fitta al cuore per ciò che gli avevo fatto ricordare…ero mortificata
-M-mi dispiace- rimasi bloccata, immobile con la schiena poggiata al piano della cucina…
Finalmente alzò lo sguardo e sorrise, ma con la tristezza negli occhi…
Cercai di prendere i piatti e i bicchieri
-Aspetta! Ti do una mano, così ti cadrà tutto-
-Grazie- sorrisi, Paul aveva appena salvato il servizio dei piatti
-Poggio qui?-
-Si si, ormai è tutto pronto da mettere nei piatti-
-Ma quanti anni hai?-
-Io 17, tu?-
-Io 20-
-Oh veramente? te ne avrei dato meno, qualcosa come 18!-
-E invece! …Sono troppo vecchio?- Paul sorrideva beffardo
-Un pochino si, ma considerando che ne dimostri meno…posso passarci sopra- gli feci l’occhiolino mentre finivo di versare l’aranciata nei due bicchieri; in realtà l’età di Paul mi intrigava abbastanza
-Ci avrei giurato che ti saresti accontentata!- Adesso sorrideva maliziosamente; sembrava quasi che riuscisse a leggermi nel pensiero, oppure, la mia espressione era abbastanza chiara
 
Misi una tovaglia a quadri rossi sul tavolo, poi Paul mi aiutò a portare la colazione.
-Tutto davvero buono, brava!- Per fortuna la colazione gli piacque, i suoi complimenti mi facevano sempre piacere…
-Son contenta che sia di tuo gradimento- risposi, dopo aver inghiottito un boccone
Mentre io e Paul riempivamo il nostro stomaco, non potevo fare a meno di guardarlo e pensare allo splendido ragazzo che fino ad ora ero riuscita a scoprire: dolce, sensibile, simpatico e con una grande passione per la musica
 
-Il tuo gruppo ha un nome?- La domanda mi scivolò fuori dalle labbra senza nemmeno accorgermene
Paul sorrise, forse il mio interesse lo lusingava
-Bè si, noi siamo i Beatles dal 60’..da due anni fa; in realtà prima dei Beatles c’erano i Quarryman-
-Perché avete cambiato nome?-
-Vedi, i Quarryman erano formati inizialmente da me, George, Stuart e John, dopo arrivò Pete-
-Chi è Stuart? E Pete? E Ringo perché non l’hai nominato?-
-Stuart era il nostro bassista, però ci ha abbandonato dopo aver conosciuto la sua fidanzata Astrid mentre ci esibivamo in Germania ad Amburgo; e Ringo, lui è arrivato da pochissimo e ha preso il posto di Pete...-
Ero incantata da come Paul raccontava “le origini della sua band”, ne andava orgoglioso e ci teneva davvero tanto
-Quando siete stati ad Amburgo?-
-E’ dal 60 che facciamo trasferte in Germania; infatti fra due mesi probabilmente ripartiremmo,  abbiamo firmato un contratto per esibirci allo Star-Club-
Sentendo queste parole, il cuore mi saltò letteralmente in gola; ecco lo sapevo che non dovevo lasciarmi andare così tanto…Perché avevo dovuto ascoltare i consigli di quella sciocca di Yoko? Oppure ero semplicemente io che con uno come Paul davanti non riuscivo a trattenermi
-P-per quanto resterete in Germania questa volta?-
-Una ventina di giorni, niente di che-
Bè venti giorni non erano tanti, mi sentii felicemente sollevata. Non dovevo però mettermi tutti questi problemi, non era il mio ragazzo; forse però non riuscivo più a fare a meno di lui...
-Quindi in Germania vi conoscono già?-
-Diciamo di si, ad Amburgo siamo abbastanza apprezzati-
-…è ridicolo che qua non abbiate ancora spopolato, siete davvero bravi!- Paul arrossì lievemente, forse anche i miei complimenti gli facevano un certo effetto
-Puoi venire a vederci suonare quando vuoi! Proviamo sempre a casa mia perché è sempre libera; mio padre è spesso fuori per lavoro e Mike… non è un problema-
-Mike?-
-Mio fratello-
-Ho capito-
-Porta anche Yoko, così facciamo felice John!-
Questo sì che era interessante da sentire…
-Che c’entra John?-
Paul sbiancò; ecco, si era già pentito di quello che aveva appena detto…
-N-niente, è che John è un esibizionista e-e-e…avere un pubblico non gli dispiacerebbe-
Non era bravo a dire le bugie Paul, almeno con me…questa non me la sarei bevuta per niente al mondo
-Soprattutto davanti alle ragazze per cui nutre un certo interesse, no?-
-Ma che dici Michelle! Non vorrai insinuare che a John piaccia Yoko-
Mi limitai a sorridere, compiaciuta di ciò che avevo appena scoperto…Non vedevo l’ora che Yoko tornasse a casa per raccontarle questo particolare che sicuramente avrebbe attirato la sua attenzione
-No Paul, figurati- Gli feci l’occhiolino mentre mi alzavo da tavola per sparecchiare
-Ti prego, non dire niente a Yoko…John mi ammazza!-
-Dammi un motivo valido per chiudere la bocca- sorridevo maliziosa
-Basta qualcosa tipo…tipo questo- sussurrando queste parole mi strinse a sé dandomi un bacio sulle labbra che mi fece girare la testa, tutto così improvviso…tutto così piacevole…
Il bacio era diverso dagli altri che ci eravamo dati prima; potevo sentirci il desiderio e la passione, le nostre lingue desideravano non staccarsi mai e si rincorrevano velocemente come per riuscire ad assaporarci meglio
Le mani di Paul cominciarono a conoscere il mio corpo mentre il suo respiro diventava sempre più pesante e affannato; mi prese di peso e mi poggiò sul tavolo mentre io restavo avvinghiata a lui, ormai schiava del mio e del suo desiderio
Ci guardammo negli occhi con un’intimità che avrebbe messo a disagio chiunque fosse stato nei paraggi, c’eravamo solo io, lui e noi; Paul riprese a baciarmi con più bramosia di prima mentre slegava il fiocco che teneva chiusa la mia vestaglia, iniziò ad accarezzarmi i fianchi, poi salì con le mani e si soffermò sul mio seno…
 
Un rumore, e poi una voce interruppe i nostri respiri affannati
-Ehi Michelle! Ci sei? Son tornata!-
Io e Paul interrompemmo bruscamente quel bacio a malincuore; velocemente chiusi la vestaglia con un fiocco e scesi dal tavolo mentre Paul si ricomponeva
-Ehi Yoko…..-
Non appena pronunciai il suo nome lei era già sulla soglia della cucina che guardava me e Paul con gli occhi spalancati e divertiti…
-Scusate, me ne vado…- voltò le spalle e fece per andarsene mentre se la rideva sotto ai baffi
-No sciocca! Vieni qua…- presi Yoko per il polso e la portai  nuovamente in cucina
-Ciao Yoko- Paul salutò la mia amica con un po’ di imbarazzo –Io vado, mio fratello si starà chiedendo che fine ho fatto; Ci vediamo presto ragazze- mi guardò, e si lasciò scappare un sorriso che io ricambiai…la sapevamo lunga
-Ti accompagniamo alla porta- risposi, mentre io e Yoko conducevamo Paul verso l’ingresso
-Ciao Paul- disse Yoko –Vieni a trovarci quando vuoi!-
-Ciao Paul- dissi con una punta di amarezza sulla lingua; mi dispiaceva lasciarlo andare
 
-A quanto pare ho interrotto qualcosa, vero?- Lo sguardo di Yoko era più malizioso di prima
-Assolutamente niente! E piantala! Piuttosto dimmi perché sei uscita così presto oggi, non è da te!-
-Dopo voglio sapere cosa avete combinato tu e Paul; insomma avete dormito insieme no?-
Che pesante quando faceva l’investigatrice, e non smetteva fin quando non aveva sentito ciò che desiderava; così mi rassegnai e feci cenno di sì con la testa…infondo forse anche io avevo bisogno di raccontarle qualcosa
-Allora dove sei stata?-
-In un’associazione artistica e ho trovato un lavoro, per noi!-
  
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