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Autore: Miss_Panda    16/03/2013    4 recensioni
Ciao a tutti! :) Eccomi con una nuova long tutta per voi dai sapori puramente Saiyan! Di cosa si tratterà in quella storia? Vi rispondo subito! Si parlerà dell'inizio di tutto, della storia "d'amore", se si può definire così, di Bardack e della sua compagna Taanipu, madre dei suoi due figli, Radish e Kakakroth/Goku.
Saranno pochi capitoli che racconteranno la genesi di tutto! Spero vi abbia interessato e che la commentiate!
ESTRATTO
(...) Bardack uscì dalla monoposto e girò lo sguardo verso un’altra postazione, meravigliandosi nel vedere che da una navicella uguale alla sua usciva il cosiddetto Generale. Costui era il braccio destro del re Vegeta, non che suo consigliere personale. La sua figura imponente sovrastò in pochi secondi la folla che si irrigidì al solo vederlo. Dietro di lui uscirono tre Saiyan adulti e uno di questi portava tra le braccia una giovane ferita. Questa scese dalle braccia del compagno e si mostrò in tutta la sua bellezza (...)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bardack, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1


Davanti ai suoi occhi solo sangue, morte e distruzione. I raggi energetici volavano a destra e sinistra, centrando tutti quelli che abitavano su quel pianeta. Gli abitanti originari di quel pianetino ormai erano solo un ricordo e i loro corpi senza vita erano ancorati sul terreno rossastro a pezzi e sgorgavano sangue rosso da ferite fresche, incapace di rimarginare quelle ferite mortali.
Un emissario di Freezer, un certo Zarbon, era appena giunto per controllare che il pianeta fosse stato conquistato. Non era molto grande ma i suoi abitanti erano davvero forti. Il gruppo Saiyan tornò allora sul pianeta Vegeta.
Bardack uscì dalla monoposto e girò lo sguardo verso un’altra postazione, meravigliandosi nel vedere che da una navicella uguale alla sua usciva il cosiddetto Generale. Costui era il braccio destro del re Vegeta, non che suo consigliere personale. La sua figura imponente sovrastò in pochi secondi la folla che si irrigidì al solo vederlo. Dietro di lui uscirono tre Saiyan adulti e uno di questi portava tra le braccia una giovane ferita. Questa scese dalle braccia del compagno e si mostrò in tutta la sua bellezza: le gambe toniche e allenate uscivano da un body, coperto dall’armatura mezza rotta che copriva il corpo muscoloso ma allo stesso tempo grazioso della donna, la coda era arrotolata a mo’ di cintura sulla vita che, salendo, si stringeva e si allargava poi sul seno prorompente e prosperoso.
Un fischio inopportuno uscì dalla bocca di Toma dietro di lui che, nel momento in cui i cinque passarono, fece girare la Saiyan che gli lanciò un’occhiataccia. Quella giovane si chiamava Taanipu ed era la figlia del Generale. Non era mai stata come le altre Saiyan, anche se all’apparenza lo poteva sembrare: era nata e cresciuta in un piccolo villaggio vicino la capitale ma, non appena compì sedici anni, suo padre la portò nella capitale. Era molto temuta dalle altre donne, oltre che per la bellezza fisica, anche per la potenza. Aveva appena compiuto venti di anni e secondo suo padre era pronta per il matrimonio. Secondo lei, suo padre era un uomo crudele e insensibile; basti pensare che non aveva esitato a lasciare sua moglie, ovvero sua madre, morire tra i dolori del parto e strapparla via da quel luogo, che ormai era diventato la sua casa, per portarla nella capitale.
Quella missione era stata molto difficile e, alla fine, erano riusciti a portarla a termine; purtroppo era stata ferita ma non gravemente. Non appena sentì uno dei soliti fischi che la accompagnavano da parte di quelle rozze terze classi, come diceva suo padre, girò la testa e guardò male Toma, poi notò con la coda dell’occhio l’altro Saiyan vicino che la guardava indifferente: aveva i capelli a palma, scuri come la cenere, e una cicatrice su una guancia.
Taanipu continuò il suo percorso e andò nella vasca di rianimazione dalla quale ne dopo poche ore.
La sera indossò una battle suit di pessima qualità, che teneva da parte per quelle “occasioni”, e un mantello sotto il quale nascose il viso sotto il cappuccio e si diresse verso uno squallido locale che sembrava più una bettola. Si diresse al bancone e bussò sul legno tre volte. Il barista, un Saiyan robusto con una benda sull’occhio, le diede un bicchiere pieno di un liquido giallastro e lo bevve tutto d’un sorso. Le iniziò a bruciare immediatamente la gola ma soffocò quella reazione e ne chiese un altro.
Bardack, dopo la missione, era andato con Toma e sua sorella Seripa in quella bettola dove loro terze classi, scarti della società, si concedevano qualcosa da bere e mangiare.
<< Scommettiamo che non riesci ad abbordarne nessuna stasera Bardack? >> esclamò mentre beveva un bicchiere pieno di un liquido verde.
<< Toma! Smettila di bere! Non sarò io a portarti questa volta a casa tua! >> intervenne Seripa, togliendo dalle mani dell’altro il recipiente di vetro.
<< Scommessa fatta! Se vinco io dovrai ammettere che io sono migliore di te e che ti vuoi scopare mia sorella! >> esclamò Bardack con aria di sfida e, senza dare a Toma il tempo di rispondere o di ascoltare le imprecazioni della sorella, si diresse verso il bancone verso una terza classe in una tenuta che non copriva molto ma, nell’avvicinarsi, si scontrò contro una persona immantellata. facendole cadere il bicchiere tra le mani.
Questa scattò in piedi pronta a fare a pugni, infatti era successo molte volte che Taanipu aveva provocato una rissa e che il Generale avesse punito la ragazza molto severamente, a volte fino a farla stare male per i dolori, ma il Saiyan lo bloccò e con un movimento rapido la fece girare, facendole sbattere le spalle con il suo petto. Gli avrebbe spezzato il collo ma, non appena abbassò il cappuccio, vide che era una ragazza. Il profumo che emanavano i suoi capelli era a dir poco soave, sapevano di sangue e… sesso. Avvicinò il naso alla sua testa e lo aspirò ancora, come fosse una droga. Quello era un profumo inconfondibile, che poteva appartenere a una sola persona.
<< Seguimi donna! >> le ordinò Bardack così autorevolmente che Taanipu non ebbe la forza di disubbidirgli, il quale la prese per il polso e la portò sul retro, sbattendola contro il muro con forza, ma anche con una delicatezza impropria per il moro e senza darle il tempo di formulare un pensiero o di dire qualcosa, la baciò.
Taanipu, pian piano che il bacio si approfondiva, incominciò a sciogliersi, e Bardack, avendo notato il comportamento della ragazza, scese sul collo e continuò la sua lenta tortura, ma quando questa si accorse di ciò che stava succedendo, il suo orgoglio da Saiyan di prima classe (che usciva in pochissimi casi e che era nei suoi geni) uscì, fermando ciò che poteva tramutarsi in qualcosa di irrimediabile, e gli lanciò un potente ki-blast allo stomaco che lo fece allontanare per la sorpresa e irritarsi. Come osava quella donna attaccarlo? La guardò pieno d’odio e rabbia.
<< Come osi, fetida terza classe, baciarmi?! >> esclamò ma poi si fermò subito, rimanendo lei stessa sorpresa a sentire dalla sua bocca quelle parole. Da quando lei, la dolce e piccola Taanipu, come la chiamava la sua nutrice, parlava come suo padre?
Bardack caricò due ki-blast e li lanciò, sicuro di colpirla, ma si sorprese nel vedere che la ragazza si era difesa e che non si era fatta nemmeno un graffio. Nessuno, neppure Toma, era uscito indenne dai suoi colpi. Com’era possibile che lei non avesse neanche un graffio? Sorrise come se volesse sbeffeggiarla.
Taanipu, dal canto suo, si rimise il cappuccio sulla testa e rientrò nel locale, dove pagò ciò che aveva preso e si diresse verso casa sua. Bardack decise di seguirla, deciso ad attaccarla di sorpresa, ma non ci riuscì perché a metà strada la Saiyan si girò di colpo e gli lanciò due colpi che si divisero in quattro e continuò la sua strada.
Entrò dalla porta secondaria della cucina, dove gli schiavi stavano mangiando e, dopo aver salutato tutti, salì in silenzio in camera sua e indossò una veste comoda. Andò in bagno per togliersi l’odore della muffa che si era attaccato addosso e s’immerse nella lussuosa vasca da bagno. Voleva dimenticare tutto quello che era successo in quella giornata: dalla missione che era andata male alla sfuriata di suo padre, dal primo incontro con quel Saiyan che le stava facendo perdere la testa al loro bacio. Chiuse gli occhi e s’immerse ancora di più, beandosi del calore che l’acqua calda sprigionava.
Bardack, invece, non si fermò e continuò a seguirla finché non scoprì dove viveva. Non sapeva chi fosse quella ragazza, né che collegamento avesse con il Generale, ma giurò sulla sua razza che lo avrebbe scoperto, anche a costo della morte.

Ciao a tutti! Eccoci al primo capitolo di questa mia nuova long! :) Come abbiamo capitolo i protagonisti sono Bardack e Taanipu, ovvero i genitori del nostro eroe, Goku, e di suo fratello Radish. Saranno pochi capitoli, non so quanti per la precisione, ma non tanti tanti. Volevo dirvi che mi sono impegnata tantissimo in questa nuova storia, sia perchè mi piace molto la coppia (Gohan e Videl però non li batte nessuno! U.U), perchè volvevo dare una mia versione di questa. in questa sezione non stanno molte ff su Bardack e la madre di Goku e Radish (che è un personaggio inventato dai noi fan alla fine dei conti!) che io chiamo Taanipu, ma che è anche stata chiamata Akira (in onore al maestro) o in un'altra decina di nomi, andate a controllare anche sui siti stranieri ;)
Vi lascio ora! Mi scuso per errori vari e ripetizioni! :) Al prossimo capitolo! :)
  
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