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Autore: Trasgree Bre    16/03/2013    1 recensioni
Ragazza liceale. Diciotto anni. Libera. Due amiche. Cinque ragazzi. Uno in particolare.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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-Tre gelati al cioccolato, per favore.- dissi al ragazzo che vendeva i gelati nel parco. 
-Cono o coppetta?- mi domandò.
-Ragazze, cosa volete, cono o coppetta?- domandai alle mie amiche che hanno già preso posto su una panchina. Sono sempre le solite. Come se avessero un’ancora al posto del sedere.
-Cono.- risposero in coro Abbie e Allie.
-Anche per me.- mi rivolsi verso il gelataio.

Mentre pagavo il gelato, il ragazzo mi fece un occhiolino. Idiota, pensai. Ma perché i maschi devono essere tutti uguali? Sanno pensare ad una solo e unica cosa; il sesso. Mi diressi verso le mie amiche portando con fatica i loro gelati in una mano. 
Loro due erano indescrivibili. Ognuna di loro era speciale a modo suo. Abbie aveva i capelli biondi, erano lishi come la seta. Li lasciava cadere sulle spalle, portando spesso qualche ciocca che sfuggiva dietro l’orecchio. I suoi occhi erano di un azzurro lucente, erano magici. Lei, era magica. Allie, lei sì che era bellissima. I suoi occhi color marrone, sapevano incatenarti come solo loro sapevano. Era di una dolcezza assurda. Sapevo di poter contare su di loro. Loro due erano la mia famiglia.
 

Vivevamo in una casa a Londra. I genitori di entrambe lavorano in Irlanda, sono soci in un’azienda . Dovrebbero tornare l’anno prossimo. I miei invece, bhè, sinceramente non mi piace parlare di questo argomento. Quando avevo undici anni insieme ai miei abbiamo avuto un incidente in montagna. Tornando a casa con la macchina, mio padre perse il controllo del volante e siamo andati a sbattere contro un abete. Mia madre è morta sul colpo, invece mio padre è stato portato in ospedale. I dottori dicevano che c’era una possibilità che si salvi, ma dopo tre giorni, mi abbandonò anche lui.
Prima di vivere insieme alle ragazze vivevo a casa di mia zia, che non gradiva tanto la mia presenza. Compiuti dicciott’anni, insieme alle ragazze decidemmo di trasferirci nell’apartamento di Abbie che le avevano comprato i genitori. Non voleva viverci da sola, così io e Alli decidemmo di farle compagnia.

-Ragazze, mi sto annoiando. Questo parco è per i vecchietti che non hanno niente da fare.- piagnucolò Abbie.
-Porca puzzola Abbie! Hai sempre qualcosa da dire tu. Non ti accontenti di niente. Guarda quegli uccellini che volano felici. Sembra come se li portasse il vento.- 
-Hei, hei, hei! Non cominciare cone le tue frasi filosofiche e non so che altro, Allie, altrimenti non la finisci più. Abbie ha ragione, Anche io mi sto annoiando. Che ne dite di andare a fare un po’ di shop...- non riuscì a finire la frase che venni interrotta da Abbie.
-No! No! No! Di fare shopping non se ne parla proprio! L’abbiamo fatto laltra settimana. Facciamo qualcosa altro? Possiamo andare a fare un giro con i pattini, che dite?- propose Abbie. L’idea mi allattava parecchio, è da tanto che non pattinavamo insieme.
Tornammo a casa a prendere i pattini per dirigerci verso la pista ciclabile. Io e Allie eravamo abbastanza abili, invece Abbie aveva qualche ‘grosso problemino’. 
-Ragazze, chi prepara la cena stasera?- chiesi nella speranza si siano dimenticate che era il mio turno.
-E’ il tuo turno, cara Katherine.- disse Allie.
-Ma porca puttana! Perché avete così buona memoria?- dissi scherzando.
-Ehi, cocca.! Io ne vado fiera, sai?- disse Abbie.
-Fiera di avere una memoria da porcospino?- le dissi scherzosamente.
-Senti chi parla.- mi rispose lei facendomi la linguaccia.
Erano già le otto di sera. Noi eravamo ancora sulla pista ciclabile a pattinare lentamente, chiacherando.
Quando ad un certo punto un ragazzo cominciava ad avvicinarsi a noi. Anche lui pattinava. Io ed Allie lo superammo, Abbie non sapeva come fare, il ragazzo si avvicinava sempre di più. Anche lui era insicuro dei suoi ‘passi’. Mentre Abbie si copriva gli occhi con le mani, il ragazzo si spaventò e di conseguenza perse il controllo andando a sbatterle contro, così caddero insieme uno sopra l’altra.
Io ed Allie invece, eravamo a terra dal ridere, rischiavamo di scoppiare.
I due si alzarono evidentemente imbarazzati. Il moro aiutò Abbie ad alzarsi. Cominciarono a parlare. Io ed Allie eravamo lontano e non potemmo sentire quello che si dicevano. Era buio e non potevamo vederlo bene. Dalla faccia che aveva fatto Abbie vedendolo così da vicino ero sicura che fosse un davvero bel ragazzo. Dopo un po’ i due si scambiarono i cellulari.
-Secondo te di che staranno parlando?- chiesi ad Allie.
-Del cielo -.- !.- mi rispose ovvia Allie.
-Sono stupida, vero?-
-Direi proprio di sì!- mi rispose.
Allie aveva ragione, ero ‘na scema.. Era evidente che quei due si piacevano. Gli occhi li brillavano, non toglievano il sorriso dalle labbra. 
Il ragazzo salutò Abbie con un bacio sulla guancia che lei ricambiò. Tutta rossa in faccia ci raggiunse.
-Allora? Come si chiama? E’ bello? Di che cosa avete parlato? Hai il suo numero? E lui il tuo?- Allie cominciò a tartassare Abbie con le domande.
-Ahahahah! Allie smettila. Poverina la stai mettendo in imbarazzo.- 
Abbie annuì sorridendo imbarazzata.
-Okay! Hai ragione, scusa Abbie. Ci racconterai tutto a casa, d’avanti ad una cioccolata calda.- disse Allie tutta esaltata.
-Allie! Ma sei impazzita per caso? Cioccolata calda nel bel mezzo dell’estate con quaranta gradi dentro la casa?- chiesi stupita dalla sua intelligenza da criceto. 
-Ehi, che c’è di male?- disse lei stupita.
-Ripetimi un po’ la domanda!?- dissi ormai furibonda. Ma come fai? Cioccolata calda poi, pfft.
-Ahahahahah! Hai ragiooone! Che stupida.- si rese conto finalmente.
-Ahahahahah! Ma no? Davvero?- chiesi scherzando.
Quando siamo arrivate a casa erano le nove. Che scatole, dovevo preparare la cena, mentre quelle due capre si sarebbero spaparanzate sul divano d’avanti alla televisione.
-Ragazze cosa vi andrebbe di mangiare?- domandai .
-Io ho voglia di spaghetti. Che ne dite?- dissi Abbie.
-Hai ragione, è da tanto che non li mangiamo.- rispose Allie.
-Va bene. Tra un non so quando saranno pronti.- sorrisi alle ragazze che mi guardavano stranite.
-Che c’è?- chiesi.
-Non sai tra quanto saranno pronti gli spaghetti?- chiese Allie stupita.
-Eddai Allie! Lo sai che lei è la cucina non sono in buoni rapporti?- disse Abbie.
-Grazie ragazze. Le vostre prese in giro sono le migliori. E’ per questo che stasera mangerete cibo in scatola.- dissi alle due fintamente offesa.
Entrambe non sopportavano il cibo in scatola. 
-La tua cucina è la migliore! Lo giuro sul mio cane.- disse Abbie in preda al panico. 
-Abbie tu non hai un cane.- l’avvertì Allie.
-Non fa niente. Giuro lo stesso.- disse Abbie.
-Va bene. Stasera sarò buona e vi farò mangiare come si deve, ma guai a voi la prossima volta.- dissi facendo l’occhiolino.
Le due sospirarono alla mia affermazione, sollevate dal fatto che avrebbe mangiato cibo per umani.
Dopo la cena Abbie ci parlò del ragazzo con i pattini.
-E’ bellissimo. Dovevate vederlo. Ha degli occhi che ti fanno incantare. Una voce così melodiosa. Il suo corpo da stupro.- e fu così che Abbie rovinò il modo romantico con cui ci parlava del ragazzo di qualche ora fa.
Credo si chiamasse Liam. L’anno prossimo frequenterà il nostro liceo. 
-Quindi ti piace?- le domando Allie.
-Credo di sì,ma...- all’imprvviso si fermò.
-Ma cosa?- la incitai a continuare.
-Sapete cosa è successo qualche anno fa. Ho paura di affezionarmi troppo anche questa volta. Ho paura di essere ferita, usata e lasciata di nuovo da sola.- terminò Abbie con le lacrime agli occhi.
-Abbie, tu non rimarrai da sola. Noi ci siamo state, ci siamo, e ci saremo sempre per te.- la rassicurò Allie.
-o so ragazze, ma ho sempre paura.- disse Abbie e una lacrima amara le colò sulle guance perfette.
Asiugai quella lacrima e le presi il volto tra le mani.
-Ascoltami Abbie. Steve era uno stronzo come nessuno. Lui ti ha illusa e ferita. Lo sappiamo tutte che tu lo amavi davvero, ma lui era troppo idiota da capirlo. Lasciandoti ha commesso l’errore più grande della sua vita. E sai perché?-
-P-e-erché?- mi domandò Abbie, interrotta dai singhiozzi.
-Si è lasciato scappare la persona più bella, intendo interiormente, su questo mondo. Non ne troverà un’altra che sia come te. Tu sei unica, lui era stupido, non l’ha capito, non ti meritava allora, e non ti merita adesso. E’ inutile che tu pianga per lui adesso. Non devi piangere per uno stronzo del genere. Tu ti meriti il meglio. Capito?- 
-Sì. Grazie Kathrine. Vi voglio bene.- disse Abbie asciugandosi le lacrime.
-Oooh! Smettetela, vi prego. Sembra una scena come in una di quei film smielati dove tutti piangono.- disse Allie infastidita dall’abbraccio di me e Abbie.
-Ti da fastidio, eh?- le chiese Abbie con una faccia maligna.
-Cosa hai intenzione di fare?- domando Allie spaventata.
-Questo!- così comincio torturare Allie con il solletico.

Io stavo in disparte guardando la scena divertita. Quando ad un certo punto riflettei sulle cose che o detto ad Abbie. Non so come ma mi chiesi se anche io troverò mai un ragazzo che mi capisca, che mi... che mi... non lo so neanche io. In tutta la mia vita avevo solo un ragazzo. I lasciammo dopo sette mesi che stavamo insieme. Si chiamava Matthew. Matthew Jackson. Credevo ci tenesse a me. Un giorno, entrai nel bagno delle ragazze, dove lo trovai scopare con la troia della scuola, Cristal Parks. Da quel giorno non gli rivolsi più la parole, cambiai il mio numero di telefono, ma per colpa sua dovetti andarmene dal liceo. Pensavo fosse impazzito quando cominciò a minacciarmi, dicendomi che se non rimanevo la sua ragazza avrebbe dato fuoco al mio appartamento mentre dormivo. Questa era la goccia che ha fatto traboccare il vaso, così decisi di cambiare scuola.

-Kath? Kath ci sei?- Alli cominciò a sventolarmi la mano d’avanti agli occhi.
-Ah? Sì, sì, scusate ero immersa nei pensieri.- dissi un po’ ‘scombussolata’.
-Si vede, c’è qualcosa che non va?- chiese preoccupata Abbie.
-No, no. Va tutto bene, sono solo un po’ stanca. Vado a dormire. Buona notte.- dissi alzandomi dal divano.
-Buona notte.- risposero le ragazze in coro.
Sapevo che una volta addormentata, sarebbero incominciati gli incubi, come ogni notte.
Montagna. Auto. Strada. Ghiaccio. Abete. Luce fioca. Speranza. Buio totale.



Hey! Questa è la mia prima storia. Che ne pensate di questo capitolo?
Spero tanto vi piaccia. Vi sarei grada se lasciaste qualche recensione.
Giusto per sapere cosa ne pensate u.u
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Ciaooo.
  
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