Hellen , mia sorella,la persona a cui tengo di più al mondo  è stata estratta per andare incontro ad una morte certa.
Finnick, l’unico che anche se  per poco mi ha capita veramente è stato estratto per andare incontro ad una morte certa.
Resto immobile al mio posto, non riesco ne a muovermi ne a parlare, Mary mi scuote, mi sta parlando ma non riesco a sentirla. L’unica cosa che riesco a sentire è il dolore che mi distrugge dall’interno.
Intanto sposto lo sguardo verso il palco ormai vuoto, Hellen e Finnick sono stati portati al palazzo di giustizia per salutare (o nei maggiori dei casi dire addio) ai propri cari. Probabilmente Mary mi stava incitando ad andare a salutare mia sorella quindi senza farmelo ripetere comincio a correre verso la struttura che si trova davanti a me.
Non mi ero mai soffermata ad osservare il palazzo di giustizia, è un grande e vecchio edificio che sta a nord della piazza principale. Entro dal portone principale e due pacificatori mi scortano fino ad un lungo corridoio dove qualche  persona  aspetta di entrare in delle stanze in cui probabilmente si trovano mia sorella e Finnick. Riconosco un amica di mia sorella aspettare davanti  alla porta di sinistra, appena mi vede mi abbraccia anche se ci siamo viste massimo due volte, ma in questo momento queste cose non hanno importanza.
Dopo qualche minuto la porta si aspre e mia zia esce dalla stanza ancora con gli occhi rossi ed umidi, un pacificatore annuncia che c’è tempo solo per un altra persona e anche se a malincuore l’amica di Hellen mi cede il posto.
Quando entro Hellen è seduta su una poltrona con il viso tra le mani, poi subito dopo aver alzato il volto mi corre incontro e mi stringe a se.
-Annie…..Mi dispiace…Scusami-
Rimango perplessa, di cosa si deve scusare? Sono io caso mai quella che deve chiedere scusa, potevo offrirmi volontaria al posto suo, lei non merita di andare agli Hunger Games.
-Smettila di scusarti, non è mica colpa tua- riesco a farfugliare tra un singhiozzo e l’altro
-Annie,  promettimi che quando non  ci sarò più non ti lascerai andare ok? Aiuta la zia e mi raccomando prenditi cura di te e di lei-
-Hellen non dire queste cose, puoi farcela…Lo so che puoi-
-Annie lo sai anche tu che sono morta a prescindere…Non ti preoccupare per me, vivi la tua vita e sii felice, io veglierò sempre su di te-
Prima che possa rispondere un pacificatore entra e mi porta via con la forza, urlo con tutta me stessa ma è inutile.
Quando sono fuori dalla stanza dall’altra parte del corridoio due pacificatori stanno cercando di far uscire una ragazza sui diciotto anni, capelli color bronzo lunghi e mossi, alta e bella, occhi color verde mare proprio come Finnick, infatti lei è Rose Odair, sua sorella. Anche lei sta provando quello che provo io, anche lei sta per lasciare andare suo fratello in un posto da cui probabilmente non farà ritorno. Perché è questo il destino…O Hellen o Finnick.