17/03/2013
2 recensioni
1. I'm hopeless at ice skating, that's all.
“Hope se non ti alzi ti tiro una secchiata di acqua gelata! Muoviti che sei in ritardo!” eccolo, vi
presento il classico esemplare di uomo da strozzare, mio padre. Ok, ero un po’ in ritardo ma non è il caso di
farne una tragedia. Mi alzai con malavoglia dal letto e andai verso il bagno. Quando vidi il mio riflesso allo
specchio capii che l’idea di andare alla festa di quelli del ’95 non è stata la decisione migliore che potessi
prendere ieri sera. sembravo un mostro. Amen. Misi un quintale e mezzo di correttore per coprire le
occhiaie con scarso successo e andai in camera a cercare qualcosa da mettere. Cazzo. “Papà non hai
ancora fatto la lavatrice?” “Non ho tempo! Falla tu devo andare a lavorare io!” “E io non ho
nulla da mettere per andare a scuola!” “ma che dici, hai il mobile pieno! Ciao ciao, ci vediamo
sta sera!” sentii la porta dell’entrata sbattere, segno che era andato via veramente e io sarei dovuta andare
alla fermata a piedi. Fantastico. “Fanculo!” urlai presa dalla rabbia. Guardai l’ora: sette meno cinque. Cazzo!
Indossai le prime cose che trovai, infilai la giacca e presi lo zaino per poi uscire di casa. Corsi verso la fermata e
trovai il pullman che stava per chiudere le porte ma per fortuna feci ancora in tempo a salire. Come sempre
non c’era un fottutissimo posto per sedersi quindi mi misi in piedi vicino all’autista ad ascoltare la musica.
Dopo un’ora finalmente ero davanti a scuola.
Ecco: quella alta, bionda con gli occhi azzurri e un vestitino corto corto rosso bè, non sono io. Quella è la zoccola della
scuola. E in che classe sta? Nella mia, ovviamente. Che cosa bella, non è vero? Jessica è la perfidia fatta a persona:
stronza, bugiarda e incredibilmente falsa come la borsa di Gucci che tiene in mano.
Quella piccola, magra, con i capelli castani-ramati lunghi fino al sedere con gli occhi scuri e con dei pantacollant
blu al ginocchio scoloriti, short di jeans e la giacca in pelle nera bè, quella devo essere proprio io.
Hope. Speranza. Ma speranza di cosa? Che nome di merda.
Scesi dal pullman e iniziai a pensare cosa avrei dovuto fare quel giorno:
- muretto: Aspetta Vicky e Amy
- entra a scuola: due ore di versione di Latino (merda!)
- spagnolo: ricordati di fare le fotocopie della traccia dello spettacolo del linguistico
- 3G: vai da Boi e fatti dare il disegno del volantino
- Appena sei a scuola vai a fare pipì ti prego!
Tolsi le cuffie e appoggiai lo zaino sul muretto della recinzione e aspettando le mie due migliori amiche. Per essere metà
Ottobre faceva veramente freddo, quella mattina ora che ci penso c’era già la rugiada sul prato. Poco più in là arrivò
un ragazzo sicuramente più grande di me.
‘Allora Hope, fissati le scarpe, fissati le scarpe e non succederà niente.’ Non ebbi neanche il tempo di finire il mio pensiero
che bè, qualcosa successe. In pochi secondi mi ritrovai con il culo per terra e mezza scuola che rideva. Bene, perfetto Hope.
Ma quanta sfiga hai? Girai di poco il viso verso quel ragazzo alla mia destra. Anche lui stava ridendo ma a differenza degli
altri che mi ignorarono e entrarono a scuola, lui venne verso di me guardandomi dall’alto verso il basso con un sorriso
stampato in faccia. “Dovresti fare attenzione al ghiaccio, ti sei fatta male?” mi disse porgendomi la mano. Fissai
per qualche secondo la sua mano per poi afferrarla e tirarmi su. Appena ero in piedi lui sorrise e mi mise le mani sulle
spalle scuotendomi un po’. “Tutto bene? Ti sei fatta male?” “Hem.. Sì, certo.. cioè no.. sto bene, grazie” dissi in un
sussurro imbarazzata. “piacere, Zayn” disse porgendomi nuovamente la mano e sorridendo. Io, incerta sul da farsi, fissai
ancora una volta la sua mano per poi stringerla “Piacere, Hope.. Grazie per.. per.. bè, per avermi tirata su, ecco”
dissi impacciata. “Tranquilla, sei nuova? Non ti ho mai vista.. fai prima?” “Sì, cioè, no.. faccio seconda ma sono
nuova ecco.. sono arrivata a settembre..” “ah ecco..” ok, qui iniziò un silenzio imbarazzante..
‘Parla Zayana.. Zana… Naza? Oh dai, hai capito, tu, apri un fottutissimo discorso!’ penso mordendomi il labbro, non sicuramente
per provocazione, sia chiaro, non sono quel tipo di ragazza. “Non sei di queste parti vero?” disse tutto d’un tratto facendomi
trasalire. “mi sono trasferita qui ad Agosto insieme a mio padre, abitiamo nella periferia.. Sono nata in Italia dove
ho vissuto per quattro anni, poi ci siamo trasferiti in Svezia, dopo due anni siamo andati a Mullingar e adesso sono
qui yeee!” dissi con poco entusiasmo. “hai avuto una vita parecchio movimentata eh! Ahahah” sorrisi alla sua affermazione
per poi spostare l’attenzione su di lui: “anche tu hai un accento strano.. sei del Sud?” “non esattamente, sono di Bradford
ma ormai sono qui da sette anni” disse sfoggiando il suo sorriso così sorrisi anche io. “ma Greenford è già arrivato?”
domandai perplessa. “Anche tu aspetti Greenford? Ahahah allora mi sa che aspettiamo insieme” disse sorridendo
di nuovo. Cos’era questo ragazzo? Un distributore di sorrisi? “bene…” dissi non molto convita. “Quindi… chi aspetti?”
“le mie amiche.. Meglio che si diano una mossa perché abbiamo due ore di versione di latino..” “fai il linguistico?”
“hem… sì perché?” chiesi perplessa. “sei strana.. cioè.. ti vesti strana per fare il linguistico.. ti giuro, credevo facessi
l’artistico!” disse ridendo. “hey! Io mi vesto bene!” dissi con tono scherzoso tirandogli un leggero pugno sulla spalla. Lui alzò le
mani come in segno di resa: “scusa scusa! Non ho detto che ti vesti male.. solo che sei strana..” “lo prendo come un
complimento!” dissi io sorridendo. “hey, credo sia arrivato il pullman di Greenford, è laggiù, andiamo?” “che?” dissi un
po’ stralunata. “dai vieni, andiamogli in contro!” disse lui tirandomi per un braccio. Ci avvicinammo al pullman che si era
fermato una decina di metri più in là. “heeeey Hooooope!” sentii una voce urlacchiare il mio nome. Era Amy seguita da Vicky,
le mie due migliori amiche. Mi saltarono addosso e per poco non rischiai di cadere nuovamente. Zayn mi prese velocemente per un
braccio prevenendo per poco la mia seconda caduta. Solamente in quel momento le mie amiche si accorsero di lui, infatti mi
guardarono con uno sguardo indagatorio. “hem.. ragazze, lui è Zayn… Zayn, loro sono Amanda e Victoria, le mie due
migliori amiche” dissi timidamente. In quel momento suonò la campanella che mi ricordò le due ore di versione così salutai
frettolosamente Zayn e tirai le mie due amiche verso la porta principale. “e questo bel fustacchione da dove arriva?” mi chiese
Amy mentre ammiccava con Vicky. Sorrisi spingendole verso la porta della nostra classe dove un professore alquanto scazzato per il
nostro ritardo ci aspettava con un dizionario e una fotocopia di una versione. Dopo due ore finalmente suonò la campanella dell’intervallo.
Sia lodato il cielo! Sospirai e andai verso il bagno delle ragazze quando una mano si appoggiò sulla mia spalla sinistra. D’istinto mi bloccai.
“Tu devi essere Hope.. Giusto?”
To Be Continued
Tomlinshope Corner
Aaaaallora, buon salve a tutti, qualcuno magari mi conosce già e qualcun altro no…
In passato ho scritto un’altra fan fiction su Louis che purtroppo ho dovuto cancellare
poiché ero sotto esame e non riuscivo più a starci dietro.
Anyway, Come vi sembra come primo capitolo? Io lo trovo caruccio c:
fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione ok? Ok c:
Bene, concludo dicendo che questa Fan Fiction la aggiornerò una Domenica sì e una no,
ma se le recensioni sono molte potrei pubblicare anche tutte le Domeniche c:
|
|