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Autore: kleines licht    17/03/2013    1 recensioni
Storia ispirata a Lost ma con protagonisti completamente diversi. In comune hanno solo il dolore, la perdita...e la paura di essere in un isola completamente diversa.
Perchè si vive tutti assieme, più o meno amalgamati e stretti...ma alla fine si muore sempre e solo da soli. Si può anche essere in due, o anche mille, ma la morte finale la viviamo solo con noi stessi. Noi e tutto quel che ci portiamo dietro. E come può cambiare la vita di una persona se è stata costretta ad abbandonare il suo mondo?
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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BANG.

Il colpo era risuonato in maniera spettrale nella stanza, rimbombando nelle ossa mie e sue.

BANG.

La pistola aveva avuto un leggero contraccolpo, attutito dalle mani serrate intorno al corpo dell'arma. Avevo stretto le dita contro il freeo e avevo divaricato appena le gambe.

BANG.

Il corpo di fronte a me era ricaduto, velocemente, sul pavimento. Gli occhi sgranati e le labbra dischiuse per la sorpresa e per un urlo che non era riuscito ad ammettere.

bang.

E ora il colpo risuonava solo nella mia testa. Il mondo non si era fermato davvero come pareva a me, anzi aveva continuato a muoversi con il suo annoiato movimento ripetitivo. Eppure a me sembrava tutto immobile, tutto stantio. Se mi fossi sforzata davvero probabilmente avrei sentito anche l'odore della polvere che ricadeva sulle cose, sulle persone. Su di me. Erano passati pochi secondi ma erano già diventati secoli.

Come se non sapessi come funzionava.

Come se non fossi ben cosciente di quel che sarebbe successo ora.

Si chiamava "rifiuto", in gergo tecnico.

E succedeva sempre nelle persone che, colpite troppo dalla morte, cominciavano a convincersi che nulla fosse in realtà vero. Cominciavano a credere che il lutto fosse una pura e semplice invenzione. Fisicamente e mentalmente allontanavano l'idea della morte.

Si convincevano da soli che la morte fosse un'idea troppo astratta e distante da loro per essere reale, per averli davvero colpiti.

E si allontanavano inesorabilmente dalla causa del loro dolore: la realtà.

Per una come me che studiava la mente umana ormai da anni era facile collegare i sintomi, pensare a che cosa poteva portare un dato pensiero e che altro poteva produrre.

Mi occupavo delle mente umana, era pane per i miei denti.

Avevo curato schizzofrenie, casi di fobie che portavano alla follia e non ero riuscita in alcun modo a curare me stesse. E non era impossibile, ci sarei anche potuta riuscire. Sarebbe bastato pazientare ancora un po'.

Avrei dovuto solo aspettare qualche giorno. Forse solo qualche anno.

E che è qualche anno nell'orrizonte decisamente più lungo di una vita intera?

Quanti sono i giorni di un anno contro tutta un'infanzia?

Potevo aspettare.

Ma non lo avevo fatto.

Colpa della mia mente, che appena aveva vagliato l'alternativa migliore si era fissata in essa con estrema forza. Era come se la mia vita fosse diventata solo il percorso necessario per arrivare a quell'obbiettivo.

Senza poterci fare niente avevo cominciato, inesorabilmente, a cercare l'arma giusta, a caricarla con i proiettili migliori e a calcolare le possibilità.

Avevo così scoperto che nel mio loft c'erano pochi spazi senza vetrate, dove il colpo non avrebbe potuto infrangere qualcosa e creare troppi scopetti.

E c'erano anche pochi posti dove avrei potuto nascondere il cadere o non far sentire le urla ai vicini.

Calcoli complicati e lenti, per una che con la matematica non era mai stata un genio.

Ma vi siete mai domandati perchè, mentre state scappando, raramente riuscite ad inciampare come succede in quei film horror alle povere protagoniste degli horror?

Merito dell'adrenalina, quella sostanza che il nostro cervello comanda alle cellule di creare in reazione a qualcosa di particolare. Motivo per cui raramente riusciamo a sbagliare in momenti di terrore, se abbiamo un minimo controllo di quel che ci circonda.

E io il controllo lo avevo mantenuto.

Le braccia erano tese, gli occhi dilatati ma vigili, il cervello che macchinava meticolosamente le probabilità della riuscita dell'impresa.

Il cervello macchina sempre, anche quando siete addormentati. Quei sogni sono in realtà frutto di pezzi di conversazione nella vostra giornata, o pensieri, o fatti che avreste voluto vivere. Solo squarci di qualcosa che volete e che il vostro cervello vi serve su un piatto d'argento nei momenti in cui lo state a sentire.

Perchè si tratta di stare a sentire, alle volte.

Non potete capire quanto è complessa la mente umana fino a che non la ascoltate con tutti voi stessi.

E allora forse potreste sentire gli spari che sento ogni notte, dopo quella sera.

O le urla della polizia che mi intima di uscire quando invece, in strada, non c'è anima viva.

E potreste forse rivedere il cadavere di mio padre afflosciarsi al suolo in maniera irreale.

Perchè conoscere la mente umana non significa avere la chiave del mondo.

Non significa stare meglio.

Significa solo essere ancora più intrappolati, ancora più costretti in un mondo surreale.

Chiusi nel labirinto che noi stessi ci creiamo.

Ratti in gabbia.

E William sarebbe tornato presto. Dovevo nascondere le prove e poi rannicchiarmi tra le sue braccia e tutto sarebbe finito...
 

Angolo della scrittrice

Ciao a tutte le anime che mi stanno silenziosamente seguendo (sperando che ce ne siano). Eccomi qui, con l'aggiornamento della nostra storia.
Per quanto sia inserita nella categoria di Lost in realtà ha poco in comune con il telefilm se non il fatto che un gruppo consistente di persone finirà su un isola deserta.
Non sembra essere un'avvenutra facile, questa, nel senso che proverò ad analizzare la psicologia di ogni singolo personaggio incasinando le cose xD
Vedremo cosa riuscirete a capire e cosa io riuscirò a nascondervi ;)
Mi farebbe davvero piacere ricevere i vostri commenti e anche le vostre critiche.
L'idea sarebbe quella di aggiornare la storia settimanalmente precisamente o il giovedì o il venerdì. Ringrazio Alien per la copertina e per tutte quelle che verranno e per il supporto <3
Fatevi sentire, anime (:
Baci
Vostra J.

 

   
 
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