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Autore: Ranpyon    03/10/2007    9 recensioni
Nuova ficcy!! Lo so, voglio ammazzarmi di lavoro... ma questa storia mi è stata richiesta da molti di voi... E forse avete già capito di cosa si tratta... >__> "...Caro diario..."
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Primi pericoli

 

 

 

Erano in viaggio ormai da tre giorni. Il computer aveva rintracciato facilmente la rotta e la navicella si dirigeva a tutta velocità verso i pianeti prestabiliti.

L’atmosfera all’interno dell’astronave era piuttosto accogliente, nonostante i continui battibecchi tra Kisshu e Miki (E come ti sbagli? XD NdRanpyon). Kisshu, come al solito, non si allontanava mai da Ichigo e la piccola Miki lo costringeva a farlo, a volte anche rifilandogli qualche calcio che però l’alieno evitava. Tutti ridevano nel vedere quelle scene divertenti, ma Ichigo e Ryo erano comunque preoccupati.

La missione era piuttosto pericolosa e, detto francamente, nemmeno loro sapevano quali pericoli avrebbero dovuto affrontare. Sapevano solamente che i pianeti erano quasi certamente in ospitabili, così come i loro abitanti.

“Ohhhhh!!” esclamò ad un tratto Purin, il viso schiacciato contro uno dei tanti piccoli oblò.

“Cos’è quello?? Marte??” domandò indicando una grande sfera rosso fuoco, che si ergeva con imponenza davanti a loro. Taruto afferrò la ragazza per il braccio e la portò davanti la plancia dei comandi, di fronte all’immensa vetrata.

“Da qui si vede meglio” disse indicando Marte. Tutti si avvicinarono per vedere meglio e Retasu spalancò gli occhi. Era uno spettacolo troppo bello da poter descrivere a parole.

“E’ qui che dobbiamo andare?” domandò Minto fissando il pianeta Rosso con interesse.

“No” rispose perentorio Kisshu voltandosi verso l’equipaggio.

“I pianeti che visiteremo non si trovano nel vostro sistema solare” spiegò molto velocemente.

“Nemmeno Keber si trova qui”

“E come facciamo ad arrivarci? Dobbiamo arrivare fino a Plutone ed entrare in un’altra galassia?” domandò Keiichiro fissando la mappa della rotta.

“Nient’affatto” replicò Pai.

“Vedete, il nostro pianeta si trova poco dopo Giove, in un’altra galassia… Per potervi entrare dovremmo prima superare la fascia di meteoriti presente tra Marte e Giove, poi entrare nell’orbita di Giove e deviare in un punto preciso. Solo così si può entrare nella nostra galassia”

Ichigo alzò il sopracciglio, perplessa.

“…Non ho capito una parola”

“Come al tuo solito, micetta” esclamò divertito Kisshu sorridendo ironico. La rossa sbuffò, mentre Miki si attaccava di più alla gamba della madre e faceva una linguaccia all’alieno dagli occhi d’ambra. Kisshu ricambiò la smorfia e si voltò dall’altra parte.
Proprio non la sopportava quella peste… Aveva ripreso in tutto e per tutto da Shirogane, non c’erano dubbi; in fondo nemmeno tra loro era mai scorso buon sangue.

Si voltò dall’altra parte e il suo sguardo cadde su Marte, quell’imponente sfera che si ergeva di fronte a loro. Sembrava fosse immobile, ma ovviamente si muoveva, si ritrovò a pensare. Il pensiero si spostò velocemente sul suo pianeta, dove il potere della Mew Aqua era quasi esaurito…

“Pai, aumenta la velocità dai motori” ordinò all’amico seduto al posto di comando. L’alieno si voltò verso di lui e lo fissò storto, sbuffando.

“Non posso. Tra poco supereremo l’orbita di Marte e quindi dovremo stare attenti ad evitare gli asteroidi che ci separano da Giove. Bisogna essere cauti”

Kisshu sbuffò e si allontanò, andando a sedersi su una delle sedie ai lati dell’astronave. Poggiò la schiena contro la parete e chiuse gli occhi, apparentemente addormentato. Miki non gli aveva staccato gli occhi di dosso un secondo e ora aveva tirato un sospiro di sollievo.

Si avvicinò a suo padre e gli prese la mano, sorridendo felice per essere riuscita nel suo intento, ossia essere partita con loro. Ryo chinò il capo verso di lei e si sporse per prenderla in braccio, ma uno scossone terribile dell’astronave lo fece cadere a terra, come tutto l’equipaggio del resto.

“Che succede?!” esclamò Taruto mentre Kisshu si alzava di scatto e correva alla plancia dei comandi.

“Abbiamo superato Marte. Arrivano gli asteroidi” asserì Pai seriamente allacciandosi la cintura di sicurezza. Imitandolo, tutti presero posto e allacciarono le cinture, piuttosto allarmati. Miki non proferiva parola, ma era cadaverica in volto, mentre Retasu continuava a torturare la mano di Keiichiro stretta nella sua.

Ichigo strinse forte la mano di Ryo, mentre Purin sorrideva piuttosto divertita da quella scena. Non era per niente preoccupata , lei. Si fidava degli alieni e sapeva che con loro la sua vita non sarebbe mai stata in pericolo.

“Che diavolo hai da ridere?!” chiese Taruto a metà tra il sorpreso e l’arrabbiato. La ragazza rispose con un’innocente linguaccia e tornò a concentrare lo sguardo oltre il vetro, dove davanti a loro si estendeva lo spazio infinito.

“Tenetevi forte, ora dovremo superare quelli” dicendo questo, Pai indicò un punto imprecisato di fronte a loro. I presenti dovettero aguzzare lo sguardo per poter capire di cosa stesse parlando, ma subito tutto fu più chiaro.

Un gruppo di asteroidi si dirigeva verso di loro a velocità apparentemente inesistente… Ma si avvicinavano piano piano, inesorabilmente, ed evitarli non sarebbe stato uno scherzo.

“Miki, chiudi gli occhi” proferì Ryo rivolto alla figlia. La piccola obbedì e serrò i pugni, chiudendo ermeticamente gli occhi.

Un altro scossone. I sedili tremarono e anche le pareti dell’astronave, che continuarono a vibrare per parecchi minuti prima di tornare immobili. Pai imprecò contro un meteorite e sterzò verso sinistra con il comando, evitando uno di quegli enormi ammassi di pietra. Kisshu gli dava una mano ma riusciva a fare ben poco, avendo il comando del secondo pilota che aveva un potere notevolmente limitato.

“Kisshu, controlla la rotta” disse continuando a concentrarsi sugli asteroidi che andavano contro l’astronave.

“Tutto ok… siamo sulla strada giusta” rispose l’alieno esaminando la mappa elettronica posta sulla plancia dei comandi. Kisshu andò a fissare il vetro di fronte a lui e sgranò gli occhi: i meteoriti erano aumentati a dismisura.

“Pai…!”

“Lo so, Kisshu… lo so…!!” esclamò l’altro mentre il panico cominciava a impossessarsi dei due piloti. L’ultima volta non era stato così difficile attraversare quella fascia di asteroidi… perché ora era così difficoltoso?

“Che succede?” domandò Zakuro abbastanza preoccupata.

“Non riusciremo… ad evitarli tutti…” proferì Pai mordendosi il labbro inferiore.

Kisshu fissò i presenti piuttosto spaventato. La situazione stava diventando troppo pericolosa…

“Spostati!!” esclamò Kisshu slacciando di colpo la cintura di Pai e facendolo alzare.

“Che diavolo credi di fare…?” ribatté lui adirato perdendo l’equilibrio. Cadde a terra con un tonfo sordo, mentre il silenzio si dilagava nell’astronave.

“Mettiti seduto e zitto” disse Kisshu afferrando il comando.

Pai, perplesso, obbedì continuando a protestare, preoccupato che Kisshu avesse in mente qualche colpo di testa.

Kisshu saldò le mani sul comando e con la coda dell’occhio fissò gli asteroidi che viaggiavano verso di loro.

“Allacciate le cinture di sicurezza. Da ora si viaggia davvero…” commentò aprendo un piccolo sportelletto alla sua destra. Un pulsante rosso fece capolino e Pai sgranò gli occhi, ora seriamente preoccupato.

“Ma Kisshu, non puoi…” cercò di fermarlo, ma l’altro aveva già premuto quel piccolo bottone rosso, provocando il potenziamento dei motori. L’astronave prese a tremare eccessivamente e si vide una fiammata partire dai motori.

“Ah!!” Ichigo slacciò la cintura e si precipitò su Miki, facendole da scudo con il proprio corpo. In effetti però non ce n’era bisogno dato che la fiamma era all’esterno… Ma si sa, il cuore di una madre si muove prima della ragione…

L’astronave, con un ultimo scossone, partì a tutta velocità andando incontro agli asteroidi. Purin stava cominciando a preoccuparsi: era davvero sicuro fidarsi di Kisshu?

“Ci schianteremo, non riusciremo ad evitarli!” esclamò Minto serrando gli occhi impaurita. Zakuro aveva assunto un colorito terreo e deglutiva a fatica; tutti sapevano che Kisshu era una testa calda e questo non aiutava di certo a restare calmi…!

“Zitti e reggetevi forte!” ribatté lui concentrando lo sguardo oltre il vetro. Quegli ammassi di pietre erano a pochi metri da loro a causa dell’improvvisa velocità presa dall’astronave. Qualche secondo e ci sarebbe stato un impatto terribile…

Pai chiuse gli occhi all’improvviso, cercando di mantenere la calma e la voglia di uccidere Kisshu per quello che stava facendo.

L’alieno dagli occhi ambra, con un movimento brusco, sterzò verso destra a tutta velocità ed evitò il primo asteroide… poi un altro… e un altro ancora. Tirò un sospiro di sollievo solo quando l’astronave tornò sulla rotta prestabilita senza apparenti danni.

Pai aprì gli occhi lentamente e sospirò guardando di fronte a lui: ora più niente li avrebbe ostacolati (Eh… troppo facile… XD NdRanpyon) (Come “troppo facile”? Che diavolo vuoi farci capitare? O__O NdRyo) (Lo vedrai… eheh… >_< NdRanpyon).

“Bene” Kisshu premette di nuovo il pulsante rosso e i motori si calmarono, e l’astronave riprese a navigare nello spazio in tutta tranquillità. Si alzò dal sedile del pilota e si voltò verso l’equipaggio che, bianco cadaverico, lo fissava allibito.

“Do… Dove l’hai imparato?” chiese perplesso Taruto. Non aveva mai visto suo fratello fare delle manovre del genere. Con un’astronave grande come quella poi, era pressoché impossibile per un principiante.

“Beh, non per vantarmi, ma…”

“E’ stata tutta fortuna!” esclamò Miki slacciandosi la cintura e scendendo dal proprio sedile. Kisshu digrignò i denti e Ichigo sorrise, avvicinandosi a sua figlia.

“Miki, Kisshu ci ha salvato la vita… Trattalo bene” le disse dolcemente accarezzandole la testa. Quella bambina era davvero intrepida… Aveva superato subito la paura mentre sua madre ancora non c’era riuscita…

“Tua madre ha ragione, piccoletta. Trattami bene” ribadì lui incrociando le braccia, mentre Pai gli si avvicinava.

“Credevo avresti combinato un disastro. Ogni tanto fai anche tu qualcosa di buono”

“Direi più di ogni tanto, ma voi non mi credete mai…!”

Tutto il gruppo scoppiò a ridere alla faccia offesa di Kisshu (Povero, tutti con lui se la prendono! XD NdRanpyon) (ç__ç NdKisshu).

 

Forse era piuttosto riduttivo dire che il viaggio si stava rivelando noioso…

Dopo essere scampati al pericolo degli asteroidi, i motori dell’astronave avevano perso parecchia energia e quindi avevano rallentato di molto la velocità. Erano passate due ore e ogni membro dell’equipaggio stava cercando qualcosa da fare, ma poi tutti avevano constatato che non c’era nulla di interessante da poter fare sulla navicella spaziale. Miki dormiva beatamente su un piccolo lettino posto al lato dell’astronave e stringeva la mano di Ryo, che si era seduto accanto a lei. Ichigo era seduta scompostamente su un sedile, così come Minto e Purin. Retasu e Zakuro fissavano il pavimento, mentre Pai sgridava Kisshu perché a causa sua i motori si erano indeboliti. Taruto rideva insieme a Kei che però era soddisfatto di tutta quella situazione: se non fosse stato per Kisshu a quest’ora non avrebbero nemmeno superato la fascia di asteroidi.

 “Se non fosse per Kisshu saremmo morti, Pai” disse cordialmente cercando di non seminare zizzania tra i due.

“Ecco, Akasaka, diglielo!” esclamò Kisshu sbuffando infastidito.

Taruto continuò a ridere, ma in fondo anche lui la pensava come Kei… A Pai bruciava semplicemente il fatto che Kisshu avesse avuto un’idea migliore della sua.

“Ragazzi, mi annoio!!” esclamò ad un tratto Ichigo attirando l’attenzione generale.

“Ti annoi?” domandò l’alieno dai capelli verdi.

“Se vuoi te lo trovo io un passatempo…” si leccò le labbra con fare sensuale, mentre Ichigo si tingeva color pomodoro e Ryo lo fulminava con lo sguardo.

“Tranquillo, Shirogane… Ho capito l’antifona” esclamò alzando le mani in segno di innocenza.

Ryo tornò a fissare Miki che ormai si era addormentata profondamente e le lasciò la mano, alzandosi.

“Ragazzi” si avvicinò al gruppo.

“Quali sono i pianeti su cui dobbiamo andare?”

Pai prese una cartina da un cassetto e la stese su un tavolino lì accanto, aprendola.

Sopra c’era disegnato una specie di sistema solare, molto simile a quello terrestre ma con decine di pianeti in più contrassegnati da strani nomi.

“Fortunatamente i pianeti dove dobbiamo andare sono vicino Keber” proferì indicando un pallino blu scuro con su scritto Keber.

“I pianeti sono cinque* in tutto… eccoli”

Indicò un altro pianeta arancione, contrassegnato dal nome Giant, a un pianeta di distanza da Keber. Oltre questo, c’erano gli altri quattro pianeti: Mikal, Tumir, Hikis e Lepsed.

“Che nomi strani” commentò Minto avvicinandosi e sbirciando sulla mappa.

“Credi che invece Terra, Marte e Saturno siano nomi normali?” domandò stizzito Taruto ricevendo una gomitata alle costole da Purin.

“Qui si trovano i cinque frammenti dell’Acqua Cristallo. Ve l’ho già detto ma lo ripeto: non sarà facile trovarli… Le popolazioni che vivono su questi pianeti non sono pacifiche, quindi dovremo fare attenzione”

“Ti preoccupi troppo tu! Ci sarò sempre io a salvare la situazione!” esclamò Kisshu rammentando ai presenti il suo gesto eroico di qualche ora prima.

Si aspettò di sentire parlare la piccoletta – ovviamente per offenderlo – ma la vide dormire beatamente sul lettino…

Sospirò.

Quella avrebbe potuto essere sua figlia, se solo alla fine Ichigo non avesse scelto Shirogane..

 

 

 

 

…To be continued…

 

*Nel capitolo precedente ho scritto che i pianeti da visitare erano 6… errorino, scusate, sono 5!

 

 

Mi scuso per l’enorme ritardo nell’aggiornareeee!! Prometto che mi impegnerò per aggiornare più frequentemente, scuola bastarda permettendo… ^^’’

Spero che il chap vi sia piaciuto, io mi dileguo e vado a continuare le altre storie… l’estro artistico è tornatoooooo!!!! XD

Un bacio a tutti e grazie mille per le recensioni!!!! E mi raccomando, recensite questo chap!!

Kissotti

Ranpyon

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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