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Autore: Sweet Dreams _2_    17/03/2013    3 recensioni
''Sento il battito del mio cuore che va sempre più veloce ogni volta che sono vicino a te. Paura e Amore''
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario,
eccomi di nuovo a scriverti , con la penna che mi cade dalle mani che tremano e con i miei occhi ormai stanchi di vivere e di piangere.
Mi sento sola , forse perché è San Valentino e in ogni angolo della città ci sono cuori volanti o rose rosse, o forse perché io realmente sono sola.
E’ difficile passare tra i corridoi stretti e bui dell’Università , senza girarti e vedere che dietro di te tutti ridono.
E’ una risata di divertimento la loro , mentre io ‘risata’ non so neanche cosa più voglia dire , forse perché le troppe lacrime gettate nel vuoto avevano dissolto dalla mia mente il bene. La mia vita era uno Ying-Yang , però, più nero che bianco.
Ad aggiungersi a questa situazione devastante, ci si mette mio padre e mia madre che litigano di sotto .
Sento i pugni chiusi di mio padre sbattere sul tavolo , dovuti forse all’eccessivo uso di alcool, immersi nei pianti e nelle urla di mia madre impaurita che urla ‘Vattene!Non toccarmi’.
So cosa sta succedendo di sotto , non è la prima volta che mio padre alzi le mani su mia madre , ma io ogni volta mi sento come di pietra, immobile.
Mi fa stare male pensare che non possa muovere un dito. Forse perché ho paura, forse perché vedo mamma sempre con un sorriso dolce sulle labbra e credo sia forte, forse perché so che anche se mi intrometta mio padre mostro è e mostro rimarrà.
Il lampadario sopra la mia testa vibra, ho paura,troppa per muovermi.
Non ce la faccio più a scrivere , sono sfinita, voglio solo addormentarmi e svegliarmi in un mondo senza male , in una fiaba , ma per quanto voglia crederci la realtà è solo una brutta fiaba . Ormai non ho più voglia di sognare in un futuro migliore, non ho più la forza.
Ciao, e ti prego aiutami.


***

La mia testa era premuta nel cuscino , per evitare di sentire. Le lacrime scendevano sul mio viso come una pioggerellina in primavera, leggera .

Chiudevo gli occhi per non guardare faccia a faccia la realtà che mi faceva paura , come non mai in quella situazione.
Il mio petto si alzava e abbassava, come la voce di mia madre che spesso cambiava volume, forse perché non voleva che la sentissi così. TROPPO TARDI.

‘Lasciami , non toccarmi, toglimi le tue mani da dosso , che chissà quante altre avrai toccato – sentii un silenzio spaventoso, sapevo che mio padre gli aveva sferrato uno schiaffo- bravo, ora ti senti un uomo? Mi fai solo schifo , sei un infame- altro attimo di silenzio , interrotto dal pianto ormai incolmabile di mia madre.

Decisi di far pur qualcosa , per quello che potevo fare.

Uscii dalla mia stanza , portando con me il mio cellulare , in caso che mio padre facesse qualcosa. Aprii la porta scricchiolante e la lasciai chiudere alle mie spalle accompagnandola con la mia piccola manina, che sembrava una vibrazione. 

Mentre percorrevo il lungo corridoio , delle goccioline di sudore scendevano sul mio viso fino a bagnarmi le labbra.
Prima di scendere al piano di sotto , mi fermai davanti alla stanza di mio fratello. Lui non c’era più e forse era anche un po’ colpa sua che mio padre fosse diventato così.

Lui morì quattro anni fa , lasciandomi quando più avevo bisogno di lui. Sapevo che se era qui con me ora, mi avrebbe stretto tra le braccia e mi avrebbe detto con la sua voce delicata e silenziosa, facendo percorrere di brividi freddi la mia schiena , come era solito fare ‘Sorellina, non preoccuparti stanno solo giocando!’. Così mi rincuorava quando ero ancora piccola e allo scuro di tutto.

Ormai però ora ero grande , e anche se volevo con tutta me stessa, non potevo credere in simile sciocchezza.

So che lui non avrebbe permesso a mio padre di sfiorare la pelle pallida e morbida di mamma neanche con un dito. Era il suo carattere protettivo (a volte troppo), possessivo, forse dovuto al fatto che mio padre non c’era mai a casa , a causa del lavoro, e lui si sentiva in dovere di controllarci.

Si è preoccupato anche quella notte solo di noi , lasciando perdere il suo dolore che gli lacerava il petto.


*Flash Back*
Simone (mio fratello), infilò le chiavi di casa nella serratura stretta e malandata. Quando sentimmo quel rumore , io e mamma, balzammo dal divano e ci mettemmo
davanti all’ingresso sull’attenti.


Quel giorno , avrebbe tenuto un esame di notevole importanza per realizzare il suo sogno: diventare un pilota di aerei militari. Io ero molto contraria a questa sua volontà , 
ma in fondo chi ero io per giudicare il suo sogno?!

All’ora , avevo solo 15 anni , ma capivo che da quell’esame ne valeva tutto il suo futuro.

Aprì la porta e non si stupì neanche un po’ ,vedendoci di fronte.

Dalla sua faccia spenta e triste capii che qualcosa non era andato per il verso giusto.

Il mio petto si alzava e abbassava ,andando a ritmo di valzer.

Lui abbassò lo sguardo fissando il pavimento , mentre mia madre con il suo pollice gli alzò il mento sussurrandogli ‘Andrà meglio la prossima volta’
‘M-mamma, ho avuto … 110 su 110’-ci misi un po’ di tempo per capire il significato delle sue parole – senza lode , però’ disse dispiaciuto.

Mia madre diede un urlo e cominciò a baciarlo su tutto il viso . Io ero rimasta immobile, e le lacrime cominciarono a scendere come neve in inverno.

Lui mi guardò con il suo sguardo interrogativo e mi seguì con lo sguardo mentre salivo le scale per rinchiudermi in camera.

Dopo neanche due minuti , sentii Simone bussare dolcemente alla mia porta con tanto di cartello ‘Simone levati dalle palle’ , perché una delle tante cose che amavo di lui era la sua paternità nei miei confronti.

‘Vattene Simone - gli dissi singhiozzando – ora mi lascerai come fanno tutti!
‘Apri ’ – mi alzai a malavoglia dal mio letto che già soffriva la mia mancanza, e aprii la porta. Mi ritrovai davanti una figura alta più di me , che mi metteva in po’ di soggezione.

Mi rigettai sul letto , con le mani sul viso , intenta a non incontrare il suo sguardo, perché sapevo che i suoi occhi color azzurro mare mi avrebbero calmata. Stranamente io non volevo.

Si stese sul mio letto , che somigliava più ad un lago in quel momento , e mi accarezzò con le sue dita i miei capelli lisci. Amavo quando lo faceva , mi faceva sentire così protetta.

‘O-ora …te ne andrai…via , dimenticandoti di me…’- balbettai, quasi senza fiato, mentre sulle sue labbra spuntò un sorrisino, che illuminò la stanza. Altra cosa che amavo di mio fratello: il suo sorriso!

‘O piccolina mia , tu lo sai che non andrei mai via da te- il silenzio governò un attimo nella stanza illuminata dalla luce del sole che tramontava,la quale filtrava tra le veneziane abbassate a metà finestra- anche se odio l’idea che non potrò controllarti tutte le sere , per vedere con chi torni!’ – mi lasciò un bacio sulla guancia e poi cominciò a farmi il solletico.

‘Ahah … finiscila stronzetto!’

‘Ti voglio bene sorellina mia’- me lo disse sussurrandomi nelle orecchie. Ne approfittai di questa distrazione, per cominciargli a fare il solletico - ‘2-0 per me’ – gli cacciai la lingua!

Ci abbracciammo e gli sussurrai nell’orecchio destro ‘Anche io ti voglio bene’
‘E stasera mettiti qualcosa di bello che porto , te e mamma fuori per festeggiare’

Lui ammiccò prima di uscire dalla mia stanza lasciando la porta socchiusa. Mi asciugai le lacrime con un fazzoletto ‘Tempo’ e aprii lentamente le ante dell’armadio tappezzate di poster. Il mio guardaroba non era molto vario perché spesso trascuravo il mio aspetto.

Presi le prime cose che mi capitarono sotto gli occhi : vestitino colorato con apposito fiocco e ballerine bianche.

Passarono una trentina di minuti , quando i miei pensieri mentre mi truccavo, furono disturbati dalla voce di mia madre che mi spronava a scendere. Scesi piano le scale , volevo sembrare una principessa quella sera.

Mia mamma e mio fratello rimasero a bocca aperta , anche perché era la prima (e forse anche l’ultima) volta che indossavo un vestito. Lo avevo fatto per mio fratello.
Mio fratello prese le nostre mani e ci avviammo verso l’uscita.

Mia mamma sembrava rinata e a dirla tutta , quella sera era un gran pezzo di gnocca!
Dopo un po’ di minuti, arrivammo al ristorante che si affacciava sul mare,il quale lasciava un odore afrodisiaco nell’aria.

Mangiammo alla grande non badando a spese, tra le risate e le chiacchiere che si prendevano a pugni per starci tutte.

Quando uscimmo dal ristorante erano circa le due e me lo ricordo perché guardai il telefono , prima di farlo scivolare dalle mie mani.
Entrammo in macchina , e se mi avessero detto che quello fosse stato l’ultima sera con mio fratello non ci avrei mai creduto.

 Io e mamma quella sera ci addormentammo . Errore imperdonabile!

Ci svegliammo nel letto di un ospedale : io con una flebo e con un braccio in fasciato, lei con un collare e con la faccia graffiata.
Fui presa dal panico , specialmente quando vidi che vicino a noi c’era solo papà e non il mio adorato fratello.

‘Simone… S-simone come sta?’ –chiesi a mio padre sottovoce , per non svegliare mamma-‘Bene’ fu la breve risposta di mio padre mentre abbassava lo sguardo. Mentì e io lo sapevo.

‘S-stai mentendo’-pausa-‘V-voglio vederlo’. Mio padre rimase con lo sguardo a terra e vidi delle piccole goccioline cadere dai suoi occhi , macchiando i pantaloni.

‘Voglio vederlo!’ – cominciai ad agitarmi e ad urlare- Ora!- mia madre si svegliò con viso intontita, mentre mio padre mi abbracciava.
‘Papà, papà- cercavo di cogliere la sua attenzione- dov’è?’

‘Amore adesso devi solo guarire tuo fratello sta bene’- incominciai a dimenarmi e tirare dei leggeri pugni nello stomaco di mio padre. Avevo capito tutto, mio malgrado.
Scoppiai in lacrime e mi calmai , abbracciando fortemente mio padre, il mio primo abbraccio a lui.
*Fine flash back*








*Spazio autrice*
Salve e buongiorno! Allora cominciamo dal fatto che è la mia prima FF seria. Per seria , io intendo, una fan fiction che sono intenzionata a finire. Questo capitolo è solo l'inizio e realmente non so se rendo l'idea. 
Vi prego solo di essere clementi e di continuare a leggerla pechè le cose sono appena cominciate. Vi chiedo anche un altro favore , se è possibile : se vi è piaciuta e volete continuarla a leggere ,recensite. 
Grazie e buona lettura.
Ah, scusate, mi presento ! Mi chiamo Valentina c: 

  
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