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Autore: S t o r m_    17/03/2013    4 recensioni
[Questa storia partecipa al contest ''Parellel Times'' indetto da Destroyed Fay e The Pridestalker]
Guardi Kiyama. Lui ti sorride.
Di certo non ti aspettavi una cosa del genere. Si. Era un tuo nemico. Ma non volevi la sua morte. Questo mai. E' una lotta di sguardi. Il tuo impaurito contro il suo sicuro e fiero.
Inutile dire chi sia il vincitore.
Genere: Guerra, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Nathan/Ichirouta, Shawn/Shirou, Xavier/Hiroto
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Gender Bender
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Autore: S t o r m_ & Debby_chan
Titolo: 
nous séparait seulement la mer
Prompt:  //
Epoca:  Antico Egitto
Parole: 1.908 (Microsoft Word)
Note:  Ehm...ecco. Allora. E' il secondo contest a cui partecipo. La Sempai non lo so ma io si..Mamma. Comunque. Speriamo vi piaccia. Volevo dire che buona parte la scritta Debbi perchè io stavo male...Perdonatemi. Qui Ryuuji è femmina, infatti si chiama Rya. E' ambientata nel periodo in cui visse Cleopatra. (?) Penso che i ruoli si capiscano...Spero. Se non si comprendono(?) Fate un fischio. Ringraziamo Fay e Zael per aver ideato il contest e per averci fatto partecipare. Ma alla fine giudica solo Lus? Bè. Grazie per aver letto il mio sclero random e buona lettura. Vi vogliamo bene 




Ichirouta.
La battaglia stava avendo luogo ormai da tempo. Di uomini caduti ce ne sono stati abbastanza, ma voi siete pari.
Nessuno sembra cedere, nessuno vuole mollare.Due grandi eserciti, due grandi condottieri, ma alla fine ne rimarrà soltanto uno.
Ma come siete finiti a fare la guerra in questo modo?                                                                                                                                                                   
Semplice… la vostra alleanza era una copertura, un qualcosa che reggeva su un piccolo filo che si sarebbe spezzato con niente, e il niente infatti è avvenuto..
Tu, Kazemaru, eri un giovane ambizioso, senza dubbio l’uomo politico più abile del tempo.
Ti sei unito in un triumvirato con Fubuki e Sakum, giovani ambiziosi, comandanti eccezionali, un tempo amici tuoi.
Di consequenza tu dienni console, Fubuki potè avere quelle terre che tanto sperava per i suoi veterani e Sakuma grandi guadagni.
Ma questo bastava? No! Volevate di più tutti e tre.
Tu sei partito per conquistare una terra non ancora conquistata, ma alle tue spalle c’era qualcuno che stava già tremando.
Dopo la morte di Sakuma, lui ha agito togliendoti il comando della terra che tu stesso, dopo tante fatiche avevi conquistato.
Inoltre dovevi ritornare in città da normale cittadino.
Ma il tuo carattere te lo imponeva e alla testa delle tue truppe hai attrevarsato quel piccolo confine, che in quel modo non potevi oltrepassare, ma lo hai fatto.
Hai scatenato una guerra civile ed è proprio questa che stai combattendo in questo momento.  
Ti trovi di fronte a lui e lui a te, i vostri eserciti combattono intorno a voi, e nessuno sembra intromettersi. Kazemaru contro Fubuki, Fubuki contro Kazemaru.
Non volevate arrivare a questo punto ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Sguainate le spade e vi lanciate uno contro l’altro…
Si sente solo il suono metallico delle vostre armi, e le voci dei vostri eserciti vi arrivano ovattate. Non perdete di vista il vostro obiettivo.
Alla fine però è lui lo sconfitto, a terra ad aspettare la morte.
Ma tu non dimentichi la vostra amicizia e lo risparmi.
Non lo vuoi morto. Lo lasci andare e tu torni vincitore.      
                               
Shirou.
Dopo lunghi mesi eccoti qua. Il palazzo reale si trova davanti ai tuoi occhi. Bello. Maestoso.
Mai visto in vita tua. Sei lì per un motivo preciso: Hiroto. Devi convincerlo. Ad ogni costo.    
Entri. Due guardie ti fermano. Non ti faranno passare facilmente. Sveli la tua identità. Le spade di spostano immediatamente. 
Inoltrandoti nel palazzo osservi le pareti. Ti senti osservato. Tutti quei dipinti ti spiano.
Urla. Anzi, ruggiti. Un uomo sta urlando.
Le grida ti portano davanti ad una porta. Ascolti. Si tratta sicuramente di Hiroto.
Una voce femminile. Sicuramente è Rya. Ami quella donna. Ma questo non lo saprà mai.
Hai progetti diversi per il momento.
Sono mesi che discutono. Lo sai bene. Kazemaru te l'ha detto. "Il trono d'Egitto è troppo prezioso".
Spalanchi la porta e li vedi. In piedi, uno difronte all'altra.
Lui alto, possente e raffinato.
Con indosso una tunica bianca che risalta gli occhi verdeacquamarina e i capelli rossi legati in una coda bassa.
Lei. Semplicemente bella. I lunghi capelli verdi le ricadono sulle spalle, ma la frangia è tenuta su da una fascia dorata.
Vestita anch'essa con una tunica bianca, ma legata con una fascia dorata sotto il seno, ti osserva.
Ritorni alla realtà quando Hiroto, rosso in viso per l'imbarazzo, domanda chi tu sia. Ti inginocchi e spieghi che sei li per cercare la protezione del sovrano.
Alle tue parole Rya s'irrigidisce. Hai centrato il succo della loro discussione. Ti sollevi e ti congedi. Ma quando varchi la soglia, Rya ti ferma.
Ti domanda se vuoi restare a palazzo per qualche giorno. "Giusto per conoscerci meglio". Sorride. Non resisti ed accetti.

Hiroto.
Sono passati 12 giorni dall'ultimo litigio e non hai ancora capito il vero motivo per cui Fubuki, così ha detto di chiamarsi, si trova lì. In Egitto.
Poco importa. Hai ben altro a cui pensare. ll trono dev'essere tuo. Rya è una donna, non sa governare un impero così vasto.
Un'idea. Ecco cosa ti vervirebbe. Guardi l'uomo che sta al tuo fianco. Shirou Fubuki, uomo alto, volenteroso, ma soprattutto logorroico.
Mamma mia quanto parla. In più si passa la mano tra i capelli ogni qualvolta ti parla. Che tipo strano.
Un momento. Un lampo di genio. Se uccide quest'uomo Kazemaru ne sarà felice e ti aiuterà a salire al trono.
Tanto, Shirou è suo nemico se non ricordi male. Tra meno di 3 giorni Ichirouta sarà lì. Meglio sbrigarsi.
Accompagni Fubuki nella sala da pranzo. Annunci alle guardie che un forestiero è entrato a palazzo per rubare il tesoro nascosto sotto il trono reale.
Mentivi. Oh bè. Una bugia non fa poi così male.
 Mentre Shirou si accomoda, richiami la sua attenzione e, sguainando una spada, gli tagli la testa con un colpo secco.
Sangue. Liquido rosso sul pavimento. Sei soddisfatto. La raccogli. Le mani sporche di sangue colano sul pavimento.
Chiami i tuoi fedeli servitori e fai pulire tutto. Rya non deve sapere niente.

Ichirouta.
E' stato un lungo viaggio ma finalmente sei lì. Ora come ora devi andare a salutare la tua Rya. Tua per modo di dire.
Neanche la conosci. Vieni accolto calorosamente.
Mentre siedi al banchetto, Hiroto, il fratello di Rya, ti presenta un piatto d'argento coperto. 
Chiedi cosa ci sia sotto. Nessuna risposta. Alzi da solo il coperchio, che puntualmente cade a terra. Sconvolto.
L'unica parola per descriverti in questo momento. Riconosci quei capelli grigi. Guardi Kiyama. Lui ti sorride.
Di certo non ti aspettavi una cosa del genere. Si. Era un tuo nemico. Ma non volevi la sua morte.
Questo mai. E' una lotta di sguardi. Il tuo impaurito contro il suo sicuro e fiero.
Inutile dire chi sia il vincitore.
 
 Rya.                                                                                                                                                                                                                                      
Il viaggio per Roma è stato lungo, chissà perché Kazemaru ti ha convocato insieme a Hiroto.
Che cosa è successo al banchetto che tu stessa non hai potuto presiedere?
Ora più che mai lo stare vicino al fratello ti mette paura, e ti chiedi che cosa avrà detto mai al console romano. 
Ma la tua domanda in questo momento è perché stai viaggiando da sola? Perché Hiroto non è partito?
La tua mente comincia ad viaggiare in cerca delle più possibili soluzioni, finchè non ti arriva quella più fattibile: vuole liberarsi di te e vuole approfittare della tua assenza per farlo.
Ora più che mai hai paura per un tuo possibile ritorno. Pensi a una soluzione, pensi a come fare per ritornare a casa incolume.
Ma è logico che la tua unica salvezza si trova in quella città che stai raggiungendo: Kazemaru Ichirouta.
Gli chiederai protezione, e per farlo userai l’arma che solo tu puoi possedere: il tuo fascino femminile.
Parli velocemente con uno dei tuoi servitore più fedele, non c’è tempo da perdere devi realizzare il tuo sensuale piano.

Ichirouta.
Avevi richiesto espressamente uno dei due sovrano d’Egitto e invece chi ti ritrovi?
Uno dei servitori con in spalla con un grosso tappeto.
Che significa? Vogliono farti alterare, questo vogliono fare e forse ci sono riusciti.
Osservi il servitore timoroso sotto il tuo sguardo mentre tenta in qualche modo di chiederti la parola, cosa che tu gli concedi prima di vederlo morire d’infarto. 
Il mandante afferma di avere con se un regalo  direttamente dalla regina.
Che strano ti ha mandato un regalo invece di venire lei di persona.
Sbuffi scioccato mentre fai cenno all’uomo davanti a te di farti vedere questo misterioso dono.
Osservi quindi il suo sgraziato gesto di appoggiare il tappeto a terra e di slacciare delicatamente le ginghie che lo tengono chiuso, come se dentro ci fosse qualcosa di assolutamente prezioso. Lo vedi sorridere per un momento per poi srotorare lo strano arazzo.
Quello che vedi ti lascia completamente basito, senza parole, quasi morto. Sgrani gli occhi incredulo, arrossendo anche.
Alla fine del tappeto la regina Rya vestita con abiti sontuosi e succinti e gioielli preziosi.
Ti guarda con uno sguardo da cucciolo impaurito chiedendoti protezione da Hiroto. Ti alzi dal trono, gli porgi la mano, ovviamente non puoi rifiutarti.
Non alla donna più bella su cui i tuoi occhi abbiamo mai posato gli occhi. Gli sorridi, un sorriso ampiamente ricambiato.
La prendi per mano e la conduci nei tuoi alloggi per discutere sulla questione Hiroto. Si discutere! Solo gli dei sanno cosa avete combinato quella notte.
Dopo quella notte, decidi di lasciarla andare. Lasciarla per il suo bene. Per l'Egitto.
Organizzi il ritorno ufficiale della regina. Deve tornare nel suo regno e sposare suo fratello Hiroto. Questa è l'unica soluzione. L'amerai comunque.
Prima che salga sulla biga la stringi forte. Non vuoi lasciarla andare. Lei ti bacia. Non te l'aspettavi ma ricambi. Odi gli addii.
Vi separate e lei sale sulla biga che la porterà verso la sua terra.
Sollevi il capo e la saluti mentre si allontana. Ormai è abbastanza lontana, non può vedere le lacrime che ti rigano il volto.
Quello che non potevi sapere e che ti saresti ritrovato accanto alla tua regina in un tempo bravissimo, e questo perché qualcuno tramava ancora alle sue delicate spalle.

Normal.
E alla fine siete arrivati alla guerra. Fratello e sorella uno contro l’altra.
Il primo schierato con una delle tante sorelle assesate di potere, la seconda con il suo amato imperatore e il suo esercito
La battaglia inizia e non perde tempo a procurare danni sia alla città d’Egitto che a tutte e due gli eserciti.
È una lotta dura e di certo l’esercito romano non si aspettava un esercito tanto forte, e questo forse è anche causa della sua sconfitta, avere sottovalutato l’avversario non è mai un bene e se adesso Kazemaru si ritrova a nuotare in mare per sfuggire a morte certa ci sarà un perché, ma lui è un macchinatore.
Dietro una sconfitta ci sarà sempre una vittoria basta solo sfruttare il momento opportuno.
  La rivincita arriva qualche mese, certo con qualche aiuto in più rispetto alla battaglia precedente ma l’importante è di essere riusciti a spodestare e uccidere Hiroto.
  Rya era salita finalmente sul trono che l’aspettava e Kazemaru quella notte perfesteggiare si unì a lei e con quella notte altre ancora.

Passarono molti mesi da quella notte e Rya venne a trovare a Roma l’imperatore ma con una sorpresa alquanto inaspettata: aveva messo al mondo un figlio, con grande sorpresa di Ichirouta che contrariamente alle aspettative si commosse, pensava di essere un po’ troppo vecchio per concepire un figlio e invece, si sbagliava!
Ma Rya non era venuta solo per mostrare il figlio al turchese ma anche per stare un po’ di tempo con lui.
Aveva lasciato il regno nelle mani del fratello più piccolo,affidabile, e adesso voleva stare solo con il suo amato.
Cosa che Kazemaru non discusse, anzi era molto felice. Ma questa felicità non era destinata a durare in eterno.
L’estate dello stesso anno successe il misfatto. Kazemaru venne ucciso. Roma non voleva più avere niente a che fare con lui, e i suoi stessi “colleghi”, coloro che lui stessi definiva amici si sono macchiati le mani di tale delitto. Rya pianse lacrime amare, di dolore, ma decise di andare avanti per il bene dell’Egitto.
La memoria di Kazemaru non doveva dissolversi tra lacrime che non lo avrebbero portato in vita.
Guardò Masaki il prolungamento di quella vita spezzata, e sorrise. Ichirouta viveva ancora. Ma non sarai sola per molto… un nuovo amore verrà presto a bussare alla tua porta.
Un amore più vicino a te di quanto pensi.

 
   
 
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