17 aprile 2013
caro amico,
è stato un libro in realtà a darmi lo spunto per scriverti, ma siccome l’idea mi  piaceva ho deciso di rubarla. Molto probabilmente lo conosci, "noi siamo infinito", si chiama.
Devo presentarmi? Non lo so, non so come ci si comporta in questi casi. Va bè, sono Mary. Certo, non è il mio nome di battesimo, ma un soprannome che  lo ha pienamente sostituito e che io preferisco alla lunga al nome vero. Non ho mai sopportato quelli che mi chiamano con tutto il nome, sarà perché generalmente lo fanno solo i prof a scuola(e mamma quando si arrabbia).  A proposito di mamma, oggi sono arrabbiata. Ogni tanto non la reggo più. E’ sempre lì che urla, si lamenta di tutto e di tutti e davvero io sto per scoppiare. Non che non le voglia bene o che lei non ne voglia a me o a mio fratello, il contrario, ma mi sembra sempre più triste e senza uno scopo, pronta a prendersela con cgiunque abbia davanti. Non so come spiegare, da quando non c’è più papà ho l’impressione che non sappia più con chi parlare dei suoi problemi "da adulto" e che quidni si sfoghi con noi. il problema è che sia io che lui siamo adolescenti e certe cose non siamo in grado di reggerle.

Sai, ieri pomeriggio Giada è venuta da me. Non so come comportarmici. Lei è una mia compagna di classe, ed è una delle mie migliori amiche; il problema è che provo una strana gelosia per lei e la cosa mi spaventa molto. Non so se lei mi piace come mi piacciono normalmente i ragazzi, ma sicuramente non mi è indifferente. Anche perché posso confidarti una cosa? Ieri, più del solito, mi è venuta voglia di baciarla. Ho paura perché non è una cosa normale e, peggio ancora, non voglio confidarla a nessuno, oltre che a te, certo. Anche se non ti conosco mi piaci già, perché so che non mi giudicherai, che non potrai guardarmi male quando passo per strada e soprattutto non mi parlerai alle spalle con qualche ochetta della scuola. Oltretutto oggi è pure il suo compleanno, sono un sacco felice per lei. Domani andrò a comprarle un regalo anche se ancora non so di che genere.

Tornando a me, ieri quando Già è andata a casa sono venuti Christian e Elisa. E stato piuttosto imbarazzante siccome qualche giorno fa lui, dopo anni e anni di amicizia, mi ha chiesto di uscire insieme. In quel momento la mia mente, il mio cuore, tutto si  è fermato. Devi sapere che voglio un bene immenso a quel ragazzo ma che, come ti ho già detto, in questo momento sono in crisi per qualcun altro. In ogni caso non ne abbiamo parlato e abbiamo fatto i deficienti tutto il  pomeriggio come sempre. Non so gestire la situazione, sai non sono esattamente il tipo che esce giorno e notte con tutti i ragazzi del mondo, il contrario, mi considero piuttosto asociale, soprattutto nell’ultimo periodo. Ma vedrò come andrà, cioè, “il tempo sistema tutto”, non è così che dicono? Perfetto, carissimo Tempo, confido tutti in te.

Bè. In poche parole questa sono io. Non sono un granché lo so, solo una diciassettenne confusa, sbagliata che ha bisogno di qualcuno con cui sfogarsi. Volevo dirti di più come prima lettera, devo andare perchè mamma mi ha chiesto di andare a fare la spesa con lei. Mi dispiace, ti scriverò appena ho qualcosa da raccontare.

PS: domani ho un esame di tedesco, spererai per me, vero? Giuro che sono agitatissima. 
A presto!

Ti voglio bene,

Mary.