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Autore: shapeshifter    17/03/2013    3 recensioni
Well, questa storia è nata ascoltando la preview (e sottolineo la preview e non l'intera canzone) di Pretty Little Girl - per l'appunto - , canzone dell'EP appena uscito.
Solo successivamente si è scoperto che fosse dedicata a Jennifer, ma a me non importa perché ormai ho tutta la mia storia che ci calza a pennello /o/
Perciò niente, spero che vi possa piacere. La storia è ambientata nel 1995, Tom DeLonge non è ancora quel Tom e c'è una certa ragazza, questa Pretty Little Girl che imparerete a conoscere... buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom DeLonge, Un po' tutti
Note: Lime, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mancavo tre giorni al ballo e ancora eravamo da punto a capo con questa faccenda.

“ Come fai a non saperlo se è il tuo migliore amico? ”

“ Non lo so! E’ da settimane che non mi dice quasi niente…

Eravamo seduti sul mio letto con le gambe incrociate, uno di fronte all’altro. Lui si mordeva le labbra e io mi mangiavo le unghie. La preoccupazione era tangibile anche sui nostri volti.

“ Appunto per questo è ovvio che si sia arrabbiato…

“ Ma non me ne ha mai parlato! Ha solo fatto commenti quando ti ha vista la prima volta e stop. ”

“ La soluzione è semplice: devi parlarci Tom. ”

Si prese la testa tra le mani e iniziò a scuoterla. Il suo movimento mi innervosiva ancora di più e gli diedi un calcio. Alzò il capo e sbuffò.

“ Cosa gli dico? Cosa Jos? ‘ Hey Mark, ti sei incazzato perché a te piace Josie? ’ ”

“ Sì. ”, dissi calma alzando le spalle.

“ Tu la fai semplice! Io e Mark non abbiamo mai litigato per una ragazza, mai.”

Era ovvio che la cosa lo toccasse nel profondo e gli provocasse non poco disagio, lo sentivo da come ne parlava ormai da giorni. Non voleva raccontarmelo all’inizio, ma venne naturale dirmelo dato che gli era impossibile nascondermi qualcosa. Apprezzavo questo suo essere leale, mi consideravo fortunata.

“ Se a lui piaceva la bionda, io preferivo la mora. Se lui guardava le tette, io il culo. Cioè, a me piacciono molto le tette… era solo un esempio. ”

“ Avevo capito ”, gli dissi ridendo un po’ per sdrammatizzare la situazione. “ E visto che non lasci in pace le mie non è un mistero…

Ero riuscita a calmarlo dato che mi guardò con un cenno d’intesa. Mi piombò addosso in men che non si dica.

Tentai di levarmelo di dosso, ma come potevo negarmi a quelle labbra? Mi lasciai andare e presto finì come ogni volta: lui si levava la maglietta e iniziava a tentare di tirarmi giù i pantaloni.

“ Devi imparare a metterti una tuta quando vengo io…” sussurrò tra i denti.

Riuscì finalmente a disincastrare quella zip e presto li gettò in un angolo. Ora era facile.

Mi levò la maglietta e iniziò a baciarmi il collo, fino a scendere all’ombelico per poi risalire.

Sentii il mio corpo pervaso dai brividi. Anche lui aveva dei pantaloni poco consoni al nostro obbiettivo e ci mettemmo ad allentare entrambi la cintura con non poche difficoltà. Preso dalla smania del momento con un ghigno la strappò e si cavò i pantaloni.

Era la prima volta che riuscivamo a giungere fino a quel punto. Ci guardammo emozionati ma anche un po’ timorati. Forse confusi.

Mi riadagiò sul letto e scostandomi i capelli sorrise.

La mangerei tutta se solo fosse nel mio piatto. ”

“ Cosa? ”

“ E’ una nuova canzone…

Mi avvinghiai al suo collo e lo baciai. Iniziò a toccarmi le gambe.

Ero un po’ in lotta con me stessa. Mi chiedevo cosa pensasse del mio corpo, se trovasse le mie gambe tozze, la mia pancia imperfetta, i fianchi larghi. In fondo il mio capriccio non mi era passato del tutto. Se convivi per anni con una cosa non basta passare del tempo con un ragazzo per farla sparire del tutto.

La sua mano faceva delicatamente e lentamente sue e giù tra le mie gambe ma appena giungeva verso la zona cruciale io avevo l’istinto di chiuderle un po’. Mi guardò sprezzante e pensò fosse un atto canzonatorio, non sapeva che era un’azione involontaria.

Così cambiò tattica e portò la sua mano dietro la mia schiena. Dopo averla accarezzata a lungo, iniziò a tastare l’aggancio del reggiseno. Dopo una serie di tentativi imprecò varie volte e io iniziai a ridere.

In quel momento sentimmo sbattere la porta di sotto e scattammo in piedi come due sentinelle farebbero appena udito uno sparo.

“ Mia zia. ”

“ Cazzo. ”

Iniziò a vestirsi in fretta, lasciò perdere la cintura e la buttò nel cestino. Io m’infilai il pigiama che tenevo sotto al letto e buttai da parte i vestiti.

Alzandomi lo pettinai e iniziammo a sentire i passi muoversi su per le scale.

Buonasera…”, quando aprì la porta ci osservò serenamente e la scena che vide lei fu io sdraiata nel letto a limarmi le unghie e Tom ai miei piedi che leggeva un fumetto.

L’aveva preso in simpatia e lo considerava un bravo ragazzo, nonostante mi avesse tinto i capelli di quel colore che non approvava. Per lei era quasi come un secondo nipote.

Alla fine però, per quanta fiducia potesse avere, controllava ogni sera che tutto fosse in ordine per evitare che io commettessi ‘atti impuri’.

Ci chiese se volessimo qualcosa e dopo un rifiutò e varie cerimonie se ne andò.

“ Non ce la faremo mai, vero? ”

Gli tesi la mano e mi feci trascinare sul suo petto. Iniziai a giocare con il suo piercing e per infastidirmi lui toccava le mie orecchie. ‘ Siamo pateticamente teneri ’, pensai con una vena di tenerezza.

Aveva tirato fuori quel lato di me che nemmeno pensavo esistesse.

“ Ora capisco perché non metti il pigiama comunque… che tenera. ”, mi sollevò un poco per osservare quel maglione con scritto ‘dolce notte’ ed un orsetto polare che dormiva su un cuscino, mentre io lo guardavo contrariata.

“ Senti, non ne ho altri! E poi vorrei vedere il tuo pigiama! ”

“ Lo hai visto, sono le mie mutande! Dovresti dormire anche tu così… Le tue mutandine verdi erano sexy. ”

Arrossii e controllai sotto i pantaloni: erano effettivamente quelle verdi.

“ La mia biancheria intima è sempre bella. ”, lo colpii al petto con un pugnetto. “ Piuttosto tu dovresti abbassare il monte Everest. ”

Ero adagiata su di lui e difatti sentivo questa protuberanza ‘elevarsi’ e schiacciarmi un po’ la pancia.

“ Scusa, ma gli ci vorrà un po’, abbi pazienza. Se volessi accarezzarlo a lui farà solo piacere ”

“ No, grazie…Ci sono molti modi in cui puoi fare l’amore con la tua mano.”

“ Ah, fa pure la saggia citando chissà quale band adesso! ”

Sapevo che in fondo era solo orgoglioso che conoscessi bene anche quello che per lui rappresentava probabilmente tutta la sua vita.

Perché quando sono con te, non c’è niente che non farei. Voglio essere l’unica per te. ”, canticchiai.

Sfiorò il mio viso con il dorso delle nocche e adagiai il mio capo sul suo petto. Continuò a farmi carezze sulla guancia. Sentivo chiaramente il suo battito. Era calmo, come il mio. Quasi mi pareva di sentirli vibrare all’unisono. Forse perché ci era sufficiente anche fissare il soffitto senza fare niente per sentirci felici insieme. Quello che eravamo era appunto questo: felici insieme.

Sentii che sollevò la testa.

What a crazy world… pretty little girl. ”, intonò azzardando una melodia.

Sarei rimasta tutta la vita in quell’attimo se me l’avesse permesso.

 

 

 

 

Shapeshifter: finalmente riesco a postare questo nuovo capitolo! L’avevo scritto un po’ di tempo fa – quando non avevo il mio pc sigh – ma ho voluto rieditarlo un po’ perché rileggendo ho notato delle cose che non andavano bene u.u Quindi ci ho messo un po’!

Spero di ritornare ad aggiornare più spesso come riuscivo prima! C:

A presto~

   
 
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