-Questa
ficcy non è scritta per scopi di lucro, ma per puro e
semplice divertimento. I
personaggi non sono miei, ma del maestro Masashi Kishimoto-
:.:
Make
me
a
smile:.:
Tenten era una ragazza normale.
Non era
bellissima come gran parte delle sue compagne.
Non si
distingueva per abilità particolari.
Non era un
genio in nessuna materia.
Ma aveva un
bel sorriso.
Glielo
dicevano sempre, in tanti.
E lei,
nonostante continuassero a dirglielo,
non ci trovava
nulla di particolare.
Aveva un gran
senso del dovere e detestava le
ingiustizie.
Credeva in
tutto, o magari,
si fidava solo
della gente.
Era gentile,
orgogliosa e testarda, ma aveva piena
fiducia
nell’amicizia e nell’amore.
Tenten era
carina, intelligente e sincera.
Tenten credeva
ancora nel
Principe
azzurro, ma questo,
preferiva non
dirlo.
Era una
ragazza normale, come tutti noi.
Con un dono
speciale.
Sapeva far
sorridere chiunque.
Sempre.
Neji
era
un ragazzo popolare.
E
popolare era a dir poco. Era l’elité,
il meglio, il boccone
succulento
al quale ogni ragazza
aspirava.
Ne
aveva avute tante,
eppure
non ne ricordava neanche una.
Neji
Hyuuga non era il Principe azzurro.
Non
era simpatico, gentile e non parlava
quasi mai.
Borbottava,
a volte, perché forse
si
sentiva superiore agli altri.
Parlava
solo con alcune persone, che
anche quelle,
infondo,
non lo capivano mai veramente.
Neji
non provava nulla.
Viveva
la sua vita tra calcio e
discoteca,
ma
non aveva mai conosciuto nessuno
che
lo facesse sorridere.
Non
ne era capace.
E
Neji non sorrideva anche perché
non
c’era nulla per il quale valesse la
pena
farlo.
Non
sorrideva, eppure, avrebbe
voluto
provarci,
almeno
una volta, anche lui,
a
sorridere.
:.: Keys of a locker:.: capitolo 1...
Tenten
varcò il portone della scuola,
la borsa sulle spalle. Ogni giorno, per nove mesi, passava oltre quella
porta,
pronta a sorbirsi cinque interminabili ore di lezioni. E strano ma
vero, Tenten
odiava alzarsi presto. Certo, odiava molte altre cose, ma alzarsi la
mattina di
sicuro era una delle peggiori. Prima di andare a scuola, impiegava
sempre
svariati minuti per sistemarsi i capelli, che per giunta restavano
nello stesso
modo di prima, altri svariati minuti per vestirsi, e ancora altri per
mangiare
qualcosa che le impedisse di svenire per carenza di zuccheri. E per
giunta,
arrivava quasi sempre in ritardo.
Tuttavia,
c’era una cosa che, a sentire
sua madre, le restava sempre bellissima.
Il
suo sorriso. E anche se lei non ci
credeva, presto se ne sarebbe accorta...
-
Ciao Ten!- esclamò a voce alta un
ragazzo dalle sopracciglia esageratamente folte, avvicinandosi,
riscuotendola
dai suoi pensieri.
-
Ciao Lee- rispose con un sorriso,
raggiante.
Rock
Lee era il suo migliore amico. Da
una vita. Anche se a dir la verità, era uno dei pochi che
aveva e che le
volevano bene.
-
Fa freschino questa mattina, non è
vero?- proseguì, stringendosi nel bomberino azzurro,
tremante. Dopotutto erano
i primi di novembre...
Lee
parve illuminarsi solo in quel
momento.
-
Tenten – esordì, parandosi davanti e
poggiandole con solennità entrambe le mani sulle spalle
– anche se il freddo è
contro di noi, ci basta contare sulla giovinezza e sul suo infinito
potere per
sconfiggerlo-
Ora
i suoi occhi brillavano di una luce
strana, rivolti verso il cielo grigiastro.
-
Lee...mica dobbiamo disputare un incontro
di boxe. Ho detto solo che fa freddo-
-
La giovinezza è sempre tutto,
comunque- ribadì, arrabbiato.
La
ragazza si passò una mano sul viso,
rassegnata. Quando Rock Lee incominciava a parlare della giovinezza,
qualunque
affermazione fuori luogo veniva presa per un insulto.
-
Mi spieghi chi ti imprime in testa
tutte queste cretinate?- domandò, avvicinandosi al suo
armadietto.
-
Ma il maestro Gai, naturalmente-
Tenten
sospirò nuovamente. Una piccola
nuvoletta uscì dalla sua bocca, salendo verso
l’alto. Era incredibile come
l’inverno fosse già alle porte...
-
Sai Lee...a mio parere dovresti
smettere di fare karate. Stare in compagnia di quel tipo nuoce
gravemente hai
tuoi neuroni-
-
Ma che dici Ten?- fece Lee, incredulo
– Si vede che non lo conosci bene, altrimenti avresti
già capito da tempo che
persona fantastica è. Semplicemente il migliore, il
più forte, il numero
uno...-
Tenten
smise di ascoltarlo. Quando Lee
attaccava a parlare, o meglio a glorificare il maestro Gai, il suo
insegnante
di karate, era inutile tentare di fermarlo.
“Uno
che ti dice “Corriamo insieme
verso il tramonto” non mi sembra poi così
fantastico. Al massimo un po’ strano,
quello si...” pensò, prendendo le chiavi
dell’armadietto dalla tasca dei jeans,
sorridendo appena.
-Tenten,
dovresti incominciare a fare
qualche sport anche tu. Mantenersi in forma è importante.
Soprattutto per una
ragazza-
-
Stai dicendo che sono grassa?-
Lee
sbiancò completamente.
-
Nooo Ten...ma che vai a pensare?
Penso solo che potresti divertirti praticando qualche sport...- disse,
grattandosi la testa, imbarazzato.
-
Non credo di farcela. I compiti, le
ricerche... sono impegnata ventiquattrore su ventiquattro. Non credo
che
riuscirei a regolarmi con gli impegni, se praticassi anche uno sport...-
-
Però scommetto che per lui avresti
tempo in qualsiasi momento- disse,
indicando improvvisamente qualcuno oltre le spalle della ragazza, con
ironia.
Tenten
arrossì violentemente,
rifiutandosi categoricamente di voltarsi. Sapeva di chi stava parlando
Lee, e
in quel momento, desiderò ardentemente sparire, rimando
immobile per non farsi
notare. Almeno finché Lee non la costrinse a voltarsi
,facendole cadere dalle
mani le chiavi dell’armadietto con un piccolo colpetto sul
braccio.
Tenten
maledisse il giorno in cui
quell’essere era entrato a far parte della sua vita.
Prese
coraggio. Inspirò. Espirò. Poi si
voltò. Dopotutto le chiavi non si raccoglievano da sole.
Purtroppo...
Se
al mondo fosse esistito qualcosa di
veramente perfetto, di sicuro Neji Hyuuga sarebbe stata la perfezione
sottoforma di persona. Tenten deglutì, non osando ancora
abbassarsi per
raccogliere le chiavi. Non ora che poteva vederlo, almeno.
Neji
Hyuuga, faceva parte del gruppo di
ragazzi che ogni rappresentante del sesso debole avrebbe voluto
portarsi a
letto. Il pensiero ben poco religioso che affollava costantemente la
mente
delle ragazze presenti nella scuola.
Il
pensiero che costantemente affollava la mente di Tenten.
Neji
era bello, intelligente, e
misterioso, desiderato perfino da ragazze più grandi di lui.
Aveva i capelli
scuri, lunghi fin sotto alle spalle, e due occhi meravigliosi. Erano
bianchi.
Bianco sporco per la precisione, di disse Tenten tra sé e
se, senza nemmeno
rendersene conto. Aveva passato ore intere ad osservarli, cercando di
trovarci
dentro qualcosa, ma era inutile. Gli occhi di Neji le ricordavano tanto
la
neve. Ma non quella bianca, appena caduta dal cielo, ma quella
già a terra, calpestata
dalla gente. Avevano lo stesso colore. La stessa tristezza. Eppure
erano così
belli.
Quando
li sentiva fissi su di se, aveva
sempre la sensazione che da un momento all’altro le sue
guance avrebbero preso
fuoco. Non era timida, solo che con Neji era diverso. Quando
c’era lui, perdeva
ogni contatto con la realtà, la mente esternava ogni
pensiero e la sua bocca
faticava ad articolare più di cinque parole insieme.
E
Neji le faceva questo effetto circa
dieci volte al giorno. Ovvero quando con gli occhi le perforava la
schiena e la
spogliava dentro. Cioè ogni volta che la incontrava...
Neji
camminava in avanti, seguito a
ruota dal suo gruppo di amici.
Sasuke
Uchiha, Naruto Uzumachi e
Shikamaru Nara. Il meglio che la scuola aveva da offrire.
Sasuke
frequentava la stessa squadra di
calcio assieme a Neji, ed era uno dei titolari.
Naruto
era capitano della squadra di
basket e Shikamaru, essendo più grande di un anno, attraeva
le ragazze come le api
venivano attratte dal miele pur non facendo niente.
Il
cuore di Tenten iniziò a battere
forte, mentre la salivazione diventava sempre più difficile.
Abbassò meccanicamente
il viso al passaggio di Neji a pochi centimetri da lei. La sua faccia
aveva
assunto una colorazione vagamente rossastra e credette di avere anche
qualche linea
di febbre.
Neji
avanzava fissandola
insistentemente, e appena le fu davanti, si fermò.
Tenten
trattenne il fiato.
Neji
si abbassò e raccolse le chiavi
dell’armadietto che le erano cadute poco fa. Poi le si
avvicinò ulteriormente e
gliele porse.
-
Tieni- disse, porgendole le chiavi.
Tenten
bisbigliò qualcosa
d’incomprensibile. Neji parve addolcirsi, guardandola in un
suo momento di
debolezza...
-
Come?- fece, camminando verso di lei.
Ancora, pensò Tenten...
-
G...grazie...- sussurrò, prendendo le
chiavi dalla mano del ragazzo, sfiorandogliela involontariamente.
Tenten
sussultò, arrossendo. Neji
ritrasse la mano di scatto, come se la
ragazza gli avesse dato la scossa. Tutti gli occhi erano puntati su di
loro.
Solo Lee stava sorridendo, guardando con orgoglio Tenten. Evidentemente
considerava questa situazione un buon passo avanti...
Neji
la cercò con gli occhi, mentre lei
cercava inutilmente di sostenere lo sguardo di un centinaio di persone
che la
fissavano sorprese, accompagnati da un lieve mormorio sul fatto che uno come Neji si fosse abbassato a
raccogliere qualcosa ad una come
Tenten. In più la testa aveva preso a pulsargli in modo
insopportabile, come se
volesse esplodergli. Non si sentiva per niente bene e la situazione non
l’aiutava di certo.
Lui
aprì la bocca per dirle qualcosa,
ma una gomitata da parte di Sasuke gliela richiuse. Le
lanciò un ultimo
sguardo, prima di sparire dietro l’angolo con gli altri
ragazzi, mentre la
campanella suonava in sottofondo.
Tenten
si lasciò andare contro il suo
armadietto man mano che la folla di curiosi andava disperdendosi per le
aule,
in tempo per l’inizio delle lezioni. Si poggiò una
mano sul cuore, che batteva
come impazzito.
Lee
si parò al suo fianco, mostrandole
il pollice alzato, in segno di vittoria.
-
Occhi-bianchi sa essere anche
gentile. A quanto vedo, in questo periodo sembra davvero molto
cambiato...-
affermò, superandola ed entrando in classe.
Tenten
sorrise, entrando a sua volta
nell’aula. Stringeva le chiavi dell’armadietto tra
le dita.
Forse
Lee aveva ragione. Qualcosa stava
veramente cambiando.
[E
sarebbe veramente cambiato...]
Allora...eccomi
qua con la mia prima
long-fiction tt narutiana. Naturalmente i protagonisti sono i miei
adorati Neji
e Tenten ma man mano che la ficcy si evolve, ci saranno anche le coppie
SasuSaku, NaruHina e l’altra mia amatissima ShikaIno.
Se
l’inizio vi fa schifo, ditemelo
così la cancello e evito di fare una figuraccia...
Grazie...
_-_Anticipazione_-_
[...Stavolta
aveva veramente osato troppo. Guardò il ragazzo con
occhi furenti e si mise davanti alla piccola Hinata, per proteggerla.
Se quello
avesse voluto farle del male, prima sarebbe dovuto passare sul suo
cadavere.
Anche
se non ci avrebbe messo poi così tanto, dato che la febbre
aveva ripreso a salire e si sentiva terribilmente male. In
più il cazzotto di
prima le pulsava in modo incredibile sulla guancia. Bastarono pochi
secondi e
svenne, cadendo a terra sotto gli occhi di Hinata che tremava come una
foglia.
Prima
di svenire, però, vide chiaramente una figura parasi
davanti a lei...]
xxxBaCiOtToxxx
p.s:
Se vi piace, sappiate che
aggiornerò ogni lunedì, dalle tre alle quattro
del pomeriggio.