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Autore: CHOU    04/10/2007    6 recensioni
Allora qesta fic l'ho scritta con il solo scopo di divertirmi. sarà una letTura leggere e senza pretese^^ Io mi limito a fermarmi e ad osservarlo. Neji Hyuuga ninja potente e rispettato, discendente del clan degli Hyuuga che faceva parte della casata cadetta. Le mie informazioni su di lui si fermano qui. Anche se devo ammettere che mi incuriosisce. Sembra un paradosso dettò da me, ma lui è stata l’unico che abbia suscitato in me un qualunque tipo di interesse. Che non fosse per il suo sangue,ovvio. È un ragazzo schivo e silenzioso e quegli occhi…mi hanno colpito dalla prima volta che gli ho visti. Così simili a quelli di sua cugina Hinata eppure così diversi. Bianchi…grandi e, sebbene le apparenze, espressivi. Potenti. Letali. E incredibilmente belli.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Sabaku no Gaara , Neji Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Egrave; passata una settimana da quando sono stato rapito ed è da una settimana che mi trovo a Konoha.

Sono stanco e annoiato, non ne posso più di stare rinchiuso in questo buco. Ho bisogno di uscire. Percorro lentamente le strade di Konoha e, dovunque passo, la gente mi squadra con occhio indagatore. Insopportabili, ma ci sono abituato.

È da circa mezz’ora che cammino senza meta e sono finito davanti alla villa Hyuuga. Un ragazzo dai lunghi capelli castani e gli occhi color della purezza, mi si avvicina.

“Gaara…” mi saluta incolore.

Io mi limito a fermarmi e ad osservarlo. Neji Hyuuga ninja potente e rispettato,  discendente del clan degli Hyuuga che faceva parte della casata cadetta. Le mie informazioni su di lui si fermano qui. Anche se devo ammettere che mi incuriosisce. Sembra un paradosso dettò da me, ma lui è stata l’unico che abbia suscitato  in me un qualunque tipo di interesse. Che non fosse per il suo sangue,ovvio. È un ragazzo schivo e silenzioso e quegli occhi…mi hanno colpito dalla prima volta che gli ho visti. Così simili a quelli di sua cugina Hinata eppure così diversi. Bianchi…grandi e, sebbene le apparenze, espressivi. Potenti. Letali. E incredibilmente belli.

“Sei solo?” riporto l’attenzione su Neji.

“Sono sempre solo.” Be, non è propriamente vero, c’è Shukaku dentro di me.

“Anch’io” lo dice in tono triste e io non faccio altro che guardarlo negli occhi e tentare di reprimere un brivido. Certo non di freddo. Un brivido la cui natura mi è sconosciuta e priva di alcun interesse.

“E’ il mio destino essere solo.” Non so perché mi è uscita questa frase ma ho voglia di parlare con lui. Mi ha davvero cambiato l’incontro con Naruto.

“Non è vero. Non esiste il destino prescritto. Siamo noi che lo creiamo, con le nostre scelte e i ostri errori.”

Solo adesso mi ritornano alla mente quello che Neji ha raccontò a Naruto durante il loro incontro all’esame…

Lui ha già scritto il suo destino, una maledizione gliel’ha imposto…proprio come me. ma Neji è riuscito a cambiarlo, a uscire dalla gabbia che lo teneva prigioniero. E voglio riuscirci anch’io! Voglio vivere per d’avvero e sconfiggere quello che sono stato e quello che sono…

“Voglio imparare ad amare.”

 

 

 

Sono passati tre mesi  da quell’incontro e sono tre mesi che sto con l’Hyuuga. È la prima volta che divido la mia vita con qualcuno spontaneamente,a  parte i miei fratelli. All’inizio è stato difficile lasciarsi andare. Io che odio essere toccato da altri esseri umani mi sono fatto baciare ,accarezzare e stringere da neji e col tempo mi ci sono abituato…col tempo mi è piaciuto.

Ma ancora adesso,a distanza di mesi, non mi sono ancora lasciato andare completamente…non ho ancora accettato fino in fondo l’amore che provo per l’Hyuuga. All’inizio provavo solo un blando interesse per quel ragazzo dagli occhi purezza, dettato dalla somiglianza delle nostre vita. Be somiglianza solo per certi punti…

Poi ho iniziato ad accettarlo come compagno finendo per fidarmi di lui. Fidarmi…è stata la cosa più difficile. Ho sempre contato sulle mie forze e sull’amore che provavo solo per me stesso e non mi sono mai fidato di nessuno.

Da lì le cose mi sono sfuggite di mano. Mi sono innamorato di lui.

È tardi, Neji non è ancora tornato. Strano mi aveva detto che sarebbe tornato questo pomeriggio dalla missione.

Sento la porta aprirsi e il mio ragazzo (oddio mi suona ancora così alieno chiamarlo in questa maniera!!) entra con passo malfermo in sala ,tenendo in mano un sacchetto. È ferito in più parti.

“Cosa cazzo hai fatto?” gli chiedo puntando i miei occhi acquamarina nei suoi. Di nuovo il solito brivido che mi viene ogni volta che guardo i suoi occhi.

“La missione…te ne ho parlato”

Si certo ma non mi avevi detto che era facile? Alla faccia! Sei ridotto a una straccio. Non dico niente e mi limito  a fissarlo duramente.

“Ah tieni- mi dici porgendomi il pacchetto- mi sono ricordato che ieri sera mi avevi chiesto se quando tornavo di portavo del ramen!”

Stupido! Invece di curarti mi hai comprato il ramen! BAKA!

Ma non poso impedire a un dolce calore di avvolgermi il cuore. Neji, come me d’altronde, non ama le smancerie ma con ogni suo gesto mi fa capire che mi ama. Ancora una volta mi ha messo al primo posto. E a me è questo che importa, quello che voglio…perché mai nessuno mi aveva messo al primo poto. Nessuno si è mai sognato di stringermi tra le braccia solamente per il piacere di farlo.

“Ti amo…” e le parole che tenevo gelosamente celate nel cuore escono spontanee dalle mie labbra. Un dolore lancinante mi pervade la mente. Dura un attimo, ma diamine se ha fatto male!

Vedo Neji che viene verso di me, sta sorridendo. Lo fa così di rado…

“Ti amo anch’io” mi sussurra e mi bacia.

Dopo averlo fatto stendere sul letto vado in bagno a prendere la casetta del pronto soccorso. Mi avvicino allo specchio per poi bloccarmi, con la mano a mezz’aria. Lo specchio rimanda l’immagine di un ragazzo dai capelli rosso fuoco egli occhi acquamarina cerchiati di nero. Ma nessun simbolo sulla fronte. Ora capisco il dolore di prima. Finalmente sono riuscito a sconfiggere il mio destino: sono riuscito ad amare e ad accettarlo.

Una sola piccola lacrima scende dai miei occhi. E io mi stupisco, non credevo di essere ancora in grado di piangere. L’ultima volta  che l’ho fatto è stato tanti anni fa. In un'altra vita. Ritorno da Neji e sorrido. E io mi stupisco, non credevo di essere in grado di sorridere veramente,col cuore. Questa è la prima volta che lo faccio. In questa vita. Nella vita che finalmente mi appartiene. Una vita in cui avrò Neji al mio fianco.

  
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