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Autore: LadyGuns56    17/03/2013    1 recensioni
[SOSPESA]
E se Clopin fosse il padre perduto di Esmeralda ?
(la consiglio per chi ha letto il libro )
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clopin Trouillefou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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7.Un matrimonio gitano non voluto  

 

Ns: i dialoghi sono ripresi un po' dal libro. Spero che non vi dispiaccia .


Follie erano all'ordine di quella notte di festa pagana e un povero poeta ne era vittima. La legge delle Corti parlava chiaro : se non sei gitano , brigante o accattone la forca t'attende. "Mio signore ...mio...Per la barba di Giove non so proprio come chiamarvi" . Clopin seduto su di una botte di vino, vestito con le sue insigne regali , guardava con cipiglio severo il povero malcapitato. "Sire, monsignore, camerata come preferisci. Ma spicciati . Che hai da dire in tua difesa?", il povero poeta deglutì e con voce tremante rispose . "Sono il poeta che stamane..."  "Per le grinfie del diavolo!" lo interruppe bruscamente Clopin, "Dimmi il tuo nome, marrano, altro non serve. Ascolta . Tu ti trovi davanti ai tre grandi sovrani di questa Corte: io, Clopin Trouillefou, re di Thunes , supremo sovrano del regno del gergo; Mathias Hungandi Spicali, duca d'Egitto e di Boemia , il vecchio giallo laggiu' che per corona ha uno strofinaccio ; Guillaume Rousseau, imperatore di Galilea , l'omone che non ci ascolta per niente e accarezza una vecchia bagascia. Siamo i tuoi giudici. Sei nel nostro regno ora, se non sei gergone meriti la morte. Sei qualcosa di simile tu? Giustificati!Descriviti!". Gringoire deglutì un'altra volta e rispose "Ahime', mio signore, non sono niente di tutto ciò. Però..." .
"Questo basta!" disse il Re ,senza far finire la frase al povero poeta " Come voi uomini per bene ci impiccate nelle vostre belle piazze per non essere niente, impiccheremo voi vile marrano .Bisogna pur vedere ,di tanto in tanto, una smorfia di galantuomo sopra il collare di un canapo, che Diavolo !Consegna i tuoi luridi cenci a queste signorine, se hai qualche scimmieria da compiere, abbiamo laggiù ,nel mortaio, un buonissimo padre Eterno in pietra .Poche storie , 4 minuti ti sono concessi e poi verrai impiccato ,per la nostra gioia !".Gli altri due giudici accolsero con fragore la formidabile arringa del Re del Gergo, meno fu gradita invece da Gringoire. "Ve ne prego maesta', diverro' anche un accattone pur di salvare la pellaccia!" disse tutto d'un fiato il poeta, Clopin scese dal barile e lo guardo' intensamente "Ti riconosci membro della franca borghesia?" "Della franca borghesia" "Suddito del Regno del Gergo?" "Del Regno del Gergo" "Accattone nell'anima?" "Accattone nell'anima". Clopin li punto' un dito "Sai che questa tuo giuramento ha rimandato solo la tua morte e che ritornera' a farti visita su di una bella piazza di Parigi ?" , " A piacere vostro" rispose prontamente il poeta. Clopin si rialzo' e si risedette sul suo trono di legno . "La volonta' non basta, ci devi dar prova di essere buono per qualcosa, e per fare cio' ,devi frugare il Fantoccio". Il povero poeta che pensava d’averla scampata, guardo’ pallido in volto Clopin. “Il.. Fantoccio?”, il re sbuffo’ “Miei gergoni portatelo”. Un gruppo di accattoni si allontano’ e ricomparvero con una specie di forca, da dove pendeva un fantoccio . “Bene per essere accattone dovrai salire su quello sgabello e frugare il Fantoccio. Ma se sentiro’ un solo di quei sonagli di cui e’ ornato, al posto suo ci sarai tu!”. Gringoire guardo’ dapprima lo sgabello a tre piedi malandato , che era comparso con la forca,poi il fantoccio cosi’ pieno di sonagli che solo un alito di vento li avrebbe fatti tintinnare tutti e poi con sguardo implorante guardo’ Clopin. “Vos signoria , non c’e’ un altro modo per diventare accattoni?”, Clopin si gratto’ il mento ,pensieroso, e poi rispose “Si una buona figlia della fiammella dovrebbe sposarvi” , il re del gergo si alzo’ sulla botte e chiamo’ a se’ tutte le donne della Corte. “Mie care chi di voi e’ interessato a questo squattrinato poeta?” scimmiottava il re degli accattoni, ogni ragazza e vecchia che venne a vederlo lo rifiutarono e gia’ Gringoire vedeva il patibolo mettere fine alla sua nobile carriera di poeta. Quando tutte le donne che erano accorse a pretenderlo finirono, Clopin se lo guardo’ con un ghigno di trionfo “Bhe vedo che nessuna signorina vi ha voluti adesso vi tocca la prova del fantoccio “. Gringoire ormai rassegnato si diresse verso il traballante sgabello , pronto ad affrontare la sua prova mortale, ma prima che iniziasse una voce fermo’ quella follia “Lo sposo io ”. Gringoire cerco’ la sua salvatrice con lo sguardo e quando la vide mormoro’ all’unisono con la folla dei gergoni “L’Esmeralda!”. La donna si avvicino a Clopin e con voce ferma disse “ Su dunque sposatemi con lui Clopin e cosi’ ci sara’ un impiccaggione in meno e un fratello in piu’ nella Corte “. Il re intanto cerco’ di nascondere il proprio stupore e la sua rabbia . La sua bimba quattordicenne sposata con uno squattrinato poeta ? Giammai! Ma lui non poteva fare proprio niente per impedirlo .Celo’ ogni suo sentimento e sceso dalla botte ando’ a prendere una brocca. Ritornato, trovo’ Gringoire vicino ad Esmeralda con un sorriso enorme.Clopin,in quel momento, avrebbe voluto dargli la brocca in testa anziche’ dargliela in mano. Invece riusci’ a porgergliela ed Esmeralda gli spiego’ che la doveva gettare a terra, quando questo rito fu compiuto , Il duca d’Egitto pronuncio’ le parole del matrimonio gitano e i due furono marito e moglie per 4 anni. Clopin era impotente davanti a cio’ e di ritorno alla sua camera fu immensamente grato di trovarvi la sua Petite Rose, che come sempre avrebbe avuto la pazienza di ascoltarlo e di aiutarlo. Piu’ la notte periva e meno il re del gergo era tranquillo. Chissa’ se il poeta era riuscito con qualche lusinga a strisciare nel letto di sua figlia ?. Avrebbe voluto essere vicino ad Esmeralda in quel momento, ma per una sua mancanza non aveva mai avuto il coraggio di dire la verita’ a sua figlia.
  
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