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Autore: elaia86    05/10/2007    3 recensioni
Gill era sempre più terrorizzato: lei era bellissima, era cresciuta, le sue forme ormai spiccavano anche sotto la tuta da combattimento e i capelli erano raccolti in una lunghissima treccia. Pan lo squadrò ma al contrario di quello che Gill si aspettava non lo accolse in malo modo: “Benvenuto nella palestra. A quanto pare avremo molto lavoro da fare, ma vedrai che sarà divertente”. Se vi piace la continuo
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goten, Nuovo personaggio, Pan, Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio diventare umano

Voglio diventare umano

 

“Grande Drago Polunga, vorrei diventare u-umano” – “Come desideri”

Una luce abbagliante avvolse il corpo del robottino Gill. Quando finalmente si dissolse al posto di quel piccolo ammasso di ferraglia c’era un ragazzo con i capelli neri, alto e apparentemente gracilino.

“Non ci posso credere! Ce l’ho fatta davvero!”, stupefatto l’ex robot si guardava le mani, si toccava il viso, i muscoli…quasi inesistenti.

“Esprimi il secondo desiderio”. Gill guardò i namecciani che lo osservavano sorridenti “Questo popolo ha fatto tanto per la Terra e per i miei amici…vorrei che la carestia che li affligge da tanto finisse” – “Sarà fatto…E ora esprimi il terzo desiderio” – “Ecco…vorrei…vorrei essere forte e muscoloso” – “Spiacente ma non posso accontentarti. E’ un desiderio che puoi esaudire solo tu con la tua forza di volontà” – “Ahhh, mannaggia. Allora – istintivamente pensò al suo amico Goku – voglio che tu riporti Goku a casa!” – “Spiacente ma non posso accontentare nemmeno questo desiderio. Goku si trova in un luogo per me inaccessibile” – “Ohh, uffa, non me ne va bene una! Grande Saggio?” – “Dimmi Gill” – “Lascio a voi il terzo desiderio. Io parto per la Terra, voglio tornare dai miei amici.

Il Grande Saggio si avvicinò e gli diede un’affettuosa pacca sulla spalla: “Sei stato molto coraggioso ad affrontare questo lungo viaggio Gill, hai superato tutte le prove che ti abbiamo imposto per ottenere i desideri del Drago…Grande Polunga, voglio che questo ragazzo sia trasferito ora sulla Terra.” – “Grazie.” ebbe appena il tempo di mormorare Gill scomparendo.

 

 

Gill girovagava incerto per la città dell’Ovest. Dentro di sé sentiva gridare forte un nome “PAN, PAN”.

Erano passati tre anni da quando l’aveva vista l’ultima volta, prima di partire per il suo lungo viaggio verso Namecc. L’aveva salutata appena, senza dirgli dove andava. In quegli anni si era tormentato all’idea che Pan non avesse minimamente accusato il colpo, e che il suo viaggio era probabilmente inutile.

Si guardò riflesso in una vetrina: non si sarebbe mai potuto presentare così davanti a lei, mingherlino e senza un filo di muscoli. “Mi iscriverò in una palestra.”

Non sarebbe mai stato alla sua altezza nei combattimenti, ma almeno sarebbe stato esteticamente accettabile.

Ovviamente la prima palestra che trovò fu quella di Mister Satan. Entrò timidamente nello stanzino per le iscrizioni, mentre urla disumane provenivano dalla palestra.

“Il suo nome?” – “GillBrief” – “Brief?! Ma lei è forse della Capsule Corporation” – “Ehm…in un certo senso, sono miei lontani parenti…” rispose tenendosi sul vago. “Quando posso cominciare?” – “Anche subito! La porto a fare un giro della palestra”.

Sulla soglia Gill rimase pietrificato: “Non può essere lei!” – “Lei chi?” – “Ppppp-Pan?!” – “Ahh, dice il capopalestra? Esatto, lei è Pan Son, nipote del leggendario Mister Satan!”. Terminate le parole la segretaria si scansò tranquillamente da un poveretto che Pan aveva scagliato inavvertitamente nella loro direzione. “Scusatemi, mi scusi signorina Loan” – “Di nulla, tesoro. Questo è un nuovo allievo della palestra”. Gill era sempre più terrorizzato: lei era bellissima, era cresciuta, le sue forme ormai spiccavano anche sotto la tuta da combattimento e i capelli erano raccolti in una lunghissima treccia. Pan lo squadrò ma al contrario di quello che Gill si aspettava non lo accolse in malo modo: “Benvenuto nella palestra. A quanto pare avremo molto lavoro da fare, ma vedrai che sarà divertente”. ‘questo lo potrei polverizzare persino con un soffio…però di viso è molto carino’, dovette pensare Pan. “B-b-beh, potrei iniziare dagli attrezzi no?”, finalmente Gill riuscì a spiccicare le sue prime parole. “Si certo, allora, direi che un mese di attrezzi potranno bastare. Dopodichè potrai allenarti con me”. Il ragazzo sospirò di sollievo, aveva temuto un confronto immediato. “A presto allora, la sala attrezzi è di là, se vuoi puoi cominciare subito…”. Un polverone si alzò dallo scatto repentino di Gill verso gli attrezzi. “Volenteroso il ragazzo…Dica signorina Loan, come si chiama?” – “Il suo nome è… Gill Brief”. Un lampo attraversò la mente di PanGill??? Gill Brief?!”.

  
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