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Autore: katyjolinar    05/10/2007    6 recensioni
Seguito di "Il più grande segreto di Tony".
Dinozzo sarà costretto a rivelare il suo più grande segreto al resto del team.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il più grande segreto di Tony - Continua

Capitolo 3

Fornell: "Moglie?"

Gibbs: "Sì, Tobias. Lo abbiamo omesso dai rapporti ufficiali per proteggere la figlia di Dinozzo. Fino adesso l'unico che ne era a conoscienza ero io: Mary Stephany Dinozzo è stata l'ultima vittima di Frank Fisher, il giorno del suo arresto; l'ha violentata, provocandone prematuramente le doglie, e lei è morta poche ore dopo, per complicazioni."

Sacks: "In tal caso è meglio se l'agente Dinozzo venga estromesso dalle indagini." disse, quasi compiaciuto: ancora i due non riuscivano a sopportarsi.

Tony: "Te lo puoi scordare, Slacks!" esclamò, storpiando il nome.

Sacks: "Sacks"

Tony: "Sì, Slacks. In questo ufficio, quelli che conoscono meglio quell'individuo siamo io e Gibbs, quindi non credo che vi convenga estromettermi dalle indagini!"

Il discorso venne interrotto dallo squillo del telefono alla scrivania di Tony, che andò a rispondere.

Tony: "Dinozzo... sì, me la passi..." restò un attimo in silenzio, in attesa poi, quando riconobbe la voce, guardò il Capo e scrisse su un foglio: "Fisher".

Gibbs fece segno agli altri di fare silenzio ed inserì il vivavoce.

Tony: "Lurido verme! Pensavo che saresti morto in prigione!" disse, rabbioso.

Fisher: "Mi dispiace non averti accontentato, Detective... o forse dovrei chiamarti agente? Hai fatto un bel salto, da Detective della Polizia di Baltimora ad agente dei Federali."

Tony: "Salta i convenevoli, Fisher! Che diavolo vuoi?"

Fisher: "Nulla, volevo solo fare quattro chiacchiere tra vecchi amici. Ho visto tua figlia stamattina, mentre la portavi con te all'NCIS. Sta diventando davvero una bella bambina, e ti somiglia molto."

A questo punto, Tony e Gibbs si scambiarono un altro sguardo preoccupato. Il Capo prese il cellulare e, allontanandosi, chiamò Abby in laboratorio, per dirle di ordinare la chiamata. Tony, nel frattempo, cercava di trattenere il più a lungo possibile al telefono il delinquente.

Tony: "Prova ad avvicinarti a Stephany ed io ti ucciderò con le mie stesse mani!" esclamò.

Fisher: "Stephany? Le hai dato il nome di sua madre? Davvero un'ottima scelta! Di' all'agente Gibbs che è inutile cercare di rintracciarmi: sto usando un segnale criptato." e chiuse la telefonata.

L'uomo riattaccò il telefono, poi guardò il resto del gruppo.

Tony: "A questo punto credo non sia possibile estromettermi dalle indagini."

Gibbs: "E' vero. A quanto pare ha ripreso il gioco interrotto cinque anni fa. Andiamo in laboratorio da Abby, vediamo se è riuscita ad ottenere qualcosa."

Scesero tutti quanti da Abby, che già stava lavorando al computer, mentre Ducky, rimasto lì, si occupava della bambina.

Abby: "Wow! Quanta gente!" esclamò.

Gibbs: "Hai rintracciato la telefonata?" chiese, andando subito al dunque.

Abby: "No, mi dispiace, è rimasto troppo poco tempo al telefono, e poi sembra che abbia usato una linea criptata. Non credo di poterlo rintracciare solo da questa telefonata..."

Tony: "Non c'è problema, Abby: se ha ripreso il gioco di cinque anni fa chiamerà di nuovo, e riuscirà ad avere anche il numero del mio cellulare."

Fornell: "Allora provvederemo a metterli sotto controllo."

Tony: "Non è solo questo... dovremo provvedere anche ad altre cose." disse, indicando la figlia, che si era avvicinata al padre accompagnata dal dottore.

Gibbs: "Provvederemo ad istituire dei turni di sorveglianza, puoi stare tranquillo."

Stephany: "Papà, ma chi sono questi due?" chiese, indicando i due agenti dell'FBI "Lui somiglia tanto al tuo Capo." continuò, indicando Fornell, che sorrise compiaciuto "Mentre lui..." indicò Sacks "lui ha davvero una brutta faccia!"

Sacks: "Ma guarda che roba! Dinozzo, dovresti insegnarle un po' più di educazione!"

Tony: "Mia figlia è educata, sei tu che non le piaci."

Sacks: "Ah, davvero? E perchè?"

Stephany: "Perchè hai una brutta faccia!"

Sacks: "Sicuramente è migliore di quella di tuo padre." rispose.

Stephany: "No, il mio papà è bello, tu, invece, no!" ribadì.

Sacks: "Proprio non te l'hanno insegnata, l'educazione..."

Stephany: "E a te non hanno insegnato a non insultare i papà degli altri bambini?"

Sacks: "Bambini? Ragazzina, guarda che io ho l'età di tuo padre!" rispose, offeso.

Stephany: "Ah... comunque tu non mi piaci." concluse, mettendo il broncio.

Fornell: "Avete finito?" chiese poi vide che il baattibecco era concluso e continuò "Jethro, ti occuperai tu di organizzare la sorveglianza?"

Gibbs: "Faremo tutto noi, e ti terrò informato."

Fornell: "Bene, allora noi andiamo."

Quando furono soli, nel laboratorio, cominciarono a preparare tutto.

Gibbs: "Abby, metti sotto controllo tutti i telefoni di Dinozzo."

Abby: "Consideralo già fatto."

Gibbs: "Per quanto riguarda la sorveglianza, uno di noi dovrà restare sempre con te e con tua figlia, Tony."

Stephany: "Può restare Ziva?" chiese, intromettendosi nella conversazione, perchè stava ascoltando tutto.

Gibbs guardò Ziva.

Gibbs: "Te la senti d farlo?" chiese, volendo accontentare la piccola.

Ziva: "Non c'è problema."

Tony: "Comunque, se non bastasse, Jeth è anche un ottimo cane da guardia."

Gibbs: "Perfetto. Mentre io e McGee faremo i turni fuori di casa tua." concluse.

Quella sera, quando tornarono a casa, per Ziva non ci fu bisogno di fare il trasloco, perchè, tanto, ormai viveva lì da tre mesi, e poco per volta stava trasferendo tutte le sue cose, in attesa di rendere nota la loro relazione sentimentale.

Prepararono il divano, che inizialmente doveva servire a Ziva, ma Stephany insistette per dormirci lei.

Stephany: "Papà e mamma non devono dormire su due letti diversi." si giustificò.

Tony: "Tesoro, credo che tu l'abbia capito che al lavoro ancora nessuno sa che io e Ziva stiamo insieme." disse, aiutandola a cambiarsi.

Stephany: "Sì, ma tanto, presto glielo direte, vero?"

Ziva: "Certo, tesoro."

Stephany: "E, quindi, Ziva diventerà la mia mamma. Anzi, posso chiamarti mamma, quando non ci sono gli altri?"

Ziva: "Ecco... veramente..." balbettò.

Stephany: "Dai... sei la fidanzata di papà, no?"

Ziva: "Sì, più o meno."

Stephany: "E, quando sarà il momento, avrete dei bambini, no?"

Tony: "E' un po' prematuro parlarne, ma quando sarà il momento potremmo darti dei fratellini."

Stephany: "Quindi, dato che Ziva sarà la mamma dei miei fratellini, perchè non posso già chiamarla mamma io, adesso?"

Ziva: "Caspita che ragionamento! Degno di una psicologa!" esclamò, poi lei e Tony si guardarono dolcemente "D'accordo, chiamami pure mamma, ma solo quando ci siamo solo noi."

Tony: "Ed ora, è il momento di andare a dormire, Principessa!" disse, prendendola in braccio e portandola sul divano. Poi i due adulti le rimboccarono le coperte, mentre Jeth si accucciava accanto alla piccola.

Stephany: "Notte, papà, notte, mamma."

Tony: "Buonanotte, angioletto." le baciò la fronte.

Ziva: "Buonanotte, tesoro." le fece una carezza.

Finalmente i due adulti andarono in camera da letto.

Tony: "Mia figlia è più furba di quanto si pensi." commentò "Con poche parole è riuscita ad ottenere quello che voleva."

Ziva: "Si è semplicemente scelta una nuova madre."

Tony: "Che non è poi tanto diversa da quella che l'ha messa al mondo..." concluse, baciandola dolcemente.

CONTINUA...

   
 
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