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Autore: rebelheart_    18/03/2013    4 recensioni
Salve amici! Vi ricordate di me?? Quella pazza che ha scritto il dietro le quinte?? E come ci si può dimenticare di una come me ù.ù
Beh io ho scritto il continuo, spero vi piaccia anche questo! Ah a proposito: Prima doveva essere un solo capitolo ma essendo troppo lungo, ho dovuto dividerlo per capitoli. Buona lettura
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyoya Tategami, Nuovo personaggio, Ryuga, Ryuusei Hagane/Phoenix, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi, rieccomi con l'ultimo capitolo della nuova mini-storia...beh io spero di aver soddisfatto le vostre aspettative, vi dirò che il finale non coincide con la fini che ha fatto Amy Chan, si ho voluto cambiare "qualche" dettaglio...spetta a voi ora leggere. 

Cosa nascondera il finale di questa favola?



 

 

Mi voltò completamente verso di lui tenendo strette le mie braccia in modo da non farmi scappare, ma a dire la verità…mi stava facendo davvero male.

Kida –Sicuro di…volerlo sapere?

Kyoya –Si!

Kida –Ma io non…

Non mi fece andare oltre cosi mi tolse con la forza il cappuccio. Scossi un po’ la testa e lo guardai dritto negli occhi, a quel punto mi lasciò facendo qualche passo indietro.

Kida –Ciao Kyoya…io sono Kida.

Kyoya –Kida? Un momento…sorella!

Kida –Allora tu ricordi?

Lacrime di gioia scendevano dai miei occhi, mi fiondai fra le sue braccia e fui accolta, ero cosi felice che mi abbia riconosciuta, il mio desiderio si era avverato! Insomma io ero lì, le sue braccia mi stringevano forte quasi non facendomi respirare.

Quando mi staccai gli occhi erano ancora lucidi mentre lui mi sorrideva dolcemente.

Kida –Kyoya mi sei mancato cosi tanto.

Kyoya –Anche tu mi sei mancata Kida.

Ma ora dovevamo pensare a Myu.

Kida –Kyoya ora ascoltami. Dobbiamo andare da Kaede, la saggia del villaggio, Myu potrebbe fare qualche stupidaggine.

Andammo tutti e due da Kaede in attesa di notizie.

Kida –Kaede!

Kaede –Vedo che hai rincontrato tuo fratello.

Kida –Si. Però ora Myu è…

Kaede –Kida vai con Nisha, lei ti dirà cosa devi fare. Io penserò a tuo fratello.

Kida –D’accordo. A dopo Kyoya.

Gli sorrisi e gli baciai la guancia, poi corsi da Nisha.

Nisha –Kida devi andare a fermare Myu!

Kida –Cosa le è successo?!

Nisha –Lei è stata contagiata dal potere del male…

Kida –Cosa?! No…

Abbassai la testa consapevole di quello che stava succedendo alla povera Myu, il potere del male non era uno scherzo. Io stessa avevo provato quella cosa e ancora oggi ne stavo pagando le conseguenze, il mio cuore non ha saputo riprendersi ed è rimasto cattivo come quello di Ryuga. Ma lei no. Lei era troppo fragile, non avrebbe mai potuto sostenere tutto quel potere!

Nisha –Devi fermarla! Anche a costo di farle del male, in questo modo non soffrirà più!

Kida –Bene, ora dimmi dove si trova.

Nisha –Si sta dirigendo verso lo stadio dove si terrà il torneo!

Kida –Vado.

Passarono due giorni prima che potessi trovarla, non facevo altro che correre, quando finalmente la vidi. Il suo dolce visino era segnato da svariate cicatrici.

Kida –Myu!

Si voltò. Il suo volto era stranamente…cattivo.

Myu –Kida? Kida?

La mia corsa rallentò fino a fermarsi di fronte a lei.

Kida –Ciao sorellina.

Myu –Che ci fai tu qui?

Kida –Come cosa ci faccio? C’è stato l’anniversario di tua madre, sono venuta a festeggiare.

Myu –Vattene via. Questo non è il momento giusto…

Kida –Myu…cerca di capire.

Myu –Cosa?! Che mi hai abbandonata nel momento in cui avevo più bisogno di te?!

Kida –L’ho fatto per te! Tu non mi avresti mai ascoltata, eri troppo impegnata ad amare Ryuga…o mi sbaglio?

Myu –No…non sbagli.

Kida –Però mi sei mancata molto sai?

Myu –Davvero?

Kida –Davvero.

*****************************************

Myu2 –Sta mentendo Myu…non vorrai perdonarla, lei ti ha abbandonata!

*****************************************

Myu –Io non ti perdonerò mai per quello che hai fatto! Mai!

 

Si trasformò in volpe, sembrava molto più potente di come la ricordavo…io dovevo fermarla ma non volevo farle del male. Poi mi rivennero in mente le parole di Nisha:“Devi fermarla! Anche a costo di farle del male, in questo modo non soffrirà più!”

Non volevo ma io dovevo farlo!

Mi trasformai in leone, per i primi colpi non mi opposi, ma poi dovetti reagire. Le morsi la spalla, ma sentì un forte crack, come se un osso si fosse spezzato, poi sentì un suo ruggito cosi mi staccai subito ricevendo una forte zampata che mi lanciò a qualche metro da lì.

Se continuavo cosi non avrei avuto speranze, c’era una sola cosa da fare…usare la mia vera trasformazione: il drago nero.

Cosi fu. Mi trasformai nel grande dragone che era in me, quello che ero veramente.

A quella visione Myu si spaventò indietreggiando di parecchio. Ma non funzionò, dopo qualche minuto mi ritrasformai in umana ma non più dov’ero prima.

La prima cosa che io percepì fu il vento sulla mia pelle. Non era il vento cattivo, teso, che nei giorni d’inverno faceva impazzire i miei capelli. Era una leggera brezza primaverile, piacevole, invitante.

Aprì gli occhi piano, quel che vidi fu il verde intenso di un vasto prato. C’era molta luce, cosi tanto che quasi mi accecava e mi impediva di vedere più chiaramente dove mi trovassi.

Kida –Ma dove sono? Cos’è questo posto?

Mi tirai su e mi strofinai gli occhi. Ero a dir poco confusa, l’ultimo mio ricordo era che la forza mi abbandonava.
Vedendo il cielo di un azzurro intenso, il verde del prato e il bianco di alcune costruzioni in lontananza mi faceva pensare “Non sarò morta sul serio?”
Però nel mio cuore avvertivo una sensazione rassicurante, di benessere come non provavo da molto tempo.
Nel frattempo i miei occhi si erano abituati alla molta luce e cominciai a distinguere delle costruzioni bianchissime, probabilmente di marmo. Ma spiccava particolarmente un grande palazzo, dove sulla facciata c’era un lungo portico composto da archi a tutto sesto, molto elegante e raffinato. Al centro si innalzava una grande cupola di vetro, che però in parte era in rovina, quindi riuscivo a distinguere solo metà del profilo.
Riuscì a dedurre che quel prato era un grande giardino diviso in vialetti di marmo. All’incrocio dei vialetti c’era una fontana prosciugata, a forma di conchiglia, e l’acqua doveva uscire da una sfera dorata posta al centro. Sul lato c’era un balcone di vetro che sembrava dare sul vuoto.
Titubante mi affacciai e a quel punto compresi ogni cosa: ai miei piedi si estendeva un’intera città di marmo e vetro, abbacinante nel suo candore. Molti tetti erano sfondati, alcuni palazzi in rovina e ne rimanevano solo ruderi pericolanti. Nonostante fosse mezzo distrutto, quel luogo manteneva una bellezza sofferta, che commuoveva nel profondo e che non esisteva in nessun’altra città al mondo.
Il cuore prese a battere fortemente, dopo tutto quel tempo, ero tornata a casa. Ero a Draconia.
La terrazza dove mi ero sporta prima, era il palazzo dove avevo ricevuto la mia educazione. Non mi ero mai sentita tanto a casa. Draconia era il posto in cui riuscivo a riconoscermi, in cui mi sentivo completa. Anche se le dimensioni di quel luogo, essendo abitato da draghi, erano gigantesche mi sentivo a mio agio.
Mi avviai su una collina, dove vidi il grande palazzo reale. Quello era decisamente a dimensione di drago, per evitare che quando mio padre e mia padre si trasformavano distruggessero ogni cosa.
Il palazzo era dorato, splendente, in modo da distinguersi da ogni altra costruzione della città, non sembrava rovinato come tutte le altre abitazioni, era proprio come se fosse stato appena costruito. Davanti c’era un grande giardino, diviso sempre in viali. Alla destra di uno di questi, c’era l’unico albero morto di quel posto. Era enorme, col tronco cosi largo, che ci sarebbero volute dieci persone per abbracciarlo tutto, l’aspetto era quello di un salice piangente. I rami spogli si dividevano in modo da sembrare una cupola immensa, con i ramoscelli più sottili che toccavano terra. Nonostante avesse un aspetto imponente era secco, il colore del tronco era grigio. Non potevano esserci dubbi, quello era l’Albero del Mondo.
Mentre accarezzavo il tronco, intravidi due persone avvicinarsi a me. Un uomo e una donna. Mi stupì io stessa della loro bellezza e da come erano vestiti.
Vedendomi si guardarono e si sorrisero.
? –Benvenuta Kida.
La voce che parlò era quella maschile, davanti a me c’era un uomo dall’aspetto divino, al pari di un dio. Aveva i capelli neri come le ali di un corvo, gli occhi del medesimo colore, il suo sorriso splendeva come i raggi del sole, la sua pelle era come quella di Kyoya e poi aveva un neo sulla fronte nero.
? –Accidenti quanto sei cresciuta, ci sei mancata tanto Kida.
Poi guardai la donna che aveva appena parlato aveva i capelli verdi, come smeraldo ed i suoi occhi erano di un viola mischiato al blu, come se il cielo si fosse incastonato nei suoi occhi. L’avrei paragonata alla dea della bellezza Afrodite. La sua pelle era candida e delicata e anche lei aveva un neo sulla fronte, ma bianco.
Kida –Mamma? P- papà? Siete proprio…
Loro mi strinsero, mentre io ero ancora imbambolata.
Kida –Un attimo! Perché siete cosi giovani?
? –I draghi rimangono giovani, raggiunta una certa età, non mi aspettavo una domanda come questa ahahaha.
Spiegò la voce maschile.
Eridor –Io sono Eridor.
Saphira –Io sono Saphira.
Kida –Re e regina di Draconia.
Eridor –Già.
Kida –Perché sono qui?
Saphira –Dobbiamo…dirti una cosa.
Kida –Parlate in fretta.
Gli voltai le spalle ed incrociai le braccia, non ci credo il mio primo capriccio!
Eridor –Immagino di sapere perché non sei…molto felice di vederci.
Kida –Oh davvero? Sai non sarei mai dovuta venire qui!
Saphira –Ti prego Kida…cerca di comprendere.
Kida –Come dovrei cercare di “compia dirvi”? Non mi siete mai stati accanto! I problemi li ho affrontati da sola…nessuno mi ha aiutato, quante lacrime ho versato senza aver avuto una spalla su cui piangere e ora…! Ora ci mancava anche che dovessi sconfiggere Mikuro! Perché dovrei essere felice di vedervi?
Mia madre mi voltò il viso verso di lei.
Saphira –Noi abbiamo dovuto farlo…vi abbiamo mandati sulla terra per farvi avere una speranza.
Kida –Intendi anche Kyoya?
Saphira –Si.
Kida –Cos’è successo di cosi…disastroso da mandarci via?
Eridor –Vedi…io avevo un fratello, anche lui era un drago come me però era esattamente il mio opposto, era cattivo…come il simbolo del Tao. Lui era la guerra ed io la pace. Ma era più grande di me e quindi a lui aspettava il trono di Draconia, nostro padre vide la cattiveria dentro di lui, rifiutò e passò la corona a me. Allora preso dall’ira Xator, questo era il suo nome, preparò una guerra contro di me, nel frattempo si sposò ed ereditò una figlia, Mikuro.
Kida –M- Mikuro? Sarebbe m- mia cugina?
Eridor –Si proprio lei, e Xator prima di morire disse…
“Sarà lei la vostra rovina!”
Kida –La mia rovina…
Saphira –Ed è proprio nei tempi della guerra che io e tuo padre ti mandammo sulla terra. Ora devi solo sconfiggerla, lei ti sta aspettando.
Kida –Lo farò madre.
Eridor –Noi crediamo in te Kida, anzi in voi.
Saphira –E un giorno ci rincontreremo.
In qualche secondo tutto si dissolse ed io ritornai dov’ero. Myu non c’era più e qualcuno mi stava scuotendo.
Kida –Cosa diavolo…? Ryuga?
Ryuga –Finalmente! Mi hai fatto prendere un colpo!
Kida –E da quando ti preoccupi per me?!
Ryuga –Da quando ti ho vista a terra, credendo che fossi morta!
Kida –Comunque ti odio! Non dovevi svegliarmi! Ho incontrato i miei genitori…ho rivisto il mio mondo.
Ryuga –Io invece credo seriamente che tu abbia sognato.
Kida –Già perché era troppo bello per essere vero…certo questo prima di scoprire che Mikuro è mia cugina.
Ryuga –Cosa?!
Kida –Lascia perdere. Dobbiamo andare allo stadio, ti spiegherò tutto dopo.
Ryuga –Aspetta hai qualcosa sulla fronte…
Mi toccò la fronte delicatamente, ma nonostante questo mi fece male.
Kida –Ahi!
Ryuga –Da quando sei cosi delicata?
Kida –Sta zitto e dimmi cos’è.
Lo osservò meglio e spalancò sia gli occhi, sia la bocca.
Ryuga –Un neo, credo sia un neo…non un neo qualsiasi, ma un Tao.
Kida –Un Tao?!
Capì tutto. La guerriera nera e bianca ero davvero io.
Appena elaborato il pensiero, un grosso fulmine si abbatte proprio ad un passo da noi, preannunciava brutto tempo. Guardai Ryuga e con la testa gli feci segno di andare.
Correvo e correvo incurante delle pozze di fango che continuavo a beccare e che sporcavano i miei vestiti, ma era tardi e dovevo muovermi!
Finalmente da lontano vedevo lo stadio che pian piano andava ad ingrandirsi, la buona notizia è che ero lì, la cattiva notizia è che stavo per affrontare Mikuro.
Eccomi, ero sul bordo dello stadio. Da quell’altura non riuscivo a vedere un cavolo, cosi aprì solo le ali di drago e mi fiondai sul campo, dove vidi Kyoya che si rialzava lentamente dopo l’attacco di Mikuro.
Kida –No! Kyoya, resta a terra!
Parve non ascoltarmi, ma dopotutto quello era il suo carattere. In quel momento le mura caddero su di lui, una mano mi prese e mi portò al sicuro, Ryuga.
Kida –Ryuga no! Io devo aiutare…
Ryuga –Tranquilla a questo ci ha pensato Myu.
Kida –Cosa?!
Kyoya fu portato al sicuro, mentre Myu e Mikuro erano pronte ad affrontarsi.
Kida –È il mio momento.
Ryuga –Non posso fermarti vero?
Kida –No.
Ryuga –Ti odio.
Kida –Anch’io, dal profondo del mio cuore.
 Gli diedi un bacio a stampo e corsi in campo.
Kida –Myu!!!!!!!!!!
Myu e Mikuro –Kida?
Madoka –Ma lei chi…?
Kyoya –Rimanda le domande a dopo Madoka.
Ginka –“Lei…”
Sorrise.
Ginka –“Da quanto tempo non vedevo quel suo splendido sorriso”
Myu –Che sei venuta a fare qui?!
Kida –Myu…ascoltami:
Tu sei una Persona Speciale ok? Hai reso unica la mia vita, accanto a te, il giorno inizia con un sorriso.
Sembrano cose scontate, sensazioni semplici da raccontare, invece sono ciò che da gusto e sale all’esistenza: avere accanto una persona speciale come te! Sai ogni tanto guardo indietro e scopro come il meglio di questi anni sia passato di già, ma ora per farmi perdonare sono pronta a cambiare questa “Nuova Realtà”!
Sconfiggendo Mikuro.
Myu –Oh Kida!
Mi abbracciò come non aveva mai fatto, finalmente era di nuovo lì, fra le mie braccia.
Myu –Mi dispiace di averti trattata male prima.
Kida –Tranquilla, un po’ me lo meritavo.
Mi lasciò e si andò ad abbracciare Kyoya, che subito dopo puntò gli occhi su di me.
Kida –E ora veniamo a noi Mikuro.
Mikuro –Già, finalmente terminerò la mia missione.
Kida –Si concordo in pieno…cugina.
Myu e Kyoya –Cosa?!
Myu –Quelle due sono cugine?!
Mikuro –Si…non ci assomigliamo affatto vero?
Kida –Piuttosto mi suiciderei.
Mikuro –Condivido.
Kida –Ma adesso basta!
Alzai la mano di fronte a me aprendola e dentro di essa, comparve una splendida spada di smeraldo, splendente e dura come il diamante, incredibilmente leggera e abile.
Le feci fare un paio di giravolte per dimostrare la mia abilità, poi la impugnai dritta di fronte a Mikuro.
Lei fece la mia stessa mossa, ma nella sua mano comparve una spada fatta di ossidiana nera, apparentemente tagliente ed apparentemente potente.
Ho detto apparentemente.
Caricammo, ed entrambi corremmo l’una di fronte all’altra. La colpì ma non successe nulla, continuammo e continuammo a colpirci ripetutamente provocando qualche taglio, ma nulla di grave. Non funzionava.
Gettai via la spada e mi trasformai in drago. Lei fece lo stesso, ruggimmo per poi colpirci di testa, io affondai le mie unghie nella sua carne e la morsi il collo, mentre lei mi graffiò il petto cercando di contrastare la mia presa. La lasciai un attimo ricevendo una grossa zampata finendo letteralmente nello stadio.
Scossi la testa e vidi una freccia colpire Mikuro, era quella di Myu, ma il drago le strappò l’arco dalle mani ruggendogli in viso.
Io finì la pazienza, ruggì cogliendo l’attenzione dei presenti. Rotolai su Mikuro e le morsi la spalla, ma lei era troppo forte. Mi lanciò a pochi metri lontano, ed esauste tornammo normali. Eravamo piene di lividi e morsi, io soprattutto che ero stata lacerata dal collo all’ombelico, ma anche lei non scherzava, difficilmente riusciva a muovere il braccio sinistro.
Guardai Mikuro che aveva gli occhi completamente rossi.
Mikuro –Non potrai sconfiggermi, ho vissuto troppe vite, ho distrutto interi villaggi, mi sono stati dati tali poteri che non puoi neanche immaginare…darò a questo mondo corrotto, la regina che merita!
Inaspettatamente allungò la mano e magicamente mi colpì, facendomi ruzzolare a terra. Sputai sangue ma niente di ché.
Mi raggiunse e mi guardò negli occhi sorridente, prese un pugnale e…
Mikuro –Padre questo è per te.
 …Scese velocemente, io lo bloccai con il braccio appena in tempo e poi con il mio pugnale datomi da mio padre, la infilzai dritta nel suo cuore nero pulsante.
Lei si tolse il pugnale dal cuore, abbassò lo sguardo verso di me, sembrava impaurita cosi si allontanò, facendo cadere il suo beyblade, ormai privo di colore e morto.
Mentre osservavo Mikuro accadde che Ninetelas prese la sua forma originaria, si voltò verso di me e fece un cenno con la testa come se volesse ringraziarmi, poi si trasformò in uno spirito e volò via.
Ritornai a guardare Mikuro che pian piano invecchiava sempre di più consumando tutte le sue vite rubate fino ad ora.
Kida –Non puoi avere il mio cuore.
Mi calò una lacrima, infondo era pur sempre una ragazza presa dal passato che aveva vissuto il dolore di perdere un padre, non è una cosa facile. Prima la odiavo, in quel momento provavo solo pietà.
Mi allontanai di qualche passo venendo in seguito abbracciata da Myu.
Myu –C’è l’hai fatta!
Kyoya –Non farlo mai più sorellina.
Kida –Ehi guarda che sono io la maggiore!
Kyoya –Ma sei più bassa.
Gli feci la linguaccia mentre lui sorrideva maliziosamente.
Benkei –Sorellina? Ma quindi Kyoya ha una sorella…ma è fantastico! Potrò avere due idoli, questo è il giorno più felice della mia vita!!!!
Si mise a piagnucolare, però mi sorprese che Kyoya non lo abbia ancora mandato a quel paese. Poi prese la rincorsa, ma Kyoya fortunatamente lo fermò prima che mi uccidesse.
Kyoya –Non ci provare, sta lontano da lei.
Tutti –Ahahahahaha!!!
Anche Flemmy e Sayori vennero ad abbracciarmi.
Madoka –Quindi sei tu Kida, piacere Madoka!
Poi c’erano anche altri suoi amici, fra cui Ginka. Mi avvicinai a lui per poi abbracciarlo.
Kida –Ciao fratellone!
Ginka –Ciao Kida! Che bello rivederti!
Poi mi sussurrò…
Ginka –Papà sarebbe felice di vederti.
Kida –Tranquillo non me lo lascio sfuggire.
Lasciai l’abbraccio, e si avvicinò Ryuga.
Ryuga –Eh brava principessa!
Mi scompiglio leggermente i capelli, poi mi accarezzò il viso.
Myu –Mi sono persa qualcosa?
Kida –In un certo senso ci siamo baciati, ma è una storia lunga meglio lasciar perdere.
La nostra chiacchierata fu interrotta dai fuochi d’artificio che illuminavano il cielo, ad un certo punto comparve il simbolo del leone che rappresentava me e Kyoya.

Un ottimo finale no, per una favola?

Ehi aspettate, non volevate mica perdervi l’incontro padre - figlia!
Mi presentai nello studio della WBBA, dove mio padre era intento a guardare dei documenti.
Alzò il volto ed entrambi sorridemmo, poi lui corse da me abbracciandomi.
Ryuusei –Kida sei tornata!! Allora come è andata, hai salvato il mondo?
Kida –Si.
Ryuusei –Ne ero certo sai…
Kida –C’è una cosa che devo dirti…mentre ero via, ho scoperto come sono finita qui…
Ryuusei –Davvero?
Kida –Io so chi sono…
Ryuusei –Davvero?
Kida –Sono tua figlia.
Ryuusei –Oh…
Ci abbracciammo di nuovo, ma ‘sta volta fu un abbraccio più caloroso e dolce.
Kida –Ti voglio bene papà.
Ryuusei –E anch’io figliola. Vieni che ti preparo qualcosa da mangiare.
Kida –Ma che stai dicendo cucino io!
Ryuusei –Cosa?! Tu sei l’ospite cucino io.
Kida –E allora cuciniamo tutti e due, insieme…
Ryuusei –Oh insieme…no cucino io.
E tutti e due scoppiammo in una fragorosa risata per poi dirigerci dagli altri.
 
E tutti vissero felici e contenti!

  
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