Mi presento, sono Lucia, ho 16 anni e sono italiana.
Sono sempre stata una ragazza studiosa ma alla scuola preferisco la ginnastica artistica, che pratico da quando sono piccola. È proprio in palestra che inizia l’avventura che mi sconvolgerà la vita.
“ Oh no! Sono già le 17.45 devo andare! Ciao mamma ci vediamo questa sera!” – urlai prendendo la borsa al volo
“ ciao, cerca di non farti male!” – rispose mia madre di rimando
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“ siamo in ritardo eh?”
“ buongiorno anche a te migliore amica!” – risposi mentre mi infilavo velocemente il body cercando di non cadere
“ scusa è che sono troppo contenta, devo assolutamente dirti una cosa!” – trillò lei euforica, venne però interrotta dalla nostra allenatrice
“ Dai ragazze andiamo a trave a provare gli esercizi!”
Io e Amanda salimmo sulla trave alta ed iniziammo ad esercitarci. Ad un certo punto mi fa:”Lux quest’estate vado a Londra per due settimane in una casa e se vuoi puoi venire con me!”. Per lo stupore caddi e la mia allenatrice mi sgridò.
Finimmo l’allenamento e ci mettemmo in staccata vicine così mi spiegò tutto per bene. Le nostre mamme avevano già parlato ed erano d’accordo; avremmo vissuto in un appartamento vicino alla scuola che avremmo frequentato la mattina, mentre il pomeriggio avremmo potuto visitare Londra e i paesi circostanti imparando così a capire e parlare meglio l’inglese. Entrambe eravamo super emozionate e non vedevamo l’ora di partire anche perché speravamo con tutto il nostro cuore di incontrare i  nostri idoli... i ONE DIRECTION!
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 (2 settimane dopo)
Aeroporto di Malpensa, “ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO DIRETTO A LONDRA”.
Io:”Muoviti Amy che non vedo l’ora di partire!”.
Appena arrivate, cercammo la nostra tutor, Miss Katherine, che ci portò fino a casa nostra. Ci disse anche che la mattina successiva ci saremmo dovute presentare a scuola per le 8.00. poi ci diede un consiglio che capii solo alcuni giorni più tardi “NON FATE CASO ALLE RAGAZZINE CHE STANNO FERME IN MEZZO ALLA STRADA, SONO STRANE!”.
Portammo le valigie nelle nostre camere, erano proprio carine, erano già le 13.45, così decidemmo di andare a fare un giro per Londra anche per pranzare.  Raccomandai ad Amanda di ricordarsi la cartina, poi uscimmo.
Londra era fantastica e il tempo volò via molto velocemente e si fecero subito le 17.00.
“ penso sia ora di tornare a casa.” – mi facevano male le gambe e non vedevo l’ora di tornare a casa
“ effettivamente si, che strada prendiamo?” – disse Amanda dandomi ragione
“ prendi la cartina, non lo so!”
“ ehm…” – tentennò lei
“ che c’è?” – chiesi preoccupata
“ l’ho lasciata in camera…”
Io, girandomi di scatto verso di le, STRILLAI – “cosa?!?”
“ non l’ho fatto apposta…” – si giustificò lei
“ e adesso come cavolo facciamo a ritrovare la via?!?”
Al limite dello sfaso(?) mi girai ma andai a sbattere contro qualcuno e caddi a terra facendomi anche un po’ male…