Era un
noioso pomeriggio estivo alla Tana.
La casa
era piuttosto silenziosa nonostante i numerosi abitanti e i relativi
ospiti: il
caldo afoso non permetteva di svolgere attività che
richiedessero uno sforzo
maggiore di quello di alzare un braccio.
Harry,
Ron, Ginny ed Hermione erano stravaccati sul divano.
I primi
due sfogliavano distrattamente delle riviste di quidditch
ammonticchiate
disordinatamente sul pavimento.
Ginny,
seduta vicino a Harry, ogni tanto buttava un occhio alle pagine
colorate sulle
quali i giocatori (che evidentemente non soffrivano il caldo come loro)
si
esibivano in mirabolanti evoluzioni.
Hermione,
sotto il suo cespuglio di capelli ricci (anche se legati in una coda)
era
quella più accaldata: pur avendo un grosso libro fra le
mani, lo teneva chiuso
segnando con l’indice la pagina che avrebbe dovuto leggere, e
con le palpebre
abbassate cercava di godere delle poche ventate d’aria
(calda) che provenivano
dalla finestra spalancata.
“RAGAZZI!
IO ESCO, HO DELLE COMMISSIONI DA SBRIGARE. TORNO PRIMA DI
CENA!” l’urlo della
signora Weasley si estese per tutta la casa.
“Mi
raccomando, fate i bravi!!” aggiunse prima di sparire fra le
fiamme verdi del
camino.
“Hermione,
facciamo qualcosa?” disse dopo un po’ Ginny, con
voce supplicante.
“Con
questo
caldo?!”
La rossa
annuì. “Daaai! Mi sto annoiando da
morire...”
Hermione
si arrese allo sguardo dell’amica. “Non so... che
cosa vorresti fare?”
“Ehi,
ho
un’idea! Ci vediamo un film?”
Ron
rispose immediatamente: “Ginny, devo ricordarti che il
proiettore è sepolto in
soffitta, sotto quintali di cianfrusaglie?”
“Su,
fratellone...” disse, mentre però guardava Harry
con occhi dolci.
Harry
cedette prima del previsto: “Non sarà poi
così difficile da trovare questo
proiettore, no? Ron, vedere un film mi sembra una buona idea... sempre
meglio
che passare tutto il pomeriggio stesi qui a far niente.
Andiamo?”
Ron si
passò una mano sulla faccia, sconsolato.
“Mentre
gli uomini di casa faticano...
possiamo renderci utili anche noi!” stava dicendo Ginny,
seduta sul tavolo
della cucina con le gambe penzoloni.
“Facciamo
dei popcorn da mangiare mentre guardiamo il film!”
Hermione
non sembrava altrettanto entusiasta.
“Sei
sicura? Forse non lo sai, ma non sono proprio una cima in
cucina...”
“Hermione,
non dobbiamo preparare un banchetto! Sto parlando di semplici popcorn!
Poi per
una volta che mamma non c’è.. chissà
perché quando c’è lei, ci permette di
rado
di aiutarla e quasi non ci fa entrare in cucina..”
La riccia
aveva appena cominciato a pensare ai 1001 motivi per cui la signora
Weasley
doveva voler tenere lontani i suoi figli dalla cucina, che Ginny si era
già
messa all’opera.
Aveva
preso ad aprire cassetti e sportelli: sul tavolo comparvero delle
padelle, dei
chicchi di mais, ed Hermione si trovò ben presto ad
indossare un grembiulino
azzurro.
“Ma
è
proprio necessario?” si lamentò guardando
quell’ insolito completo.
Ginny,
allacciando il suo grembiule verde, sbuffò:
“Hermione!
Un po’ di vita, su! Ogni tanto farebbe bene anche a te
scollegare il cervello,
essere un po’ più te stessa...” e visto
che Hermione stava per replicare “...intendo
la te stessa meno razionale, non la tipa sempre perfetta e
irraggiungibile, ma
quella ribelle che ha dato un pugno a Malfoy, quella che ha accusato
“Hey,
stai parlando con la stessa Hermione Granger!” Sorrise, poi
aggiunse con voce
buffa “ Allora, cosa ne facciamo di queste padelle, capitan
Weasley?”
Harry e
Ron finalmente erano riusciti a trovare quello che cercavano.
Avevano
messo sottosopra l’intera soffitta ed erano coperti di
polvere dalla testa ai
piedi, ma ce l’avevano fatta.
Stavano
scendendo le scale, quando il baccano di sotto attirò la
loro attenzione.
La scena
che si prospettò ai loro occhi era a dir poco comica: la
cucina trasformata in
una trincea e Ginny ed Hermione che, con i grembiuli di Molly,
cercavano di
avvicinarsi ai fornelli dove una padella lanciava popcorn a tutto
spiano.
“Che
cosa...?”
fu tutto quello che i due riuscirono a dire.
Ginny si
voltò. “Oh, Ron! Per fortuna che sei
arrivato!”
Decisamente,
non era quello il momento di distrarsi: un popcorn incandescente
colpì la rossa
su una guancia. Si portò le mani al viso, poi, cercando di
reprimere i gemiti
di dolore, corse in bagno.
“Ron,
pensa alla cucina; vado io a vedere come sta Ginny” e anche
Harry corse fuori
dalla stanza.
Ron, come
se si fosse riscosso da un sogno, decise di entrare in azione.
Prese un
coperchio, lo impugnò come uno scudo, riuscendo ad
avvicinarsi alla diabolica
padella e finalmente, tappandola con quello, mise fine alla battaglia.
Spense i
fornelli, diede un’occhiata alla cucina disastrata,
fissò Hermione, incredulo.
“Cosa stavate facendo?” riuscì a dire,
trattenendo le risate.
Lei
tirò
un sospiro di sollievo e lo guardò prima con riconoscenza,
poi con aria
colpevole.
“Mi
dispiace di aver combinato questo caos... giuro, dammi un secondo e
rimetto
tutto com’era prima!Il fatto è che non avevo mai
cucinato popcorn prima d’ora e
non avevo id-”
“Guarda
che non ti devi preoccupare così! Conoscendo Ginny e la sua forza convincitrice, posso immaginare
chi è stato a deviarti...”
“Già..”
sospirò
Hermione. Poi, dandosi uno schiaffetto sulla fronte: “Quasi
mi dimenticavo!Vado
a vedere come sta”
Ron la
trattenne.
“Forse
non è il caso... sai, ehm... Harry è andato da
lei, e forse dovremmo lasciarli
un po’ da soli…”
“Come
mai
questo cambiamento? Da quando hai accettato la loro
relazione?” Hermione era
colpita dalla maturità con la quale aveva reagito lui.
“Meglio
Harry che altri! Questo è sicuro. E poi, abbiamo una cucina
da mettere a posto,
o sbaglio?”
Come
aveva previsto Ron, i due piccioncini non si fecero vedere.
“Secondo
me quelli prendono il fatto che stanno insieme come una scusa per non
aiutarci
a mettere a posto!” si lamentò Hermione.
“Ci
ho
pensato anch’io, più di una volta!” rise
Ron riponendo scopa e paletta.
“L’importante
è che siamo riusciti a ripulire tutto prima
dell’arrivo di tua madre… non oso
immaginare la ramanzina che ci avrebbe fatto!”
Ron
rabbrividì.
Ora che
la cucina era stata rimessa in ordine e Ginny ed Harry erano dispersi
chissà
dove, la stanza era avvolta nel silenzio. L’imbarazzo di Ron
ed Hermione era
palpabile.
Erano
entrambi in piedi e di tanto in tanto si lanciavano occhiate nervose.
Poi
d’improvviso Ron fissò il suo sguardo sulla
ragazza. Disse solo: “Hermione...
aspetta un attimo!” e cominciò ad avvicinarsi a
lei, continuando a fissarla.
Ad
Hermione stava per prendere un infarto: aveva intenzione di baciarla?
Con il
cuore a mille e l’adrenalina in corpo chiuse gli occhi
proprio mentre il
ragazzo le si parava di fronte.
Ma
perché
proprio in quel momento lui stava alzando il braccio destro?
L’attesa
per quel bacio parve, ad Hermione, evidentemente troppo lunga, per cui
si
decise ad aprire gli occhi.
E quello
che vide non era esattamente quello che si aspettava di vedere.
Ron con
una faccia da ebete e un popcorn nella mano destra.
“Av-avevi
questo fra i capelli…” balbettò appena.
Hermione
si diede della stupida. Avvampò. Poi si diede di nuovo della
stupida.
Non si
era mai vergognata tanto. Sarebbe voluta scappare da quella cucina, ma
il
cervello non riusciva ad ordinare alle gambe di mettersi in moto.
Rifletté:
il problema stava, comunque, in quello che aveva capito Ron.
“Hermione?
Ti aspettavi che ti avrei baciata?” Ron non faceva molti giri
di parole… era
piuttosto diretto e impulsivo. Anche quando era in imbarazzo.
“Ecco...
non proprio...” fissò gli occhi blu del ragazzo e
con un sospiro decise di
gettare la prudenza alle ortiche. “Si”.
“Davvero?”
stavolta però il tono era diverso, quasi compiaciuto.
Lei lo
guardò in cagnesco. “Ron! Ti piace così
tanto, vero, vedermi in questo stato?”
“Cosa
vuoi, le scuse per aver creduto possibile che...?” ma le
parole le morirono in
gola.
Ron
corrucciò le sopracciglia. “A questo punto,
appurata la situazione, c’è una
sola cosa che vorrei”
Riuscì
a
non ridere, malgrado l’espressione che si era dipinta sulla
faccia di lei.
“Ecco..”
alzò gli occhi al cielo facendo finta di pensare a quello
che avrebbe voluto.
Poi, con
le mani sulle ginocchia, si abbassò del necessario per poter
fissare la ragazza
negli occhi “Voglio il bacio che mi spetta”
Hermione
sarebbe voluta morire.
Da una
parte avrebbe voluto saltargli al collo, in una scena degna dei film
più
sdolcinati.
Dall’altra
avrebbe voluto organizzare un incontro di pugilato per poter dimostrare
al
ragazzo quanto aveva gradito il suo modo di fare.
“Va
bene,
Ron” disse dopo qualche secondo di silenzio durante il quale
potevano sentirsi
gli ingranaggi del suo cervello in movimento “avrai il tuo
bacio”
Lo
sguardo di lui si illuminò: sembrava un bambino al quale
è stato appena
regalato un sacchetto di caramelle.
“Però
devi rimanere così, sennò non ci
arrivo… e poi chiudi gli occhi! Mi raccomando,
chiusi bene. Lo sai che mi vergogno!”
“Si,
si,
poche chiacchiere!” sorrise sornione, poi abbassò
le palpebre.
Hermione,
osservandolo, considerò l’idea di lasciar perdere
il suo piano, ma
l’umiliazione subita poco prima le bruciava ancora. Sapeva
solo lei quanto
avrebbe voluto baciarlo: il suo orgoglio però era una bestia
difficile da
domare.
Si
premette una mano sulla bocca per non scoppiare a ridere, poi di
soppiatto si
allontanò da Ron e uscì dalla stanza.
Fuori
dalla cucina Harry e Ginny si rotolavano a terra dalle risate.
“E
voi
cosa ci fareste qui fuori? Gli affari vostri mai, eh?” la
riccia era allibita.
“Dai
Hermione! Ormai è diventata una questione di stato la
relazione fra te e mio
fratello! È nostro dovere vigilare e fare in modo che tutto
si svolga come
previsto!”
“Come
previst-?”
“Forse
è
ora che leviamo le tende, non credi Ginny?” Harry era
decisamente più
diplomatico della sua ragazza. Senza aspettare la sua risposta la prese
per
mano e la trascinò via mentre lei ancora si ostinava a
sorridere a Hermione e a
incoraggiarla con i pollici alzati.
Hermione,
contrariata, ritornò sui suoi passi. Rimase per qualche
secondo appoggiata allo
stipite della porta della cucina, ad osservare la buffa posizione in
cui si trovava
Ron da quasi un minuto (il poveretto non aveva fatto una piega!).
“Ron!
Hai
ancora intenzione di aspettare molto?”
Il
ragazzo scattò in piedi. “Mi pareva di stare
aspettando un po’ troppo!”
“Che
succede? Come mai io non ho ancora avuto il mio bacio?”. Si
picchiettò le
labbra con l’indice.
“Punto
primo: non avrai creduto che te l’avrei fatta passare liscia
per la figura che
mi hai fatto fare prima!” Hermione incrociò le
braccia e fece qualche passo
avanti “Punto secondo: non mi piace essere osservata mentre
bacio.”
“Risposta
al punto primo: in effetti mi era sembrato strano tutto quel consenso!
Risposta
al punto secondo: mi sembra che questa cucina sia vuota, a meno che non
ti
imbarazzi essere guardata da quella mosca sul
davanzale…”
“Spiritoso!
Devo dedurre che non ti sei accorto che Harry e Ginny erano proprio
fuori dalla
porta e da buoni guardoni ci osservavano…”
“Harry
e
Ginny?!” Ron si affacciò fuori dalla cucina
“Non vedo nessuno! Non è che è una
scusa per non baciarmi?” fece un’espressione
orripilata “Perché tu volevi
baciarmi, vero?”
Hermione
si mordicchiò il labbro inferiore, raccolse tutto il suo
coraggio e finalmente
annullò la distanza che li separava per premere le sue
labbra contro quelle di
Ron. Nonostante il caldo afoso, Hermione si aggrappò con
forza alle sue spalle
e Ron, approfondendo il bacio, cominciò ad accarezzare la
schiena della ragazza
con gesti dapprima incerti poi più energici.
Avevano
da recuperare molto di quel tempo…
***
In
giardino
“Finalmente
ce l’hanno fatta!!!Quanto sono carini!”
Ginny,
accucciata sotto il davanzale della finestra della cucina, era fuori di
sé
dalla gioia. Ogni tanto lanciava un’occhiata
all’interno della stanza, sicura
che i due non l’avrebbero notata, impegnati
com’erano a scambiarsi arretrati di
effusioni.
Harry era
seduto accanto a lei, con la schiena appoggiata al muro e lo sguardo
paziente.
“Tesoro,
quando li lascerai in santa pace?”
“Ci
hanno
fatto aspettare così tanto; TROPPO! Ora ho il diritto di vedere come procedono le cose! E poi mio
fratello ha sempre
ficcanasato nella mia vita sentimentale: è giusto che adesso
sia io ad
occuparmi della sua!”
Ed Harry
non seppe cosa rispondere.
Ok,
sostanzialmente è stupida,
però mi sono divertita troppo a descrivere harry
‘vittima’ di quell’uragano di
Ginny…spero di aver reso bene l’idea!
Fatemi sapere
cosa ne pensate
Ringrazio Lilith, Eryp92, ninny,
XXXBEAXXX, hermioneandron per aver recensito “pioggia”.
Grazie! Le vostre recensioni mi hanno
fatto immensamente
felice! ^^
Un bacio*
Ronvin