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Autore: Weeping    18/03/2013    0 recensioni
Non so cosa dire, le parole escono fuori dalla mia mente e si vanno a depostitare sui tasti. E' una storia come tante, una storia che parla di me, parla do voi, parla di chiunque. Parla di Irene, di ciò che pensa, di ciò che sente. E forse lei sarà lo spiraglio per intravedere la mia anima.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dicono che il primo amore sia il più importante. Ciò è molto romantico, ma non è il mio caso.

“A cosa pensi?” Chiede.
Aspetto un momento prima di rispondere. Il peso dei miei pensieri ancor m’opprime. ”Niente” dico. Il niente più falso della mia vita. E ce ne saranno altri come questo, ma io ancora non lo so.
Lui mi abbraccia, sento il contatto delle sue braccia sul mio seno. “Guarda che non devi fare il carino ora eh, non mi aspetto niente da te.” Dico sbuffando.
Lui rimane un attimo perplesso, poi chiede: ”Ma cosa cazzo dici?”
Il mio tono di voce si fa più alto: “Volevi scopare? Complimenti obbiettivo raggiunto, ora è inutile fare queste smancerie solo per non farmi rimanere male.”
Ascoltate le mie parole, si passa una mano tra i capelli, forse per nascondere l’imbarazzo. ”Coppato.” Dico.
Lui scoppia a ridere e si butta su di me. Un sorriso si disegna sulle mie labbra, cos’ho da ridere non lo so neanch’io.
Rimaniamo un po’ sepolti sotto le lenzuola candide, poi lui si alza e inizia a girare in boxer per la stanza. ”Che fai?” Chiedo.
Di tutta risposta afferra le cartina lunghe e me le lancia. “Questa è fantastica.” Dice poi sedendosi al mio fianco e iniziando a rollare.
Non so, forse siamo fatti l’uno per l’altra.

“Devi accompagnarmi da una parte.” Esclama dopo pochi minuti di silenzio. ”Non chiedere dove.” Ordina.
”Ah, certo sono quei posti segreti frequentati solo dai cattivi ragazzi. Ti serve una guardia del corpo.” Dico mettendomi sopra di lui. “E guarda che muscoli!” Esclamo tirando su la manica della maglia.
”O cazzo, che muscolo! Niente a che fare con il mio!” Dice lui ridendo e facendo vedere il suo. Il sorriso muore sul mio viso.
Allungo la mano fino ad arrivare al suo avambraccio. Lui mi fissa negli occhi, poi osserva la mia mano che si fa strada. Tocco quei buchi, quei buchi maledetti. Ce ne sono diversi, disseminati lungo la vena. Uno mi salta però subito all’occhio, più largo e scuro. Il segno dell’ero.
”Che cazzo..” Inizio a dire. Lui mi blocca con un cenno della mano.
”Non parlare.” Dice.
E in fondo chi sono io per giudicare? Sono solo una stupida sconosciuta che si è portato a letto.

”Ma dove stiamo andando?” Chiedo, e sento il respiro che diventa più pesante e continuo.
”Corri.” Dice solo lui. Giriamo la via, un quartiere dove non sono mai arrivata, una muraglia mi sbarra la vista.
”George!” Esclama lui al mio fianco. ”Come stai?” Chiede, una domanda più disinteressata rispetto a quella che arriva subito dopo. ”L’hai portata?”
Osservo l’uomo davanti a me. Un ragazzo sui trent’anni, capelli lunghi, jeans buttati sulle gambe a caso, giacca di pelle appesa sulle spalle, occhi vuoti.
“Avevi detto di portarla? E lei è qui.”Dice lui per rassicurarlo. E quelle parole mi squarciano il cuore. Gli allunga qualcosa nascosta in mano, lui è pronto ad afferrarla tenendo in mano alcuni bigliettoni.
Intravedo l’oggetto misterioso. Polvere bianca.



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Hello guys,
ditemi quello che pensate, non so neanche perchè ho scritto, forse perchè sono stanca di tenermi tutto dentro. Ora implodo.
  
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