Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: juliethatesromeo    18/03/2013    7 recensioni
Cosa diavolo stavo pensando quando ho deciso di trasferirmi con Harry Styles e Louis Tomlinson?
Ah, già. Non stavo pensando. Ovviamente.
*ATTENZIONE, STORIA TRADOTTA DALL'INGLESE.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                 Who the Hell is Oliver Twist? (1)


HARRY’S POV.

Scambiai un occhiata diffidente con Louis quando il nostro ultimo candidato bussò alla porta. Fin ora avevamo avuto un senzatetto, un travestito, un immigrato clandestino dal Messico, un altro travestito, un nudista, un tredicenne scappato di casa e un uomo che era stato rilasciato dal manicomio tre settimane fa. Questo era il nostro ultimo candidato. Di questo passo, non avremmo trovato nessuno a cui affittare la nostra stanza degli ospiti. O forse al primo travestito… Sembrava abbastanza amichevole.
“Apri la porta” mi incaricò Louis. Lo guardai a bocca aperta.
“Lo faccio per l’ultima volta” gli risposi.
“La volta prima che ho aperto la porta  ho ricevuto un calcio ad una gamba da Oliver Twist.”
“Chi diavolo è Oliver Twist?” chiesi stralunato a Louis.
“Un ragazzo orfano che ballava. Credo che sia il suo nome… è uno dei film di Elle.”
“Io non so perché la tua gam-” iniziai a dire, ma fui interrotto da un forte e impaziente “aehm” e da più colpi alla porta. Fissai malignamente Louis prima di rinunciare e passarmi una mano tra i capelli.
“Bene.”
Spinsi i miei appunti delle domande nel grembo di Louis e ignorando il suo sorriso trionfante lasciai il mio posto sul divano e raggiunsi la porta. Con un profondo respiro aprii la porta, sperando di non dover ricevere uno stupratore o una fan psicopatica nell’appartamento. Senza guardare la persona dall’altra parte della porta, mi voltai e a grandi passi tornai da Louis. Notai che guardava stralunato l’ospite. Cosa c’era adesso? Un altro travestito? Un eschimese? Aveva due teste? Non credevo di poter sopportare altre stranezze.
“Tu sei Ariadne?” chiese Louis, controllando di nuovo gli appunti sul suo grembo e schiarendosi la voce. Finalmente decisi di smettere di essere scortese e osservare la persona. Wow. Niente teste in più – solamente capelli biondo scuro e occhi azzurri. E tette.
“Ehi! Io so chi sei!” disse la ragazza, entusiasta. Che accento aveva? Sembrava un po’… Neozelandese? No, Australiano… senza dubbio Australiano. Louis, discretamente, mi diede una gomitata e realizzai di star fissando insistentemente la sua scollatura. Guardai velocemente per terra. “Tu sei-”
“Si, si… uno dei One Direction, lo sappiamo. A proposito,” disse Louis, improvvisamente in modalità ‘lavorativa’, “prima di iniziare ti chiederemo di firmare un contratto dove affermi che non rilascerai il nostro indirizzo alle fans o ai media.”
La ragazza - Ariadne, gli appunti dicevano che questo era il suo nome – spostò goffamente la cinghia della borsa  sulla spalla. “Stavo per dire che tu eri il ragazzo del cartellone delle Toms all’aereoporto…”
“Vuoi dire che non sai chi siamo?” chiese Louis, incredulo.
“Dovrei?” chiese lei, alzando un sopracciglio.
“Non importa. Io sono Louis Tomlinson e questo è Harry Styles.”
“Tu sei Ariadne?” chiesi stupidamente. Il suo sguardo mi colpì per la prima volta. Louis mi lanciò un occhiata. “Volevo solo dire… beh… tu sei una ragazza.”
“Buona osservazione!” disse Ariadne, con falso entusiasmo. “Hai vinto una stellina d’oro!” Louis, il traditore, ridacchiò. Non potei evitare che gli angoli della mia bocca si tendessero in un sorriso.
“Io volevo solo dire che in realtà stavamo cercando un ragazzo” dissi.
Lei scosse la testa. “Nono; sui volantini per strada non era specificata alcuna preferenza riguardo al genere di sesso.”
Ariadne pescò il volantino dalla sua piccola borsa e ce lo porse. Aveva ragione: noi avevamo solo scritto ‘Cercasi compagno di stanza’ con altri piccoli dettagli minori riguardo loro stessi e la data del colloquio. Avevamo dato per scontato che le persone che avrebbero visto che un diciassettenne e un ventenne- entrambi maschi – stessero cercando un compagno di stanza, e che fosse un compagno di stanza di sesso maschile.
“Hai ragione – non abbiamo specificato” disse Louis. “Accomodati”.
Ariadne sorrise e si lasciò cadere sul divano dall’altra parte rispetto a noi, sistemando la sua borsa accanto a lei. “Ora ti chiederemo un paio di domande, se non è un problema” le dissi.
“Spara” disse, sistemandosi i capelli sopra la spalla e piegandosi in avanti, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. A causa della posizione il suo top si aprì leggermente e mi ritrovai nuovamente con gli occhi puntati sulla sua scollatura. Puntai lo sguardo su qualcosa dall’altra parte della stanza e vidi Louis fare lo stesso, sicuramente perché Eleanor sarebbe impazzita se avesse saputa cosa stava guardando.
“Primo” iniziai. Io e Louis avevamo deciso che io sarei stato l’interrogatore, mentre lui avrebbe riportato le risposte su un taccuino. “Nome completo?”
"Ariadne Beth Taylor," disse.
“Età e data di nascita?”
“Diciassette. Tre Febbraio 1994.”
“Non ci credo!  Sono di due giorni più grande di te!” le dissi. “Prossima domanda- dove abitavi prima? Non sembri dell’Inghilterra.”
Lei scosse la testa. “Vengo dall’Australia. Adelaide, precisamente.”
Louis annuì e scrisse tutto. Avrebbe dovuto essere un dottore- la sua ‘scrittura veloce’, come a lui piace chiamarla, è quasi illeggibile tranne che a lui stesso e a Niall, per qualche strano motivo.
“E’ soleggiato come posto?” chiesi, per fare un po’ di conversazione, e lei annuì. Louis scrisse ‘SOLEGGIATO’ sul bloc-notes, sottolineandolo come se pensasse che fosse importante, e io sbuffai divertito.
“Perché hai lasciato Adelaide?” chiesi e lei esitò prima di rispondere.
“Possiamo parlare di questo più avanti?” chiese, guardando il pavimento.
“Si, immaginavo” disse Louis, guardandomi.
“Da quanto tempo sei in Inghilterra? E in quanti altri Stati sei stata?”
“Sono qui da circa una settimana. Mi piace finora” aggiunse con un piccolo sorriso. “Le prime persone con cui ho abitato- due ragazze che avevano più o meno  la mia età- decisero di essere gelose dei miei capelli e provarono a bruciarli la seconda notte.  L’altra signora con cui sono stata vive in fondo alla strada. Sono rimasta con lei fino alla fine della settimana.”
“Come mai te ne sei andata?” chiese Louis, togliendomi le parole di bocca.
Ariadne storse il naso. “Durante la quinta notte mi svegliai improvvisamente e la vidi sull’uscio della mia stanza che mi guardava mentre dormivo. E’ stato un po’ inquietante.”
“Giusto un po’ ” concordai io. Lei mi guardò un minuto e cominciai a sentirmi imbarazzato.
“Penserai che son pazza, ma devo veramente farlo” disse. Si chinò verso di me e per un attimo pensai che mi avrebbe baciato. Invece tirò leggermente un riccio che pendeva sulla mia fronte. “Okay, continuiamo” disse, tornando indietro e accennando alle domande.  Louis tossì per coprire la sua risata e io mi sedetti sentendomi (e indubbiamente guardandola) confuso.
“Hai precedenti penali?” le chiesi una volta che Louis ebbe riacquisito la sua compostezza. Lei mi scoccò un’occhiata strana.
“No…?” disse lentamente.
“Chiedevo solo. Bisogna essere prudenti al giorno d’oggi.  Non potrai mai sapere chi incontrerai nella vita,” dissi. Mi mordicchiai il labbro inferiore. “Credi di poterci dire adesso perché ti sei trasferita? Voglio dire, dev’essere qualcosa di serio se sei disposta ad abitare con due ragazzi che potrebbero essere degli stupratori.”
Louis e Ariadne mi guardarono strano. “Lo siete?” chiese, alzando un sopracciglio.
“No!” esclamai.
Lei raggiunse lentamente la sua borsa. “Questo è esattamente quello che direbbe uno stupratore.”
Louis sospirò. “Visto, Harry? L’hai spaventata. Noi non siamo stupratori Ariadne, rilassati.”
Lei si strinse nelle spalle. Per qualche ragione, sembrava credere alle sue parole.
“Potresti raccontarci la tua storia, per favore?” chiesi. “Non la diremo a nessuno.”
Lei sbuffò. “A chi mai la potresti dire? Al tuo pesce rosso?”
“Non ho mai avuto un pesce rosso!”
Lei roteò gli occhi. “Vi dirò solo la versione breve,” disse, notando la mia occhiata impaziente.
“Praticamente andai dal mio ragazzo, con cui stavo da tre anni, e lo trovai con la mia migliore amica. Subito pensai di andare a letto sia col suo ragazzo che col fratello per vedere come si sentiva, ma poi ci ripensai e feci quello che qualsiasi adolescente avrebbe fatto se si fosse trovata nella mia situazione.”
“L’hai schiaffeggiata?” chiese Louis.
“No… ho lasciato il paese. E ora sono qua!”
Perché questa è decisamente una reazione normale in una situazione come quella…
Louis mi guardò con aria interrogativa e io mi strinsi nelle spalle e annuii, intuendo cosa stava pensando. “Sembri a posto. E molto più accettabile rispetto agli altri candidati. Quando vuoi trasferirti qua?” chiese.
Ariadne rimase a bocca aperta e balzò sulla sedia. “Intendete dire che posso venire a vivere qui?!” si chinò in avanti e ci abbracciò tutti e due contemporaneamente. “Quando volete che mi trasferisca?”
“Ora, se hai con te le tue cose” dissi con una scrollata di spalle.
“Seriamente? Sono nel camion al piano di sotto.”
“Come sapevi che ti avremmo scelto?” chiese Louis con un mezzo sorriso.
Ariadne portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sorrise imbarazzata. “Non lo sapevo. Ma ho visto gli altri candidati.”

---

Poiché io e Louis siamo stupidi, e abbiamo un certo orgoglio maschile, trasportammo il suo materasso e le dieci borse di vestiti su nella stanza degli ospiti, nonostante lei protestasse che non avesse bisogno d’aiuto (ce lo aveva eccome.)
Con il tempo che impiegò a sistemarsi completamente, si fece mezzanotte. Si tolse gli stivali dal tacco alto quando tutti noi ci sedemmo sul divano a tre posti.
“Sono stanco” piagnucolai. “Raccontami la storia della buonanotte” dissi ad Ariadne.
“Dicci la storia del tuo nome” suggerì Louis. “Ariadne è mitologico, no?”
Lei annuì. “E’ la storia d’amore di una principessa. Oh state zitti, l’avete chiesto voi,” aggiunse, quando io e Louis gememmo contemporaneamente.
“Vai avanti” sospirai, chiudendo gli occhi. Louis, dall’altro lato di Ariadne, fece lo stesso.

“La principessa Ariadne, figlia del re di Creta Minosse, aiutò Teseo ad uccidere il suo mostruoso fratellastro, conosciuto come Minotauro, consigliandogli di usare un filo dorato come sentiero all’interno del labirinto nel quale viveva il Minotauro. Addentrandosi nel profondo dell’oscuro labirinto dove mai ne uomo ne donna erano sopravvissuti alla ferocia del Minotauro, Teseo uccise il mostro, e dopo seguì il filo d’oro verso l’uscita. Quando emerse trionfante dal labirinto, Teseo pretese Ariadne per se stesso. Loro fuggirono da Creta su una zattera, scappando dalla folla di cittadini arrabbiati per l’uccisione di Teseo del loro principe mezzo toro. Mentre navigavano per mare, Ariadne era certa che avrebbe conquistato il cuore dell’eroe  con la sua brillantezza, la sua fedeltà e il suo amore. Dopo tutto, aveva tradito tutti i suoi parenti per salvare Teseo.
Quando finalmente Teseo fermò la barca nei pressi della lontana isola di Naxos, Ariadne pensò che avrebbero vissuto lì per sempre in beatitudine. Invece, l’abbandonò sopra l’isola, salpando senza una giustificazione. Questo era il ringraziamento per averlo salvato. Sola, Ariadne dimenticò il suo trionfo come ‘sbrogliatrice’ del labirinto. Era solo Ariadne l’abbandonata, Ariadne la stupida, invece che Ariadne l’amante di Teseo.
Per prima cosa, il cuore della principessa si ruppe. Dopo, pensò di uccidersi per la vergogna e per il dolore. Ma le Muse ebbero pietà di Ariadne. Aleggiarono intorno alla povera ragazza come soffici venti, e sussurrarono nelle sue orecchie di un degno amore e di un destino superiore. Questo non significava niente per la ragazza, lei non riusciva a vedere oltre il suo abbandonamento da parte di Teseo. Ma presto Ariadne vide un carro di bronzo apparire all’orizzonte. Le Muse sussurrarono che era guidato dal nuovo sposo di Ariadne, l’uomo che lei era destinata ad amare. Quando il carro fu più vicino, Ariadne vide che era drappeggiato da viti e grappoli di uva matura- per questo il carro era guidato da Dioniso, dio dell’ebbrezza divina, che amava Ariadne per il suo coraggio appassionato e per la sua fedeltà.
Il cuore di Ariadne fu immediatamente guarito grazie all’ammirazione di Dioniso e al suo amorevole abbraccio. Lei si dimenticò presto  di Teseo e accettò il suo felice destino. Dioniso e Ariadne si sposarono.  Resa dea grazie all’amore, Ariadne visse per sempre accanto al suo immortale marito, in estatico trionfo.”

“Come ti ricordi tutto questo?” mormorai.
“Mio papà di solito mi raccontava questa storia ogni notte” disse. Lei si alzò e si stiracchiò, il suo top si sollevò un poco. “Ho intenzione di andare a dormire. Grazie per avermi lasciato venire a vivere qui, ragazzi” disse con un sorriso sincero.
“E’ un piacere” disse Louis sorridendo. Io pensai la stessa cosa.
“Ci vediamo domani” aggiunsi.
“Buonanotte” mormorò sorridendo, raccogliendo le sue scarpe e dirigendosi verso la sua nuova stanza.






note.
allora :) questa storia, come ho detto nell'introduzione, non è di mia proprietà. stavo curiosando in alcuni siti di fanfiction inglesi (quest'estate andrò a los angeles, quindi voglio imparare a parlare bene questa lingua) e mi sono imbattuta in questa storia. ho letto solo il primo capitolo, però mi è subito piaciuta, così ho deciso di postarvela, magari la trovate carina pure voi e volete seguirla sdfgh. bene, per qualsiasi dubbio contattatemi pure.
enjoy it.




  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: juliethatesromeo