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Autore: MusicAddicted    18/03/2013    6 recensioni
Sequel di ‘Who am I?’ . Sono passati gli anni … e i millenni! Loki e Thor ormai sono adulti; ma il fatto che Loki sappia già la verità cambierà davvero il corso degli eventi?
Tenete a mente il film ‘Thor’ e dimenticatevelo allo stesso tempo!
Genere: Fluff, Parodia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My little giant'
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Buonaseraaaaaaaaaaaaaaaa!!!
* ringrazia la neve che le ha dato un giorno libero in più per finire *
grazie a chi è rimasto <3
lo so, sono in un ritardo stra-vergognoso , ma lo sapete.. ormai con questo fandom sono entrata in crisi :( quindi capisco benissimo chi è sparito XD
non mi resta che lasciarvi al (non riletto .. quindi sarà zeppo di obbrobri,ma poi correggo!) capitolo , pieno di .. tutto un po’ ... spero anche qualche colpo si scena ... e dileguarmi
p.s. grazie infinite a Darma che mi ha detto che era ‘Barton’ non ‘Burton ‘ XD , poi , forse, correggerò lo scorso capitolo *pigra cronica here*
 
 
Capitolo X: Just as planned


“Oh cavolo, preferivo che Thor  fosse davvero donnaiolo ... come mi voleva far credere Loki!” borbotta Jane, profondamente contrariata, mentre con Darcy si avvicina ai due dei, che nel frattempo si sono separati.
Non sono le uniche due con l’intento di raggiungerli, poiché anche l’agente Coulson, accompagnato da Barton fanno la stessa cosa.
Vedendosi così accerchiati, i due Asgardiani si mettono sulla difensiva.
“No, tranquilli, basta attacchi, promesso!” annuncia Coulson.
“Bene, anche perché di danni direi che ne avete già combinati fin troppi!” sbotta il dio più giovane.
“Abbiamo agito d’istinto.” si giustifica il talentuoso arciere. “Avevamo motivo di presupporre che voi foste ostili che comandassero un esercito nemico, pronto ad invaderci e attaccare la Terra.” aggiunge subito dopo.

Thor annuisce comprensivo, mentre Loki sogghigna in un modo inquietante.
“Non era nostra intenzione, ma vi ringrazio, mi avete appena dato una splendida idea!”
 “Loki!” lo ammonisce il dio più grande, con un’occhiataccia eloquente, questo prima di premurarsi di tranquillizzare lo Shield. “Vi do la mia parola che non accadrà nulla del genere, anzi, per qualsiasi tipo di pericolo che minacci il vostro Regno potete contare sulla nostra disponibilità per aiutarvi a fronteggiarlo!” assicura.
“Regno?” lo guarda perplesso Barton.
“Oh, non ci fare caso, loro parlano un po’strano, sono fatti così ... “ spiega Darcy, con fare ammiccante.
Evidentemente, quel bell’interlocutore suscita il suo interesse.
E’ Loki a rompere quell’idillio, guardando disgustato Thor.
“Parla per te!” precisa, per poi rivolgersi allo Shield “Però potete contare su di me come prossima minaccia!” ridacchia cattivello.
Mentre lo Shield registra quelle informazioni e Thor analizza le reazioni dello Shield, Loki si avvicina indisturbato a Darcy.
“Se mai dovessi distruggere Midgard, tu saresti l’unica che risparmierei, bel musetto!” mormora suadente, facendole un buffetto sulla guancia.
 “Devo prenderlo come un complimento?” sorride lei, accarezzandosi la guancia.
 “Lo è!” sfodera un sorriso accattivante il bel moro, prima di relazionarsi con l’amica della sua attuale interlocutrice, non altrettanto piacevole.
 “Tu invece moriresti fra atroci sofferenze!” sibila acido a Jane.
“Chissà perché non avevo alcun dubbio!” alza gli occhi la castana, scrutandolo con aria di sufficienza.
“Suppongo che, ora che tutto è stato chiarito, il nostro intervento non sia più necessario!” borbotta Coulson, prima di richiamare i suoi uomini e abbandonare la zona.

“Ma io ti difenderei da tutto!” si avvicina a Jane Thor, rassicurandola, mentre ammonisce il fratello con il suo sguardo.
Loki per tutta risposta scoppia a ridere impudente.
 “Quindi stai già prendendo in considerazione il fatto che io possa davvero invadere questo insulso pianeta!” trae le sue personali conclusioni il dio del Caos.
“Loki!” sbotta Thor.
“Uff, e va bene, lascerò intatta la tua adorata Terra, contento?” alza gli occhi il più piccolo, utilizzando di proposito il nome terrestre.
“Farai bene a onorare questa tua promessa!” si raccomanda serio Thor.
“Sì, sì... ora ce ne possiamo tornare a casa?” domanda Loki.
“Ma come, di già?” si imbroncia Jane, guardando Thor.
“Sì, non possiamo tardare oltre. Asgard ha bisogno di noi e io devo assumermi le mie responsabilità.” dichiara Thor, con tono solenne.
“Se proprio ci tieni a saperlo, il tuo ritorno porterà solo guai.” gli rinfaccia il dio degli Inganni. “Che però affronteremo insieme.” gli promette, con un tono più dolce, enfatizzato dal suo sorriso.
“Quindi ci dobbiamo dire addio?” borbotta Darcy, rattristita.
“Semmai arrivederci, con il Bifrost sarà un giochetto tornare qui quando vogliamo... giusto il tempo di sistemare un paio di faccende a casa!” la informa Loki.
“Giusto.  Loki, direi di muoverci, Heimdall verrà a prenderci fra non molto presumo.” sprona il fratello il dio del Tuono.
“Già ... e quello odia aspettare!” alza gli occhi Loki.
“Jane, la vuoi vedere una cosa spettacolare?” le propone Thor, sorridendole.
“Sicuro!” ridacchia come una scolaretta Jane.

Loki cerca di reprimere un ringhio a quella scena, che decisamente non gli va giù.
“Hey, di che confabulate tutti quanti?” si imbroncia la bella stagista.
“Hai ragione, non trovo giusto che tu ne sia tenuta all’oscuro, tu puoi venire con me.” si offre Loki, aprendo il suo mantello.
Scambiandosi uno sguardo di intesa, i due Asgardiani si attivano, il biondo, fa roteare il martello, lanciandosi il volo, con Jane che si stringe forte a lui, mentre il moro bisbiglia qualcosa in una lingua antica e sconosciuta, avvolgendo se stesso e Darcy con il mantello e dissolvendosi all’istante.

Sono proprio Loki e Darcy i primi ad arrivare a destinazione, poiché il teletrasporto è il metodo più veloce, persino del Mjolnir.
Tuttavia, si tratta di attendere solo qualche secondo, prima che anche Thor e Jane si profilino all’orizzonte, planando dall’alto del cielo.
 “Ho volato. A gran velocità, sospesa nel cielo! Che esperienza fantastica!” racconta un’estasiata Jane alla sua amica.
“E io, allora? Scusami, ma non c’è paragone fra lo scomparire e il riapparire in un altro posto in una frazione di secondi, stretta a lui e avvolta nel suo mantello!” controbatte Darcy, guardando fiera Loki.
“Certo che potevi anche evitare di stringerla così!” rimprovera Thor Loki.
“Ma.. rischiava di cadere!” si giustifica il dio chiamato in causa.
“Appunto!” sogghigna perfido il più giovane.
“Loki!” sbotta Thor. “E comunque, zitto, tanto lo so che l’hai stretta anche tu!” afferma con la sicurezza di chi sa e, difficile da credere, ma questo azzittisce l’altro.

“Oh, diamine! Non sia mai che Jane e io siamo la causa di una guerra per la vostra gelosia immotivata ... nessuno ha stretto nessuno più del dovuto!” chiarisce Darcy, alzando gli occhi.
“Ora, di preciso, a che cos’è che dovremmo assistere?” domanda Jane.

“Heimdall, lo so che ci senti, apri il Bifrost!” lo invoca Thor a gran voce.
“Ve lo siete portato quell’aggeggino che immortala le immagini?” si raccomanda Loki con le ragazze.
“Certo!” afferma Darcy, mostrandogli la macchina digitale.
“Bene, ne avrete bisogno!” sorride il moro.

******************************* (Contemporaneamente)

“Maestà... “si rivolge rispettoso Heimdall a Frigga, che è ancora impegnata ad accudire il marito, nonostante il pronto arrivo delle guardie reali.
“Ho sentito, procedi pure. Ora più che mai abbiamo bisogno che loro facciano ritorno.” mormora, accarezzando con apprensione il viso ispido e barbuto del consorte.

******************************** ( Contemporaneamente )

Il cielo si oscura e poi si schiarisce nuovamente, mentre dal nulla compare proprio quello che ha tutto l’aspetto di un ponte fatto di una sostanza indefinita.
“Ci siamo.” sorride Thor, mettendosi con Loki nel punto preciso, quello dove il dio bannato è precipitato.
“Arrivederci, ragazze!” le saluta Thor, agitando la mano, assieme a Loki.
“Ah, Darcy, non te ne sei accorta, ma un giorno ho preso in prestito il tuo i.Pod e .. guarda, ci dovrebbe essere una cosa per te!” ammicca il dio del Caos, con fare malizioso; questo prima che entrambi gli Asgardiani spariscano alla velocità della luce, catturati da un raggio.
Darcy non perde tempo e afferra il suo i-Pod, scandagliando le varie sezioni del menù, finché non approda alla gallery fotografica.
“Oh, cazzo!” si lascia sfuggire quella colorita esclamazione la bella morettina.
“Ma cosa... oh, cazzo!” la segue a ruota Jane, non appena visualizza la foto che sta guardando l’amica; per la cronaca trattasi di Loki, a torso nudo, quando ancora indossava gli abiti Midgardiani prestatigli da Darcy, con i jeans sbottonati, che creano un malizioso gioco di vedo non vedo con le sue parti intime, senza parlare dello sguardo invitante, che è tutto un programma.
“Non si può certo dire che sia il dio del Pudore!” commenta Jane acida, incrociando le braccia.
“Oh, beh, anche tu hai una foto di Thor, quella mentre cade dal cielo!” le ricorda Darcy, incapace di staccare gli occhi dal suo i-Pod.
“Darcy, non è esattamente la stessa cosa!” sbotta l’altra, corrosa dall’invidia.

******************************

“No, fammi capire bene, cos’hai detto di aver lasciato a Darcy?” quasi ringhia Thor, mentre il Bifrost li conduce ai cancelli di Asgard.
“Hai capito benissimo!” fa spallucce Loki, mentre si avviano al palazzo.
“Ma ... Loki!” protesta Thor, con tono più dimesso, ma comunque indispettito.
“Oh andiamo, fratellone, non è bello lasciare che lei si strugga per qualcosa che, al contrario di te, lei non potrà mai avere?” mormora languido il bel moro.
Thor sorride, baciandolo in risposta.
“Tu sei perfido!” mormora contro le sue morbide labbra.

I due riescono a riassumere il giusto contegno, prima di raggiungere il palazzo.
Non fanno in tempo a muovere i primi passi che Frigga va loro incontro, racchiudendoli inun identico, grande, materno abbraccio.
“Figli miei adorati! Finalmente siete a casa.” mormora, continuando ad abbracciarli.
“Madre..” sussurra Loki, godendosi quella sensazione, prima di separarsi da lei, così come fa Thor.
Entrambi si accorgono dell’espressione angosciata della donna.
“Madre, cosa ti turba?” chiede timoroso Loki.
“E dov’è padre?” le domanda Thor, quasi colto da uno spiacevole sesto senso.
“Figli miei, avrei voluto darvi il bentornato in circostanze più liete.” asserisce la regina, invitandoli a seguirla.

Giungono alla camera da letto reale, dove in un giaciglio dorato riposa Odino, apparentemente senza vita.
“Oh, no!” si addolora Thor, toccandogli una mano con riverenza.
“E’caduto nel sonno di Odino. Vostro padre lo ha rimandato per così tanto tempo che adesso a nessuno è dato sapere se e quando si sveglierà.” annuncia Frigga, preferendo non rivelare le circostanze che hanno scatenato questo spiacevole evento.
“Madre, Jotunheim ... “ incalza Loki, mentre guarda il re dormiente.
“Sì, Loki, le notizie si diffondono presto, re Laufey saprà di certo di questo malore di vostro padre, così come saprà del ritorno di Thor. Questo pone fine alla nostra tregua.” lo anticipa la madre, con tono mesto e funereo. “La guerra è ormai alle porte.” sospira infelice.
“Allora dobbiamo combattere!” afferma Thor, ma non lo dice più esaltato come un tempo, semmai ne è rattristito.
Questo sta a dimostrare quanto nel corso di quei pochi giorni lui sia cambiato fondamentalmente.
“Immagino sia questo il tipo di guerra che un re non deve mai cercare ma deve essere sempre pronto a combattere!” prosegue il biondo.
“Possiamo evitare la guerra!” esclama convinto Loki.
Frigga lo guarda esterrefatta.
“E in che modo, figlio mio?”
“Vi dovete fidare di me!” replica l’interpellato.
Thor gli sorride, annuendo fiducioso e così fa anche Frigga.

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Il tempo di riprendersi dal ritorno da Midgard e il giorno dopo Loki è protagonista di una determinata cerimonia, al termine della quale si appropria del Bifrost per recarsi in un posto ben preciso.
 
“In qualità di nuovo sovrano di Asgard necessito urgentemente di parlare con re Laufey!” comanda Loki alle guardie dei confini di Jotunheim, con autorità.
Non deve attendere molto affinché la persona richiesta si palesi alla sua vista.
“Oh, chi abbiamo qui, il giovane Principe.” lo schernisce il sovrano dei giganti, con un ghigno strafottente.
“Giovane sì, ma la definizione corretta è re!” lo informa Loki, con uguale, se non maggiore, strafottenza.
A Laufey basta adocchiare il dorato scettro Gungnir che Loki impugna con fierezza per constatare che lui dica il vero.
“E così ora sei tu il re... “ commenta il gigante.
“Sì, e da re a re, entrambi sappiamo quanto una guerra sarebbe dispendiosa e danneggiante per entrambe le parti.” proclama il dio del Caos.
“Vorresti un armistizio? Sprechi tempo e fiato, Asgardiano!” sibila Laufey, col tono più sprezzante che riesce ad assumere.

“Nessun armistizio. Io voglio offrirti una vittoria facile, garantita, una vendetta assoluta.” lo informa Loki, concentrandosi per chiamare a sé il potente Scrigno degli Antichi Inverni e non appena lo tocca le conseguenze possono essere soltanto una.
“E sono certo che la penserai come me ... *paparino*.” conclude, mentre Laufey osserva basito l’evidente cambiamento nei suoi lineamenti.
“Allora sei tu... “ mormora, così piano che sembra più che lo dica a se stesso.
Loki fa sparire all’istante lo scrigno, grazie ai suoi poteri amplificati dallo scettro, sapendo quanto sia pericoloso sfoggiare quella micidiale arma in presenza di quella razza.
E com’è facile immaginare, ritorna istantaneamente al suo tipico colorito rosato.

“Sì, sono io.” afferma Loki, sapendo bene a cosa lui alluda.
“Oh padre mio, sapessi che amarezza ho provato nell’animo quando ho scoperto la menzogna nella quale quei vili manipolatori mi hanno fatto vivere per tutto questo tempo. E lui, Odino, è il peggiore di tutti!” comincia la sua spietata invettiva il dio delle Malefatte.
“Come dici?” domanda Laufey, scrutandolo coi suoi minacciosi occhi rossi.

“Quell’Asgardiano senza scrupoli... fare irruzione nel tuo tempio e strapparti via con la violenza il tuo legittimo figlio, facendotelo credere morto! E per cosa? Per allevarmi come suo figlio a aizzarmi contro i miei simili. Oh, padre mio, esiste una più bieca crudeltà?”prosegue Loki, con il giusto livello di drammaticità nel suo tono di voce e nei suoi gesti.
“Ma non ha potuto portare a termine i suoi malvagi propositi, poiché lo avvertivo dentro me che qualcosa non andava, che mi mancava qualcosa, che lì non era casa mia. Non potendo più vivere con quel dubbio, ho affrontato Odino e ha confessato tutto. Credo sia stato il suo inutile senso di colpa a scegliermi come suo successore, prima di cadere nel suo lungo sonno.” racconta Loki, che ha pensato a ogni minimo dettaglio. “E ora, al tuo cospetto, finalmente riunito a te, padre adorato, io reclamo vendetta!”

- Davvero pensa che Odino me l’ha portato via contro la mia volontà? Davvero crede che me ne importi qualcosa da lui? Oh, non rimpiango neanche per un istante di essermi sbarazzato subito di un figlio tanto inetto quanto stolto! – pondera l’infame re degli Jotun – Tuttavia, ora così la situazione gioca a mio favore.

“Oh, figlio mio diletto, quale gioia saperti vivo.” esclama, accarezzandogli il volto con un dito, rendendolo blu. “Sono stati secoli dolorosi, credendoti perduto per sempre. E ora guardati, sei un giovane re, pronto a rendere il suo devoto padre ancora più fiero.” mormora Laufey, con tono pacato.

- Beh, non ho più alcun dubbio di chi son figlio!- pensa Loki, disgustato da tanta palese falsità, riuscendo comunque a palesarlo al meglio.

Del resto, è il dio degli Inganni mica per niente!
“Padre, devono pagare, devono pagare tutti!” spergiura Loki.

“Quindi, non solo Odino?” si stupisce Laufey.
“No, anche Thor, il suo pupillo, all’ombra del quale ho vissuto per tutto questo tempo!” ringhia il più giovane.
“E anche la regina Frigga?” lo mette alla prova il re più anziano.
“Sì. Tacendo, ha contribuito a quella schifosa menzogna. Non posso perdonarla!” asserisce Loki con incredibile freddezza, stringendo i pugni.
“Molto bene, ci sbarazzeremo dell’intera famiglia reale ed estenderemo il nostro dominio su quel regno.” ride perfidamente Laufey. “Allora, come pensi di agire?” interroga il figlio subito dopo.
“Non oggi, poiché desterebbe troppi sospetti, ma domani sera, vi farò entrare nelle stanze regali, dove tu e un manipolo dei tuoi uomini troverete sia Thor che Frigga accasciati sul giaciglio di Odino, dopo che avrò drogato le loro cene con una potente pozione soporifera. Sembrerà un attacco inaspettato e io sarò il povero sovrano sconvolto, che non ha saputo intervenire in tempo, ti cederò scettro e corona e avrai gloria e onore. Riavrai anche lo scrigno, perché è a te che appartiene. Io avrò la mia vendetta e otterrò indietro la mia vera famiglia, non chiedo altro.” spiega Loki, tanto serio da incutere timore.
“Io accetto!” sogghigna Laufey.

-  Proprio come pianificato – si compiace Loki.

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Al tramonto del giorno seguente, Loki gironzola nervosamente per i sentieri di Asgard, in prossimità della postazione di Heimdall.
Sa che sulle sue spalle grava una grande responsabilità e che non può permettersi nessun passo falso.
“Heimdall, mio buon amico, i Giganti di ghiaccio saranno qui a breve e sarebbe tutto più d’effetto se ti trovassero qui congelato.. “ esordisce, avvicinandosi al guardiano.
“Loki, no, non credo sia necessario!” disapprova il guardiano.
“Non ho mai chiesto il tuo parere!” sogghigna Loki, facendo apparire all’istante lo scrigno e congelandolo, con lo stesso dosaggio che è solito usare per indispettire Thor.
“Per qualche ora dovrebbe bastare... “ pensa ad alta voce, soddisfatto.

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Come previsto, qualche ora dopo re Laufey e tre dei suoi uomini più fidati fanno il loro ingresso dal passaggio dimensionale che Loki ha predisposto e trovano il giovane re ad attenderli.
Una volta arrivati all’ingresso della sala reale, totalmente indisturbati, Laufey alza il braccio per fermare i suoi uomini.
“E’ una soddisfazione che dev’essere soltanto mia, voi aspettatemi qui.” ordina e i suoi sudditi obbediscono.

Loki fa strada nella stanza, dove, così come presupposto, Thor e Frigga giacciono profondamente addormentati, non molto distanti da  Odino.
“Onora l’affronto che ci è stato fatto. Ecco la famiglia reale alla tua completa mercé .. “ lo istiga Loki, mentre Laufey fa apparire un pugnale di ghiaccio.
“Io credo sia più prudente eliminare la famiglia reale al completo ... cominciando da te!” affonda il pugnale il famigerato Laufey, ma invece del cuore di Loki, finisce solo per perforare l’aria.

Mentre Laufey si capacita dell’accaduto, il vero Loki si materializza e non esita nemmeno per un istante ad eliminare l’aggressore con il fidato Gungnir.
Degli uomini rimasti fuori di guardia se ne è già occupato prima.
“Tsk, tsk, non ci si può più fidare nemmeno del proprio padre biologico… ma dove andremo a finire?” commenta con freddo sarcasmo, polverizzandone i resti con un altro colpo di scettro.

“Come hai detto?” gli domanda sconvolta Frigga, ridestandosi da quel fasullo torpore assieme a Thor.
“Era Laufey tuo padre?” cade dalle nuvole Thor.
“Ooooh, ti prego, madre, ci sono arrivato col tempo, ho collegato tutti i tasselli. Un suddito qualunque che riesce ad attrarre a sé la fonte del potere della sua razza? E poi il discorso di padre, quando eravamo piccoli, me lo ricordo ancora ‘Entrambi siete nati per essere re!’. E considerato che i giganti di ghiaccio non sono certo famosi per il loro buon cuore, non c’è da stupirsi che il mio padre naturale fosse un bastardo senza scrupoli!” borbotta Loki, posando lo scettro.

“Io però lo conosco un gigante di ghiaccio che ha buon cuore!” commenta il dio del Tuono.
Il dio degli Inganni gli rivolge un tiepido sorriso, mentre si avvicina a lui e a Frigga.
“Ma, madre, ho comunque apprezzato la favoletta della famiglia che mi voleva bene che vi siete inventati tu e padre; ma non serve, io una famiglia che mi vuole bene sul serio ce l’ho già!” le sorride sincero e commosso, abbracciandola.
 “Oh, Loki caro, Sono certa che quando vostro padre si sveglierà, sarà lieto di sentire queste tue affettuose parole!”
Loki annuisce, ma poi si fa serio.

“Ci sono ancora delle faccende da sistemare.”
“ Che vuoi fare? Non possiamo sterminare una razza intera!” lo fa desistere la madre.
Loki sogghigna.
“E che ha parlato di sterminare? Li spaventiamo giusto un po’, di modo che ci pensino due volte prima di osare attaccarci!”
“Non so se... “ tentenna la regina
“Ti prego, madre, solo un assaggio, saprò fermarmi al tempo giusto, Thor mi aiuterà.” decide per entrambi Loki, cogliendo di sorpresa l’altro.
“Thor, in nome dell’affetto che ti lega a Loki, e non intendo quello fraterno, agisci con giudizio!” si raccomanda Frigga.
“Ma ... come?” la guardano sconvolti i due dei, bofonchiando le stesse parole.
“Siete meno discreti di quel che pensate, figli miei.” ridacchia Frigga. “Ci sarà tempo per i chiarimenti, ora andate!”
 
I due fanno come detto.
Non ci vuole molto per arrivare alla postazione di Heimdall, che è ancora ghiacciato, nonostante si stia gradualmente sciogliendo, e ancor meno a Loki per infilare la spada del guardiano nella fessura che attiva il Bifrost, direzionandolo su Jotun e lasciando che si allunghi.

“Loki, io credo che basti così... “ lo avverte Thor dopo qualche minuto, immagianndo già quale cataclisma possa aver provocato in quel regno.
“No, meritano di soffrire, meritano di sparire dalla faccia dell’Universo!” spergiura Loki, accecato dalla rabbia e dall’eccesso di potere.
“Loki, no, questo non sei tu!” cerca di riportarlo in sé Thor, ma non appena gli si avvicina Loki gli si scaglia contro con inattesa forza e violenza.
I due cominciano a lottare, senza esclusione di colpi, Thor per accedere alla pedana del Bifrost e disattivarlo, Loki per impedirglielo.
“Loki, hai dato la tua parola a nostra madre!” lo rimprovera Thor.

“Tu non capisci... “ singhiozza Loki, in preda a un crollo di nervi. “Dimmelo tu, Thor, una civiltà dove un padre è disposto a uccidere il proprio figlio per raggiungere i suoi scopi, merita davvero di vivere?” urla con tutto il dolore e la rabbia che ha in corpo, bloccando il suo ennesimo colpo a mezz’aria.
Thor ne è altrettanto sconvolto.
“Mi stai dicendo che Laufey sapeva che tu... “
 
“Ero suo figlio? Sì, gliel’ho detto io, faceva parte del piano. Ma l’hai visto anche tu?Non si è fatto troppi scrupoli a cercare di uccidermi, come io non me sono fatti a uccidere lui.” borbotta Loki, camminando lungo il Bifrost fino ad arrivare al bordo.

“Sono esattamente come lui, nemmeno io merito di sopravvivere!” aggiunge, lanciandosi dal mitico ponte.
E raggiungerebbe il suo scopo suicida di sprofondare negli infiniti spazi della galassia, se solo Thor non afferrasse la sua mano in tempo.
“Sei impazzito?” ringhia, tirandolo su e traendolo in salvo. “Sei mio fratello, il mio più grande amico, il mio amore, la mia ragione di vita, la mia anima gemella. Scegli l’appellativo che più preferisci ma non t’azzardare a lasciarmi, mai!” lo abbraccia stretto Thor.

Loki non può che sfogare tutto quel contrasto di devastanti emozioni in un gran pianto, appoggiandosi alla spalla di Thor, che lo tranquillizza accarezzandogli al schiena.
“Non devi pensare nemmeno per un secondo di essere simile a quell’essere. Tu sei cresciuto circondato dall’amore, il mio, quello di madre e quello che davvero è stato un padre per te. Tu non sei come Laufey e non lo sarai mai.” gli ripete a mo’ di mantra. “Dimostra che tu sei infinitamente meglio di lui, fa’ quello che lui non farebbe mai, non cercare la vendetta, sii clemente.” lo sprona. “Te la stai prendendo con degli innocenti.”

“Hai ragione... ma ormai non si può più fermare..” si rammarica Loki.
“Non c’è niente che non possiamo fare se siamo insieme.” gli sorride Thor, tendendogli la mano. “Avanti, fratellino!” lo incita a seguirlo.
A fatica, riescono a raggiungere la pedana dov’è incastrata la spada, contrastando tutte le raffiche di vento e le scariche elettriche che cercano di ostacolarli.
Con una poderosa spinta collettiva riescono nella quasi impossibile impresa di estrarre la spada, arrestando così il processo di crescita del Bifrost, ma farlo ha il suo prezzo.

Infatti, i due dei ricevono uno sbalzo d’energia così grande che vengono scaraventati via, in procinto di precipitare oltre i limiti del Bifrost.
“Questa situazione sta diventando un po’ troppo deja-vù ... “ borbotta Loki, aggrappato stavolta al Gungnir.
Thor ne tiene l’estremità, mentre, con loro grande sorpresa , è Odino, totalmente ridestatosi dal suo sonno, che ora sta saldamente tenendo il polso di Thor.
“Padre!” grida Loki. “Volevo farlo per te, per noi...”
Odino lo guarda con iniziale rimprovero, ma poi la sua espressione si raddolcisce.
“Lo so, figliuolo ... “ gli sorride, mentre li aiuta ad arrampicarsi nuovamente sul ponte.

“Ma non era questo il modo.” aggiunge, riassumendo la precedente aria austera.
Thor ha il sentore che le cose non stiano andando per il verso giusto.
“Padre... “
“Zitto, Thor.” lo ammonisce Odino. “Quanto a te, Loki, so che il tuo intento era nobile, ma non lo sono stati i mezzi. Non posso esimermi dal punirti.” afferma mesto. “Ma non ora, ci sarà tempo per tutto.

Ora, torniamo da vostra madre. Dobbiamo discutere di molte cose.” li avvisa.
Prima di impugnare il Gungnir che è ritornato suo in quanto di nuovo re legittimo di Asgard, si rivolge a Loki.
“Frigga mi ha raccontato tutto e se hai saputo usare il mio scettro  è perché ne sei degno!” approva, mettendogli una mano sulla spalla.
E’ uno di quei suoi gesti di apprezzamento che Loki ha bramato per la sua intera esistenza.

“Però.. mi piaceva impugnare uno scettro!” ammette il più piccolo, rivolto al suo biondo compagno.
“Non ci provare, fratellino!” ridacchia Thor, pizzicandolo a un fianco e almeno per qual frangente i due sembrano dimentichi dell’incognita nel destino del dio del Caos.

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Una volta chiarita tutta la vicenda e lo speciale sentimento che lega i due principi, Odino, con al fianco la sua devota e immortale compagna, proclama la sua decisione.
“Loki, passerai un anno d’esilio, privato dei tuoi poteri... “ incalza Odino e la cosa non sembra sorprendere più di tanto il dio degli Inganni.
“Su Jotunheim!” conclude il re, destando lo stupore generale.

“Ma ... caro.. proprio quel regno, perché?” tenta di farlo desistere Frigga, che non ha un buon presentimento.
“Già.. perché Thor se l’è cavata con una manciata di stupidi giorni su Midgard e io devo passare un anno intero proprio in quel posto? Tanto vale condannarmi a morte!” sbotta Loki.
“Zitto, insolente!” tuona Odino. “Tu ti sei macchiato di colpe ben più gravi. Hai evitato una guerra, è vero... ma a un prezzo molto alto: la tua integrità morale. Inoltre, stare lì ti aiuterà a scoprire le qualità migliori di quel regno che tanto bramavi distruggere.” spiega Odino.
 “Qualità migliori? Là  non c’è un accidente di niente! Credo che passerò tutto il tempo a ibernarmi in un lungo sonno! Questo se prima non mi uccidono per aver ucciso il loro re, ovvio!” sbotta Loki.

”Posso essere il principe che alla fine del tuo esilio viene a salvarti e ti risveglia con un dolce bacio?” mormora al suo orecchio Thor.
 “Uh?” si acciglia il bel moro.
“E’ una fiaba Midgardiana, me ne ha parlato una volta Jane!” spiega il biondo.
Loki sbuffa alla menzione di quell’odiato nome e Thor ridacchia compiaciuto.
“Non l’ho mai sentita. Ad ogni modo, preferisco quella della scarpetta!” replica il dio del Caos e
stavolta è i dio del Tuono a non capire.

I due sovrani attendono che i figli concludano il loro siparietto.
“Bene, quindi è ora che devo partire?” domanda serio Loki, rivolto ad Odino.
“No, Loki, hai diritto alla tua ultima notte su Asgard ... e immagino anche come tu voglia trascorrerla!” borbotta imbarazzato, lanciando uno sguardo fuggente a Thor.

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“Un anno senza di te... “ mormora Thor, abbracciandolo stretto, sotto le coperte del loro sontuoso letto, nella camera del più grande.
“Sì, ma poteva andare peggio.. poteva darmi un secolo d’esilio!” sdrammatizza Loki, accettando un suo bacio.
“Conterò i mesi, le settimane, i giorni e le ore che ci separano!” promette il biondo, contro le sue labbra.
Loki lo spinge bruscamente lontano da sé.

“Thor! Se devi essere così sentimentale me ne vado in esilio anche subito!” sbotta, in procinto di alzarsi dal letto.
“Fermo lì!” s’avventa su di lui Thor. “Tu non vai da nessuna parte, sei mio per tutta questa nostra ultima notte.” ringhia voglioso.
“Beh, se la metti così... “ si finge distaccato Loki, quando in realtà non aspetta altro.

“A questo proposito .. “ mugola Thor. “Avrei pensato a qualcosa di speciale... “
“E sarebbe?” lo guarda intrigato il moro.
“Chiama a te lo scrigno!” lo sprona il biondo.
“Cosa?”
“Oh andiamo ... l’alternativa sarebbe tenere per mano un altro Jotun ma non lo trovo molto romantico!” ridacchia il dio dei Fulmini.
“Thor, no... “ protesta Loki.
“Oh, ti prego. Ho già fatto l’amore con il te Asgardiano ... ora voglio farlo con il te Jotun ... so già che sarà fantastico.”
Thor non deve insistere oltre. Loki chiama a sé lo scrigno, lo tocca e il cambiamento è immediato.

Thor sorride, percorrendo con le dita ogni ghirigoro di quel corpo bluastro e fresco, fissando i suoi occhi di cielo in quelli rosso fuoco del compagno.
“Sei assolutamente perfetto!” mormora il biondo, baciandolo.

TBC
 
Eh sì, non rimane che un mini-epilogo ormai XD
Non so quali siano i vostri pareri (di certe parti io stessa non sono soddisfatta, ma è quanto di meglio ho saputo fare ) ,ma sentitevi liberi di dirmi qualsiasi cosa, anche la più tremenda XD
alla prossima... baci a chiunque passa di qui!
   
 
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