“Signorina Nicole, la cena è pronta!” sentii la voce della domestica dal piano di sotto che mi chiamava.

“Arrivo!” scesi lentamente le scale sommersa nei miei pensieri. Mi sedetti a tavola, sola. Vi starete chiedendo perchè? Beh, i miei genitori erano delle persone ricche, erano avvocati molto conosciuti, un giorno vennero a mancare, tre mesi ad oggi. Ricordo tutto come se fosse ieri.

Ero appena arrivata a casa, I miei genitori ovviamente non c'erano, e dopo circa un'ora mi chiamò la domestica.

“Signorina Nicole, scenda. Devo parlarle” Scesi in cucina, sapendo che sicuramente mi doveva dire che I miei genitori per qualche assurdo motivo sarebe arrivata tardi.

“Mi dica” Era agitata, tremava. Non avevo mai visto la signora in quel modo. “

Sta bene?” Alzò lo sguardo per guardarmi, era seria, serissima.

“I..i..i..Suoi genitori” si fermò, la voce spezzata mi fece capire che non era unna buona cosa “i suoi genitori sono..sono morti, in un incidente stradale.” l'ultima frase la disse in sussurro, ma riuscii a sentirla. Scoppiai in un pianto isterico. Ero sola. Non avevo sorelle, non avevo cugini a Londra. I miei due cugini vivevano in Italia. Dal giorno ero sola. Completamente sola.

“Le mancano vero?” la voce della signora di mezza età, nonchè la donna che mi stava crescendo, mi risvegliò dai miei pensiri. Annuii, e iniziai a mangiare.

“E' normale” iniziò la donna. “Anche a me mancano I miei figli”

“In che senso? Non..non sono morti, vero?” Forse era una domanda stupida, però ero preoccupata. Ridacchiò.

“No Signorina Nicole, è da tre mesi che non li vedo, che non passo I giorni con loro, mi mancano per questo” mi venne in mente un'idea.

“Allora, mi chiami Nicole, semplicemente” sorrisi e lei ricambiò annuendo “mi è venuta un'idea. Io vivo con I miei amici. Non si preoccupi. Lei torni dalla sua famiglia, veramente. Se avessi bisogno di lei, la chiamerei subito” dissi sicura, lei mi guardò, non sembrava convinta.

“Sei sicura Nicole?” domandò incerta. Annuì immediatamente, continuai a parlare con lei mentre parlavo, e lavevo anche convinta. Ero ormai sdraiata sul divano he guardavo la televisione.

Sobbalzai quando sentii il telefono nella tasca destra del pantalone squillare.

-Tesoro, stasera non posso venire a dormire. Ma gli altri ci saranno. Harry-

Vi starete chiedendo chi è Harry? Bene.. Lui è uno dei miei migliori amici. Lui, Louis, Liam, Niall, Zayn e Maya sono I miei migliori amici. Si sono trasferiti a casa mia dopo la morte dei miei genitori. Oggi non erano a casa, perchè sono andati a farsi un giro, ma io come I mesi precedenti avevo rifiutato le loro continue suppliche per farmi uscire.

-Non preoccuparti. :) Nic- Ci conoscevamo dalla nascita praticamente. Volevo bene a tutti e sei, ma Harry era Harry. Lui era l'unio che veramente mi capiva. Io e Maya eravamo le due ragazze del gruppo. Eravamo gli opposti, se non fosse per la stessa età. Io ero alta 1.73, un fisico normale, capelli scuri e occhi castani chiari. Ero sfacciata, per niente timida, infatti se devo rispondere qualcuno non ci penso due volte. Mentre Maya era bionda, occhi celesti, tendenti al grigio, alta 1.68 circa e magra, quasi come me. Lei era timida, impacciata e chiusa un pò in sè stessa.

Sobbalzai al suono del campanello, e subito dopo mi trovai schiacciata da 5 cretini.

“Ehi! Siete pazzi?” si allontanarono da me e mi guardarono.

“Buonasera anche a te, eh” era Zayn. Io e lui da quasi due mesi non andavamo d'accordo, non so perchè.

“Hai rotto il cazzo, Malik!” sbottai infastidita. Era diventato odioso.

“Uuh.. Hai il ciclo tesoro?” cercò di imitare una voce femminile, ma fece una vocina talmente ridicola che scoppiai ridergli in faccia. Gli altri ci osservavano divertiti.

“Anche se dovessi averlo non verrei a dirlo a te. Idiota!” mi guardò, e andò in cucina.

Salii al piano di sopra, in camera mia, senza ascoltare gli altri, come era mio solito fare.

“TOC-TOC” bussarono alla porta di camera mia.

“Avanti, è aperto!” dissi infastidita, trovai Maya.

“Ehi.. Posso?” domandò sorridendo. Annuì e si lanciò sul mio letto.

“Non lo sopporto più. Non riesco a sopportare ancora per molto quel cretino!” sbottai dopo un paio di minuti di selenzio, riferendomi a Malik.

“Lo sai che è così” disse tranquillamente Maya.

“Maya, non capisci. E' insopportabile” Lei annuì distrattamente.

“Adesso sta zitta e ascoltami” cominciò a parlare “domani esci da questa fottutissima camera e andiamo in centro. Settimana prossima inizia la scuola.” la guardai, sconvolta. Sapeva che non sarei andata da nessuna parte.

“Io vado. Buonanotte Tesoro” Mi lascò un baciò sulla guancia e andò verso la porta.

“Non accetto un no come risposta per domani. Alle 8:00 in piedi” Non avevo scampo. Quando specificava gli orari, ero fatta. Chiuse la porta e io mi addormentai, cullata nelle braccia di Morfeo.