Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: beatlestone62    18/03/2013    0 recensioni
Siamo a Liverpool, nel 1958. Marylin e la sua amica Eleanor si innamorano perdutamente di due ragazzi della band ...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Paul McCartney , Pete Best
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO II
 
Il locale era poco illuminato. Solo pochi faretti provenienti dall’alto lasciavano intravedere le pareti rocciose del corridoio che portava al luogo dove la nuova band si sarebbe esibita. Il locale non era molto ampio, a dir la verità, ma era molto profondo. Uscendo dal lungo corridoio ci si trovava alla destra un grande bancone con le bibite, e alla sinistra il locale in tutta la sua profondità. Sul palco c’erano quattro ragazzi che provavano e accordavano i loro strumenti. Probabilmente erano loro la ‘nuova band’.
El si avvicinò, e salì sul palco mediante una scaletta laterale, mentre io la seguivo. Sfortunatamente inciampai e caddi a terra, facendo un terribile baccano. Uno dei ragazzi saltò giù dal palco e corse da me, mentre Eleanor e gli altri ridevano apertamente.
“Tutto bene?” disse porgendomi la mano. Io l’afferrai e mi rimisi in piedi. I miei occhi incrociarono i suoi, e solo in quel momento mi accorsi di quanto fosse bello. Aveva gli occhi verde scuro, come una foresta, i capelli castani e delle sopracciglia perfette. Rimasi a bocca aperta per parecchi secondi, ma poi furono le risate di El a risvegliarmi.
“Ehm … sì, grazie …”. Lui sorrise, e tenendomi per mano mi riportò sul palco.
“Piacere, io sono Paul, Paul McCartney”
“Marylin Whitefield, piacere mio”
“Vieni, ti presento gli altri.” Mi disse con dolcezza. “Lui è George, il chitarrista, laggiù alla batteria c’è Pete, e questo è John.” Quest’ultimo si inchinò e mi baciò la mano.
“Bonjour, mademoiselle.” Io sorrisi, timida.
Intanto Eleanor aveva già fatto conoscenza con i ragazzi, e stava animando un’interessante conversazione con George a proposito dei pezzi che avrebbero suonato la sera stessa.
“Marylin, mi passeresti quel cavo lì?”
“Questo?”
“No, quello in parte …”
“Questo qui?”
“Sì, brava, me lo metti nell’amplificatore?” Cercando di non inciampare nel groviglio di fili che c’era sul palco mi avvicinai all’amplificatore più grande, indicatomi da Paul. Cercai un buco dove mettere il cavo, poi lo inserii. Un rumore fortissimo ci fece spaventare, e un filo si impigliò nelle mie scarpe, facendo cadere a terra un microfono. Mi portai la meno alla bocca: ero proprio un disastro!
Tra scherzi e risate si fecero le otto e mezza, e cominciarono ad arrivare ragazzi e ragazze, fino a riempire il locare. Alcune erano truccate talmente tanto da sembrare finte e innaturali. Io ed El eravamo circa a metà locale, ma nonostante questo riuscivamo a vedere abbastanza bene i ragazzi.
Scoprimmo che cantavano e suonavano divinamente, e Paul mi sembrava quello che si impegnava di più. Suonarono Johnny B. Goode, Love Me Tender, Pretty Woman, Roll Over Beethoven … e tante altre.
Verso mezzanotte Pete, il batterista, si avvicinò al microfono per fare un annuncio.
“Adesso preghiamo tutti i ragazzi di andarsi a bere una birra, mentre le ragazze possono restare.”
Io ed El ci scambiammo uno sguardo incuriosito. Quando tutti i ragazzi, pur protestando, se ne furono andati, Pete continuò. “Bene, vi sarete chieste come mai abbiamo ‘cacciato’ i vostri ragazzi. Ebbene, in occasione di San Valentino abbiamo preparato un giochetto … Ora lanceremo quattro cuori tra il pubblico, ognuno con scritto il nome di uno di noi. Le fortunate che lo prenderanno dovranno salire sul palco per ricevere … un bacio dal ragazzo scritto sul cuore.” A quelle parole tutte si meravigliarono ed esultarono. I ragazzi tirarono fuori dalla tasca un cuore rosso di stoffa con scritto il proprio nome, poi se li scambiarono per non farci capire da chi saremmo state baciate.
“ Tre … due … uno … VIA!!” I ragazzi lanciarono in aria i cuori di stoffa. Bene, sapevo benissimo la fortuna non stava dalla mia parte, però, forse istintivamente, tentai lo stesso. Alzai le braccia, ma molte ragazze, vuoi per l’età, vuoi per gli altissimi tacchi che portavano nei piedi, mi superavano.
‘Non ce la farò mai’, pensavo. ‘Ci saranno cento persone qui dentro, e solo quattro prenderanno il cuore. Di sicuro non sarò una di quelle’. E fu così che, immersa nei miei pensieri, mi ritrovai per le mani un morbido cuore rosso di stoffa. ‘Oh, che carino.’, pensai sorridendo. Mi portai una mano alla bocca per sbadigliare; si stava facendo tardi …
“Ehi!!” C’erano le mani di almeno una ventina di ragazze che mi stavano addosso. Solo allora mi accorsi di quello che avevo in mano. Un morbido cuore rosso di stoffa …In fretta posai lo sguardo sull’oggetto fra le mie mani: ‘Paul’.
Cercai di aprirmi una strada verso il palco, ma tantissime ragazze che mi stavano addosso per cercare di rubarmi il cuore non mi lasciavano passare. Diedi uno sguardo al palco: Paul non c’era più. Era in mezzo al pubblico, anche lui tentava di raggiungermi. ‘Come fa a sapere che ho il cuore con il suo nome?!’
Quando si avvicinò, il cuore, quello vero, cominciò a battermi forte. Allungò le braccia e …
 
 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: beatlestone62