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Autore: LavFall    18/03/2013    8 recensioni
Ciao a tutti!
Qui è LavFall con una Os Ziall Au, tutta per voi.
"Potrebbe perdercisi in quegli occhi enormi, chiari come la sua pelle, candidi come la sua voce e l’accento particolare, totalmente diversi dai propri occhi color caramello, la pelle scura ed intrigante, la voce profonda ed esotica. Il condizionale d’obbligo viene sciolto perché Zayn si sta perdendo nei suoi occhi, seriamente. Saranno girate almeno tre canzoni nello shuffle dell’iPod posato su una mensola, quasi come se fosse un altarino. Ma non può fare a meno di interrompere quel contatto visivo che sembra eterno per entrambi, con uno starnuto; maledetta pioggia."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Qui è LavFall che vi parla e vi presenta una TATTARATA— una Os Ziall giallo Zafferano. ♥
Accortezza:
Vi prego ignorate la parola “Disco” o “CD”, non riuscivo a trovare fottuti sinonimi, tanto che , il mio angelo custode
@powsows_ che mi ha fatto da Beta e la copertina della FF (che amo), mi ha insultata un mucchio di volte. Sono arrivata ad un punto che avrei voluto mettere cerchio iridescente per scacciare i piccioni dal poggiolo.
Anyway.
Da dove è nata questa One Shot semi dolce, semi p0rn?
È un regalo alla mia amica pervertita, esilarante, coinvolgente @calumityy che ora, probabilmente, si trova sul cesso di un angusto Hotel fuori Londra.
Sei una putty ♥
Molte cose, dettagli apparentemente inutili, sono collegati o a noi, o a sue fisse.
Primo→Quando Zayn perde l’autobus.
La scena è ripresa da un’occasione reale. @narrjmare_, infatti, ha ballato davanti alla fermata del bus per non farlo partire, mentre @calumityysi stava pisciando addosso dal ridere.
GRAZIE, DONNA.
Secondo→Tutti i gruppi citati, a partire dai Breakin Benjamin, sono i preferiti di @calumityy.
Terzo
→Le patatine senza niente, ma inondate di sale, sono una sua fissa.
Boo, sono un psicopatica, te l’ho mai detto?
Ho scelto la Ziall perché è il suo pairing preferito. Mi ci è voluto molto per scriverla, dato che sono una Ziam shipper. Per questa nostra differenza ci picchiamo spesso, mentre la Larry canon suprema ci osserva dal paradiso gay.

MA. Non perdiamoci in chiacchiere; questa Os presenta:
♥Coppie slash (rapporto omosessuale) di componenti della famosa boy band inglese One direction, in tematiche AU. (Alternative Universe→“Non sono loro, ‘a bella de mamma!”)
♥Coppie Crack:Ziall, Lilo, Gryles.
♥Lemon e accenni a p0vn. Scene alla “Chi vuole intendere, intenda”, motivo del giallo zafferano.
♥Tutte le marche citate non mi hanno pagato per fare pubblicità, tranquillo popolo.

Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate, love you all, enjoy it!
PS:
Spero che— FATTELA PIACERE, BOO. SE NO TI PICCHIO ♥

@narrjmare_.


The sound of our hearts.


Zayn Malik è un ragazzo tranquillo e dolce, benché il suo aspetto lasci pensare il contrario: pelle ambrata di un’esotica bellezza, tiepida come il sole del mattino; zigomi taglienti ad evidenziare due enormi e penetranti occhi nocciola, incorniciati da ciglia nere lunghissime e femminili. E neri corvino sono anche i capelli: lucidi, profumati di Aloe e con un ciuffo che si rivolge verso l’alto, orgoglioso. Le labbra sono carnose, invitanti e quando si schiudono rivelano due file di denti perfetti e bianchi. Sulle sue guance scavate e dure una barba incolta, nera, giovanile, con un non so che di ribelle.
Zayn Malik è un ragazzo bello, in sostanza. Tutto il college lo pensa, ma lui non ci dà peso. Anche i suoi migliori amici Louis Tomlinson e Liam Payne gli dicono spesso che potrebbe avere tutto ciò che desidera con la sua bellezza, ma lui si limita a sbuffare con un sorriso ingenuo, la lingua tra i denti e le labbra distese con elegante misura. Il pakistano si reputa un ragazzo semplice, Camel incastrata dietro un orecchio, sguardo rivolto al cielo e camminata lenta a passi lunghi. Si reputa così normale, comune e monotono che ha un hobby altrettanto normale, comune e monotono: camminare.
A Zayn Malik, bellezza mozzafiato, sempre infilato in quelle giacche da High School americane, orecchino brillante incastonato nel lobo sinistro, piace camminare e lo fa con gusto, lo aiuta a sfogare la sua rabbia repressa, l’invidia che lo lacera, l’insicurezza che lo divora. Dunque, mentre si immerge per le strade di Londra, il giovane si ritrova ad osservare tutto ciò che lo circonda: sbatte le sue lunghe ciglia e guarda la gente, immaginando la vita che si nasconde dietro i volti opachi degli abitanti della City. Si diverte a pensare che quell’uomo, sì, quell’uomo infilato in un vestito grigio e ventiquattrore impugnata nella mano sinistra, stia correndo perché ha un importante colloquio di lavoro oppure che quella ragazza, appoggiata alle ringhiere arrugginite della metro con lo sguardo fisso sul suo Hip-Hop fucsia, stia aspettando la sua migliore amica per affogare in shopping selvaggio e cioccolata calda di Starbucks una delusione amorosa. Zayn osserva la gente, sgombra la mente dai suoi pensieri di giovane adulto. Lavora solamente la sua immaginazione, mentre le sue All Star rosso vivo calcano il cemento di Londra, senza una meta ben precisa.



«Malik, ci vediamo domani. Sei sicuro di non volere un passaggio in macchina? Tra poco pioverà di brutto, te lo dico io.» Dice Louis, attraverso il finestrino abbassato della sua Mini Cooper, mentre Liam spunta dal sedile del passeggero, con un sorriso tiepido sul volto ed un’espressione che trapela preoccupazione. Ma Zayn si apre nel suo solito sorriso furbo e falso, poi batte una mano sul tettuccio della macchina e
«Tranquillo Lou, al massimo mi prendo un po’ d’acqua»lo rassicura, sorridendo con i topazi che si ritrova al posto degli occhi. Allora il moro schiude le labbra e scuote il capo «Che testa di cazzo che sei» sentenzia per poi sospirare ed ingranare la marcia; povero Payne che si ritrova in macchina con quello sconsiderato di un Tomlinson, ma d’altronde a Liam piace l’irresponsabilità di Louis. E gli piace anche Louis in sé, perché è totalmente la sua idea di perfezione. Quindi è anche per questo motivo che i due migliori amici del moro si frequentano da un anno a questa parte, mentre Zayn si ritrova a fare il terzo incomodo, da sempre. E forse è anche per ciò che lascia che la targa marchiata GB si allontani svelta per la strada, dopo aver salutato entrambi i ragazzi; non vuole essere di troppo. Così, da solo, rivolge un’occhiata al cielo di Londra, con quelle nuvole gravide di pioggia, che si scontrano l’una con l’altra, mischiandosi, condensandosi, fondendosi, sino a che un tuono squarcia il cielo scuro e Zayn Malik rimpiange di non aver interrotto pomiciate ad ogni semaforo, mani sovrapposte sul cambio della marcia e sguardi languidi e coinvolti, con i propri sguardi; quelli a disagio, quelli lievemente scocciati, ma che sbocciano in dolcezza. Perché Zayn è contento, alla fine, che i suoi migliori amici provino un sentimento così puro e sincero e che non si vergognino di mostrarlo, dunque è grazie a loro che può riempire gli eterni silenzi della sua vita. Ma poi germoglia in lui un sentimento orribile chiamato invidia. Si sente tremendamente solo e vedere loro felici è sia un piacere, sia un patimento. Quindi sfoga quei sentimenti contrastanti facendo lavorare i muscoli delle gambe toniche, pestando il cemento, assaporando la città.
Louis, ricorda, gli ha detto che quando si è dichiarato a Liam e quest’ultimo è scoppiato a piangere per la felicità come una ragazzina, ha sentito della musica. Ma non c’è musica nelle orecchie di Zayn, a lui la musica non piace. Nella sua testa vi sono solo pensieri ampollosi, che nemmeno “The Fray” “Bruno Mars” o “Lady Gaga”, come gli propone spesso Louis, potrebbero rischiarare. E, così, mentre pensa silenziosamente al passaggio che ha stupidamente rifiutato, il giovane Malik comincia a camminare, lasciandosi alle spalle il campus e la giornata piatta che lo sta perseguitando. Si tira sul collo i lembi del giubbotto di pelle nero con entrambe le mani, cercando di respingere quegli spifferi fastidiosi che gli stanno stuzzicando la pelle, filtrando nelle ossa e facendolo rabbrividire. L’aria è fredda, la pioggia è imminente, l’unica cosa che lo può rassicurare è la lattina ammaccata di Coca Cola che sta utilizzando come pallone da calcio, mentre ignora totalmente la gente che si affretta ad acquistare ombrelli dal ghanese all’angolo o a correre a casa per evitare broncopolmoniti, piedi bagnati e vestiti fradici.
Ma il tempo non si comanda, non si prevede.
È come l’amore.
Il cielo può essere tanto oscuro, nebuloso a tal punto che temi che non ci possa essere via d’uscita, temi di non poter scappare dall’oblio della solitudine, dalla pioggia arrabbiata che sta per cadere su di te come migliaia di chiodi e lacerarti la pelle sino a sanguinare, ma, poi, riesci a scorgere quell’inaspettato raggio di sole che si fa timidamente spazio tra le nubi della depressione: l’amore. È debole, inizialmente, filtra tra il grigio condensato della tristezza, ma piano si espande: buca la nube, spazia la mente, illumina l’anima, distrugge l’oscurità, splendendo. Purtroppo per Zayn, però, non c’è ancora traccia di luce, anzi. E mentre questo tira un calcio più forte alla maltrattata lattina, facendola sbattere contro un palo d’acciaio che provoca un rumore assordante, il cielo sfoga le sue lacrime come spaventato da quel suono. Il ventenne impreca tra i denti affilati e, percepite le gocce violente ad aggredirgli i capelli inizialmente ben sistemati, comincia a correre veloce per la strada, evitando la gente con movimenti fluidi del corpo spesso e proporzionato. Corre a perdifiato, si inciampa su una piastrella di pietra mal sistemata e rischia di cadere, ma si regge in piedi e continua la sua corsa per evitare di tornare a casa scolo, obbiettivo che ha un’alta percentuale di fallimento. Finalmente arriva ad un attraversamento; il semaforo per i pedoni è rosso, di fronte a lui la fermata del bus a due piani che lo avrebbe portato più o meno a casa. Pensando di essere salvo, Zayn si rilassa. Ma quando il bus sosta alla fermata ed il semaforo è ancora rosso, a Zayn non rimane altro che agitarsi per non far partire il conducente: si muove, stupidamente, agita le braccia come se stesse facendo educazione fisica. L’autista lo osserva, fa un cenno di diniego con il capo e fa partire l’autobus, con un ghigno stampato sul volto smunto e rovinato dagli anni e dall’alcol. Zayn, che non si sarebbe mai sognato di dare spettacolo in quel modo, riservato com’è, si ritrova a sfogare la sua rabbia, quella che reprime da fin troppo tempo, prendendo a calci il semaforo che, ora, lampeggia il verde per i pedoni, mentre una signora munita di ombrellino a fiori lo osserva stranita.
Il ritmo delle sue gambe è mesto, mentre con le mani nelle tasche degli skinny neri attraversa la strada e la pioggia scivola sulla pelle del suo giubbotto in antipatici rivoli. Uno starnuto fa fremere le sue narici, allora si fionda a passo svelto nel primo negozio che trova; racconterà una balla a sua madre, per il ritardo. Dirà che è andato a cenare da Louis dopo il corso di matematica e che si è perso a giocare Fifa13.
Così spinge la porta oliata del primo negozio che le sue Adidas Hook Shoot, un tempo bianche, incontrano. Zayn scuote il ciuffo ormai fradicio e afflosciato e dà un’occhiata al negozio. In qualche attimo capisce, come se ci volesse una persona molto perspicace, che si trova in un negozio di CD.
Non è la tua giornata, Malik.
Fa uno sbuffo e si sfila la giacca fradicia, rimanendo in un felpone crewneck rosso fuoco. Annusa l’aria, percependo odore di… di niente. Non c’è odore in quel luogo angusto, troppo stretto per contenere pile su pile di CD, sistemate ordinatamente su scaffali obliqui alle pareti e quel rettangolo a sezioni al centro, dove ci sono le offerte della settimana e i dischi meno venduti. Poi, però, mentre “Otherside” di Macklemore comincia a farsi spazio nelle conchiglie caramellate delle orecchie di Zayn, il giovane percepisce un odore. Distoglie lo sguardo maniacale, ma perfettamente spaesato dalla musica country inglese e si volta: oltre il rettangolo al centro del negozio, vi è un bancone stretto e disordinato, dove due ragazzi stanno… Dividendo una pizza? Lo stomaco del ventenne improvvisamente borbotta, richiamato dall’odore di formaggio filante e pomodoro bollente. Con languore squadra quei ragazzi, ignorando i pochi clienti che lo shop si ritrova in quella piovosa serata di Marzo. Di fronte al bancone c’è un ragazzo alto, un po’ gobbo, con una testata di ricci cioccolato che paiono fatti di cotone; indossa una camicia rossa, bianca, blu intrecciata in quadri a trama larga, jeans stretti a vita bassa ed un paio di scarpe classiche in camoscio. Al suo fianco, a coprire un Mac che si intravede appena, un altro giovane alto, girato di tre quarti. Naso aquilino, ciuffo castano scuro che sfida le leggi di gravità standosene alzato sulla sua fronte e sorriso da ebete stampato sul volto. Nella sua felpa grigio chiaro, palesemente acquistata da H&M, il 28enne, suppone Zayn, osserva la pizza con l’acquolina in bocca, mentre una mano va a tastare i Diesel rovinati per afferrare un iPhone 4 e scattare una foto alla loro deliziosa pizza. Foto che, ovviamente, verrà postata su Twitter o Instagram, perché ora i ragazzi SWAG piacciono. Zayn ringhia in uno sbuffo decidendo di ignorare quei ragazzi, allora fa per voltarsi e tornare a dedicarsi su CD di cui non capisce un beato cazzo, ma il ragazzo con la tovaglia addosso si scosta appena, con una risata scura e Zayn lo vede e ride piano, con la lingua tra i denti e gli occhi che sorridono.
Nell’intento di mangiare una fetta di pizza, con la lingua di fuori ed una mano sotto la sua pizza, per evitare che qualsiasi ingrediente di quel paradisiaco alimento finisca sul cartone, un altro ragazzo.
I suoi occhi sono appena socchiusi, concentrati, ma sulle sue labbra c’è un sorriso infantile e divertito suscitato dalle probabili prese per il culo dei suoi due amici. Zayn riesce ad avvicinarsi appena, scivolando su “Boy Band inglesi” e coglie «Dai Niall, hai tagliato la pizza con una biro blu, per piacere puoi mangiare quella cazzo di fetta?» ed il biondino soffia una risata, prima addentare la fetta agognata. Allora il ragazzo alto continua, con un applauso volutamente lento per evidenziare l’idiozia del momento. «Horan for president. Bene, ora, pasticcino, tagliamene un pezzo che sto morendo di fame» e gli altri due ridono, poi Niall snocciola «Sarebbe un’Inghilterra migliore, Nick.»
Il ragazzo in camicia si sporge per cominciare a strappare la pizza con le mani, lasciando a Zayn la visuale perfetta di Niall. Ora il biondino ha gli occhi spalancati e le guance gonfie di pizza, mentre le labbra sono sporche di pomodoro; Malik lo guarda da dietro un CD dei Take That e non può fare a meno di tenere le labbra schiuse, affascinato. Niall Horan, a quanto ha capito, ha gli occhi più belli che abbia mai visto: sono grossi, particolarmente espressivi e azzurri. Ma non è quell’azzurro glaciale che incontra nello sguardo di Louis quando qualcuno si fila Liam, in discoteca. È un colore lucente, mischiato all’ingenuità con la curiosità, la semplicità con l’amore per qualcosa, forse la spontaneità amalgamata con della malizia. E Zayn è così rapito da quegli occhi meravigliosi che, appena li incontra, non riesce a fingere di non fissarli. Sbatte le ciglia, richiede attenzione con il solo lieve abbassarsi delle palpebre, flirta con gli occhi, tremendo, mentre Niall ingurgita la fetta di pizza tutta d’un fiato, si pulisce le labbra rosee con il dorso della mano per poi balzare giù dalla sedia girevole su cui era seduto. Il ragazzo alto lo osserva stranito, mentre tra le fauci ha un pezzo di salame ed il formaggio gli condisce le labbra, ma poi continua a masticare la sua cena, scrollando le spalle. Il giovane in camicia, invece, chiede perplesso «Dove vai, Niall?» ed il biondo gli risponde con un tono di rimprovero, ma allegro « Clienti, Harry. »
Niall Horan non ha mai interrotto una pizza, mai.
Per l’appunto Harry sembra stupito, ma poi scuote la testa e va a sedersi sul piano del bancone, rivolgendo uno sguardo distratto a Zayn che, intanto, è tornato ad osservare con finto interesse i dischi. Harry si sistema tra le riviste scandalistiche appoggiate su quella disordinata scrivania, poi con grazia va a prendere una fetta di pizza, la solleva e comincia a mangiarla con eleganza, mentre i suoi occhi color inverno si spostano da Niall, a Zayn, al loro Nick piuttosto affamato, nascondendo un particolare desiderio di vedere in azione il suo migliore amico; il negozio, infatti, mentre Niall ha cominciato ad osservare il suo cibo preferito con una biro assassina in mano, presentava già qualche cliente che Niall ha bellamente ignorato, allora è toccato a Nick andare a chiedere i soliti “Hai bisogno di qualcosa?” “Ciao, posso aiutarti?” ma quel ragazzo dalle fattezze arabiche, lo sguardo duro e un sorriso affilato sulle labbra ha attirato l’attenzione del biondino, evidentemente.
Infatti Niall ha raggiunto Zayn con un sorriso cordiale e allegro e «Hi!» ha cinguettato con il suo marcato accento irlandese. Zyan, fingendo di non aver visto i suoi movimenti, si volta pacatamente e «Oh, ciao» esclama con un tono tranquillo.
«Cosa cerchi di bello?» chiede Niall, mentre la lingua si muove tra ilsuo apparecchio di sostegno, maleducata, scavando sotto le labbra.
Zayn gli osserva per un secondo le labbra rosa polvere, poi «A dir la verità cercavo un CD per un mio amico che non ne capisce niente di musica» mente, passandosi il pollice sulle labbra ed osservando Niall con uno sguardo impenetrabile e attento. Allora il biondino la smette di stuzzicarsi lo scheletro di plastica che si ritrova sui denti e si scioglie in un sorriso radioso «Oh, perfetto! Allora so io come far cominciare questo tuo amico. Seguimi» e Zayn esegue, spostandosi dietro a Niall con un’espressione decisa sul volto.
Ed ora Harry lo osserva, con un sorrisino misterioso sulle labbra mentre «Nick…!» sussurra, tentando di non farsi sentire da Niall, e Nick si gira con la coda di un’altra fetta di pizza tra le labbra screpolate. Il giovane addenta la pizza, la mastica in fretta e si rivolge a Harry aggrottando le sopracciglia, con fare interrogativo. Il più giovane indica col mento Zayn che si avvicina a Niall, e sorride. Allora Nick si volta verso i due ragazzi, poi riprende a guardare Harry, con un certo sorriso da maniaco e «Oh, Nialler» sussurra, prima di ritornare a gustarsi la sua cenetta. In quanto proprietario del negozio, vuole godersi per bene quella pizza italiana, dato che la paga lui.
«Posso consigliarti di buttarti sull’alternative…» Dice Niall, spalle a Zayn, mentre si allunga a prendere un CD con un angelo a capo chino, infilato in un cappotto nero ed una scritta in bianco, come battuta alla macchina da scrivere: Phobia.
Zayn aggrotta le sopracciglia ed osserva la copertina del disco, curioso, allora si sporge un goccio da dietro una spalla di Niall per vedere meglio, con le mani nelle tasche dei jeans fradici. Quando il biondo si volta con un sorriso nostalgico e gli occhi socchiusi, che presto si spalancano perché la mascella puntellata di peluria scura e rude di Zayn gli ostacola la visuale, Zayn si volta verso di lui e tranquillo chiede «Breaking Benjamin?» e le guance di Niall, prima bianche come i petali di un giglio, si macchiano di un tiepido rosso mentre lui boccheggia, deglutendo aria.
«Il primo gruppo che ho ascoltato» mormora mentre i suoi occhi guizzano frenetici ad analizzare ogni dettaglio del bel viso di Zayn, quel ragazzo dall’aria misteriosa e tremendamente dura. Poi Niall si schiarisce la voce e senza distogliere gli occhi dal moro, si volta appoggiandosi alla sezione “Alternative Rock” e «Sono sicuro che piacerà al tuo amico!» esclama, con le guance ancora arrossate ed il CD stretto tra le mani. Zayn lo osserva con un sorriso, poi posa gli occhi sul disco e si sfila una mano dalla tasca, afferrando il contenitore di plastica ed osservandolo, stranamente, con interesse. Niall si lascia scivolare l’oggetto dalle dita tozze e bianche, mentre i suoi occhi azzurro cielo fissano il ragazzo di fronte a loro. Qualche attimo dopo Zayn solleva il capo e fa tamburellare il CD sul palmo di una mano, con un sorriso soddisfatto.
«Penso che lo prenderò» esordisce facendo scintillare i suoi incisivi tra le labbra scure e Niall sorride di rimando, rapito da quelle labbra carnose e appena umide, poi rapido «Spero che gli piaccia. Io ho cominciato ad ascoltarli quando avevo 11 anni e ne sono rimasto affascinato. Certo, anche se sono un po’ deprimenti mi hanno aiutato ad uscire da una brutta situazione» dice, stringendo appena le labbra che poi distende tranquillo, e «Oh, beh… Allora andranno benissimo per lui» mormora Zayn, guardandolo negli occhi celesti con curiosità.
Potrebbe perdercisi in quegli occhi enormi, chiari come la sua pelle, candidi come la sua voce e l’accento particolare, totalmente diversi dai propri occhi color caramello, la pelle scura ed intrigante, la voce profonda ed esotica. Il condizionale d’obbligo viene sciolto perché Zayn si sta perdendo nei suoi occhi, seriamente. Saranno girate almeno tre canzoni nello shuffle dell’iPod posato su una mensola, quasi come se fosse un altarino. Ma non può fare a meno di interrompere quel contatto visivo che sembra eterno per entrambi, con uno starnuto; maledetta pioggia. Niall si scosta e chiede accorto «Tutto bene amico?» Zayn tira su il capo e si passa il polso sotto il naso, rudemente, scostando appena la felpa rossa e mostrando un lembo della pelle tatuata del suo braccio destro. Poi annuisce e «Yeah» dice secco, scocciato per aver interrotto l’alchemica sensazione di essere fissato da quelle pietre preziose turchesi. Dopodiché Niall si volta ed esclama, a scoppio ritardato «Oh, lo prendi?! Bene, allora vieni che ti faccio pagare» e sfugge agli occhi di Zayn ciondolando alla cassa, le guance ancora rosse e le iridi lucide di curioso interessamento. Zayn lo osserva per qualche attimo, ritenendo il suo modo di camminare particolarmente buffo, ma poi lo segue e Niall snocciola «Comunque io sono Niall!» si presenta rimanendo spalle al moro, mentre gli occhi guizzano verso Nick ed Harry che sghignazzano come iene su un cartone di pizza ormai vuoto e sui pessimi flirt di Niall. Niall che prende un respiro, deluso per il poco altruismo dei suoi migliori amici, ma poi si volta verso Zayn che, intanto, ha estratto un portafogli di pelle nero dai suoi jeans umidi. Niall lo guarda e si mordicchia appena le labbra poi, appena incontra nuovamente le nocciole conturbanti di Zayn, sputa svelto e concitato «Sono 25£» mentre gli consegna lo scontrino appena vomitato dal registratore di cassa. Il moro alza un sopracciglio, stranito, ma poi con un sorriso radioso «Comunque io sono Zayn» si presenta, come Niall, mentre consegna una banconota e qualche sterlina nella mano del biondo, per poi prendersi il CD. In seguito si volta verso i due ragazzi, amici di Niall, che ora sono naso contro naso a sussurrarsi qualcosa di incomprensibile ed intimo e, a quella visione, Zayn ha un brivido; si sente come quando è con Louis e Liam, ma ancora di più... Quel ragazzo riccio, Harry, gli è familiare. Allora si incupisce e rivolge un’occhiata alle sue scarpe, pensieroso, ma poi «Lasciali perdere» mormora Niall «Quei due sono il sinonimo di inopportuno, sconsiderato e gay» e Malik alza il capo, sciogliendosi in un sorriso bellissimo e dolce, quello che mostra la sua vera personalità. Poi ride, con la linguetta tra i denti bianchi, perfetti, e Niall perde un battito, forse due.
«Fammi sapere del tuo amico, poi!» esclama il biondo, gesticolando appena. Allora Zayn annuisce, allegro, come se non fosse bagnato dalla testa ai piedi, come se sua madre non gli farà il culo appena arriverà a casa, come se le sue preoccupazioni fossero scomparse. Poi Niall, con un sorriso ad illuminargli il volto fanciullesco, mormora «Vienimi a trovare, quando ti va» e il moro non risponde, lascia che il suo corpo lo faccia per lui. Si infila la giacca, sorride e si volta, percorre il negozio e, prima di uscire dalla porta ed immergersi in una Londra umida e nebbiosa, rivolge un ultimo sguardo a Niall e gli ammicca.
Un occhiolino che distrugge le facoltà mentali dell’Horan, che rimane imbambolato, appoggiato alla cassa, con lo sguardo perso nel vuoto per non sa quanto tempo, probabilmente fino a quel «Nialler, hai fatto colpo!» che scivola dalle labbra rosse e umide di baci di Harry. Nick si ravviva il ciuffo e ride poi «Sarà meglio che chiuda, qui. Penso che avremmo tanto di cui parlare» e i pochi clienti rimasti avvertono l’antifona e scivolano fuori dal negozio, mentre i tre ragazzi chiudono e poi si rintanano nell’appartamento di Nick, che si trova al piano sopra il negozietto di CD, con tre birre e tanto di cui parlare.
Intanto, dall’altra parte di Londra, un iPhone vibra nella tasca dei jeans di Louis Tomlinson, amorevolmente spalmato su Liam Payne; Louis si scosta dalle labbra di Liam ed estrae il telefono dai pantaloni scocciato e svogliato, sblocca lo schermo e


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Sono fregato. |


Dopo aver avvertito il suo migliore amico di un qualcosa di spaventosamente ignoto, Zayn si è affrettato ad arrivare a casa, ha sorbito la predica di sua madre che si lamenta perché suo figlio non ha ancora lasciato il nido andandosi a cercare una casa ed un lavoro proprio, poi si è infilato in camera sua senza mangiare ed incredibilmente ha ascoltato quel disco, addormentandosi vestito sul letto e con una mezz’eccitazione nei boxer di lycra.

«Sentire le farfalle nello stomaco, non riuscire a muoversi e sudare come un porco… Sono tutte cazzate» sputa Louis, assieme al fumo grigio di una Camel fregata al suo compagno di banco.
«Piuttosto, senti il sangue affluirti tra le gambe e non puoi fare a meno di fissare chi vorresti tremendamente baciare» dice, con un sorriso sincero, mentre osserva il cielo particolarmente limpido di Londra dalle scale antincendio del loro Liceo. E Zayn scuote la testa, poi ride «Tomlinson, non mi è mai successo. Eppure sai quante ragazze dolci e carine abbia rimorchiato e scopato» ma Louis, con un’aria intellettuale, replica «Appunto, tu non cerchi ciò che vuoi, Zayn ‘sono un fico’ Malik. Te l’ho detto, con ciò che disponi puoi avere tutto ciò che desideri. Non accontentarti delle dolci e carine» Ma Zayn, imperterrito, dopo aver fatto un altro tiro, quasi lo accusa di non capirne con un «Louis, ma tu sei gay» e Louis si volta alzando le sopracciglia e sorridendo maliziosamente e «Però il frocio ha una tresca con Styles e scopa come un riccio, a differenza tua che non prendi figa da sei mesi» esclama. A quel punto Zayn getta la testa all’indietro e scoppia a ridere e a lui si unisce Louis.



E’ passata esattamente una settimana dall’incontro di Niall e Zayn e quest’ultimo, intanto, si è comprato un iPod e ci ha infilato dentro tutte le canzoni dei Breaking Benjamin scaricabili da iTunes e non smette un attimo di pensare al sorriso corretto dall’apparecchio di Niall, alle sue labbra che danno l’idea di essere tremendamente morbide, da baciare; alle sue guance candide e ai suoi bellissimi occhi azzurro cielo.
La questione, però, spaventa Zayn; se le parole che Louis gli ha detto alla modica età di diciotto anni sono vere, Malik si sente sprofondare nell’indecisione più totale.
Di certo la compagnia morbosa di Louis e Liam, anche all’università, non gli ha fatto bene. O meglio, Zayn non aveva mai provato dell’attrazione fisica verso un ragazzo. Mentre ora, solamente quell’incontro casuale, ha dato una scossa ai suoi ormoni assopiti, forse troppo immersi nella monotonia e nella comune attrazione verso il gene femminile, facendogli provare un qualcosa di sconosciuto.
Di ciò Malik ha parlato a Louis.
Gli ha raccontato come si è sentito, poi, appena tornato a casa e Louis gli ha semplicemente dato una pacca sulla spalla, si è acceso una sigaretta e si è abbandonato su una sedia di plastica del cortile del Campus per poi rompere il silenzio venutosi a creare tra i due con un «Quindi ti piace» e il moro scuote la testa, per poi negare ringhiando «Come fa a piacermi, Tommo? L’ho visto una volta e la nostra conversazione non è stata per niente soddisfacente.»
Louis fa un tiro, poi «Però hai capito che gli interessi» gli ricorda, ma Zayn balbetta un «Beh, che cazzo c’entra» e allora Louis si siede composto e fissa le nocciole di Zayn con i proprio pezzi di ghiaccio.
«Tu provaci e vedi cosa ne pensano i tuoi coglioni, poi fammelo sapere» dice lapidario, ma poi si scioglie in un sorriso affettuoso, si alza dalla sedia e si incammina verso l’istituto mentre «Dove vai?!» urla Zayn, ancora seduto su una panchina di ferro arrugginita, e Louis « Fammi sapere» urla soltanto, per poi tirarsi sui fianchi i pantaloni color cachi ed entrare nel campus.
E Zayn decide di seguire il consiglio del suo migliore amico, infatti, dopo una lezione di matematica finanziaria (non sa nemmeno perché abbia scelto quella facoltà) si ritrova a camminare svelto sul marciapiede di Londra, ma questa volta con bel paio di cuffie bianche, apple, inculcate nelle orecchie piccole. Dopo una decina di minuti di cammino, Zayn raggiunge il negozio di CD e lì, come se nient’altro esistesse, comincia a chiacchierare con Niall.
Parlano della riuscita del disco, Zayn chiede un altro parere al biondo, lui gli consiglia i Within Temptation. Niall chiede cosa abbia fatto di bello oggi, Malik gli risponde che frequenta la facoltà di economia da un anno e mezzo e benché vada piuttosto bene, non gliene frega un cazzo dell’economia. Allora il biondo ride e gli dice che lui lavora da Nick ed Harry, una coppia conosciuta in vacanza ad Amsterdam, perché non aveva più voglia di rimanere in Irlanda per i problemi d’alcol di suo padre, quindi a 17 anni è praticamente fuggito dall’isola ed ora è circa un anno che vive a Londra e che, con lo stipendio che Nick gli fornisce, è riuscito a prendersi un monolocale in affitto da quelle parti. Zayn, con un lieve imbarazzo, gli confessa che vive ancora da sua madre perché non ha voglia di trovarsi un lavoro e studiare contemporaneamente, anche se ha inviato il proprio curriculum ad alcune agenzie e aspetta ancora delle risposte. Il biondino gli sorride, quasi a rincuorarlo, poi Zayn se ne esce con «Louis Tomlinson è il mio migliore amico» ed Harry, che passava con una pila di dischi da sistemare, per poco non li fa cadere in terra con il suo sussultare. Con una voce stupita e quasi intimorita, ripete «Louis Tomlinson, hai detto?» e Zayn lo guarda, diffidente, ma poi «Sì, lo conosci?» chiede, a sua volta, aggrottando la fronte. E Harry gli risponde con un cinguettio e «Digli che lo saluta Styles» ed allora Zayn capisce perché quel ragazzo slanciato, occhi verdi e travolgenti, capelli soffici color cioccolato spalle spioventi e gambe snelle gli ha ricordato qualcuno: Harry Styles, il tipo che Louis si scopava quando frequentavano l’ultimo anno di Liceo.

«Mi stai prendendo per il culo?» Dice Louis, all’altro capo del telefono, Corona in mano e MacBook in grembo con degli schemi di finanziaria sullo schermo.
«Te lo giuro» sillaba Zayn, mentre armeggia con un porta CD comprato all’Ikea qualche giorno prima.
«Vuoi dirmi che Niall lavora da quel coglione di un Nick Grimshaw» replica Louis, sconvolto.
«Esatto. Niall fa lì il commesso da un anno circa. Mi ha detto che ha conosciuto Nick ed Harry in vacanza ad Amsterdam…»
«Stronzo di uno Styles, non era nemmeno un mese che non ci sentivamo più ed è andato in vacanza, ad Amsterdam, con quell’idiota. Non pensavo riuscisse a cadere così in basso…»
«Oh, Lou! E’ acqua passata, no?» sospira il moro, abbandonandosi sul letto, un foglietto tra le mani.
«Ho capito, ma adesso Harry è diventato più scopabile di prima e non voglio che uno come Nick abbia uno come lui tra le mani.»
Zayn ride amaramente e «Cosa vuoi fare, allora? Mollare Liam e riprenderti l’uccellino Styles?» e si rigira il foglietto tra le mani, con un sorriso dolce sulle labbra.
«Figuriamoci!» esclama Louis, quasi risentito, per poi prendere un sorso di birra ed aggiungere «Harreh è tutto fumo niente arrosto, mio caro Zayn. Preferisco tenermi il mio orsacchiotto Payne.»
Ed intanto Zayn sghignazza, cogliendo alla perfezione il significato di quelle parole.
«Ce l’aveva piccolo, Loulou?»
E a Louis va la birra di traverso, allora Zayn scoppia a ridere.
«Suppongo di sì» si risponde, con ancora il sorriso sulle labbra.
«Shut up» gli intima Louis, ma anche lui sta sorridendo, mentre con le dita scorre per vedere la Home di Facebook.
«News?» aggiunge poi, mentre accetta l’invito di un party.
«…Mi ha dato il suo numero» ammette Zayn mentre sorride, il foglietto con il numero di Niall tra due dita.
Dall’altro capo si sente un urlo esaltato, così acuto che Malik deve scostare il telefono dalla conchiglia del suo orecchio.
«Bene. Bene. Si festeggia. Sabato io, te, Leeyum e Niall all’Heaven.»
Zayn si passa una mano sul volto, indeciso, poi «Okay, Lou. Ci sto.»


Così, il mattino dopo.


| Sms ✉ |

» New message.
» To – Niall.
» Text

Hey Niall, sono Zayn. Che ne diresti di venire sabato all’Heaven? ;) |

Appena Niall riceve il messaggio, sorride come un ebete e riesce a sbagliare la mira, non centrando la tazza piena di cereali con il getto del latte.

| Sms ✉ |

» New message.
» To – Zayn.
» Text

Oh, ciao Zayn! Certo, penso che non ci siano problemi, non vedo l’ora. :) |

E Zayn, seduto ancora sul suo letto, si sente infinitamente più leggero.




Sabato arriva, tra un sms e l’altro, forse troppo veloce. Zayn raggiunge l’Heaven a piedi, cuffie all’orecchie, Amy Lee che gli perfora i timpani con i suoi assoli da paura in Bring me to life. Fuori dal club ci sono Louis e Liam che stanno parlando, Louis con una sigaretta tra le labbra, poi dietro di loro c’è Niall. Zayn si maledice per non aver preso la metro e per aver lasciato nell’imbarazzo più totale Niall, ma comunque si strappa le cuffie dalle orecchie e saluta tutti, con un sorriso.
Il biondo, appena lo vede, sente gli occhi brillare.
Il quartetto si infila nel locale: le luci sono psichedeliche, il club è pieno, l’odore di alcolici, canne, sudore e baci sporchi si diffonde nell’aria, strisciando. Tuttavia, malgrado l’ambiente non sia dei migliori (è una discoteca, d’altronde) Louis prende Liam per un polso e si getta nella folla, andando poi alla ricerca di Bloody Mary e Long Island. Zayn, invece, rimane calmo e si slaccia la camicia rivelando una T-shirt dei Nirvana, che Niall apprezza con un sorriso smagliante. Al Malik non piace molto ballare, dunque si fionda al bancone e chiede una birra e silenzioso si siede su uno sgabello. Niall lo segue, quasi controvoglia. Ma poi parlano, o meglio, urlano, mentre l’alcol scivola nelle gole di entrambi, mentre le risate così diverse si confondono in un’unica melodia, mentre i cuori ed i respiri sembrano accelerare contemporaneamente.
Purtroppo a Niall piace ballare e dopo un Irish Mist e tre birre, non può fare a meno di far scatenare le sue gambe irlandesi. Si alza, barcolla appena e prende Zayn per i polsi, portandolo al centro delle folla, mentre Drinking from the bottle bombarda il club, il Dj chiede le mani in alto e Nick Grimshaw e Harry Styles entrano nel locale. Malik fa una smorfia, ma le tempie gli bruciano ed il sorriso di Niall lo ammalia a tal punto che farebbe qualsiasi cosa per lui, allora si fa trascinare al centro del locale e comincia a ballare, non accorgendosi dei due ragazzi appena entrati.
I loro corpi sono vicinissimi, i respiri pesanti si mescolano. Niall è così gonfio che si volta prendendo le mani di Zayn, intrecciandole alle sue, posandosele sui fianchi e comincia a strusciare il fondoschiena infilato in un paio di jeans a vita bassa sul bacino alto e stretto di Zayn. Uno Zayn che prima rimane piuttosto sconvolto dal comportamento del ragazzo che gli si sta spalmando addosso, lasciando che faccia tutto il biondino ubriaco, ma poi prende le volontà del proprio corpo; le mani scivolano sicure sul cotone della T-Shirt bianca dell’Horan, i fianchi si muovono a tempo di musica, il sangue comincia a premergli la testa ed il cavallo dei Meltin' Pot grigi. Allora Zayn, come Louis spesso gli ha suggerito, agisce d’impulso.
Con un fluido movimento delle braccia fa voltare Niall, ritrovandosi il suo naso premuto contro il collo. Una mano si posa appena sopra le curve del suo fondoschiena, dove la scritta Calvin Klein spunta da sotto la T-Shirt bianca e preme il corpo di Niall contro il suo, mentre l’altra mano va sotto il mento del biondo, lo solleva con due dita e le labbra carnose e calde di Zayn incontrano quelle sottili e appena umide di Niall.
Il moro lambisce quelle labbra, le lecca, preme forte; la mano scivola sulla nuca del biondo, cosicché il contatto si approfondisce da sé. Niall schiude le labbra, accoglie la lingua di Zayn, così calda, profumata di malto, esperta e giocosa. Il biondo sorride e comincia ad esplorare nella bocca del Malik, sfiorandogli i denti perfetti, incontrando la sua lingua, volteggiando con quella in una danza passionale ed intima. Quando il fiato gli viene a mancare, Niall si scosta e
«Hi Zayn» sussurra con un tono trasognato. E Zayn gli carezza i capelli biondo scuro, per poi mormorare «Ciao Niall» e ride, prendendo il respiro, ignorando l’attrito della sua eccitazione che si spinge contro quella percepibile dell’Horan.
La serata, poi, scivola liscia a parte Louis che vomita sulle scarpe da cento sterline di Nick Grimshaw e gli biascica «Ad Harry piace forte.»



E le settimane, da quel bacio, volano veloci. Zayn sta riempiendo il suo porta-CD con tutti i gruppi che Niall gli consiglia e va nel negozio dove il biondino lavora, un giorno sì e l’altro pure.
Scopre che a Niall piace il calcio, che tifa Manchester, ma quando si tratta di mondiali tifa Irlanda; scopre che ha un feticismo per i cappellini con la visiera, che sa suonare la chitarra e che ha paura del buio. Non ha mai fumato una canna e la sua prima volta è stata con una ragazza più grande.
Tutto ciò nei messaggi che i due si scambiano a tutte le ore del giorno, tranne quando Zayn è a lezione. Un venerdì Malik si presenta in negozio con un paio di Ray-Ban da vista, zainetto in spalla e due frappuccini di Starbucks tra le mani. Niall, allora, implora Nick di farlo uscire prima dal lavoro e, concessa la richiesta, esce dal negozio con Zayn che gli cinge le spalle con un braccio e la cannuccia trasparente di un frappuccino al cioccolato tra le labbra. Un lunedì Niall va a trovare Zayn al campus durante la pausa pranzo. Malik abbandona Louis e Liam con un sorriso dolce che significa “Scusatemi, ma ne ho bisogno” e va a prendersi un kebab con il biondo.
Niall apprende che Zayn è un appassionato di film d’epoca, soprattutto quelli americani del secondo dopo guerra, che gli piacciono i vestiti rossi e che va matto per le patatine fritte. Allora Niall ne estrae una dalla sua vaschetta di patatine senza salsa, ma inondate di sale, e gliene porge una posandogliela sul labbro inferiore. Zayn sorride e la morde e mangia sino a che non incontra le dita di Niall, che bacia con dolcezza, mentre l’altro squittisce allegro e «Zayn–!» esclama.
Zayn apprezza gli Skillet, Niall si occupa di cercare studi da commercialista a Londra.
Un altro giorno vanno a vedere una partita di calcio.
Ferdinand segna sotto la gradinata e Niall si alza in piedi assieme a Zayn, esultano, poi spinti dallo stesso motore, gli stessi ingranaggi che ruotano in sincronia, si baciano.
I tifosi li guardano, ma non si scompongono; c’è chi sorride, chi si volta, chi esulta nello stesso modo, abbracciando e baciando la persona che amano.
Zayn comincia ad ascoltare i My Chemical Romance, Niall inizia ad acquistare libri di business.
Un Sabato vanno a fare un giro in bicicletta; Malik non sa andare in bicicletta.
Così Niall si ritrova, a fine giornata, a fare fasciature alle mani sbucciate di Zayn, con dei sorrisi amorevoli e a zittire i suoi lamenti infantili baciandogli le labbra, poi le ferite sul divano del suo monolocale. E così, tra un bacio e l’altro, un’uscita ed un film, sono passati cinque mesi.


«Nialler, cosa fai stasera?» chiede Harry da dietro il bancone, mentre aggiorna l’archivio digitale e ridacchia davanti a Facebook. Il biondo va a cambiare canzone nell’ iPod, poi «Zay mi viene a prendere, poi boh!» dice, allegro, andando a sedersi sul bancone. Allora Harry corruccia le sopracciglia, stranito ma divertito, scuote la testa e sorride per poi «Niall, posso farti una domanda?» chiedere, abbastanza seriamente, guardandolo negli occhi cielo.
«Certo!» risponde subito il biondo, senza pensare.
Quindi Harry fa roteare la sedia girevole e si sofferma su Niall, poi chiede tremendamente secco, quasi insensibile «Tu e Malik avete già scopato?»
Inutile dire che Niall arrossisca come una ragazzina, imbarazzato per la domanda di Harry. Al che, deglutisce e abbassa lo sguardo, per poi scuotere il capo in segno di diniego. Intanto la porta del negozio si apre e, parli del diavolo e spuntano le corna, Zayn chiude un ombrello a quadretti e si sfrega le braccia abbronzate infreddolite. Non gli piacciono le piogge estive. Con un bel sorriso raggiunge il bancone e saluta entrambi con un «Hi! Come procede qui?» Harry lo saluta alzando una mano, amichevole, poi ridacchia guardando Niall ancora rosso d’imbarazzo, e risponde allegro «Bene, Malik» e Niall si volta verso il suo ragazzo, gli bacia il naso caldo di un vecchio sole, e «All right…» dice, poi scende dal bancone, ma non guarda nessuno negli occhi. Va a prendere il suo zaino semi vuoto e attraversa il negozio salutando Harry con un tono assente. Allora Zayn, perplesso, tira un’occhiata al ricciolo, ma quello scrolla le spalle e continua a farsi i cazzi suoi sul Mac. Malik sbuffa e rincorre Niall fuori dal negozio, appena lo raggiunge apre l’ombrello e ripara entrambi poi «Nialler, che ti prende?» esordisce Zayn, con un tono dolcemente preoccupato. Ma Niall scuote la testa, quardandosi le vans nere e le gambe arrossate e scoperte e «Nothing…» sussurra. Malik decide di non indagare e rimangono in silenzio sino a che non arrivano davanti a casa di Niall. Allora il biondo, finalmente, si decide e «Vieni su?» chiede con una certa tenerezza. E Zayn annuisce tranquillo, poi segue Niall nel portone sino all’appartamento e si chiude la porta alle spalle, dopo aver lasciato l’ombrello fuori dall’ingresso.
Niall si sfila lo zaino, che caccia in terra, poi si toglie il cappellino verde e lo lancia sul divano color panna, seguendolo con il corpo, che abbandona tra i cuscini in un sospiro. Zayn aggrotta le sopracciglia sospettoso nel vederlo così spento e assente, allora va a sedersi al suo fianco e gli posa un bacio sul collo, affettuoso, poi sussurra sulla sua pelle arrossata dal sole d’Agosto «Niall, puoi dirmi che hai…?» ed intanto il suo naso va a strusciarsi contro quella pelle rosea. Ma Niall è teso come una corda di violino ed imbarazzato da morire, così si volta ed interrompe le dolci attenzioni di Zayn balbettando un «Zay, ma io ti piaccio tanto?» e si fa spazio sul divano appoggiando la schiena al bracciolo color panna. Malik aggrotta le sopracciglia appena Niall si scosta, ma poi distende l’espressione in quel sorriso mistico e bello e «Certo, Niall» risponde scostandosi appena, permettendogli di mettere le gambe sulle proprie cosce. Allora il biondino si sistema meglio sul divano e con l’indice va a tracciare la mappa delle clavicole di Zayn, per poi sussurrare con le guance ancor più rosse «Tanto da voler…Insomma…» e Niall non guarda gli occhi del Malik, ora dolcemente incurvati, appena lucidi e più color nocciola che mai. Il biondo si limita a guardargli la maglietta appena scostata dalla pancia tonica e scura di Zayn, agitato da morire. Allora il moro gli alza il mento con due dita, come ha fatto per il loro primo bacio, solo che questa volta i baci sono frequenti e travolgenti, tanto che spingono Niall a coricarsi lentamente sul divano, come se quell'infrangersi di labbra, denti e lingue lo stiano risvegliando da una momentanea ed imbarazzante paralisi. Allora il biondo sorride e bacia a sua volta, senza più vergogna, lascia che le mani calde di Zayn gli carezzino la schiena, i fianchi, il bottone dei bermuda di jeans. Ride, non appena Zayn comincia a soffiare sul suo collo, dolcemente, poi rabbrividisce quando il Malik gli sussurra con tono serio «Tu la senti la musica?» E Niall solleva il sopracciglio stranito e incuriosito, in quel modo che fa impazzire ogni cellula, tessuto, organo, apparato di Zayn. Allora il moro scuote la testa con un sorriso e riprende a baciare la sua pelle profumata, come se non ci fosse un domani.

Zayn Malik non ha mai confessato a Niall Horan che mentre affondava nel suo corpo fragile, mentre i loro respiri affannati si confondevano, mentre il sudore di entrambi si miscelava ed il piacere liquido esplodeva in fiotti di paradisiaca estasi, sentiva una melodia incredibilmente dolce nei padiglioni delle sue orecchie caramello.
Probabilmente era il ritmo del suo cuore che, rapido, aveva assimilato sistole e diastole di Niall, creando un’unica meravigliosa armonia, tramutata in un I love you, my heart sussurrato con dolcezza all’orecchio di un Niall stremato, assopito e nudo su quel divano color panna.


  
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