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Autore: xlamborghiniall    18/03/2013    31 recensioni
Kristal Kimlad è una studentessa all'ultimo anno di liceo, vive con la sorella Maggie in Newport, una cittadina inglese. Ma si scovolgerà la sua vita con un semplice trasloco nella casa accanto?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magari lei, Signorina Kimlad?
 

‘Cosi Wagner nacque nel 1813, che come saprete è lo stesso anno di nascita di Giuseppe Verdi, fu un grande artista romantico e compose numerosi melodrammi…’

La voce del professore di storia rimbombava nella classe silenziosa, anche se nessuno lo stava realmente a sentire.
Ognuno in classe stava pensando ai fatti suoi, me compresa. Ma infondo cosa pretendeva? Era l’ultima ora, ed era lunedì.
Io odio il lunedì.
Sfilai di nascosto il telefono dalla tasca posteriore dei pantaloni per controllare l’ora. Erano le 13.05, ancora dieci minuti di sofferenza.

‘… le sue opere hanno una caratteristica fondamentale, chi sa dirmi quale? Dai ragazzi, non è difficile, ve ne ho già parlato altre volte. Magari lei signorina Kimlad?’

Rimisi velocemente il telefono in tasca e alzi gli occhi guardando il professore.
‘Ehm, scusi non ho capito bene la domanda.’ Mi fisso con uno sguardo assassino, come se avesse capito che in realtà non ne sapevo nemmeno l’argomento.
‘Qualcuno vuole illuminare la signorina?’ chiese rivolgendosi al resto della classe. Nessuno alzò la mano. Non eravamo quel che si direbbe una classe modello.
La campanella suonò in quel preciso istante.
Tutti si catapultarono fuori dall’aula, disperdendosi in un'altra massa informe di studenti in fuga.
Stavo per uscire anche io dalla classe quando il professore mi chiamo. ‘Kimlad, aspetti un secondo, le posso rubare un minuto del suo tempo?’
Mi girai facendo uno dei sorrisi più falsi che potessi sfoggiare. ‘Mi dica pure professore’.
Si avvicinò a me con il registro in mano. ‘Beh, secondo la media riportata sul suo registro lei è sulla soglia del cinque, massimo cinque e mezzo, ne è a conoscenza?’
‘Si professore’
‘E lo sa che questo è già il secondo quadrimestre, vero?’
‘Si, me ne ricordo’
‘Bene, e si rende conto che a fine anno ci sono gli esami?’
‘Certo’
‘Bene, allora le conviene mettersi a studiare e recuperare per non avere debiti anche nella mia materia, visto che ho saputo che pure a Matematica e Geografia non è proprio una cima…’ ‘Cercherò di recuperare, professore, arrivederci’
‘Arrivederla’ mi disse prima che si alzasse e uscisse dall’aula, seguito da me.
Se ne andò in aula professori, mentre io mi catapultai fuori dal portone. Appena fui in cortile, ormai vuoto a parte qualche ragazzino di prima, tirai un sospiro di sollievo. Ma che rompicoglioni. Erano fatti miei se avevo gli esami quest’anno, e sapevo benissimo che marzo faceva parte del secondo quadrimestre. Non sapevo ancora come ero potuta sopravvivere per ben quattro anni e mezzo in questo fottuto liceo di merda. Fanculo, ero al linguistico per imparare lingue, cosa me ne frega di Matematica?
E di Geografia?
E di Storia?
Assolutamente nulla.
Uscii dal cancello e mi diressi velocemente verso casa, avevo una fame che mi sarei mangiata anche il professore se mi avesse tenuto lì per più di cinque minuti. Mentre camminavo cercai il mio telefono e le mie cuffiette per sentire un po’ di musica, ma andai a sbattere contro qualcosa e il telefono mi scivolò di mano, cascando a terra. Mi abbassai per prenderlo, pensando di essere finita addosso ad un palo, non sarebbe stata la prima volta, ma vidi un paio di Supra e alzai la testa, rialzandomi.
C’era una ragazzo biondo, con dei grandi occhi azzurri che mi fissava.
‘Scusami, non ti avevo vista’ sussurrò.
‘No, tranquillo, scusami tu’ dissi sorridendo. Mi restituì un timido sorriso e poi entrambi continuammo per la nostra strada.
Era davvero molto carino, ma non l’avevo mai visto a Newport, eppure non era una città molto grande.
Finalmente vidi casa mia in lontananza e aumentai ancora il passo. Quando arrivai notai che nella casa accanto c’era del movimento.
Un grosso camion era parcheggiato davanti e da quanto riuscii a capire qualcuno si stava trasferendo. Non riuscii a capire chi fossero e così rientrai in casa. L’odore di pesce mi invase le narici e mi lasciai trasportare dal profumo fino in cucina.
 
Ciao a tutti c:
questa è la mia nuova storia, vorrei sapere cosa ne pensate, quindi mi piacerebbe che lasciaste una piccola recensione c:
un bacio x
- xhoranwife
  
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