Immagino sia chiaro che pubblico solo ora per festeggiare la riattivazione dell’account di Mistress Lay… Che dire, sono contenta di tornare a pubblicare qui su EFP, ma, sebbene non conoscessi nello specifico i problemi che ci sono stati, non mi sembrava giusto accusare Lay di plagio, quando lei è la prima contro questo genere di azioni. Ma capisco che dei controlli debbano esserci, ogni tanto, solo mi è sembrata un’attesa infinita… Ma, come si dice: tutto è bene quel che finisce bene.
Ringrazio infinitamente chi ha lasciato commenti alle mie ultime storie, e spero che continuerete a seguirmi anche nelle prossime ^^ un bacio.
04/10/07
Per il diciottesimo
compleanno di MistressLay, la mia amica adorata che non sento da un’eternità.
Ma va bene anche così, perché il tuo ricordo mi scaldava, quando sentivo la tua
mancanza, soprattutto a pensare a tutte le nostre discussioni, un po’ pazze, un
po’ serie (un po’ come questa storia O.o). Purtroppo non ho ancora capito quale
sia il problema delle mail che ci ha tanto impedito di sentirci, insieme alla
mancanza di tempo, in quest’ultimo periodo. Spero che presto riusciremo a
riprendere i contatti ^^
Ti dedico questa shot – che, me ne rendo
conto, è venuta fuori piuttosto assurda – con tutto il mio amore. Capisco sia
piuttosto esiguo come regalo di compleanno, soprattutto dato che l’Ispirazione
non è stata clemente con me (forse è il caso che mi trovi un Musa, magari
sarebbe più puntuale…), e per la mancanza di organizzazione di tempo, ma ci ho
provato, perché davvero ci tenevo a farti qualcosina, anche piccolo e discreto
come questa storia, per dirti, forse per l’ennesima volta, quanto ti voglio
bene, quanto sei importante per me, e mille altre cose che non riesco a
spiegare o che sarebbe troppo lungo fare. E il tempo è tiranno, e probabilmente
tutti i lettori saranno già fuggiti oltre questa nota chilometrica.
Ovviamente spero non risulti troppo noiosa
tutta la prima parte sulle pagine di diario, sebbene sia piuttosto veloce da
leggere, ma è stato l’unico espediente narrativo che mi è venuto in mente {ah,
che brutta cosa avere poca fantasia…} …Ovviamente lo stesso vale per il titolo,
idiota come sempre, me ne dispiaccio… E poi, chissà perché, il Natale ispira
sempre certe romanticherie; o forse sono io che sono in vena di smancerie ^^
Ho voluto assolutamente prendere spunto da una canzone del nostro splendido gruppo, gli “Evanescence”. Spero solo che non paia una forzatura…
Tanti auguri di buon compleanno: i diciotto
sono un evento veramente importante!
Ti voglio un mondo infinito di bene, tesoro,
davvero. ♥
“You're too
important for anyone
You play the role of all you want to be
But I, I know who you really are
You're the one who cries when you're alone
But where will you go
With no one left to save you from yourself
You can't escape
You can't escape
You think that I can't see right through your eyes
Scared to death to face reality
No one seems to hear your hidden cries
You're left to face yourself alone
I realize you're afraid
But you can't abandon everyone
You can't escape
You don't want to escape
I am so sick of speaking words that no one understands
Is it clear enough that you can't live your whole life all alone
I can hear you in a whisper
But you can't even hear me screaming
But where will you go
With no one left to save you from yourself
You can't escape the truth
I realize you're afraid
But you can't reject the whole world
You can't escape
You won't escape
You can't escape
You don't want to escape”
(“Where will you go?”, Evanescence)
DAL
DIARIO DI DRACO MALFOY:
CRONACA
DI UNA (FIN TROPPO) ROMANTICA VIGILIA DI NATALE
~♥~
13 settembre
Lui è importante per tutti. Ne ho preso
pienamente coscienza solo oggi. La trovo una cosa piuttosto patetica – quasi
quanto scrivere su queste pagine, neanche fossi una ragazzina che deve
trascrivere i suoi sogni con la speranza che si avverino. Ma almeno, l’unico
lato positivo – quindi unico motivo per cui lo faccio, rimettendoci tutto il
mio orgoglio e la faccia (splendida, diciamolo pure) – è che mi serve per
schiarirmi le idee e abbandonare l’attività di lanciare anatemi su chiunque rompa
l’anima. (È per preservare la mia salute psicologica, ovviamente: dopo un po’
uno comincia a veder solo raggi verdi ovunque.) Altrimenti non avrei mai
iniziato a scrivere un diario – disgustoso. Mai e poi mai!
Ma qui non stavamo parlando di me, purtroppo.
Si parlava di lui. Potty, lo Sfregiato, “Cataclisma” Potter. Lui, insomma.
In questo periodo mi ritrovo
- lo osservo spesso.
Ammetto tranquillamente di sorvegliarlo. Dopotutto non c’è niente di male, e
dato che qualcuno deve pur farlo. Per ricollegarmi al discorso principale,
tutti prendono le sue parole per oro colato. Una cosa patetica, appunto. Non
appena il branco di Grifondoro si è ritrovato sprovvisto di un parere di San
Potter, è stato il caos. Per una volta ho compreso Potter Potter mi ha
sorpreso; non mi sarei aspettato che un cercatore di fama come lui si
dileguasse così. E in effetti, a riguardo, mi viene qualche dubbio, adesso.
Sembra assurdamente sotto pressione. Ok, effettivamente ha avuto diciassette miserabili anni di vita, ma dopotutto ha sconfitto il Signore Oscuro! Non ha più manie di persecuzione, dovrebbe essere un passo avanti…
Ma certo! Deve essere proprio questo il punto:
gli manca il suo arcinemico (dopo di me, ovviamente). Di conseguenza non può
più essere al centro della scena. Anche se io trovo che lo sia fin troppo…
Tutti lo osservano, lo seguono. Sempre.
Soprattutto le ragazzine vogliose, che dimostrano al massimo dieci anni. Tranne
Pezzente Weasley Due Alla Riscossa (la creatura femmina). Lei è passata
direttamente allo stadio di Sanguisuga Ufficiale. Il posto ufficioso,
dopotutto, spetta alla Zannuta e alla Donnola.
Che accoppiata vincente…
2
ottobre
Oh. Mio. Dio.
Dico subito che è da un po’ che non scrivo per
cause di forza maggiore. La prima è che, per riflesso condizionato ho dato
fuoco a questo insulso quadernetto. Quindi ho dovuto perdere tempo e voglia a
renderlo come nuovo.
L’altra, e motivo del mio sconvolgimento
della mia sorpresa, è il fatto che ho visto Potter.
Fin qui niente di male, benché il solo notarlo
potrebbe provocare danni cerebrali piuttosto notevoli. Ma stava piangendo.
Esattamente, piangendo.
Ignorando che sia una cosa poco virile, mi
chiedo quali grandi problemi possa avere, per essere così disperato. O meglio,
me lo chiederei se fossi interessato. Ma non lo sono. Quindi la mia è pura
curiosità scientifica su avvenimenti reali. Tipo giornalismo. Ma non come la
Skeeter, lei ha perso molti punti da quando è sparita dalla circolazione senza
lasciar traccia, se non un’intervista del suddetto Potter due anni fa.
Ad ogni modo, mi chiedo il motivo di tale
disperazione. La Weasley potrebbe essere la risposta numero uno. Anche se non
escluderei qualche Serpeverde che gli fa le marachelle. Ma tranne il
sottoscritto, nessuno ha le palle per farlo. E se solo qualcuno tentasse di
rubarmi il posto lo murerei vivo.
La cosa che più mi ha colpito, lo devo
ammettere, è che non era ridotto ad una poltiglia umida e frignante come
avrebbe potuto esserlo Longbottom. No, ho visto solo due lacrime. E sono
sparite abbastanza in fretta. Era seduto sul bordo della finestra nell’aula
proprio sotto la torre di Astronomia, a guardare la luna o qualcosa del genere
– solite romanticherie Grifondoro.
…In effetti ora non sono più tanto sicuro di
quello che ho visto.
E mi domando anche se mi abbia notato. Sono
entrato con passo sinuoso quanto quello di un gatto, e lui era troppo preso
nelle sue seghe mentali. Quindi, probabilmente, non mi ha davvero visto, anche
se sembra una cosa tanto improbabile.
Oppure potrebbe avermi visto ma ignorato…
No, decisamente è più probabile la prima
opzione.
6
ottobre
Sto pensando troppo, in questo periodo. E tutto per colpa di Potter, ovviamente.
Mi pongo troppi quesiti. E quelli che più
spesso occupano la mia mente riguardano proprio lui. E la sua salute, i suoi
pensieri. Di certo non sono preoccupato, che
cosa ridicola anche solo da scrivere. Però non capisco proprio perché lascio
che la mia mente indugi su certi pensieri. È come se quelle lacrime, quei
maledetti occhi, fossero stati fotografati e appesi al muro immaginario della
mia mente.
Mi sembra quasi di capirlo. Di leggere nel
suo cuore nella sua mente la disperazione per qualcosa, che però non riesco
a raggiungere. Mi sembra di conoscerlo.
Lui è Colui Che Piange Quando è Solo.
Mi è passata completamente la voglia di
scrivere…
Odio questo diario.
10
ottobre
Come si suol dire, il vero carattere di una persona è quello che mostra quando pensa che nessuno stia guardando.
Ebbene, per Potter immagino valga lo stesso,
in quanto persona (sebbene un solo neurone lo renda per definizione un
troglodita).
Come dicevo, se quella citazione è vera, mi
sorgerebbe spontaneo chiedermi cosa diavolo ho visto in questi anni. Ma sono
decisamente restio a credere che a lui non interessi la fama e soffra per tutto
il male del mondo, e tutto questo genere di cose da povera principessina delle
fiabe.
…Che interpreti semplicemente il ruolo che gli spetta,
da Salvatore del Mondo Magico?
13
ottobre
Odio la McGonagall, deve sempre dare una marea di compiti. Snape, invece, lui sì che è un insegnante come si deve, che insegna una materia utile! Anche oggi ha infierito su Longbottom e Potter…
A proposito di lui, ho preso una decisione
importante: non nominarlo più per un po’. Dopotutto mi sento come se adesso
dipendessi da lui. Il rapporto tra noi è uguale: continua a non fregarmene
nulla di lui. Eppure da quella sera è come se fosse scattato qualcosa di
diverso, come aver invaso il territorio nemico – cosa che è praticamente
successa… So che quella cosa si chiama privacy, ma non mi sono mai interessato
troppo all’etica riguardo questa. Ma forse, quando si tratta del tuo miglior
nemico, è come sapere qualcosa che non si dovrebbe sapere.
…Sicuramente è stata tutta una sua tecnica:
mostrarsi debole sperando che io non infierissi… ma non sarà così, non gliela
darò vinta. Prendiamo esempio da Snape, infieriamo, infieriamo!
17
ottobre
Gli allenamenti di Quidditch stanno andando magnificamente. Sono certo che quest’anno riusciremo a vincere la Coppa. E a battere i maledetti Grifondoro, mosse corrette o meno!
Dopotutto Potter non è stato sempre corretto… basti pensare a quando ha ingoiato il Boccino! Ma non ci si potrebbe aspettare altro da un tipo come lui. Potter è una piaga, punto.
…Oh, accidenti!
29 ottobre
Non avrei il tempo materiale per scrivere su questo stupido diario, i professori continuano a nominarci i M.A.G.O. e palle simili… Ovviamente io mi sto impegnando: quale erede della nobile Casata dei Malfoy devo uscire da questa scuola con dei voti eccellenti. Anche se sono sicuro che una “E” qui non varrebbe un voto decente in altre scuole molto più competenti. Dopotutto noi abbiamo anche un Preside pieno di favoritismi: è palese che Dumbledore è stato un Grifondoro e che ha un debole per Potter, il suo pupillo. Devo capire perché: Potter è stato, da bravo ingenuo, solo la sua arma per sconfiggere il Signore Oscuro, e infatti ora è lui che si gode la fama. Eppure continua a tenere Potter sotto la sua ala protettiva. In modo molto più distaccato… tipo pezza da piedi. Ma ovviamente a me non importa: l’unica cosa che mi interessa è che non faccia favoritismi, anche se è una cosa impossibile.
Tornando al discorso degli esami, se prenderò un voto minore a quello della Granger potrei anche incazzarmi. E tanto. Weasel sicuramente non riuscirà a superarmi, ci mancherebbe. Anche se conoscendo la Granger potrebbe fare miracoli. Per non parlare di Potter: lui sicuramente è meglio di Wasley, ma non riuscirà mai a uscire con voti poco più che decenti. E lo spero bene, è un tale ignorante!
…Di nuovo! Perché è successo di nuovo?! Potter mi avrà lanciato qualche maledizione, non c’è altra spiegazione…
27 novembre
Mi rimangio qualsiasi proposito avessi: non posso non scrivere di Potter, in questo caso! L’ho beccato di nuovo, depresso. È una persecuzione!
Solo che questa volta si è messo a parlare… Ma io dico, sono tuo nemico, non puoi metterti a parlare del più e del meno, come niente fosse, come stessimo bevendo tè e biscotti assieme!
In realtà all’inizio si vedeva che era chiaramente pronto a ricevere due risate in faccia da parte mia. E ancora mi chiedo perché non l’ho fatto…
Ho realizzato delle cose che non credevo possibili. E
forse in realtà non le ho ancora comprese del tutto, mi sembrano fuori dalla
realtà. Ma l’ho osservato tenuto d’occhio dopo quanto mi ha detto. E ho
effettivamente appurato molte cose.
Lui recita davvero il ruolo che gli hanno cucito addosso, e non gli piace; può liberarsene soltanto quando è solo, ed è come se tirasse un sospiro di sollievo ogni volta.
Sarebbe troppo ridicolo dire che penso di conoscerlo? Oh, insomma, sette anni di persecuzioni non si possono mica buttare via così! Probabilmente perché io sono l’unico che riesce a vederlo dall’altra parte. Come se ci fossero due sponde di un lago, e lui fosse da una parte, con tutti i suoi amici e le persone che ama e che gli vogliono bene, mentre dall’altra ci sarei io. Io non avrò mai la stessa visione che gli altri hanno di lui, e credo lui voglia fuggire da loro. Ma sarebbe inconcepibile che attraversasse il fiume e venisse dalla mia parte. Anche se forse il suo tentato avvicinamento dell’altra sera potrebbe essere interpretato come un tuffo di testa nel lago… da vero idiota. Anche se non mi dispiacerebbe che arrivasse dalla mia parte. Ok, basta, sto degenerando ed è poco decoroso. (tanto per la cronaca, io non lo aiuterei, nemmeno con una rete da pesca…) Per ora io so solo che lui è Colui Che Piange Quando è Solo. Stranamente mi piace come nome, anche se ha quel che di malinconico… forse anche un po’ patetico, ma quanto basta perché sia adatto attribuito a Potter.
Ad ogni modo, vedremo come si svilupperanno le cose… Sono proprio curioso!
5 dicembre
Ultime settimane prima dell’inizio delle vacanze, e già ci riempiono di compiti, i bastardi…
Il mio strano rapporto con Potter continua. In modo sempre più strano. Stiamo davvero parlando civilmente e tanto spesso?
8 dicembre
Non può scappare. Questa è una delle cose che continua a colpirmi ogni volta che parliamo. È un uccellino in gabbia.
Non ha nessun posto dove andare, nessuno da cui fuggire. Perché sono tutte qui le persone che ama e che gli vogliono bene. Talmente stretti intorno a lui da formare loro stessi la gabbia in cui è racchiuso. Assurdo come quei poveri idioti non lo capiscano. Va bene che io ho un intelletto superiore, ma quasi quasi stavo cominciando a convincermi che quella cosa chiamata “amicizia” potesse tutto, persino rendere Weasley intelligente. Che gravissima mancanza da parte mia! Ma quella che mi stupisce di più è la Granger. Forse è riuscita a intuire qualcosa, ma sembra non capire cosa attanagli l’animo del nostro Salvatore.
Forse è proprio questo il punto, mi fa sentire onnipotente questa cosa: il capire il Bambino Che è Sopravvissuto.
E lui non può scappare. Nessuno vede le sue lacrime nascoste. È stato costretto a guardare se stesso da solo, abbandonato dalla cecità degli altri.
E quando mi fissa con quegli occhi… È stupido da parte mia, ma ho sempre notato i suoi occhi. Sembrano riuscire a leggere dentro l’animo degli altri, ma è come se avessero smesso di volerlo fare, troppo feriti e stanchi. Non vuole più vedere la realtà. E pensa che io, di riflesso, non riesca a vedere nei suoi occhi. Ma sono fin troppo espressivi per non tradire ciò che sente e pensa. Stupido Grifondoro…
Non ha capito che non può scappare dalla verità. Ha ucciso un’altra persona (o meglio, un essere…); credo sia questo uno dei suoi problemi, una di quelle seghe mentali che si fa… ma io dico, non sarebbe più semplice pensare alle ragazze? No, perché il Prescelto deve complicarsi la vita…
Non è rimasto nessuno a salvarlo da se stesso. E forse vorrebbe che qualcuno lo facesse. E magari si immagina anche qualcuno su un bianco destriero… L’ho detto, una vera principessina. Probabilmente anche checca.
Ma, stranamente, né questa cosa né tutta la storia in sé mi fa ridere come dovrebbe…
17 dicembre
Finalmente le vacanze sono ad un passo.
Ha paura. Me ne sono reso conto solo ora.
Oddio, questo non può essere ciò che immagino. No, no, no. L’amicizia non esiste, è solo una distorsione del pensiero Grifondoro. Esiste l’approfittarsi delle persone, ma l’amicizia sincera non esiste…
Ma allora perché, da bravo idiota quale mi sono scoperto nell’ultimo periodo, vado pure a raccontargli i fatti miei?! E ridiamo!
La cosa mi sta decisamente sfuggendo di mano. E non so come riprenderne le redini. È una situazione che non mi è mai capitata prima.
21 dicembre
Io lo odio. Lo odio. Lo odio. Lo odio. Lo odio. Lo odio. Lo odio. Lo odio. Lo odio. Lo odio. Lo odio.
IO ODIO HARRY POTTER!
Chiuse
il diario, trattenendolo ancora per qualche minuto tra le mani, come a
saggiarne la superficie con il palmo delle mani, lo sguardo puntato davanti a
sé.
Proprio
in quel momento la porta si aprì, rivelando il proprietario del quadernino, che
si bloccò sul posto vedendo l’altro ragazzo, la mano ancora ferma sulla
maniglia della porta.
«Potter…
Che diavolo stai facendo?» proruppe Malfoy, irritato, chiudendosi cautamente la
porta alle spalle. «Come hai fatto ad entrare?»
Si
trovavano nella Dormitorio Serpeverde dell’ultimo anno, ed era già un miracolo
che nessuno avesse beccato il Prescelto proprio lì
Un’alzata
di spalle, e Harry indicò uno dei letti – che poi era proprio il suo, e Draco
si chiese se Potter fosse a conoscenza persino della disposizione dei posti –
facendogli notare una specie di velo argentato che sembrava un vero e pregiato
Mantello dell’Invisibilità! Nel frattempo, continuò a tenere il diario tra le
mani, giocherellandoci, sfiorandolo leggermente.
«Ho
solo pensato che andasse restituito al vero proprietario. Sai, l’ho trovato tra
le grinfie di Zabini. Immagino sia stata una cosa piuttosto divertente. Devo
essere piuttosto patetico, me ne rendo conto.» rispose subito dopo, con tono
distaccato, gli occhi che erano fissi sui movimenti delle proprie mani, ma
Draco sapeva, poteva vedere che erano
feriti.
«Non
so di cosa tu stai parlando. Ma comunque si tratta di cose mie, non avevi il
diritto di leggere niente.» accusò il Serpeverde, senza distogliere un solo
attimo lo sguardo dall’altro.
«Mi
dispiace, Malfoy.» rispose il Grifondoro, alzando finalmente gli occhi verso
l’altro, ma Draco non era certo che quelle parole si riferissero al fatto di
aver letto il suo diario.
Lentamente
appoggiò il quaderno sul letto e la rabbia e la vergogna salirono sul volto di
Malfoy nel ripensare a tutte le cose che erano contenute in quello stupido
quadernetto.
«Vattene.»
Con un sorriso amaro annuì, afferrò il Mantello e poi sparì dalla vista, appena
lo indossò. Malfoy osservò a bocca aperta la porta aprirsi e richiudersi dolcemente.
Probabilmente
avrebbe preferito lo sbattere violento della porta, almeno lo avrebbe riscosso
da quello strano stato di torpore. Invece era costretto ad ascoltare quei
sussurri che arrivavano alla sua mente, che erano stati trasmessi semplicemente
attraverso gli occhi verdi dell’altro.
E
forse proprio tutto il dolore che gli avevano trasmesso lo indussero a fare una
delle cose più stupide che avesse mai fatto in vita sua: rincorrere una
persona.
But where will you go
With no one left to save you from yourself
You can't escape the truth
Afferrò il cappotto, la sciarpa
e i guanti – perché se proprio devi fare qualcosa da idioti come seguire
Potter, è bene che almeno ci si copra dato il gelo invernale della vigilia di
Natale – e con passo spedito uscì dal Dormitorio all’inseguimento di Potter.
Fece appena in tempo ad uscire dai sotterranei e trovarsi nella Sala
d’Ingresso, che vide il portone aprirsi e chiudersi da solo.
Senza evidentemente preoccuparsi
del fatto che l’altro era coperto da un Mantello dell’Invisibilità, lo seguì
fuori dal castello.
I realize you're afraid
But you can't abandon everyone
You can't escape
You don't want to escape
Si guardò un poco attorno, tentando di scaldarsi le
mani, nonostante i guanti. Poi lo vide togliersi il Mantello, a qualche metro
da lui, quasi volesse essere visto, quasi volesse essere seguito.
Draco alzò gli occhi al cielo. Vittimismo
Grifondoro… pensò, prima di riprendere a camminare.
Lo chiamò più volte, ma non ricevendo risposta e
sentendosi ignorato aggiunse anche qualche epiteto poco carino, ma anche così,
ovviamente, Potter non rispose, continuando a camminare.
Il Serpeverde si ritrovò così nei pressi del Platano
Picchiatore, appena in tempo per vedere i rami fermarsi chissà come e Potter
sparire in un cunicolo alla base dell’albero.
Con un borbottio contrariato, imprecando contro
Potter che era tutta colpa sua se si fosse sporcato i vestiti, Draco si lasciò
cadere nel tunnel, convinto all’ultimo nel rivedere i rami ricominciare a
muoversi.
«Lumos» mormorò, accendendo così la
punta della bacchetta, e cominciando a camminare, guardandosi attorno piuttosto
spaurito.
I am so sick of speaking words that no one understands
Is it clear enough that you can't live your whole life all alone
I can hear you in a whisper
But you can't even hear me screaming
«Potter?!» chiamò più volte, ma nessuno rispose. Con
uno sbuffo continuò a camminare, finché non trovò l’uscita. Corse nell’ultimo
tratto, trovandosi Potter davanti.
«Stupido Potter! Perché diavolo mi hai portato fino a
qui?» sbottò Malfoy, raggiungendolo una
volta per tutte. Si accorse solo in quel momento dello strano fatto di trovarsi
in una casa arredata dopo aver percorso chissà quanta strada nel Platano
Picchiatore.
«Sei tu che mi hai seguito, Malfoy.» ribatté il
Grifondoro, piccato.
«Sì, ma tu ti sei fatto inseguire. Sei fuggito così…»
«Me l’hai chiesto tu, Draco!» ribatté Potter, alzando
il tono di voce. Il Serpeverde si zittì per qualche attimo.
«Perché stai usando il mio nome?» disse
assottigliando gli occhi, tra il confuso e l’indignato.
Harry sospirò, le braccia conserte al petto.
«Mi ci ero quasi abituato in questo periodo. È
assurdo, ma trovavo persino piacevole la tua compagnia. Ora però hai rovinato
tutto, quindi hai ragione, probabilmente non ho più motivo per chiamarti per
nome.» rispose Harry, con tono un poco acido.
«Io ho rovinato tutto?! Ma se sei tu che hai letto il
mio stupido diario! Questa si chiama violazione della privacy. E queste cose
tra am… conoscenti non si fanno.» si corresse Draco, imbronciandosi.
«So che non avrei dovuto, ma ero arrabbiato. Scusa se
posso sentirmi offeso nel sapere che scrivi cose che mi riguardano per cui dopo
ridi con il tuo grande amicone Zabini.»
«Che c’entra Zabini? Primo, non è mio amico; e
secondo io non stavo proprio facendo niente con Zabini, men che meno ridere di
te.»
«Non prendermi in giro, Draco, ce l’aveva lui il tuo
diario.»
«Cosa?» domandò sconvolto il Serpeverde.
«Già…»
«Che bastardo, deve avermelo rubato! Io lo ammazzo…»
«Già, come no, e io dovrei anche crederti…»
«Certo che dovresti, se no saresti un vero idiota,
Potter.»
«Impiccati…» ribatté scontroso il Grifondoro, e
quello strano scambio di battute sembrò aiutarli a riappacificarsi, o perlomeno
a calmare le acque, portando qualche momento di silenzio e quiete.
«Ad ogni modo, dove ci troviamo?» domandò Draco con
fare casuale, senza però nascondere la sua curiosità. Rimase in piedi
guardandosi leggermente attorno, e indicando ciò che li circondava con un gesto
della mano.
«Stamberga Strillante.» rispose semplicemente Harry,
scrollando le spalle e prendendo comodamente posto su un divanetto
completamente distrutto da graffi e morsi.
«Cosa?» strillò Draco, più acuto del dovuto.
«Tranquillo, Malfoy, nessun fantasma nei dintorni…»
ghignò Harry, e lo sguardo di Malfoy cadde sul Mantello accanto al Grifondoro,
e dei pezzi si ricomposero nella sua mente.
«Tu… Sei stato davvero tu al terzo anno, con quel
mantello… maledetto!» esclamò il Serpeverde indignato, facendo un passo avanti.
«Oh, andiamo, Draco, è stato tanto tempo fa. E poi è
ovvio che fossi io, c’era la mia testa aleggiante… Ad ogni modo sono cose di
vecchia data.»
«Vecchia data, come no?! Sono cose che mi hanno
traumatizzato, sappilo.»
«La verità è che sei un fifone, Malfoy.» disse Harry,
senza ombra di cattiveria, e Draco si imbronciò. Passò appena qualche secondo
di silenzio, in cui il moretto sembrò prendere coraggio.
«Ma è anche per questo che mi piaci.» disse
semplicemente, puntando gli occhi verdi sull’altro ragazzo, quasi che il
rossore non si fosse mai diffuso sul suo viso. Malfoy sgranò gli occhi, come
sorpreso ma senza aver compreso appieno qualcosa.
«E, avendo letto il tuo diario, posso avere
l’arroganza di dire che sembra che anche io piaccia a te, Draco.» continuò
Harry, non ricevendo risposta dall’altra, abbassando il tono di voce, fino a
che non si spense completamente.
Nuovamente silenzio, in cui nessuno dei due si mosse.
«Dici, Potter? E come saresti giunto a questa
conclusione?» rispose Malfoy con fare beffardo, sebbene il suo tono apparisse
più incerto che mai.
«Beh, la pagina finale potrebbe essere un’antitesi
piuttosto convincente, se non fosse sembrato così palesemente un modo per
auto-convincersi, viste le pagine precedenti. Lentamente, anche se non so
ancora bene come, sono riuscito a farmi strada dentro di te, e da un’assurda
simpatia siamo arrivati a qualcosa di più…» spiegò Potter, riprendendo
sicurezza ad ogni parola che pronunciava.
«Mh… direi che la tua spiegazione potrebbe anche
convincermi… Ma io rimango dell’idea che sia una cosa assurda. Ricordi anche tu
che fino all’anno scorso ci odiavamo profondamente, vero?»
Harry scoppiò a ridere, facendo poi segno all’altro
ragazzo di raggiungerlo. L’altro, un po’ diffidente, eseguì quietamente.
«Dai, con un po’ di fantasia potremmo dire che in
realtà non ci siamo mai odiati davvero, lo trovi abbastanza romantico?» Draco
si era fermato in piedi davanti a lui, e Harry gli prese una mano con la sua,
osservandolo dal basso in alto, mentre una smorfia appariva sul viso del
Serpeverde.
«Fin troppo…» commentò, infatti, Malfoy. Con un gesto
improvviso, però, Harry lo tirò a sé, facendo in modo che gli cadesse sulle
gambe.
«Umpf, ti facevo più magro, Draco.»
«Tralasciando il fatto che io sono una piuma, che
diavolo stai facendo, Potter?!» domandò Malfoy, sconvolto, dimenandosi. Harry
lo fece calmare lentamente, abbracciando teneramente il corpo dell’altro e
prendendo il mento delicatamente tra le sue mani, in una posizione piuttosto
scomoda per il biondino, che però non sembrò curarsene eccessivamente.
Lentamente, le loro labbra si avvicinarono, fino ad
incontrarsi. Entrambi cercarono di approfondire il contatto, ma, vuoi per la
posizione scomoda, vuoi per inesperienza, quando si staccarono nessuno dei due
sembrava particolarmente convinto.
«Ok, direi che dovremmo migliorare.» commentò Harry
un po’ imbarazzato, ma con un tenero sorriso sulle labbra.
«Io sono già perfetto, sei tu che sei impedito,
Potter.»
Harry inarcò un sopracciglio a quel commento così
tipicamente Malfoy, ribattendo con un «Certo, come no.» e spingendolo malamente
sul lato vuoto del divanetto.
«Ehi!» esclamò Draco indignato. Il Grifondoro ghignò
soddisfatto, alzandosi in piedi e facendo come per pulirsi le mani, soddisfatto
di un buon lavoro.
«Non puoi trattarmi così, Potter. altrimenti mi
rimangio qualsiasi cosa io abbia detto di buono su di te.»
Harry si voltò lentamente verso di lui, fissandolo
attentamente. Sentendosi sotto esame, Draco ammutolì, ricambiando lo sguardo,
come per cercare di capire la mossa successiva dell’altro. Harry si avvicinò
lentamente, piegandosi verso l’altro e facendo incontrare nuovamente le loro
labbra e le loro lingue, un braccio appoggiato sullo schienale del divano, in
modo da non cadere in avanti. Questa volta, quando si staccarono, Draco rimase
qualche attimo con gli occhi chiusi, come cercando di assaporare ancora il
contatto.
«Che ne dici, Draco, già meglio?» domandò con voce
bassa Harry, allontanando una ciocca di biondi capelli da davanti al viso
dell’altro, che rimase in silenzio e si limitò ad annuire. Il Grifondoro
sorrise, sedendosi poi accanto all’altro e abbracciandolo.
«Ehm… quindi possiamo dire che siamo qualcosa di più
si semplici nemici? Direi che abbiamo superato lo stadio di conoscenti, e ormai
io conosco alcuni segreti tuoi, come tu ne conosci di miei, e quindi…» disse
incerto il moretto, con tono basso, fino a zittirsi completamente.
«Eh? Potter, non ti capisco normalmente, figurati
quando blateri cose insensate e usi tali giri di parole…» ribatté Draco
confuso.
«Ok, è ancora troppo presto, vedremo più avanti… Per
ora mi accontento. Ma tu potresti anche chiamarmi per nome!» ribatté Harry,
imbarazzato per le parole del Serpeverde.
«Scusa, forza dell’abitudine» rispose Draco,
facendogli una linguaccia con espressione birichina.
Rimasero abbracciati, silenziosamente, per qualche
minuto.
«Comunque avevo capito, sai? Solo che devi essere
meno eloquente e più diretto, o potrei impazzire dopo poco…» riprese Draco a
breve. Harry sorrise.
«Sei già abbastanza strano di tuo, non credo potresti
diventare più pazzo di così.»
Indignato, Draco gli rifilò un lieve pugno sulla
spalla, ma il Grifondoro lo placò facilmente, baciandolo nuovamente.
Rimasero così chissà quanto tempo, ad abbracciarsi e
baciarsi, a raccontare di sé e chiacchierare.
«Buon Natale, Harry.» disse all’improvviso il
Serpeverde, usando finalmente il nome del Grifondoro.
E Harry sorrise. «Buon Natale, Draco.»
…Fine?
Ah, quasi dimenticavo: e vissero tutti felici e
contenti, certo… Ma è inutile che vi dica che i litigi ricominciarono il giorno
dopo, vero?
FINE