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Autore: AnyaVeritas    19/03/2013    1 recensioni
Credete che Ezio abbia fatto tutto da solo il lavoro a Roma? Non è così...A lui piace vantarsi...ma vi racconterò quello che è successo veramente...Chi sono io? Una nobildonna inglese...metà italiana e metà inglese...Mio padre un condottiero..mia madre una nobildonna...Sono abile con la spada e l'arte della seduzione...Mi chiamo Anya Auditore, come Mario Auditore, mio padre, io sono un'Assassina.
Genere: Azione, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Black Mermaid, ecco come si chiamava la nave con cui salpammo io e Sarah. Era davvero uno degli orgogli della marina Inglese, le vele bianche che davano una tranquilla navigazione, assieme al vento piacevole e tranquillo. I giorni su quella nave erano davvero piacevoli e tranquilli. Per fortuna, nessuno in quella nave sapeva della mia vera identità, solo Sarah e il capitano della Black Mermaid la conosceva la mia vera identità.
 
Il viaggio durava da un bel po’ di tempo, mi domandavo se saremo arrivati in tempo per aiutare Ezio. Da porto in porto, le notizie che arrivavano da Roma e dall’Italia in generale erano davvero terribili. I Borgia hanno quasi preso il controllo di tutta l’Italia.. Io so che i Borgia sono dei Templari schifosi. Hanno ucciso mio padre senza che io lo conoscessi di persona.. Il destino è crudele, come il Sangue che smette di pulsare nel cuore quando sei ferito gravemente al petto. Quanto mi sarebbe piaciuto incontrare mio padre.. Forse avrei imparato qualcosa in più sull’Ordine degli Assassini? Tutto quello che sapevo erano solo le vesti che ho addosso e le imprese di mio cugino in Italia.
 
Un giorno, ci siamo fermati in un porto del Portogallo.  Prima dell’Attracco, sono andata dal capitano, per porgerli alcune domande << Capitano McKenzie, come mai ci fermiamo in Portogallo? Pensavo che la prossima fermata era Roma.. >> dissi, con un tono misto tra il calmo e l’irritato. McKenzie si girò: un uomo di mezza età, con una barba corta e i capelli legati in una coda che beveva un bicchiere di vino. Posò il bicchiere sulla scrivania di legno e poi mi fissò, con un sorriso strafottente. Odiavo quel sorriso del Capitano, ma non lo mostravo quell’odio davanti a lui. Da quando sono salita a bordo della Black Mermaid mi sono sempre fidata del capitano Reginald McKenzie, conosceva mia madre e non aveva rivelato a nessuno dell’equipaggio della mia Identità. Ha detto all’equipaggio che sono una Trafficante del Re, che deve portare degli oggetti preziosi a papa Alessandro VI.
<< So quanto siete di fretta Lady Anya, ma io avrò bisogno pure di scorte per poter continuare il viaggio >> mi disse il Capitano, sedendosi sulla sedia. Io mi sedetti davanti a lui e lo guardai duramente << Questo lo so.. Ma di porto in porto le notizie che arrivano dall’Italia non mi piacciono per niente.. >> dissi mettendomi le mani davanti agli occhi, sospirando pesantemente. Le lacrime stavano per uscire, pensando alle ultime parole uscite dalla bocca di mia madre e la notizia della morte di mio padre, quel trauma addosso alla mia pelle non se ne è andato ed è indelebile nella mia mente.
<< Lady Anya.. Prometto che subito dopo riprenderemo il viaggio per Roma >> mi disse il Capitano, notando le mani attorno al mio viso. Le tolsi lentamente dagli occhi e vidi che stava prendendo una sacca << Tieni, con questi soldi comprati una spada, sai già usare un pugnale e la Lama Celata, ed è una cosa estremamente buona. Però un’Assassina deve imparare ad usare la spada. >> mi disse, mentre io prendevo la sacca di denaro. Sicuramente vi state chiedendo come egli sa che sono un’Assassina?
 
Beh, egli è un Assassino.. come mio padre e mia madre. Mio padre era un combattente con le armi ma mia madre era una burocratica, influenzava il Re con le motivazioni degli Assassini. Sono onorata di essere figlia di due Assassini, sono cresciuta con quella luce per cui lottano gli Assassini. Durante il viaggio, Il capitano McKenzie mi ha insegnato ad usare il pugnale e l’arma tipica degli Assassini: la Lama Celata. Sarah invece si è limitata solo alla Lama Celata, preferiva parlare invece che usare delle lame.
 
Arrivati al porto, io e Sarah ci dirigemmo verso un fabbro di qualità, conoscente di Reginald. Era vicino ad un pescivendolo e ad un bordello, mentre camminavamo, notai le cortigiane che erano davanti al Bordello. Erano aggraziate, belle.. e notai che nella loro cintura avevano una Daga. Oltre ad essere affascinanti erano anche letali. Dal bordello uscì una donna, io e Sarah ci fermammo. La donna si avvicinò a noi: Era bella, con quei ricci rossi che cadevano dolcemente sul suo viso candido e con un sorriso piuttosto candido, nonostante il mestiere di prostituta. Gli occhi verdi erano truccati pesantemente di viola. Il colore dei suoi abiti, estremamente succinti, era color prugna, mettevano in risalto il suo prosperoso seno.
 
La donna si avvicinò a me e a Sarah, io le diedi un sorriso. << A prima vista mi sembravi Lady Crystal Sealand, somigli molto a lei.. >> disse la donna dalle vesti color prugna, studiandomi. Io inarcai un sopracciglio, Sarah alzò una mano << Aspetta.. Conosceva Lady Crystal? >> domandò Sarah, piuttosto confusa << Sì.. Conoscevo Crystal. Mi chiamo Morgane e sono la matrona del Bordello di questa piccola cittadina di mare del Portogallo >> disse per poi alzare per poco la manica destra del suo vestito: C’era un tatuaggio nero, con una forma che riconobbi. Guardai il simbolo nel mio corpetto: Era un’Assassina anche lei << Come tua madre sono un’Assassina.. >> disse rivolgendosi a me << A proposito.. Dov’è? >> domandò Morgane, guardando dietro di me << E’ morta di febbre.. Qualche settimana fa.. >> dissi, guardando a terra << Comunque.. Io sono Lady Anya Mary Jade Auditore e lei è la mia migliore amica: Sarah Longbottom >> Morgane girò attorno a Sarah, studiandola. Prese un ventaglio dalla tasca destra del suo abito color prugna e lo diede a Sarah << Sei la figlia di Ron e Christie Longbottom vero? >> domandò Morgane, mentre Sarah prendeva il ventaglio. Lo aprì, era bianco e al centro c’era un simbolo nero: Il Simbolo degli Assassini, sopra di esso c’erano delle lame, guardai quell’oggetto affascinata, era un’oggetto aggraziato.. e allo stesso tempo letale. << Christie me lo ha dato prima che venisse uccisa.. E voleva che lo avessi tu. >> Sarah chiuse il ventaglio e se lo mise nel tasca pane << Thank You Mother.. >> disse Sarah, quasi in un sussurro. Morgane mi guardò, sorridendo << Crystal mi parlava di te.. Sei davvero bellissima >> disse mettendo una mano su una chiocca dei miei capelli neri come la pece. Ci giocò ed io la lasciai fare << Se non mi sbaglio, tua madre mi ha detto che sei un poco civettuola, giusto? >> domandò Morgane, arrossì. << Beh.. un poco lo sono.. Ed in più.. Come mia madre, seducevo con il carisma.. >> dissi guardandomi i piedi, rossa come un pomodoro e imbarazzata. Sarah mi guardò a bocca aperta, con uno sguardo misto tra lo stupito e il divertito. Morgane rise, era una sonora risata.. Anche piuttosto contagiosa, Sarah ed io non resistemmo a ridere con lei << Beh.. Potrebbe tornarti utile.. >> annuì, sapevo che più avanti l’arte della Seduzione mi sarebbe tornata utile contro Cesare.. Morgane si congedò con un inchino, io e Sarah lo ricambiammo << Devo andare.. Godetevi la vostra fermata >> disse, mentre ci salutò con un gesto della mano.
 
Io e Sarah entrammo in un fabbro, era piuttosto disordinato e faceva anche molto caldo. Davanti a noi c’era un omaccione, con un grembiule, che lavorava su un’ascia. Ci guardò, era pelato e piuttosto grassoccio. Si avvicinò a noi << Salve! Come posso aiutarvi signorine? >> disse con un inchino << Sono stata mandata qui dal Capitano Reginald McKenzie.. Mi ha detto che voi avete una Spada per me..>> mentì, dandoli la sacca di denaro che il Capitano McKenzie mi diede prima di attraccare  al porto Portoghese. Il fabbro prese di scatto la sacca, guardando il denaro. Poi mi guardò, e soprattutto, guardò il simbolo sul mio corpetto.
 
<< Ma certo! Tu sei Lady Anya Auditore! >> disse il fabbro ad alta voce, alzando le braccia. Io misi un dito nelle mie labbra per zittirlo << Shhhhh! >> lo silenziammo io e Sarah, rumorosamente. Egli andò verso l’ascia ove stava lavorando, si abbassò. Io lo guardai storta, mettendomi a braccia conserte. Tornò verso di noi con un panno e me lo porse abbassando la testa. << E’ per voi >> presi il panno confusa, poi lo tolsi: Era una spada bianca, lucente e intatta. La lama era curva, come una sciabola ed era molto regale, nell’elsa c’era la testa di un Serpente. Notai che c’era una nota attaccata sotto il manico. Tolsi il laccio e presi la nota. Lo lessi lentamente:
 
Non so se sei Crystal o Anya.. Se sei Crystal, questa spada è per nostra figlia.. So che non mi vuoi parlare solo perché non accettavo la tua gravidanza, ma.. Dalle voci che ho sentito so che nostra figlia è una persona splendida, colta.. e soprattutto bellissima.. Come te in fondo amore mio. Addestrala al nostro culto, insegnale a combattere.. Ti Amo e mi dispiace se non posso esserti accanto.. I Borgia stanno prendendo il controllo dell’Italia, ed io devo aiutare mio nipote.. Se sei Anya, figlia mia… Questa spada è stata forgiata da uno dei più prestigiosi fabbri di Monteriggioni.. Ho detto ed egli che questa spada è per una persona forte e determinata.. Ma non sapeva che quella persona sei tu.. Mi dispiace se non ti sono stato accanto quando eri una fanciulla precoce.. ma so che sei una persona buona e coraggiosa. So che imparerai ad usare per bene questa spada.. Se non dovessi farcela.. Aiuta tuo cugino a sconfiggere i Borgia, so che c’è la puoi fare.. anche se non ti ho mai incontrato.. Sappi che hai un posto nel mio cuore…
 
Mario Auditore.
 
Lessi lentamente quelle righe. L’ha scritta mio padre.. mio padre ha scritto quella nota. Mi uscirono le lacrime, lacrime silenziose, disperate, di dolore, sofferenza. Non ho avuto la possibilità di incontrare mio padre. Però ho la possibilità di incontrare mio cugino.
<< Mi ha mandato questa Spada mentre tuo cugino era a Venezia.. Tuo padre vuole che tu sia forte, mi è dispiaciuto molto per la morte di Mario e di Crystal.. Erano dei miei cari amici.. >> mi disse il fabbro con un tono compassionevole, io misi la spada nel fodero vuoto alla mia destra, ci congedammo dal fabbro, io dissi un lievo e lento “grazie”.
 
Tornate sulla nave, un marinaio mi guardò male, con l’occhio storto. Sarah tornò in cabina e mi lasciò sola con il marinaio << Cosa c’è?! >> domandai bruscamente, mettendomi le braccia conserte. Il Marinaio si avvicinò a me dandomi uno schiaffo, io mi misi una mano sulla guancia, guardandolo confusa << Io so chi sei! Sei Lady Anya Auditore! Cosa ci fa una puttana aristocratica qui?! >> Io mi morsi il labbro, mi sentivo l’aria mancare. Allora lui mi prese per il colletto e mi trascinò verso la cabina del Capitano. Mi gettò sulla scrivania, si mise sopra di me e mise le mani nel mio collo, stringendolo. Respiravo a fatica << Dimmi puttana! Cosa ci fa una aristocratica a Bordo?! >> il Marinaio era alterato, cercavo di divincolare le mani ma erano forti. Mi gettò a terra, verso un muro. Vidi a malapena che si spogliava delle sue vesti, velocemente. La mia vista era annebbiata, sia per il dolore, sia per le lacrime. Mi alzò da terra e mi mise faccia a faccia col muro, mi tolse le vesti e la mia biancheria velocemente, io piangevo in silenzio e mi mordevo le labbra. Dopo che mi tolse le vesti, prese il mio braccio e lo girò all’indietro << Allora? Mi dici che cosa ci fai qui?! >> Sentivo il suo respiro, puzzava di birra e vino, era ubriaco fradicio ma quello che stava succedendo lo sentivo sulla mia pelle. Il dolore al braccio, il mio corpo involontariamente nudo << Non ti interessa che cosa ci faccio qui! >> dissi, arrabbiata.
Mi prese per i capelli e mi gettò a terra. Caddi all’indietro, lui mi girò e si mise sopra di me. Mi leccò e mi morse contemporaneamente il mio seno, io non potevo fare altro che piangere, singhiozzavo. Ero sola, nessuno poteva aiutarmi in quel momento. Mise nuovamente le mani attorno al mio collo, stringendolo. Stavo soffocando << Non ti piace vero lurida puttana? O forse ti piace? >> mi disse sogghignando, mentre mi spingeva contro il muro. Decisi di stare al suo gioco, lo lasciai fare e mi avvicinai al suo orecchio << Visto che ci sei.. Perché non mi dai un bacio? >> il mio tono era sensuale e agghiacciante, si avvicinò al mio viso e baciò con foga le mie labbra. Sentivo che egli era eccitato, ottimo.. Un’ottima distrazione. Mentre lo baciavo con la stessa foga, con una mano gli graffiavo il petto, mentre con l’altra cercavo il pugnale. Riuscì a prenderlo, anche se avevo gli occhi chiusi. Lo allontanai di poco, lui aveva fretta di baciare nuovamente le mie labbra. Lo avvicinai di nuovo a me, e ricominciò a baciarmi. La sua lingua era intrecciata con la mia.. Piano.. lentamente. Infilzai il pugnale nello stomaco e lo allontanai con un calcio. Mi rialzai e ripresi le mie vesti e la mia biancheria, indossandola con cura. Mi avvicinai al Cadavere, prendendo il pugnale che era infilzato nello stomaco di quel marinaio che ha scoperto la mia identità. Notai che c’era una collana con la croce nel suo collo: La croce dei Templari.. Un alleato dei Borgia quindi!
<< Il desiderio di avere il mio corpo era solo per dare informazioni ai Borgia non è vero? Beh.. A quanto pare, il desiderio della Carne.. Può essere letale, e tu mio caro.. hai provato la mia carne.. e le conseguenze le ha avute il tuo corpo >> mi chinai verso il cadavere, chiusi i suoi occhi con non curanza << Requiescate In Pace >>.
 
Raccontai tutto al Capitano McKenzie, del Templare, di quello che è successo e di come lo ucciso. Mi disse che l’Arte della Seduzione per le Assassine può essere estremamente letale per un bersaglio. In Quel caso, ho usato l’arte della Seduzione.. E l’ho ucciso a sangue freddo.
 
Passò qualche giorno, in quei giorni io e Sarah preferimmo stare in cabina. Tra i vecchi giochi che facevamo da bambine, e ammirando quella spada che mi ha dato in dono mio padre, anche se non c’è più. Un giorno il Capitano McKenzie entrò nella Cabina spalancando la porta, io e Sarah lo guardammo con aria interrogativa. << Lady Anya.. Lady Sarah.. Dovete venire a vedere! >> io e Sarah ci scambiammo un’occhiata e poi seguimmo il capitano.
 
Arrivammo sul ponte, c’era un sole splendido, un cielo chiarissimo e i gabbiani cantavano. Nel ponte i Marinai si preparavano all’attracco. Guardai quello che si presentò davanti ai nostri occhi. Sarah sorrise, anche io sorrisi, mettendomi le mani davanti alla bocca, per la felicità e nascondendo le lacrime di gioia. Davanti a noi si presentò la grande e maestosa Roma.
 
 
 
NdA: Finalmeeeeeeeeeeeeeeeeente! Sono riuscita ad Aggiornare! Perdono mi metto in  ginocchio T^T Il fatto è che ho altre storie da finire e per questo capitolo non avevo molta ispirazione e poi BOM! E tornata <3 Grazie al cielo.
 
Ringrazio infinitamente per le Recensioni a Volpotto e Kate Pierce ^__^ Spero che questo capitolo vi sia piaciuto :3
Nel prossimo capitolo, Anya incontrerà…STOP! Suspence Time xDDD
 
A presto :3
 
Anya.
  
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