Delitti d'amore
Capitolo 3
Arrivai al comune di Washington , la storia che mi era stata raccontata dalla signora Johnson mi aveva molto attratto , volevo indagare per vedere se loro avevano davvero denunciato la scomparsa di Verity.
Entrai dentro lo studio del sindaco , aspettando che la segretaria lo avvertisse.
- Oh detective Evans che piacere! Cosa la porta qui? - disse il sindaco appena mi vide .
- Ecco vorrei vedere se circa quattro anni fa qualcuno aveva denunciato la scomparsa di una ragazza di nome Verity Walters – dissi io sorridente cercando di non far interessare troppo il sindaco di questo caso , odiavo le troppe domande.
- Si cerco subito ! – disse iniziando a cercare i documenti sul suo computer .
In quel momento il telefono mi vibrò , guardai chi era , il detective Miller , chissà cosa voleva.
Rifiutai la chiamata in quel momento ero impegnata .
- mi scusi signorina Evans ma nessuno qui ha sparso denuncia , era una cosa importante ? – disse il sindaco mentre si tolse gli occhiali e li posò sopra il tavolo.
- no non si preoccupi non era niente di che – mentì e uscì fuori.
Ritornai alla centrale , avevo tanti pensieri dentro la mia mente , perché la signora Johnson aveva mentito dicendo che aveva sparso denuncia? Quella famiglia nascondeva qualcosa che non riuscivo a capire.
- Prima ti avevo chiamato perché non mi hai risposto? – mi aggredì subito il detective Miller
- Ero impegnata , comunque me la puoi dire adesso ! – dissi io buttando la borsa sopra la mia scrivania.
- ti andrebbe se adesso andiamo a prenderci qualcosa al bar qui sotto , come cena , magari possiamo parlare del caso! – disse lui lanciandomi la giacca.
- Va bene – dissi io afferrandola .
Andammo a mangiare qualcosa al bar , che si trovava nella stessa strada del nostro dipartimento , non avevamo ancora l’idea lucida su chi avesse potuto uccidere il vice presidente Johnson , ma una cosa era certa quella persona è stata qualcuno che non faceva parte del suo lavoro.
- Quindi per te , Miller , centra col lavoro? – gli chiesi io riferendomi all’assassinio di Johnson
- Quando non stiamo lavorando preferirei che mi chiamassi James , e comunque si , succede sempre così aveva di sicuro qualche nemico – disse lui mentre mangiava il suo panino.
- No per me il lavoro non centra , è qualcosa di più personale – dissi io mentre mi mangiavo la mia torta al cioccolato.
- E per quale motivo ? – disse lui con aria di sfida.
- Ancora non so il motivo , ma di sicuro centra quella Verity , la sua scomparsa – dissi io sicura di quello che dicevo.
James rimase un instante a riflettere , aveva gli occhi che guardavano un punto fisso , ragionava, ma non sapevo cosa.
- Quella ragazza scomparsa di cui mi parlavi ? E cosa vuoi che centri? – disse lui senza capire la mia affermazione.
Proprio in quel momento il mio telefono iniziò a squillare in modo violento dentro i miei jeans
- Pronto? – dissi io
- Evans , sono Jones , devi raggiungerci all’ospedale St. Mary Mead – disse con voce preoccupata.
- Perché ? cosa è successo? – dissi io alzandomi e uscendo subito dalla caffetteria.
- Muoviti e basta!! – disse il detective Jones sgridandomi.
Tirai per un braccio James che era rimasto immobile dentro il bar , non voleva sbrigarsi.
L’ospedale non era molto distante , arrivammo in tempo , dentro il corridoio c’erano molti infermieri e dottori che correvano come dei matti.
Avevano la fretta di salvare le vite a molte persone , in un certo senso le nostre vite erano collegate alle vite dei medici , noi detective ci occupiamo di riuscire a salvare la vita al prossimo cercando di arrestare i criminali e loro salvano le vite alle persone malati , alle persone vittime di incidenti .
Trovai Jones che mi chiamava a squarcia gola mentre stava sullo stipite della porta di una stanza , non riuscivo a trovare il detective Waldorf , era strano , ma allo stesso tempo mi iniziavo a preoccupare.
- Jones mi vuoi dire cosa succede? – dissi io irritata cercando di far vedere chi comanda.
- Non ci crederai mai , ma la madre della vittima chiedeva sempre di voler parlare con te e col detective Waldorf – disse lui indicando il detective Waldorf che era seduta vicino al letto della povera vecchia.
- è in fin di vita? – chiesi io , vedendo la povera signora completamente bianca come un lenzuolo , tutti i macchinari attaccati alle sue braccia , però aveva quel sorriso spensierato , dolce e innocente.
-SI … - rispose lui tristemente.
Entrai dentro la stanza e mi sedetti vicino alla detective Waldorf e fissai la signora che mi iniziò a stringere la mano .
Poi mi fisso meglio , mi toccò il viso , aveva le mani fredde gelate , sembrava un morto vivente , corrugò la bocca e dopo esplose in un sorriso enorme.
Sembrava una matta , mi iniziava quasi a spaventare il suo comportamento.
- Verity!!! Sei tornata! Come ti sei fatta bella , sei proprio una donna , i tuoi capelli setosi biondi , sei bellissima!! – mi disse lei accarezzandomi i capelli.
Rimasi a bocca aperta , mi aveva chiamato con il nome della ragazza scomparsa.
- No signora , lei non è Verity! Si calmi signora e l’altra detective , il detective Evans! – disse Waldorf calmando la vecchietta.
La signora mi alzò il mento , e dopo fece una faccia dispiaciuta , e gli scese una leggera lacrima dagli occhi.
- Vero tu non hai il piccolo neo sotto il mento , Verity aveva un leggero neo sotto il mento .. peccato per un attimo avevo sperato … - disse lei , mentre dagli occhi gli uscivano delle piccole lacrime taglienti.
- Signora ci può spiegare il motivo per cui desiderava vederci? – gli chiesi io curiosa , dopo che mi ero ripresa da quella scena.
- si , ecco il motivo è Verity … - disse la signora mentre era distesa dolcemente sul suo letto.
- Sa qual cosa della sua scomparsa ? – disse la mia collega che si trovava vicino a me.
- No … - disse la signora con una voce amara.
- e allora per cosa? – chiesi io sorpresa
- Verity non è scomparsa … - disse la signora , appoggiano le sue mani sopra le mie.
- Cosa le è successo? – dissi io mentre stringevo le mani della signora.
- è morta … - disse la signora con una sguardo amaro , con le lacrime che gli premevano sul volto.
- Di cosa è morta – chiese la mia collega dato che io ero rimasta immobile a fissarla.
- amore … - rispose la vecchia , appoggiano la testa al cuscino e chiudendo gli occhi mentre le lacrime cessarono di scendere.
- amore – ripetei io .