Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: youweretrouble    19/03/2013    1 recensioni
"-Hai avuto un incidente due giorni fa, hai sbattuto la testa e..- sospirò - temo che questo brutto episodio ti abbia causato un'amnesia transitoria.-
Rabbrividii al suono di quelle parole.
-Quanto durerà tutto questo?- tirai su con il naso e premetti con forza le labbra l'una contro l'altra, tanto che diventarono una linea.
-Purtroppo questo non so dirtelo dolcezza, ma posso assicurarti che starai molto meglio quando il tutto finirà.-"
Lui la farà ricordare, Lei lo farà innamorare.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Justin aveva lasciato che mi addormentassi con quella canzone di sottofondo.
Al mio risveglio non potevo fare a meno di canticchiarla.

Erano appena le sette quando i miei occhi affrontarono la luce intensa del mattino che fuoriusciva a spicchi dalle tapparelle non del tutto abbassate.
Era talmente presto che le uniche voci che riuscivo a percepire erano quelle degli uccellini.
Fissai l'orologio più volte e sbuffai non appena mi accorsi che più lo guardavo, più il tempo non passava.

Tirai giù le lenzuola bianche che pochi secondi prima tenevano al caldo il mio corpo e mi sedetti sul letto, posando i miei piedi nudi sulle mattonelle fredde.
Mi alzai cautamente e mi diressi verso la porta. La aprii.
Inclinai la testa ed esaminai il corridoio che sembrava essere vuoto.
Mi diressi verso la scrivania che giaceva alla fine di quel corridoio. Di solito c'era sempre qualcuno dall'altra parte del legno, seduto davanti al computer a sbrigare il proprio lavoro, ma era troppo presto anche per quello.
Fu una cartella con su scritto il mio nome ad attirare la mia attenzione.

Grace Stuart, nata il 13 settembre 1996 a Vancouver.”

La aprii in preda alla curiosità ma feci in tempo solo a leggere le prime due parole, prima che qualcuno alle mie spalle la estrasse dalle mie mani. Deglutii.
Stavo immobile, con le braccia in avanti e i pugni chiusi. Non riuscivo a muovermi da quella posizione, non volevo affrontare la figura a pochi centimetri dietro di me.

-Non dovresti essere qui.- Una mano strinse il mio avambraccio voltandolo, insieme al resto del mio corpo.
Un respiro di sollievo fece spazio tra le mie labbra non appena riconobbi i suoi occhi nocciola: era solo Justin.
-Ridammela!- mi liberai dalla sua stretta -Ho bisogno di sapere cosa c'è dentro.- continuai.
Justin distese il suo braccio sopra le nostre teste.
Mi misi sulle punte cercando di recuperare quel foglio, ma la sua altezza predominava su di me.
Si fece sfuggire una risata, sembrava divertito nel vedermi saltellare intenta a recuperare quel che mi apparteneva.
-Andiamo piccola, puoi farcela!- la sua presa in giro mi incoraggiò a saltare più in alto, tant'è che gli sfiorai la mano.
Delle voci poco distanti da noi misero fine al nostro gioco, riportandoci alla realtà.
Justin depositò la cartella dove l'avevo trovata. Allungai un braccio per riprenderla ma fu lui a prendere me.
Il mio stomaco si posò sulla sua spalla sinistra, le mie mani gli afferrarono la maglietta mentre le mie gambe erano state fermate dalle sue mani che le stringevano al suo petto.
-Lasciami andare!- borbottai.
Justin non badò alle mie parole e si precipitò nella mia stanza, dove mi lasciò andare solo dopo essersi assicurato che nessuno ci avesse visto o sentito.

-Cosa cazzo pensavi di fare?- I suoi occhi fissi sui miei non sembravano per niente contenti di quel che avevo appena fatto.
-Cosa ci fai qui? Credevo fossi tornato a casa ieri sera.- cambiai argomento nella speranza che il suo rimprovero cessasse.
Un lungo sospiro fuoriuscì dalla sua bocca mentre premette il pollice e l'indice sulle tempie.
-No, sono rimasto qui.-
-Perché?-
-Perché i tuoi genitori non possono venire oggi e mi hanno chiesto di non lasciarti da sola.- terminò la risposta con quell'ultima frase e riprese quel pretesto che avevamo lasciato in sospeso.
-Non puoi uscire dalla stanza quando e come vuoi.- mi spiegò.
Rimasi immobile a fissarlo con le braccia che mi scendevano lungo i fianchi.

-Sei arrabbiato?- la mia voce tremò nel formulare quella domanda e Justin se ne accorse.
Si avvicinò a passo lento fermandosi di fronte a me.
Posò la mano sinistra sulla mia spalla, mentre la destra mi sfiorava la guancia con le dita.
Scosse la testa. -Non sono arrabbiato, ma non voglio che tu lo faccia più, intesi?- lo sguardo che pochi minuti prima ardeva dalla rabbia diventò più tranquillo. La sua bocca si stringeva in una linea dritta che diventò curva non appena io annuii.

-Non mi risulta che io abbia un neo vicino alla bocca!- le sue dita sfiorarono la guancia in cerca di quel neo che avevo aggiunto al ragazzo nel disegno.
Sprofondai in una rigorosa risata non appena si accorse dopo diciotto anni di averne uno nell'esatto punto in cui io l'avevo disegnato.
-Ho finito comunque.- commentai alzando il foglio davanti a noi.
Lo ammirammo, ed entrambi sembravamo soddisfatti.
Io per averlo realizzato, Justin per aver contribuito.

-E' bellissimo.- commentò-Questo disegno sa parlare, sai?- continuò.
La mia faccia assunse uno sguardo interrogativo, mi girai per guardarlo quando mi accorsi che lui lo stava già facendo.
-Cioè?- aggrottai la fronte.
-Cioè ci dice tante cose sulla tua personalità, non credi?-
Mi soffermai a pensare alle sue ultime parole.
Finalmente riuscivo a capire perché Justin non volesse accennarmi nulla della mia vita.
In fondo io avevo tutto il 'materiale' necessario per studiarla, ma erano più le volte che mi soffermavo a domandargli di me, che le volte in cui riflettevo su di me.
Mi venne istintivo abbracciarlo.
Mi stava aiutando a superare tutto questo e chiunque lui fosse per me prima che io perdessi la memoria, ero sicura che c'era sempre stato, in un modo o nell'altro.
Il nostro abbraccio si interruppe e lui mi sorrise.

-Ti andrebbe un gelato?- le fossette apparvero non appena estese il suo sorriso.
-Un gelato? Dove?- i miei occhi si spalancarono al suono di quelle parole.
-C'è un chiosco qui vicino. Uscire ti farà bene.- 


 


E secondi voi Justin ha ragione? Uscire le farà bene?
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