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Autore: Hp_Nameless    19/03/2013    4 recensioni
Salve a tutti... Allora, prima che iniziate a leggere ci tenevo a precisare che non sono una Directioner, ma semplicemente una ragzza che pensa e che i One Direction facciano buona musica e che siano dei bei ragazzi. Stop.
La protagonista di chiama Sofia De Luca, ed è un po' 'innamorata' di un ragazzo che ha conosciuto anni prima, e si trasferisce a Londra proprio per lui.
DAL PROLOGO:
“Sofia, finalmente sei arrivata. Noi ti aspettavamo per pranzo!” mi urlò la zia in preda ad una crisi. Nella mia famiglia se uno saltava un pasto poteva accadere un putiferio! Fortuna che arrivò lo zio a salvarmi: “Trisha, lasciala in pace. Magari è a dieta che ne sai tu!” non appena udii la sua voce mi fiondai al suo collo: io adoravo lo zio. Mentre io lo abbracciavo sentii un gran trambusto per le scale, e poi Zayn in mutande che correva verso di me. Quel ragazzo non sarebbe mai cambiato, girava in mutande nonostante io, con il body e la felpa, avessi freddo.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:Lui? E poi c’era lui...
Autore: Hp_Ily
Fandom: One Direction
Genere:Romatico, Sentimentale
Rating: Giallo-Arancio (diciamo che in alcuni punti POTREBBE sfiorare l'arancione, forse)
Avvertimenti: Fluff, Happy Ending,
Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik, Louis Tomlinson, Harry Styles, Liam Payne, Sofia De Luca, Danielle Peazer, Eleanor Calder, Perrie Edwards, Chantelle Evans, Charlotte Evans, Abigail Johnson
NoteCome ho già detto nella descrizione, io non sono una Directioner, ma solo una ragazza che pensa che i One Direction siano dei bravi cantanti e anche dei bei ragazzi. La storia è nata dal nulla, davvero dal nulla. Mi è venuta in mente la coppia e poi ci ho scritto intorno. Vi dico che è un pochino incasinato... :)
 

Lui? Poi c'era lui...
Prologo: La famigerata Londra

 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1698731&i=1
 

Finalmente, dopo tanto tempo, ero atterrata nella famigerata Londra! Ai miei non avevo detto il vero motivo, gli avevo semplicemente che avrei voluto finire lì gli studi per perfezionare il mio inglese (che era già perfetto), e loro se l’erano bevuta.
In realtà volevo finire gli studi lì perché Niall vi si sarebbe trasferito tra poco. Lo conoscevo perché eravamo stati in vacanza nella stessa città ed avevamo legato moltissimo.
Lì a Londra ho alloggiato nella residenza dei miei zii Yaser e Trisha e dei miei cugini Doniya, Zayn, Waliyha e Safaa, la residenza Malik.
Quando fui certa di averla trovata, salii le scale che conducevano al portico e suonai il campanello. Venne la zia ad aprirmi, e mi stritolò in un abbraccio che solo lei sapeva dare, solo lei o la mamma.
“Sofia, finalmente sei arrivata. Noi ti aspettavamo per pranzo!” mi urlò la zia in preda ad una crisi. Nella mia famiglia se uno saltava un pasto poteva accadere un putiferio! Fortuna che arrivò lo zio a salvarmi: “Trisha, lasciala in pace. Magari è a dieta che ne sai tu!” non appena udii la sua voce mi fiondai al suo collo: io adoravo lo zio. Mentre io lo abbracciavo sentii un gran trambusto per le scale, e poi Zayn in mutande che correva verso di me. Quel ragazzo non sarebbe mai cambiato, girava in mutande nonostante io, con il body e la felpa, avessi freddo. [http://www.polyvore.com/cgi/set?id=73687214&.locale=it]
Comunque quando mi vide mi corse incontro e ci abbracciammo per molto tempo. Io e Zayn eravamo molto legati, e quando eravamo stati divisi, molti anni prima, entrambi avevamo sofferto molto, ma poi ce n’eravamo fatti una ragione. Ora invece potevamo stare di nuovo insieme, e per molto tempo.
Quando mi staccai dal suo collo mi ritrovai la piccola (per così dire) Waliyha, e la abbraccia fortissimo. Quando fummo divisi fu lei fece salire il morale a Zayn. E poi fu il turno di Safaa. Lei non si ricordava di me, ma era comprensibilissimo, e mi guardava con aria di sfida. Non si era mossa dall’ultimo gradino delle scale e aveva osservato me e Zayn abbracciati con circospezione. Forse pensava che volessi portarle via il fratello. Comunque fu Zayn a portarla vicino a me, ed io l’abbracciai. Si tolse bene presto dalla mia stretta aggrappandosi al corpo di Zayn come a voler far capire che lui era suo. Che dolce! Era cresciuta da come me la ricordavo, ed era diventata bellissima: aveva dei lunghi capelli marroni, mossi, e dei penetranti occhi blu notte.
“Ehm ehm” aveva tossito la zia intimando a Zayn di andare a vestirsi. Non era suo solito andare in giro in mutande, non lo riteneva un buon esempio per le bambine.
“Oh, scusate, torno tra un attimo” aveva detto lui una volta resosi conto delle condizioni in cui si trovava.
“Ma qui manca qualcuno. Dov’è Doniya?” chiesi con fare interrogativo notando la mancanza della primogenita di casa Malik.
“Doniya è partita per studiare fuori, ma sarà presto di ritorno per qualche giorno di tregua”
Sorrisi, le volevo molto bene, e per me era sempre stata una sorta di sorella maggiore. Poi mi squillò il telefono, era Ginevra, mia sorella maggiore, più grande di me di 3 anni:
“Ciao Ginny!”
“Ciao Fifi, come stai? Sei arrivata? È tutto a posto?”
“Sì, tranquilla Ginny, tutto a posto. Come sta Andrea?”
“Gli manchi tanto, come manchi tanto anche a noi. Vabbè, ora passami la zia che mamma l vuole parlare.”
“Ok, ci sentiamo!”
Passai il telefono alla zia e lei stette per un bel po’ al telefono con la mamma, ma io non mi fermai a sentire cosa dicevano.
“Sosò, vieni, ti mostro la tua camera.”
“Arrivo Jawaa. Un momento, ma questa è la tua stanza.”
“si, spero non ti dispiacerà dividerla con me. Vedi, stavamo facendo aggiustare la stanza di Doniya, ma i lavori sono bloccati, mentre le piccole già dormono insieme.”
“Oh, non c’è problema, basta solo che non russi.” Dissi con fare scherzoso mentre lo zio si accingeva a portare su per le scale una delle mie tante valigie. La prima che arrivò nella stanza fu il trolley a chiazze e il borsone correlato. “Carine” disse Zayn, ma io lo zittii con uno sguardo e lui si precipitò di sotto a prendere l’altra valigia e l’altro borsone, questi a motivo molto colorato. Scesi anch’io, e portai di sopra il beauty con tutte le trousse, i profumi e le creme che non avrei mai usato, e trovai le piccole che portavano, una a testa, le valigie a motivo parigino. Che dolci!
Ma non era mica finita lì. In aeroporto avevano smarrito altri due borsoni neri e un trolley verde smeraldo.
Quando tutto fu di sopra si ritornò alla normalità. Safaa tornò a guardare la televisione, Waliyha tornò studiare e io iniziai a disfare le valigie, con Zayn che mi gironzolava intorno commentando ogni cosa che vi tiravo fuori.
“Spero tu abbia portato trousse a vestitini attillati piccola, perché ti porterò a molte feste.”
“Sei fortunato Zayn, la mamma mi ha infilato in valigia tutte le trousse, i profumi e le creme che tenevo esposte ma che non usavo mai. Oh, e credo mi abbia aggiunto un'altra valigia con tutti i vestitini e le gonne che io non avrei voluto portare” dissi con tono scocciato.
“Beh, tua madre sa come si vive qui” rispose con un ghigno.
Poi la zia urlò: “Zayn scendi, c’è Louis”
A quelle parole non mi diede nemmeno il tempo di chiedere chi fosse Louis che già mi aveva afferrato per il polso e trascinata giù per le scale.
“Ciao Tommo, lei è mia cugina Sofia, viene dall’Italia.” Arrossii. Non ero abituata a conoscere ragazzi così… così… carini. Sì, carini, e molto più grandi di me. Oh, diciamo pure che non ero abituata a socializzare con i ragazzi in generale.
“Piacere, Louis Tomlinson.” Mi tese la mano, ed io non potei fare a meno di stringergliela e presentarmi a mia volta: “Piacere, Sofia De Luca.” Dissi con un sorriso.
Poi si rivolse a Zayn che mi guardava divertito. Mi sarei vendicata! “Zayn, mi dispiace stasera non posso proprio venire. Fizzy deve andare ad un compleanno e c’è bisogno di qualcosa che la accompagni e la riporti a casa.”
“Non fa niente amico! Va’ con Felicite.”
Poi Louis se ne andò, e io fulminai Zayn con lo sguardo.
“Era la voce di Louis quella che ho sentito?” entrò nella discussione Waliyha.
“Sì, ma è già andato via. e poi smettila, è troppo grande per te!” la riprese Zayn serio.
“Si si, come no. Per te tutti sono grandi o tutti hanno una brutta faccia. Lo so Zayn, lo so.”
Io guardavo la scena divertita. Sapevo che Zayn era molto protettivo, ma non immaginavo fino a questo punto. Insomma, Waliyha dovrà pur vivere la sua vita, no?
“Louis è il suo migliore amico. Se ti interessa ha 19 anni, quindi misà che è troppo grande per te.” Disse rivolta a me. Che caratterino la ragazza!
Tornammo sopra, e Zayn mi disse che il giorno seguente ci sarebbero state le selezioni per la squadra di calcio della Ski High, la nostra scuola. Io frequentavo il penultimo anno della scuola secondaria, mentre Zayn l’ultimo anno.
Me lo disse perché sapeva che io ero una grandissima tifosa di calcio, e sperava che io fossi andata a fargli il tifo il giorno seguente e che l’avrei aiutato a passare le selezioni.
Naturalmente lo aiutai, e gli mostrai tutte le partite della mia squadra preferita, l’Inter, per far sì che ne imparasse le tattiche.
Verso sera la zia ci chiamò per la cena, e ci precipitammo entrambi giù per le scale, lui per il nervosismo del giorno seguente, io per le prelibatezze della zia.

***

La notte Zayn dormì come un angioletto, mentre io non riuscii a chiudere occhio. Forse per l’emozione della nuova scuola, forse per il rimorso di aver abbandonato i miei genitori, i miei fratelli, mia sorella, i miei amici, le mie compagne di danza.
La danza… lo sport che più adoravo in assoluto. Mi ero fatta tante amiche al corso, ed avevo un ottima insegnante. Forse era proprio la danza che mi aveva fatto esitare a mollare tutto più e più volte. A Milano ballavo hip-hop, un po’ di latino e jazz. Il jazz, il mio stile preferito. Grazia e potenza nello stesso istante. Durante quelle lezioni, mentre saltavo o giravo, mi sentivo unica nel mio genere, mi sentivo perfetta nonostante i miei mille difetti. Ne ero sicura, quella sarebbe stata la cosa che mi sarebbe mancata di più di Milano, persino più del calore del San Siro!

  
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