Avvertenze: sentimenti reali, amore vero.
Il numero di lacrime versato durante la stesura non è stato contato.

Caro lettore ti scrivo.
 

Alla Giuls, che è stata comunque la mia sipirazione.

Alla Vale, Andre, Sun, Lù e a tutte le
altre persone che mi stanno vicine ora.

Ciao,
ciao a te, anche se non so esattamente a chi io mi stia riferendo.
Non so a chi potrei scrivere questa lettera, non so nemmeno come iniziarla.

Ho solo voglia di raccontare, di raccontarmi.
Vorrei raccontare di come ho amato, di come sto amando, di come quell’amore lo vorrei urlare.

Sai, lui forse non è la persona più semplice di questo mondo, forse nemmeno la migliore: a volte fa i dispetti o si comporta in modo capriccioso, sembra avere del menefreghismo e faceva fatica a lasciarsi amare, ma non mi è importato di questo.
Senza difetti una persona non sarebbe tale, io amo il lato oscuro delle persone, amo vedere il marcio che gli si nasconde dentro, amo l’idea che per ogni difetto io possa trovare un pregio valido per farmelo comunque amare.
Perché io lo amo tutto, amo ogni suo problema, ogni suo sorriso, ogni sua ferita, ogni suo meraviglioso dettaglio, ogni suo momento isterico: non c’è niente in lui che non valga la pena di essere amato per me.
Lo amo anche quando l’abbraccio e lui fa fatica a ricambiare, lo amo anche quando si chiude a riccio e se gli sorrido sposta lo sguardo, imbarazzato.
L’ho amato in ogni momento di difficoltà passato e in quelli presenti.
Lo amo anche ora che non lo sento, ora che temo di averlo perso per sempre.
Lo amo perché è riuscito ad amarmi, non ha badato al mio aspetto, alle mie brutte apparenze, è voluto andare oltre e io mi sono sorpreso a lasciarmi scoprire da lui.
Non era mai successo, non davo la possibilità di guardarmi davvero da anni, ma qualcosa in lui mi fece cambiare idea.

Ora...ora non so come tutto questo finirà, o se mai qualcuno leggerà ciò che ho scritto.
Vorrei lo leggesse lui, lui che non è qua e che forse non ci sarà mai più; anzi, ora che ci penso forse non dovrebbe leggerlo: queste parole sono vuote, non c’è lo stesso vero amore che vorrei esprimere, lui non merita così poco, non merita parole così nulle.
Lui merita che gli venga portato il caffè caldo la mattina, a letto, mentre si stiracchia e cerca di togliersi il sono di dosso.
Lui merita di essere stretto tra le mie braccia quando ha paura di cose insignificanti, mentre dolcemente gli sussurro parole all’orecchio.
Lui merita la sicurezza di non essere lasciato solo dopo che guardandomi negli occhi con tristezza mi chiede:
“Sei sicuro di volere me? Sicuro di non volere qualcuno di meglio?”
Perché io il mio meglio ce l’ho già, o meglio, l’ho già avuto: è stato lui.
Non avrei mai voluto qualcun altro, la gente mi passava accanto e io in chiunque notavo piccole cose che mancavano, particolari importanti.

“Quella ragazza è bella, ma le manca il suo sorriso.”
“Quel ragazzo ha fascino, ma non ha il suo sguardo perso, quello che parla al posto suo.”

E ora faccio lo stesso, anche se sono senza di lui, anche se per parlargli ancora devo immaginarmelo davanti e raccontare la mia giornata ad un fantasma, io faccio comunque così: non voglio nessuno, nessun altro.

Lui si è guadagnata il mio cuore, il mio amore, la mia intera fiducia, ora queste cose sono andate perse insieme ad esso, sento solo l’enorme mancanza di qualcosa di giusto nella mia esistenza.
A volte vorrei che tutto questo non fosse mai iniziato, altre vorrei che non fosse mai finito, altre ancora avrei voluto amarlo più forte, ma nessun rimpianto potrà riportarmelo.
Ora come ora credo che nulla potrà farlo.

Spero solo in un miracolo perché, per quanto possa essere stato stupido, guardandolo mi sono reso conto che era il suo sorriso a tenermi vivo davvero.
Ora respiro, certo, il cuore mi batte, ovvio, ma non sento la vita, non la sento scorrermi dentro, è come se il mondo fosse qualcosa di cui io non faccio parte.

Forse mi dovrei fermare, dovrei smettere di scrivere tanto lui non saprà mai nulla, tanto a chi voglio darla a bere tutta questa cosa?
Io non starò meglio dopo queste parole: mi sentirò peggio all’idea di non esser in grado di esprimermi davvero.
Allora perché lo faccio?
Non lo so, sono molto confuso ormai, non riesco a mettere in ordine le idee e agisco senza pensare minimamente a cosa io stia facendo: così mi ritrovo qui, davanti uno schermo a vomitare tutte queste parole senza senso, senza un filo logico apparente.
Forse me ne andrò anche io, potrei scappare da me stesso se solo sapessi come si fa.
Quante cose devo ancora imparare, quante cose avrei voluto imparare con lui mentre ci vivevamo con un sorriso stampato in volto.
Mi si dipinge un sorriso amaro sul viso quasi sempre, ogni volta che vedo qualcosa di bello sento dentro di me il presentimento che non potrò condividerlo con lui, come se ormai questo diritto mi fosse stato negato e offerto al prossimo miglior acquirente.
Mi mancherà, eccome se mi mancherà, forse nel frattempo tutto cambierà, forse cambierò io, forse lui sarà di nuovo pronto per tornare da me, senza più scappare, senza più temermi.

Il mio problema è: “E ora?”

Sì, perché ora io cosa sono?

Cosa faccio?

Cosa potrò essere?

C’è chi dice che possiamo essere tutto ciò che vogliamo: beh, io vorrei essere sempre stato diverso, ma non lo sono mai diventato.

Cosa voglio essere ora?

La sua metà, ovvio, ma a parte questo?

Felice.

Sì, felice, ma come si fa se la mia felicità fosse legata anche alla sua e fosse direttamente proporzionale all’amore che mi dona?
Probabilmente non posso farci niente, è per questo che opterò per la via del codardo: scappare da tutto questo.
Un giorno lo farò, un giorno forse sarò scappato del tutto.

Spero solo che ora io non sia un rimpianto per lui, spero si ricordi di noi e sorrida, spero rida ricordandosi le mie battute stupide, le mie teorie idiote su come vincere soldi sfruttando gli asini che volano, spero si ricordi di quando facevamo l’amore e io lgi sussurravo che l’amo tra un bacio e l’altro e che questo sia un bel ricordo nel suo futuro.
Spero solo di non essere stato vano, una persona a caso nella sua vita, una semplice ombra di passaggio: sarebbe forse il dolore peggiore sapere di non essere stato importante.

Ora forse è davvero meglio finirla, di smollare le dita da questa tastiera e accettare che tanto sarò senza di lui, che non potrò riportarlo indietro: forse quando ci sbatterò la testa a forza di versare lacrime lo capirò.

Prima, però, voglio rifermi direttamente a lui: è stato difficile lasciarti, ma non lo è mai stato amarti; ho avuto paura a volte, ma mi hai fatto trovare il coraggio di continuare a lottare per ciò che volevo davvero; mi sono sentito inutile per tanti anni e tu mi hai dato la possibilità di aiutare qualcuno che di me ne sentiva il bisogno davvero; sei stato vita per me, forse anche morte a volte; sei stato l’amore che mi serviva e quello che mi servirebbe ancora.
Sappi che se mai leggerai questa cosa io non ho mai mollato e col pensiero non ti ho mai lasciato, io sono lì, al tuo fianco, sempre: esattamente come ti avevo promesso.
Ti amo Harry, grazie per essere stato tutto, grazie per tutti questi ricordi intrisi d’emozioni.

Ora saluto, ora me ne vado, forse scriverò ancora, forse deciderò un’altra sorte per me.
Alla prossima se mai ci sarà, grazie lettore sconosciuto di aver letto i miei pensieri.

Louis Tomlinson.