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Autore: YamiTenshiNoEin    20/03/2013    2 recensioni
Molti cuori cedono all'oscurità, alcuni per sete di vendetta, altri perché bramano il potere.
Alcuni cadono perché tentati, altri perché predestinati.
Ma può un animo corrotto ritornare a percorrere la retta via?
Sarà il bene a trionfare, o stavolta le forze del male la spunteranno?
Può un uomo stravolgere il proprio destino, o soccomberà sotto le sue spire?
Nel nome del padre.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel nome del padre

 
 
 
 
 

Red candles

 
 
 
Perl aprì gli occhi di scatto. Tutto era buio intorno a lui, ed una strana sensazione lo stava divorando dall’interno. Sentì qualcosa di mai provato prima: gli sembrò come se qualcuno lo stesse trafiggendo con un centinaio di spilli. Aveva freddo, e il dolore continuava ad accentuarsi sempre più. Cominciò ad ansimare, poi cadde sulle ginocchia. Tentò invano di avanzare carponi, ma qualcosa gli afferrò le gambe impedendoglielo.
Tutto d’un tratto, un brivido gli corse lungo la schiena, e una voce rauca e tremolante cominciò a rimbombargli nella testa.
Vieni, vieni da me. Ormai mi appartieni, e nulla potrà salvarti. Vieni, vieni da me. Ormai sei mio, quindi vieni”.
Delle candele color rosso sangue iniziarono ad accendersi progressivamente, formando un percorso che si perdeva a vista d’occhio. Perl strabuzzò gli occhi incredulo: cosa diavolo stava accadendo? Proprio non riusciva a capirlo. Il ragazzo si voltò per cercare di intravedere cosa lo stesse trattenendo, ma con suo grande stupore non trovò nulla. Provò ancora una volta a muoversi, e stavolta ci riuscì. Si alzò in piedi nonostante il dolore non accennasse a diminuire, e cominciò a camminare tra le candele.
Proseguì a lungo fermandosi di tanto in tanto a causa delle fitte, ma la strada sembrava interminabile. Mille e più domande gli balzarono per la mente: in che posto si trovava? Di chi era quella voce? Perché gli stavano accadendo tutte quelle strane cose? “Sembra quasi sia finito in una specie di film dell’orrore”, pensò tra sé e sé.
Man mano che avanzava, il ragazzo si accorse che le candele continuavano ad apparire sempre più consumate, come se fossero volte a rappresentare la distanza che mancava alla fine del tragitto.
Giunto al termine di quel percorso tanto lungo quanto inquietante, Perl si ritrovò in un’enorme stanza completamente vuota, fatta eccezione per un trono sito al centro di essa.
«C’è nessuno?» disse ad alta voce senza però ottenere alcuna risposta.
Si addentrò nella sala con fare prudente. Aveva il battito accelerato, e oltre al dolore lancinante, adesso anche una forte sensazione d’ansia stava contribuendo a contorcergli le interiora.
Il seggio aveva un certo non so che di macabro. Era totalmente nero, costruito usando un gran numero di ossa che, all’apparenza, sembravano appartenere a esseri umani. Presentava spigoli appuntiti in ogni dove, e al posto dei pomelli vi erano stati posti due piccoli teschi. Il ragazzo fece per toccarli, ma proprio mentre stava per poggiare la mano su uno di essi, la stessa voce che aveva sentito in precedenza cominciò a echeggiare in ogni dove.
«Eccoti finalmente, ti stavo aspettando» disse improvvisamente facendolo sussultare. «Non sai per quanto ho atteso questo momento».
«Ch-chi sei?» gridò Perl con voce tremolante. «Fatti vedere!»
«Posso sentirlo, sai? Sento il profumo del terrore provenire da ogni fibra del tuo essere. Ma non dovresti avere paura, sai?»
«Voglio sapere cosa cazzo sta succedendo! Vieni fuori, adesso!» rispose visibilmente spazientito.
Il ragazzo gemette dal dolore, e ancora una volta si accasciò sulle ginocchia.
«Soffri, non è vero? Hai paura, non è vero? Ma non temere, porrò presto fine alle tue pene. Il momento è giunto: presto il tuo essere sarà causa di indicibili dolori, e il timore che provi tu adesso non sarà nemmeno lontanamente paragonabile a quello che incuterai in chi incrocerà il tuo sguardo».
«Smettila con questi discorsi senza senso, e fatti vedere!»
Vi furono pochi attimi di silenzio, poi un’orribile risata rimbombò per l’intera sala. Perl sentì il sangue gelarsi nelle vene: alzò lo sguardo al cielo, e vide una piccola nuvola di fumo avvicinarsi al trono. Non appena questa ne toccò la superficie, essa s’ingrandì a dismisura, inglobandolo per tutta la sua interezza. Quando il fumo si diradò, il ragazzo si trovò di fronte a qualcosa che non credeva fosse possibile esistesse: la figura che si era materializzata di fronte a lui, era quella di un demone.







Finalmente mi son deciso a postare anche io qualcosina :)
Sono quasi le cinque del mattino, quindi perdonatemi qualche piccolo errore...
Ma ora parliamo un pochino de "Nel nome del padre".
Questa storia mi balzò in mente tempo fa, mentre cercavo - ivano - di prendere sonno (Non chiedetemi perché, ma solo quando son sotto le coperte mi viene in mente cosa scrivere).
Ho già ben chiaro in mente come svilupparla, ma son ancora un po' indeciso sul finale.
Spero vivamente di non dar vita ad un obbrobrio, e che possiate aiutarmi con i vostri consigli.
Detto questo, sarei contento di leggere molte recensioni! :3

Enjoy, dal vostro simpatico angelo di quartiere :3
  
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