HO UN SEGRETO
Adoravo leggere all'ombra di quell'albero.Era il mio angolo,l'unico posto in cui potevo essere me stessa,passavo in quel cortile la maggior parte del mio tempo, escluso le ore scolastiche e le continue riunioni di classe.
Mi sistemai nella panchina,come ero solita a fare alla fine delle lezioni.E incomincia a leggere,mentre la leggera brezza autunnale faceva cadere le ultime foglie rimaste.
-Ehi-mi voltai infastidita.Arricciando il naso per la puzza.
-Cosa c'è?-chiesi al ragazzo che mi si stava avvicinando.
Era piuttosto alto,dei grandi occhi verdi-azzurri,un bel ciuffo color nocciola e un bel sorriso scopriva i suoi denti bianchi.
-Come ti chiami?-rimasi scioccata dalla domanda.
-Perché una domanda del genere?-
-Così,per sapere-si sedette al mio fianco, e in quel momento il tanfo insopportabile mi travolse di nuovo,costringendomi a voltarmi per riprender fiato.
-Caroline Mayson-esclami infine
-Ah...bhe io sono Louis Tomlinson-rispose pronto porgendomi la mano.
La strinsi poco convinta per poi continuare la lettura.
-Che cosa leggi?-alzai gli occhi al cielo.
-Non è affar tuo-risposi pronta.
Il sole era praticamente scomparso,fortunatamente,solo alcuni raggi penetravano tra i grandi rami, ormai spogli .Mi passai una mano tra i capelli, e specchiandomi dallo schermo del cellulare,notai che le lenti a contatto si erano praticamente sciolte,aprii velocemente la borsa,sotto lo sguardo investigatore del ragazzo,e mi cambiai le lenti.
-Hai problemi di vista?-domandò
-Però sei sveglio!- un leggero soffio di vento,portò nuovamente alle mie narici quel fetore insopportabile, e fui costretta a coprirmi il naso con la mano,per far cessare gli scatti di nausea.
-Pensi,di stare qui a fissarmi tutto il giorno?-mi sorrise.
-No,ho anche domani...ci vediamo-
-Come no...-sussurrai io,a quelle parole mi rivolse un ultimo sguardo e se ne andò,soddisfatto.
Finalmente sola,mi diressi verso un boschetto isolato,vicinissimo al College e una volta li appoggiai la borsa con i libri e iniziai a correre.
La fragranza del sangue fresco mi stuzzicò la gola.Non mi ero nutrita da parecchi giorni e ormai gli occhi mi erano diventati neri come la pece.
Mi fermai di colpo,sicura di essere abbastanza distante, appoggiai la schiena a un tronco e incominciai ad aspettare la mia preda.
Chiusi gli occhi per concentrarmi,su ogni rumore circostante,potevo sentire tutto.Il vento che soffiava,le formiche che operose costruivano il formicaio,le gocce di rugiada che bagnavano il muschio, gli uccelli che tendevano le loro ali e che leggiadri s'innalzavano nel cielo rosa, e un cuore,che pompava sangue fresco,proprio quello che mi ci voleva per recuperare le forze...,aprii gli occhi e...eccola la mia preda un grosso puma mi si avvicinò ringhiando, non fu difficile,i miei canini penetrarono nel suo collo come burro,e così il puma si accasciò a terra sconfitto,per la prima volta.
Finalmente saziata,tornai con velocità assurda al college.
La Felicity High School era completamente oscurata, e deserta.Salii le scale che portavano alla mia stanza,e dopo aver chiuso la porta dietro di me incominciai a pensare a dei modi per passare la notte.
Scarabocchiai qualcosa in un foglietto di carta,ricominciando a pensare alla conversazione pomeridiana con Louis.
Ero sorpresa,che un ragazzo mi avesse rivolto la parola,di solito nessuno mi considera,di solito hanno tutti paura di me...sorrisi a quel pensiero.
Quanto avrei voluto parlare a qualcuno del mio segreto...quanto avrei voluto confidarmi,togliermi quel terribile peso che mi assaliva giorno e notte,senza pace,senza sosta.
Afferrai un libretto,e incominciai a scrivere:
Caro,Diario...una vampira che scrive un diario...che scemenza.
Le parole scivolarono via,come se fosse da giorni che mi preparavo, a scriverle nero su bianco.E a ogni parola,la mia coscienza si allegeriva.
Guardai fuori dalla finestra,la luna era alta nel cielo ormai scuro,il suo pallore schiariva i contorni del grande edificio e il giardino deserto,illuminando leggermente la mia pelle bianca come avorio,e facendola brillare come se fosse ricoperta di brillantini.
Chiusi il diario,sigillandolo più che potevo,se qualcuno lo avesse letto ero nei guai fino al collo.
Fortunatamente,non ero amica di nessuno e nessuno veniva a trovarmi durante i weekend o durante la settimana scolastica.
Abbandonai,il mio corpo di pietra nel letto, quando improvvisamente la porta si spalancò.Sobbalzai,Louis era in piedi vicino a me,mi coprii il viso,perché alla sua entrata quel tanfo tanto odiato,ritornò.
-Scusa,pensavo dormissi...-disse subito,alzando le braccia al cielo.
-Non dormo da parecchie notti,ora se non ti dispiace vattene...-esclamai io,indicando la porta.
-Perché non mi guardi negli occhi?-chiese lui.
-Vattene!Non cambiare discorso non sei autorizzato a entrare in camera mia.-
-Scusa è che volevo restituirti questo....-e così dicendo si voltò,e mi porse il mio libro.
-Oh,grazie-mi bloccò
-Te lo eri dimenticata nel bosco,cosa ci facevi la?-
-Escursione...-alzò un sopracciglio
-Comunque ora puoi anche andartene...-dissi con la mano nel naso.
-Ok,ci vediamo...-alzai gli occhi al cielo e finalmente uscì.
Aprii la finestra,per mandare via quell'odore insopportabile di cane bagnato.
Forse a qualcuno dovevo nascondere il mio segreto...
 Caroline Mayson
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20/03/2013
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