Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: neurodramaticfool    20/03/2013    8 recensioni
Cosa succederebbe se Thor, Loki & co vivessero nel nostro mondo, conducendo in tutto e per tutto un'esistenza come la nostra?
E cosa succederebbe se i due ragazzi scoprissero non solo di non essere fratelli ma di essere anche dei?
E se, oltretutto, ci fosse qualcosa di più oltre al legame che lega due fratelli?
Se Loki, scappando da casa, incontrasse un Chitauro poco ben intenzionato?
Non vi resta che leggere questa storia per saperlo.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frigga, Loki, Odino, Thor
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao, mondo!

Come ve la passate? * male se leggete 'sta roba*

comunque, perdonate l'esistenziale ritardo, ma sono in un periodo schifosissimo... ho finito una storia, ne ho scritte altre e la scuola non perdona... ora taccio!

 

Grazie a tutte quelle che hanno recensito: un bacio virtuale e un abbraccio simbolico a tutte voi! Siete stupende! Grazie anche a quelli che hanno letto senza commentare!

 

 

 

Capitolo 3- Love's the hardest war we fight.

 

Thor si allontanò di impulso dall'altro. Non voleva ferirlo, ma non poteva nemmeno assecondare del tutto i suoi più reconditi desideri. Aveva una paura tale di perderlo, che riavvicinarsi in quel modo così inconsueto poteva effettivamente essere un problema, ai suoi occhi.

 

Ti amo, Thor, e non come fratello.

Il biondo dio fissò il terrore apparire gradualmente negli occhi del moro.

-Loki...

Quest'ultimo aprì la bocca, ma non disse niente. Un gelo improvviso si era impadronito di lui, fino a farlo essere insensibile alle parole gentili che Thor mormorava verso di lui, descrivendo il luogo in cui erano, progettando banchetti e scorribande con altri dei che aveva conosciuto e trovato simpatici.

-Loki, sei diventato blu... sei sicuro di stare bene, piccolo?

-Non chiamarmi così! Blu? Oh sì, tu non sai quali poteri io abbia scoperto di possedere nel frattempo, ma soprattutto cosa abbia scoperto di essere.

-Loki, mi stai facendo paura...

-Tu mi stai facendo soffrire. Rispose Loki, notando che il suo interlocutore si era ulteriormente allontanato da lui, mettendo due passi buoni tra loro.

-Loki, per piacere! Sai bene che non è normale...

-Thor!- proruppe in un moto di disperazione, tentando di riavvicinarsi, ma non trovando il coraggio per farlo,- Sai dirmi che cosa è normale, qui? Siamo su un altro pianeta, so diventare blu, sono un Gigante di Ghiaccio, tu sei un dio, non siamo niente di tutto ciò che ci avevano illusi fossimo e.. tu mi dici che non è normale che io- oh, ti prego!

Thor resistette alla tentazione di abbracciarlo e baciarlo con foga, mordendosi un labbro fino a farlo quasi sanguinare. Aveva dannatamente ragione, ma non potevano. Erano pur sempre fratelli, anche se Loki stava tentando di fargli capire quello che, a rigor di logica, sarebbe stato il contrario, nonché la verità.

-Loki, per piacere... -ripeté, con minore convinzione, per poi proseguire, più determinato- non è lecito, punto. Tu sei mio...

-Fratello. D'accordo. Se è così che la pensi è stato inutile venire qui. Ti avevo già detto tutto quello che pensavo in biblioteca, è ancora valido. Addio e, stavolta, per sempre.

Così dicendo, Loki chiuse gli occhi e scomparve alla vista del biondo, mentre Thor stesso gli urlava di fermarsi, di non fare una sciocchezza del genere e di restare lì, da lui.

-Loki, NO! Loki, per favore, resta con me! Thor si trovò ancora una volta solo e si tirò una manata in fronte, maledicendosi per quello che aveva causato. Il mio Loki se n'è andato ancora una volta. Io l'ho fatto andare via, io devo rimediare. Ma perché? Perché ho così tanto bisogno di lui? Io...non ci credo! Lo amo? Forse, forse è così...ma non è- oh, basta! Devo parlare con mio padre!

Così, Thor si mosse in direzione delle immense stanze del palazzo ad Asgard, dove sperava di trovare il padre.

 

Loki, intanto, si materializzò a casa di Thanos, piangendo come un bambino, ma asciugandosi le lacrime per apparire ancora con un contegno. Il padrone di casa lo vide un po' scosso e arrischiò una delle sue domande puntigliose e irritanti: -Oh, piccolo, che è successo? La tua famiglia ti ha ricacciato?

Il ragazzo, riacquistando la solita glaciale calma, si sedette sul divano e disse: -No, sono tornato sulla Terra di mia spontanea volontà. Non ho nemmeno visto i miei genitori adottivi, solo il mio fratellastro.

-Beh, dopotutto eri andato là per lui. Sono forse in errore, caro?

-Questi vezzeggiativi mi disgustano, Thanos. Non ho mai permesso a nessuno di essere così gentile e intimo con me, non sarai il primo. E, comunque, ero andato là per rivederlo, è vero, ma ho capito che la mia completa felicità è realizzabile solo con lui morto.

-O con lui tra le tue braccia...

-Che è ancora più irrealizzabile come desiderio. Replicò Loki, senza scomporsi e senza dare, perciò, soddisfazione all'uomo che lo stava punzecchiando. La tristezza del giovane, tuttavia, gli impediva di reagire come si deve e riusciva solo a dare risposte serie e troppo poco ironiche.

-Però non neghi di volerlo...che cosa avrà poi di bello, è solo..

-Morto! Per me è già morto! Non devi più nominarlo! Thor deve morire. Io allora sarò felice. Io lo odio.

-Tu lo ami, Loki... ma, se vuoi, ti aiuterò a ucciderlo.

-Io lo odio,- ripeté, più per convincersene lui stesso che per altro- e accetto la tua offerta di aiuto.

 

Ad Asgard, Thor iniziò a cercare il padre, trovandolo infine con alcuni guerrieri, andati a rendergli omaggio.

-Padre!- tuonò- tuo figlio è stato qui.

Frigga accorse, preoccupata, chiedendo dove fosse andato e prorompendo in un'espressione di angoscia, nel sapere che nuovamente si era allontanato volontariamente da loro: -Oh, Thor! Che cosa gli hai fatto?

-Gli ho solo parlato!

Odino si arrabbiò moltissimo perché Thor non era riuscito a portare Loki nel palazzo reale, ma chiese: -E, Thor, che cosa ti ha detto? Avrà più parlato, conoscendo la sua loquacità...

Thor improvvisamente sentì che non sarebbe riuscito a dire tutto ai suoi genitori. Non ce l'avrebbe fatta a parlare della dichiarazione di Loki, del fatto che si erano resi conto, entrambi, che il loro rapporto stava cambiando.

-Thor?- cercò di riportarlo alla realtà Odino- Le parole di tuo fratello hanno cancellato le tue?

-No, padre...io...ecco...insomma, non so se sia ancora giusto ritenerlo mio fratello.

-Certo che sì! Anche se divenisse il tuo peggior nemico, è pur sempre tuo fratello! Ma che c'entra? Prosegui, che ti ha detto?

-Mi ha ripetuto quello che aveva già detto in quella biblioteca... replicò, sospirando.

-E Loki, con tutta la sua grande intelligenza, sarebbe venuto fino a qua per dirti le stesse cose e andarsene di nuovo? La tua storiella non sta in piedi.

-Padre...io- Frigga, lo interruppe con un colpetto di tosse per far cenno al marito di lasciar perdere e di lasciarlo andare. La dea, sapientemente esperta di crisi interiori, prese il figlio per il braccio, invitandolo a fare una passeggiata. Durante quel tempo speso insieme, Frigga si accorse della sofferenza di Thor. Egli stava camminando al suo fianco, eppure lo sentiva assente, come se la sua mente e la sua anima stessero vagando altrove, forse sulla Terra. Il ragazzo fissava il vuoto davanti a sé, perso nell'osservazione di cose inutili e irrilevanti, sospirando di tanto in tanto. Non aveva decisamente l'aspetto di uno senza preoccupazioni. Mio figlio sta soffrendo nel cuore. Sentenziò. Egli ha lasciato il suo amore a qualcuno che non può essere con lui. Non si spiega altrimenti il suo comportamento. Certo, che aver visto Loki solo di sfuggita, magari litigando anche con lui, non può che aver peggiorato le sue sofferenze. Che peccato, aver visto che erano finalmente riusciti a ritrovarsi e volersi separare di nuovo. Sono certa che anche per Loki sia stata una scelta dura, non deve aver avuto scelte. Non lo ritengo così malvagio da separarsi da Thor così, senza un motivo. Poveri bambini. Uno a soffrire per amore e uno...disperso? Oppure...uno che soffre per amore dell'...non può essere!

-Thor, piccolo mio...come mai stai soffrendo tanto?

-Madre, io vorrei poterti spiegare tutto, ma...come?

-Oh, piccino, vieni qui... proruppe Frigga, abbracciandolo stretto e affettuosamente. Thor si abbandonò a quel contatto, iniziando a rilassarsi un po'.

-Madre, io non sento di appartenere del tutto a questo luogo...

-Questo è perché il tuo cuore è altrove, non è forse così?

-Madre! Capisci sempre tutto con così tanta semplicità...

Frigga si sentì venire meno, non aveva mai avuto modo di sospettare, sulla Terra, che suo figlio fosse innamorato. Stava sempre con il fratello, faceva di tutto per essere gradito al fratello, per piacere a lui.

-Thor... puoi raggiungere il tuo cuore?

-No! Madre il mio...cuore...madre, è troppo tardi...è andato per sempre.

Frigga chiuse gli occhi, assimilando quell'informazione con sofferenza. Dunque, gli accarezzò una mano e gli disse, in tono consolatorio: -Nulla è perduto per sempre, potrai ritrovare sia il tuo cuore che tuo..

-No. Né l'uno né l'altro.

Frigga si addolorò. Proprio di una terrestre doveva essersi innamorato suo figlio? Non che, fino a quel momento, avesse avuto molta scelta. Solo che non l'avrebbe più rivista. Avrebbe sofferto molto, ma la presenza del fratello avrebbe alleviato i suoi dolori... oh, se solo ci fosse stato! Un momento. Non riesco a capire se le sue sofferenze siano maggiori per la perdita del fratello o quella del cuore...Che soffra per amore è ormai certo, ma chi è l'oggetto del suo interesse?

-Thor, bambino, a chi appartiene il tuo cuore ché non puoi riprenderlo?

-Non cambia...tanto non tornerà...

Frigga si fermò in mezzo al corridoio, stupefatta: aveva capito bene, allora! Non avrebbe mai immaginato che i suoi sospetti venuti già sulla Terra potessero avere dei fondamenti, solo giochi innocenti tra ragazzi. Sì, sommati a occhiate cariche di significati, carezze poco ortodosse e litigi interminabili per avere rivolto la parola a qualcuno in particolare. Era prevedibile; non solo, era scontato, ovvio, davanti ai miei occhi. Eppure, loro stessi non se ne sarebbero resi conto...

 

Thanos stava ormai definitivamente abbracciando Loki che era esploso in una crisi isterica sfociata in un pianto poco gestibile. Il padrone di casa sogghignò malignamente prima di stringersi ancora di più il ragazzo. Loki alzò gli occhi lucidi verso quelli dell'uomo, sorridendo debolmente e mormorando un ringraziamento. Tuttavia, il più anziano gli disse qualcosa che lo lasciò perplesso: -Voglio qualcosa da te.-Loki annuì, pronto a qualunque cosa,- Ma non in senso fisico. Voglio che tu torni ad Asgard, dove ingannerai la tua famiglia, convincendoli ad accettarti di nuovo tra loro. Poi, io porterò il mio esercito, che tu farai entrare, e prenderò il potere.

-Che cosa ci guadagno?

-Tuo fratello morto- Loki rabbrividì- e un posto d'onore, oltre alla salvezza.

Loki sospirò. Sarebbe tornato da lui, per ucciderlo. -Accetto la tua offerta.

Ciò che seguì fu l'inizio di una terribile crisi interiore del giovane. Thanos lo accarezzò delicatamente, cercando di fargli ritrovare la calma. Loki si rilassò lievemente, immaginando cosa potesse essere una carezza del genere se data dal fratellastro. Oh, ma non ci sono speranze in questa direzione...lui non mi vuole, né mi vorrà mai...cosa potrebbe trovare di buono e amabile in me, infatti? Sono solo un mostro e sto complottando per uccidere colui che credo di amare. Mi ha rifiutato e non sarei il primo a uccidere per amore... non ho mai sofferto come ora, anche lui merita di patire...

Thanos lo guardava, senza riuscire a intromettersi nel flusso di pensieri che attraversava la mente del giovane. Tuttavia, si sentiva molto soddisfatto della piega che stavano prendendo gli eventi.

 

**

A testa alta, con i verdi occhi fissi davanti a sé, il giovane Jotun si avviò verso il trono del padre adottivo, con una decisione e una sicurezza tali da sorprendere chiunque si trovasse lì.

-Perdonami, padre, se ho tardato a raggiungervi.

La sorpresa dei familiari e delle altre divinità nel vederlo apparire con tanta facilità, violando la protezione che il regno aveva, fu indicibile.

-Figlio mio!- esclamò Odino, senza trattenere lo stupore- Non ti aspettavamo tanto presto, a dire la verità.

Frigga corse ad abbracciarlo, imitata da Thor, che però fu freddato da una gelida e ostile occhiata da parte di Loki stesso. Il biondo si chiese cosa potesse aver fatto nascere tanta cattiveria nei suoi confronti, ma il ricordo del loro ultimo incontro fornì un'adeguata spiegazione. La madre lo ricoprì di carezze, di baci sul viso e di parole gentili, mentre Thor stava osservando la scena con una punta di invidia che non sapeva spiegarsi in modo esauriente. Geloso, io? E per quale ragione dovrei esserlo? Perché lui è tornato dopo essere mancato e riceve onori più grandi dei miei? O perché mia madre sta considerando lui, che non è nemmeno il suo vero figlio, più di quanto in questi giorni abbai fatto con me? Oppure ancora perché lei lo sta toccando così da vicino mentre io posso solo accontentarmi dell'occhiataccia che mi ha lanciato? Non dovrei nemmeno chiedermi una cosa del genere! Dovrei essere superiore a questi sentimenti...

-Loki!- fece Thor, infine, sforzandosi di non apparire turbato ai suoi occhi- Davvero, fratello mio, non speravo proprio di rivederti, senza esserti venuto a cercare per mari e monti!

-Ti ho evitato una bella fatica, in effetti, ma, con i tuoi tempi, ci avresti messo un'eternità a trovarmi, anche con i poteri divini che hai.

Alcuni dei e dee risero del sagace commento del più giovane, mentre il maggiore si sentiva completamente umiliato e immeritevole di quel tono acido. Frigga si limitò a sorridere, confermando tra sé e sé l'ipotesi che tra quei due ci fosse ben più dell'essere cresciuti sotto lo stesso tetto.

 

Più tardi, il moro passeggiava, pensieroso, per i grandi saloni e le immense scalinate del palazzo, perdendosi nel labirinto della propria mente. L'altro lo raggiunse frontalmente e lo osservò cambiare bruscamente direzione. Thor, in cuor suo, si sentì di nuovo umiliato, perché doveva ignorarlo in tale modo? Non era affatto quello che si meritava! La scena si ripeté, pressoché identica, per molte volte al giorno e per molti giorni. Incontri casuali evitati accuratamente, domande lasciate senza risposta, occhiate fredde e piene di astio. Ma Thor era forse l'unico che sapeva riconoscere i momenti in cui Loki mentiva persino a sé stesso e si era reso conto che il suo era un atteggiamento forzato, che c'erano momenti in cui si sentiva osservato dai suoi magnetici occhi e non voleva voltarsi per paura di guadagnarci solo un sopracciglio alzato e un commentino sarcastico. E poi si era accorto, sì, che il più piccolo tratteneva dentro a sé qualcosa. Che cosa fosse, se troppo odio, troppo amore o troppa sofferenza, non avrebbe saputo dirlo, ma certo era che avrebbe fatto di tutto per scoprirlo.

 

-Loki! Tuonò in modo imponente il biondo, presentandosi in tutta la sua stazza nella grande sala di lettura del palazzo, dove sapeva nascondersi il fratello.

-Oh no! Ancora!- sospirò il più giovane- Thor, ti piace disturbarmi nelle biblioteche? È come avere un deja-vu poco simpatico.

-Loki, tu ed io dobbiamo parlare.

-Non è quello che stiamo facendo ora?

-Loki, tu mi eviti...mi ignori, mi scansi, fingi di non vedermi più...

-Certo, infatti adesso parlo da solo...Thor, ti prego..

-Ascoltami!

-Sì, ti ascolto, pezzo di idiota! Cosa devi dirmi? Mi hai già detto abbastanza l'ultima volta che ci siamo visti, sai?

-No! Non è vero..solo un'altra delle tue bugie..

-Ovvio... comoda come scusa! Vattene, Thor.

-No, non lascerò che tu continui a fuggire da me. Loki, io...credo di essermi innamorato.

-Bene, sono contento. Ora, se non ti dispiace, vorrei continuare a fare ciò che stavo facendo.

-Mi dispiace eccome! Loki, come devo dirtelo? Io amo te!

-Sei solo uno sciocco ammasso di muscoli... replicò, senza più alcuna convinzione il moro, sciogliendosi in cuor suo per quelle parole.

-Che però,- fece il biondo, sorridendo con dolcezza e avvicinandosi al più piccolo fino a prendergli la mano- tu ami così tanto da raggiungere quassù ben due volte!

-Oh, sta' un po' zitto! Parlare non ti si addice...-proclamò il moro, con un sorriso sghembo, alzandosi e portando le braccia intorno al collo dell'altro- forse, un modo per farti stare zitto c'è...ti interessa?

Thor rise sinceramente, passando a baciare con dolcezza le labbra del fratellastro, che ridacchiò prima di contraccambiare il bacio. Era una sensazione strana per entrambi, perché era qualcosa che entrambi avevano desiderato da lungo tempo e, adesso, stava diventando realtà. Non c'era poi molto altro da fare, due corpi che diventavano uno completandosi a vicenda erano solo il segno di quel grande amore che ognuno provava per l'altro. La calda mano di Thor attorno alla vita di Loki, la leggera differenza di altezza che obbligava il più giovane a slanciarsi verso l'alto, tutto sarebbe stato perfetto, se...

-Thor, NO! Gridò Loki, quasi orripilato, lasciando le labbra e la presa del biondo.

-Perché! Cosa c'è? Era tutto perfetto...

-E' innaturale, uno sbaglio, un grandissimo, enorme, immenso, errore! Va' via... lasciami! Io non ti merito!

-Stai bene? Io non ti lascerei nemmeno se lasciandoti avessi la possibilità di avere salva la vita!

-Thor, stando con me, rischi di morire, va' via!

-Nemmeno per sogno! Piccolo, che c'è?

-No, no, no e NO! Thor, abbiamo fatto una grossa sciocchezza...lasciami stare! Urlò, nel momento in cui l'altro lo afferrò per un braccio.

-Oh mio dio! Sembri una ragazzina isterica col ciclo!

-Fa' conto che lo sia...che sia una stupida ragazzina isterica, ma va' via!

-Io non me ne vado da nessuna parte, non ora!

-Allora devo andarmene io, Thor. Sono costretto a questo...per te. E, così dicendo, si avviò verso la grande porta, mentre Thor sedeva, rassegnato, su una sedia. Voltandosi a guardare il volto dell'amato, il Gigante di Ghiaccio disse, a voce sufficientemente alta per essere sentito: -E' stato bello, Thor, potendo lo farei di nuovo...

 

Loki si chiuse in una stanza, con un libro di magia sulle ginocchia, determinato a dimenticarsi ciò che gli era appena accaduto e a imparare qualcosa in più su qualcosa per cui pareva essere molto portato. Una lacrima solitaria gli percorse la guancia, ma lui non si lasciò distrarre, come se il suo cuore e la sua mente fossero effettivamente due entità distaccate, continuando a leggere come se niente fosse. Ignorava che il fratello stava ancora sedendo in quel salone, aspettando e sperando che il più giovane tornasse sui suoi passi. Invano. Due pianti separati, un'unica causa per quelle lacrime, una fuga e un'attesa di un ritorno.

Un bagliore seguito da una luce, un rumore sordo e un balzo e un grido di Loki, sorpreso, che fece anche cadere il libro per terra.

-Loki, mio caro!- fece Thanos, scuotendosi un po' di polvere dal cappotto,- credo che tu mi debba un po' di spiegazioni.

-I-io? Che cosa ho fatto, io?

-Baciare Thor dopo aver detto che lo odiavi, ecco cosa hai fatto.

Loki si prese la testa tra le mani: -Basta!

-No! Non basta affatto! Tu! Hai dato la tua parola che mi aiuterai, devi portare avanti il piano.

-Lo farò.

-Non puoi farlo se continui a dire a Thor che non puoi stare con lui o gli accadrà qualcosa.

-IO E LUI NON POSSIAMO STARE INSIEME!

-Okay, ma perché? Lo ami? È lì il problema? Non puoi uccidere chi ami? Oppure lo odi a tal punto da provare ribrezzo per un eventuale contatto con lui? Da come lo tenevi stretto a te, non si direbbe. Il tuo atteggiamento era quello di una persona che teme di perdere la sua ragione di vita...è inutile che fai quella faccia, Loki: ho visto, ho sentito cosa provavi in quel momento. Tu eri felice.

-Avere un minimo di privacy con te è possibile? Sei peggio di Thor...

-Non smetterai mai di pensarlo, è inutile. L'amore fa questo effetto. Torna da lui, non insospettirlo.

-Io non lo amo!

-A chi vuoi darla a bere? È palese che sei cotto, stracotto, di lui, quindi, per piacere, corri da lui, facci quello che vuoi, ma porta avanti il piano. E non dirgli cose come “stando con me potresti morire”, va bene che non è una cima in intelligenza, ma per essertene innamorato, non deve essere poi così stupido.

-Non lo amo! Lo odio con tutto il mio cuore!

-Il tuo corpo lo vuole, freme in ogni sua fibra per poterlo di nuovo stringere come facevi prima, la tua mente non riesce a scacciare il ricordo di quelle labbra sulle tue, di quella mano sulla tua schiena, delle tue braccia che lo inchiodavano a te; se anche il tuo cuore lo odia, beh, mi sembra un po' irrilevante: complessivamente, tu lo ami.

Loki sospirò. Complessivamente lo amo. Errato. Lo amo e basta, senza avverbi intorno. Ma non posso farlo soffrire così. Sarebbe ancora peggio.

-Io... io non lo so...

-Il piano, Loki, il piano.

-Il piano! Ho capito. Lo porterò avanti. Adesso voglio studiare. Vattene.

-Era ciò che stavo per fare. Arrivederci, ragazzo mio.

 

Trascorse una settimana, prima che Loki riuscisse di nuovo ad avvicinarsi a Thor senza paure di sorta. I primi tre giorni, Loki restò chiuso in camera a studiare, uscendo solo per prendere altri libri su cui concentrarsi, facendo entrare solo il servo che avrebbe portato il cibo e cercando di andare in biblioteca ad orari strani, accertandosi di non incontrare nessuno. Il quarto giorno uscì all'ora di pranzo e vide passare Thor, a cui rivolse solo un timido sorriso, prima di infilarsi tra gli scaffali di libri. Il quinto, la scena si ripeté uguale, con la differenza che Thor augurò buona giornata all'altro, scaldandogli il cuore con la certezza di non essere completamente odiato. Il sesto giorno, Loki chiese a Thor come stava e ottenne in risposta un “abbastanza bene, grazie, e tu?” che lo rese insieme felice e preoccupato. Il settimo, Loki si trattenne più del solito a scegliere i libri da studiare, prendendone in numero maggiore, per non dover tornare così spesso. Avanzare con una pila di libri in mano, non era cosa semplice nemmeno per uno stregone come quello che stava diventando, quindi fu inevitabile per il dio vacillare lungo il percorso. A vederlo così, carico di libri e incapace di muoversi agilmente, Thor si decise a fare la sua mossa, che progettava già da quando, qualche giorno prima, aveva visto il più giovane portare i volumi avanti e indietro. Gli corse accanto, sorridendo gentilmente.

-Ti serve una mano, Loki? L'ammasso di muscoli potrebbe essere utile, ora...

Loki rise, sincero, per il riferimento al modo che lui aveva sempre di chiamarlo.

-Magari. Cioè, sì, grazie mille, io...tieni! Disse, confuso, appoggiando alcuni libri sulle braccia stese del biondo. Insieme, arrivarono alla camera del minore.

-Grazie mille, Thor. Da solo sarebbe stato difficile.

Thor sorrise, sforzandosi di mantenere un contegno, senza ridere troppo: -Tu che ringrazi e ammetti che non saresti riuscito in qualcosa?!

Scoppiarono a ridere insieme. Thor entrò per posare i libri sul letto dell'altro e indugiò un momento prima di uscire. L'istante prima che si voltasse, Loki lo afferrò per un braccio: -Thor, riuscirai mai a perdonarmi? Mi dirà quel che vorrà, ma non saprà mai che a ucciderlo sarò io.

-Loki, ma io non sono mai stato arrabbiato con te! Per che cosa dovrei perdonarti?

-Per averti lasciato in quel momento...per essermene andato come un vigliacco...per non essere stato accanto a te dopo averti fatto stare male...

-Basta parlare- lo interruppe Thor, prendendogli una mano- l'unico che è stato male qui sei tu... no, non fraintendere! Intendevo dire che quel modo di andartene è costato più sofferenza a te che a me..io sono rimasto lì come un idiota, ma tu hai rinunciato a qualcosa che, ho ragione di credere, ti stava piacendo...

-Se voleva essere una provocazione è venuto fuori solo un immenso pasticcio, sai?- rispose, ironico, il moro, annullando con un passo la distanza che c'era tra lui e il fratellastro- Ma, essendo io intelligentissimo e potentissimo, nonché bello quanto nessun altro in giro, e ritenendo la modestia la mia più grande virtù, ho capito quello che tu intendevi dire e...

-Quanto mi dà noia che tu parli e parli e parli senza fare nulla!

-E' esattamente per darti noia che lo sto facendo!

-E non ti viene mai a noia?

Per tutta risposta, Loki lo tirò a sé con tutta la sua forza e lo baciò con desiderio. Thor non si fece ripetere l'invito due volte e assecondò la volontà del minore, lasciandosi andare a quella focosità così inaspettata. Thor si fermò, prendendo fiato, una tormenta di pensieri gli invadeva il cervello, una voglia incredibile del corpo di Loki gli pervadeva le membra.

-Loki, perché?- il moro lo guardò, senza capire- Perché non riesco a smettere di volerti?

-A questo c'è rimedio...sono qui per te... tutto tuo!

Thor rise, non avrebbe mai pensato di vedere il fratello coinvolto in una situazione del genere. O meglio, non avrebbe mai immaginato di vedere il fratello coinvolto in una situazione del genere, dove l'altra persona a prendere parte era lui. Si gettò letteralmente addosso al moro, finendo per farlo sdraiare sul letto, evitando per un soffio i libri.

-Thoor!- mugugnò Loki- mi schiaccerai!

Thor rotolò di lato, tirando a sé il moro che si concesse volentieri all'attività proposta. Nessuno dei due pranzò, facendo preoccupare tantissimo i genitori, restarono semplicemente sdraiati insieme.

 

Inizialmente, nessuno ebbe dei sospetti su di loro. Loki tornò a prendere parte alle normali attività di corte, con grande piacere dei genitori. Thor riacquistò il buonumore che aveva perso, con grande soddisfazione di Frigga, la quale fu felicissima di vedere i suoi figli in piena salute, sebbene si punzecchiassero molto più del solito, con battute anche pesanti l'uno nei confronti dell'altro. Odino restò solo leggermente deluso dal fatto che il minore studiasse con interesse maggiore di quello che provava per le armi, ma cercò di non farglielo pesare. Lontano dagli occhi dei genitori, i due ragazzi trascorrevano ore e ore a parlare e a stare insieme, facendo quel genere di attività proprio di due persone che nutrono un'attrazione reciproca.

 

Un pomeriggio, mentre Loki stava leggendo ad alta voce per Thor un libro di favole per bambini asgardiani, il maggiore iniziò a inquietarsi, muovendosi spesso e facendo perdere il segno all'altro più di una volta. Alla fine, Loki si arrese: -Insomma! Si può sapere che cosa hai?! Fece, acido, chiudendo di botto il libro e alzandosi in piedi, togliendo così il sostegno alla testa dell'altro.

-E' così noioso!

-Andiamo, lo hai scelto tu...

-Sì,- tentò di ribattere il biondo, sapendo che, a parole, nessuno avrebbe vinto contro il moro- ma...adesso mi andrebbe di fare altro...

Loki sorrise, malizioso, prima di precipitarsi a corsa nel corridoio, presto seguito dal maggiore. Dopo qualche minuto di corsa, arrivarono nei pressi di un laghetto, ancora semi-ghiacciato, nonostante la presenza di soffice erba verde sui bordi. Thor riuscì ad acchiappare Loki, gettandosi quasi su di lui, che non oppose nemmeno poi tanta resistenza, girandosi verso il biondo per baciarlo meglio, prima di cadere avvinghiati sul prato.

-Come fai a capire sempre cosa voglio esattamente, piccolo? Sussurrò Thor nell'istante in cui riuscì a staccarsi dalle labbra dell'altro. Loki lo pretese indietro, ricominciando il bacio da dove erano rimasti e il dio del tuono non volle mai la sua risposta, accontentandosi del corpo del più piccolo a sua completa disposizione.

-Loki,- disse Thor, accarezzando con un dito la schiena del bel dio della Menzogna, attraverso la sottile tunica scura- tu acquisti il tuo aspetto Jotun quando tocchi qualcosa di freddo?

-Sì... replicò il minore, senza capire dove l'altro andasse a parare.

-Allora, puoi mettere una mano nel lago?

-Perché vuoi vedermi in quel modo?

-Non aver paura di non piacermi, ti amo e lo sai. Però..vorrei vederti come sei davvero...

-Thor...

-Eddai! Per favore, per favore, per favore! Iniziò a cantilenare, petulante.

-Falla finita! Gridò il più piccolo, sorridendo con dolcezza e avvicinandosi all'acqua per accontentare il suo amato. Thor lo vide perdere il suo solito colorito pallido e acquistarne uno bluastro con un angosciante colore rosso degli occhi. Il moro aspettò un po' prima di vedere il fratellastro avvicinarglisi con una strana luce negli occhi e iniziare a baciarlo in modo tanto famelico quanto mai aveva fatto. Loki non si fece problemi e, mantenendo una mano a mollo, si diede da fare per avere il più contatto fisico possibile con l'amante. In breve si trovarono seminudi sul prato, avvolti a formare quasi un unico corpo.

-Loki, sei più bello che mai... sentenziò, ansimando, il maggiore, prima di provvedere a togliere di mezzo la restante parte di abbigliamento.

-No, Thor... ho semplicemente più voglia di vederti mio che mai...

Thor decise di essere lusingato di queste parole e osservò con piacere che a mettersi di schiena era proprio il moro.

 

Accarezzando con dolcezza la pelle del biondo, Loki iniziò a raccontargli ciò che aveva fatto in quei giorni senza di lui sulla Terra. Del terrore che provava quando Thanos gli sedeva vicino e gli metteva le mani addosso, senza intenti palesemente volgari, ma ugualmente disgustante agli occhi del ragazzo. Del senso di solitudine, nonostante le presenze costanti di tutti gli altri esseri umani, delle lacrime versate per paura di non essere ricambiato.

-Di questo non devi dubitare mai, mai più! Esclamò Thor, veramente dispiaciuto di quello che sentiva.

-Adesso che lo so, che so che le mie paure erano totalmente ingiustificate, che ho la certezza che quello che provo, lo provi anche tu...-Thor sorrideva come un ebete- beh, adesso che so tutto questo, potrei anche smettere di fare il sentimentale e mollarti qua.

Thor lo bloccò con la sua molta forza e lo costrinse a guardarlo negli occhi. Scoppiarono entrambi a ridere e si strinsero, sedendo su quel prato che era stato un così comodo giaciglio fino a qualche minuto prima. Loki assestò un casto bacio sulla guancia ispida del fratello e si appoggiò al suo possente petto. Peccato che la situazione idilliaca durò poco. A forza di punzecchiarlo, Thor riuscì ad avere da Loki un cosiddetto “bacio come si deve” che sarebbe sfociato nuovamente in qualcosa di peggiore, se non fossero stati interrotti.

 

-Spero fosse un gioco. Tuonò Odino, con voce severa, giungendo a cavallo di un animale a otto zampe.

Thor strinse a sé ancora di più il moro: -Nessun gioco. Fece, serio, con un'autorità tale da far spavento.

-Scellerati! Siete fratelli! Li rimproverò il padre.

-Non è vero... sussurrò Loki, guardando negli occhi il padre degli dei.

-Loki! Come osi negare...

-Almeno non lo siamo a questo riguardo, il nostro sangue è diverso, sai? I mortali hanno libri interessanti, su tutti noi. Credi che non sappia che cosa sono? Un Jotun, un Gigante di Ghiaccio, troppo piccolo per essere accolto dai miei simili e troppo freddo per essere amato da te! Ma non da lui, almeno... scoppiò il dio della Menzogna, accusando Odino di tutto questo e ricoprendolo di una tale dose di odio con lo sguardo da farlo tacere, tanto era rimasto sconvolto da queste parole. Odino prese un respiro profondo e scese da cavallo.

-Stai diventando ciò che eri destinato ad essere, Loki. Un essere capace di grande cattiveria. Ho provato a tenerti lontano dal tuo fato. Ho fallito.

 

Loki lasciò padre e figlio davanti al laghetto che si era illuso poter diventare il rifugio amoroso suo e di Thor. Non avrebbe dovuto trattare in quel modo il proprio padre adottivo, ma le menzogne che lo avevano accompagnato per tutta la sua vita lo avevano segnato profondamente e non riusciva a provare più un vero sentimento di affetto nei confronti di Odino, sebbene sapesse che col tempo vi sarebbe riuscito. Dalla propria stanza, riuscì a entrare in contatto, anche solo mentale, grazie alle nuove conoscenze apprese dalle settimane di studio intenso della magia a cui si era sottoposto, con Thanos.

-Il mio dio preferito! Proruppe il castano, vedendolo.

-Thanos.

-Allora? Quali novità ti portano in contatto con me?

-L'invasione può avere inizio.

Sebbene non potesse vederlo nel senso più puro del termine, Loki sentì che Thanos stava sorridendo.

-Ma bene, piccolo..

-Non chiamarmi “piccolo”. È una prerogativa altrui.

-Capisco... il bel Thor ha messo il suo zampino anche qui...comunque, presto sarò al tuo fianco in questa battaglia.- poi, aggiunse, con tono inquietante- Che l'invasione abbia inizio!

 

 

Ta-nah!

Eccomi! Ebbene??

Si, okei, ci ho messo un secolo, ma almeno ce l'ho fatta!

Grazie a tutte voi che recensite, mandate messaggi, twittate allegramente, mettete tra le preferite, seguite, ricordate, etc. Siete la mia fonte di vita!

 

Allora, spero di aggiornare in tempo più breve, la prossima volta! XD

ma lamentatevi con i miei prof e i miei capi degli scout che mi vogliono far fare troppe cose u.u

 

bacioniiii!

Chiara, neuro, @ItalyLovesPunk

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: neurodramaticfool