Crossover
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Autore: Sirene Chan    07/10/2007    1 recensioni
Namine si trova nell’aldilà a causa di un incidente stradale. Una volta risvegliatasi, troverà delle strane persone ad attenderla, e man mano che proseguirà il giro turistico dell’altro mondo, conoscerà gente e cose assurde. Si troverà momentaneamente nella categoria degli ambigui, assisterà ad una guerra che più che una lotta sembrerà una gara tra bambini, e si schiererà per una delle due parti. Chi avrà la meglio? (Personaggi di Final Fantasy VII, VIII, X, X-2, XII, e Kingdom Hearts 2).
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Videogiochi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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L’inferno era davvero un bel posto.
Non era una cosa molto bella da dire, ma rispecchiava la verità, almeno secondo Namine. Il paesaggio non era più tetro e al chiuso, ma era all’aperto, con una luce accecante. Rispecchiava la terra quasi perfettamente, tanto che alla ragazza sembrò di essere ancora viva.
- Perché è così terribilmente uguale al mondo vivo? - chiese, troppo curiosa per stare in silenzio.
Reno si voltò a guardarla, probabilmente pensando alle scocciature che poteva dare una persone che si ricordava tutto della sua vita.
- A noi demoni resta solo il corpo. - si concesse di spiegare. - Perciò il nostro territorio e totalmente uguale alla Terra.
- Immagino che agli angeli resti solo lo spirito. - ne dedusse la bionda. Yuffie annuì.
- E agli ambigui? - chiese, non dimenticandosi la breve spiegazione che le avevano dato poco prima.
Il rosso la guardò contrariato.
- Ti ho detto di non fare domande! - le disse, con tono brusco. Poi si allontanò, tenendosi a distanza da Namine. Yuffie sospirando lo seguì, mentre la bionda restò in silenzio vicino a Riku.
- Ti conviene non parlare troppo degli ambigui con Reno. - la avvertì lui. - Lui li odia. - spiegò, senza aggiungere altro. Namine era tentata dal chiedere il perché, ma decise di rimanere zitta per non sembrare una persona invasiva.
Dopo qualche parola, Yuffie abbracciò il rosso, per poi sorridergli. Lui le disse qualcosa, e lei rispose. Poi lui disse qualcos’altro, si chinò per abbracciarla un’altra volta e se andò, mentre Yuffie lo salutava. Poi la ragazza tornò dagli altri due.
- Reno ha preferito compiere un altro incarico, per ora. - spiegò. Poi si rivolse a Namine. - Tranquilla, non te la devi prendere. - le disse, come se temesse una scenata.
Namine annuì, facendole capire che era tutto apposto. Non avrebbe mai immaginato che i demoni fossero così sensibili.
- Comunque ti portiamo noi in giro! - esclamò la ragazza, prendendo per il braccio Riku. - Vero? - gli chiese. Lui disse di si, leggermente imbarazzato per il gesto dell’amica.
Namine sorrise, e ripresero a camminare.
Nonostante la sua buona volontà, la bionda non riuscì a tenere a freno la sua curiosità.
- Quando saprò tutte le cose che si devono sapere su questo mondo? - chiese, rivolgendosi a Yuffie che le sembrava la più ben disposta.
- Quando qualcuno te le dirà. - rispose semplicemente lei.
- E quando lo farà, questo qualcuno? - continuò.
- Mmm… - ci pensò su Yuffie. - Non lo so. - le disse sorridendo davanti all’espressione esasperata della bionda.
- E quando mi appiopperanno ad un gruppo, non potrò più cambiare? - chiese, cercando di non apparire aspra.
- Beh, c’è stata un eccezione… - mormorò pensierosa la mora, ma dopo si scosse, sorridendole. - In poche parole non potrai più cambiare. - disse allegra.
Invece Namine era tutt’altro che felice di essere in quel posto. Era morta, confusa, e non sapeva cosa diavolo la aspettasse in quel luogo, che per quanto bello, le dava fastidio.
Proseguirono il cammino per qualche minuto in silenzio. Poi arrivarono in una specie di laghetto, e nel vederlo Namine ebbe una sensazione strana. Era un posto meraviglioso, illuminato appena dalla luce del sole, il verde degli alberi che lo circondava, il blu dell’acqua scintillante. Era un posto molto bello. Troppo bello.
- Cosa succede qui? - chiese, intuendo qualcosa di negativo. Yuffie fissò triste il lago.
- E’ quando decidono cosa fare di te. - spiegò, malinconica. - Quando scelgono una strada per il tuo futuro. -
Namine capì che si stava riferendo al momento in cui ti affidano o l’anima o il corpo. Pensò che anche lei prima o poi avrebbe dovuto farlo.
- Come si chiama questo atto? - chiese, per iniziare a provare paura verso la parola che le venisse detta.
- Purificazione. -
Il tono con cui Yuffie pronunciò quella parola, e la parola in se le impedirono di spaventarsi.
- Perché purificazione? - chiese, non capendone il significato, ma essendone affascinata.
- Perché purificano la parte che ti verrà data. Ed è quella la parte dolorosa. - Namine ebbe la voglia di chiedere una spiegazione, e fortunatamente gliela venne data. - Perché ti purificano quando ti è già stata affidata. Perciò le sofferenze devi subirle tu. - disse, probabilmente viaggiando con la mente verso vari ricordi.
- E com’è? - le chiese. - Tu l’avrai già provata, no? -
Lei distolse lo sguardo dal laghetto, allontanandosi. Non rispose alla domanda, e Namine ne rimase perplessa.
Riku la avvertì una seconda volta.
- Non parlare della purificazione con lei. - disse. Namine assunse un espressione mortificata. Non ne combinava una giusta.
Si avviarono dietro a Yuffie, e restarono in silenzio per un altro po’. Poi la mora si voltò verso di loro, con lo stesso solito sorriso furbo.
- Ti va di vedere la radura? - chiese. Riku intervenne subito.
- No, Yuffie, è meglio di no! - ribadì lui, sicuro. Eppure dietro a quel tono deciso, si scorgeva una nota di tristezza, un gemito, come se sapesse che il suo parere in quel momento era nullo e che Yuffie avrebbe fatto di testa sua.
Difatti, la ragazza riprese a camminare, ritrovando di nuovo il buonumore, conducendoli nell’esatto posto in cui voleva andare. Namine si chiese cosa fosse questa radura, che raccoglieva tanto interesse quanto rancore. Dopo poco trovò il coraggio di chiederlo ad alta voce, e Riku le rispose, rabbuiato per la decisione presa dall’amica.
- E’ il punto in cui gli inferi di differenziano dal paradiso. E’ la zona di intersezione, dove non si è ne in un mondo, ne nell’altro. - spiegò.
- E cosa si va a fare, lì? - chiese, non vedendo il divertimento di quel luogo.
- Di solito si stuzzicano gli angeli. - disse, con una smorfia. Namine capì che quel divertimento intratteneva solo Reno e Yuffie, mentre lui non ne era interessato.
Continuarono a camminare in silenzio, mentre Yuffie saltellava di qua e di la. Era visibilmente felice di tornare in quel posto, poco ma sicuro.
La radura non distava molto dalla loro posizione, e già da lì si poteva intuire quale fosse. Era uno spiazzo, circondato da montagne. Erano già al suo interno, non gli restava che avvicinarsi. Era vuoto, e sembrava che non ci fosse proprio nessuno.
Si affiancarono a quella che doveva essere la linea di separazione tra un mondo e l’altro, guardando nel paradiso, ma anche lì non c’era anima viva. Anzi, anima morta, ed era proprio il caso di dirlo.
Namine guardò Yuffie, aspettandosi di vederla delusa. Ma lei sorrideva, come se il divertimento stesse per arrivare. Difatti, fece un passo verso la linea.
Con sgomento, Riku appurò che aveva messo il piede nel paradiso. Le fu subito addosso, spostandola; era una cosa proibita, non si doveva fare, e sia Riku sia Yuffie lo sapevano bene.
D’un tratto, si vide avvicinare qualcuno, dall’altra parte. Quando fu rasente la linea, si poté notare che era una ragazza. Yuffie fece una smorfia, quando si accorse che era lei: non dovevano essere in buoni rapporti.
- Non dovete mettere piede nel paradiso! - disse questa, con voce irritata ma pacata. In fondo era un angelo, non si poteva pretendere che avesse una voce troppo grossa o squillante, che avrebbe disturbato la pace eterna.
Yuffie le rise in faccia. Non si potevano toccare, perché era ognuna nel suo mondo. La bionda si chiese come diavolo l’angelo (scusate la contraddizione) avesse fatto a capire che qualcuno aveva posato un piede nel suo territorio.
Poi l’angelo si voltò a guardarla, con sguardo naturalmente dolce e delicato.
- Sei anche tu un demone? - le chiese.
E fu in quel momento che qualcuno afferrò Namine.




Ciao! Secondo capitolo terminato! Grazie a Kabubi per la recensione, spero che continuerai a seguirmi! ^^
Chi sarà mai stato quell’angelo? Chi avrà rapito la nostra Namine? Cosa si cela dietro all’odio di Reno per gli ambigui? Che segreto nasconde la purificazione, e cos’ha a che fare con Yuffie? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli!
Sirene Chan
  
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