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Autore: zeki_love    20/03/2013    2 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction in assoluto e spero vivamente che vi piaccia. Sono aperta ad ogni tipo di critica ma chiedo di essere buone con me. Magari alle prossime storie che scriverò potrete essere spietate!
Questa storia parla del primo San Valentino dei nostri amati Caskett. Non è troppo sdolcinato e naturalmente non poteva mancare l'omicidio!
I nostri innamorati non ricordano che è San Valentino, ma , grazie ad un pò d'aiuto, alla fine lo festeggeranno magnificamente. Ci sono molte scene divertenti ed ho fatto in modo che loro continuassero a litigare come una coppietta di novelli sposi così come hanno sempre fatto durante le 4 serie. Spero di essere stata abbastanza chiara. Buona lettura e ricordate "l'essenziale è invisibile agli occhi"
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Javier Esposito, Kevin Ryan, Lanie Parish, Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Capitolo 29 – “oh mamma!”
 
“Boom! Crash! Crack! No no! Non puoi farmi questo! Sono pur sempre tua figlia!! Ora ti faccio vedere io!” erano questi gli unici suoni in casa Castle quel pomeriggio.
Ora, ad un orecchio inesperto potrebbe sembrare che stia succedendo il finimondo…
Ripensandoci, anche Martha credette che stesse succedendo il finimondo, ma lei sapeva in che senso…
Era giovedì, e in casa Castle voleva dire solo una cosa: pomeriggio videogames!
certo, per Rick ogni minuto è buono per giocare ai videogames ma, siccome è un uomo molto competitivo, soprattutto con sua figlia, il giovedì organizza dei tornei con Alexis per dimostrare che è il più bravo. La maggior parte delle volte vince Alexis ma, in effetti c’era da aspettarselo! Riusciva a battere suo padre a “Super Mario Bros” anche quando aveva appena cinque anni! Poi, quando è cresciuta un po’, sono passati a giochi più complicati tipo Tomb Raider o Final Fantasy. Quel pomeriggio toccava ad Halo, e si stavano divertendo parecchio.
Quando Martha entrò in soggiorno trovò padre e figlia seduti sul tappeto e circondati da cuscini, che ,come al solito, avranno usato per distrarsi l’un l’altra.
Rick stava decisamente vincendo ma Alexis non demordeva. Sapeva cosa toccava al perdente e la cosa non le era mai piaciuta. I due infatti avevano fatto una tabella dove annotare le vincite e le penitenze da emendare sull’avversario. C’è da riconoscere che quello più fantasioso nell’inventarsi le penitenze più assurde era Rick. Una volta, fece mangiare ad Alexis un insalata di lattuga, pezzi di cioccolata, salumi e sottaceti vari ( e Alexis odiava i sottaceti). Un’altra volta le ha fatto tingere i capelli di blu per un mese mandandola a fare le commissioni più strane alle ore più affollate e assurde. Ma anche Alexis non era da meno! Del resto, tale padre tale figlia!
-          Richard!
-          Si mamma?
-          Mi dispiace interrompere la tua grande battaglia ma…
-          Si!  - esclamò Alexis soddisfatta
-          No! Ehi non vale! Tua nonna mi ha distratto!
-          In guerra e in amore tutto è lecito signor Castle! Grazie nonnina!
-          Prego amore mio ma…
-          Tu, subdola donna, alleata del mio più acerrimo nemico, come puoi ancora reputarti mia madre? Io sovrano, non che proprietario, di quest’appartamento, dovrei farti esiliare per questo affronto! Ti farei portare via dalle guardie, se solo non le avessi mandate tutte in vacanza istituendo la festa nazionale del “giovames”!
-          Giovames? – chiese Alexis ridendo
-          Giovedì-games!
-          Si grande re Richard, davvero mi scuso ma ero venuta qui per dirti una cosa importante! Certo, dal momento che mi hai esiliata non ho più diritto di parola nel tuo regno-appartamento
-          Oh donna, dovresti essere fiera di essere suddita di un cos’ benevolo e misericordioso sovrano. Ora, esprimi le tue colpe o i tuoi turbamenti così che io possa aiutarti
-          Si tratta di Kate… è mezz’ora che ti chiama ma tu, preso com’eri da quel “piu piu” non hai sentito gli innumerevoli squilli che ti ha fatto…
-          Oh mamma!
-          Eh no, un sovrano non si fa certo aiutare da sua madre! Ora, col vostro permesso…- e si allontanò dal soggiorno con la grazia di una vera cortigiana del quattordicesimo secolo
-          Padre, so che quella donna non è più degna della vostra fiducia ma fossi in voi richiamerei Kate, a meno che non volgiate essere esiliato dal mondo, se sapete cosa intendo – gli suggerì Alexis ancora nella parte della giovane principessa non che acerrimo nemico del sovrano Castle
 
 
-          Ti ho detto che mi dispiace!
- Fosse per me non ti avrei proprio chiamato ma, siccome Alexei è tuo amico, pensavo ti avrebbe fatto piacere!
-          Ed infatti è così! Ma, lo sai come sono! Mi lascio prendere la mano e puf! Il mondo che mi circonda scompare!
-          So quanto sia importante per te passare del tempo con tua figlia ma…
-          Anche quando sto con te mi esilio dal resto del mondo
-          Signor Castle, sta cercando di corrompere un pubblico ufficiale? – gli chiese Kate sorridendo
-          Oh, non mi permetterei mai, signor Detective
-          Bene, perché ci sono delle severe punizioni in caso contrario
-          Oh, non vedo l’ora di scoprirle…
-          Ad ogni modo – riprese Kate imbarazzata – la scientifica ha scoperto a quale computer appartiene quell’indirizzo IP e indovina un po’?
-          Sapete chi è l’assassino?
-          In realtà non proprio. O meglio, quell’indirizzo IP era ben coperto ma con un po’ di chiamate qua e là ci siamo riusciti ed abbiamo scoperto che il computer appartiene a niente poco di meno a Roxen Wash! O King, come preferisci
-          Quindi, secondo te, è stata Roxen ad uccidere Adrien?
-          Oh si! Ma non da sola
-          In che senso?
-          Con tutto il rispetto, ma non credo che possa essere una vera assassina! È stata aiutata e so già da chi
-          Beh da sua madre ovviamente!
-          E lasciare che la sua povera figlioletta, che un giorno diverrà la moglie di un ricco politico o una showgirl, si macchi la fedina penale rovinandosi l’esistenza? No, penso che Eleonor ne sia completamente all’oscuro…
-          E allora chi?
-          Chi può pensare esattamente come Roxen, muoversi come lei e magari anche provare i suoi stessi sentimenti?
-          Mattew!
-          1000 punti al nostro scrittore!
-          Wow! Che ho vinto?
-          Un bel niente al momento. Dobbiamo sbrigarci ed andare alla tenuta Wash. A quanto mi ha riferito Dave, la classe di Mattew e Roxen aveva una gita questo pomeriggio e scommetto che non perderanno l’occasione per poter scappare senza destare sospetti
-          E se non li trovassimo alla tenuta?
-          Potremmo sempre raggiungerli!
-          Allora chiamo Alexei. Magari riesce a fermarli prima che partano
-          E io vado a chiamare Esposito e Ryan, nel caso ci servano rinforzi. – mentre Kate si allontanò verso la sala interrogatori, dove Esposito stava mettendo alle strette un ladro per fargli confessare il furto, Castle compose il numero di Alexei al suo fantastico I-phone. Il signor Wash rispose al terzo squillo, forse era affaccendato con qualcos’altro
-          Rick? È successo qualcosa?
-          Si ma, per ora, non posso dirti nulla. Roxen e Mattew sono alla tenuta con te?
-          In realtà no. Sono andati a scuola per andare ad una gita. So che dovevo avvisarvi ma, mi è sembrato giusto mandarli. Sai, dopo la morte di Adrien e l’arresto di Eleonor credevo avessero bisogno di svagarsi un po’.
-          Oh, non sai quanto si svagheranno! Sai dov’erano diretti?
-          Te l’ho detto. L’appuntamento con gli altri era davanti alla scuola
-          Li ha accompagnati qualcuno?
-          No. L’autista era impegnato e , dato che Mattew ha la patente, ho pensato non fosse un problema dargli le chiavi della BMW.
-          Oh mamma! Alexei, chiamami nel caso tornino a casa o ti telefonino ok?
-          Certo Rick ma posso sapere che succede? Perché tanto attaccamento ai miei figli?
Povero Alexei, pensò Rick. Lui li considera come figli suoi e loro lo ripagano ammazzando il suo vero figlio.
-          Ti spiegherò tutto a tempo debito, Al. Tu , per favore, avvisami per ogni più piccola cosa!
-          D’accordo Rick.
Non appena chiuse il telefono, tornò Kate con in mano le chiavi dell’auto di servizio
-          E’ successo qualcosa? Sei bianco come un cenco!
-          Ho appena parlato con Alexei e la cosa non ti piacerà
-          Sono andati già a scuola?
-          Peggio. Stanno scappando con la BMW di Alexei e alla guida c’è Mattew. Non sappiamo la loro metà e sarà ancora più difficile trovarli ora
-          Oh mamma!




Angolo dell’autrice :D
 
Bene bene bene… non vedo l’ora che sia pasqua *________________*
Vacanze e cioccolata, cosa c’è di meglio? XD
Dolciumi a parte, stiamo volgendo al termine!
lo so, ed è inutile che cerchiate di negarlo, che ora starete esultando girando per casa come tanti procioni eccitati (o.0 come mi vengono certe cose nn lo so XD) e credo di sapere il perché… mi sono dilungata troppo XDXD
La prossima ff che scriverò sarà più breve, concisa ed intensa prometto u.u
E , dopo questo mio breve sfogo, auguro una buona serata a tutti J
Mi raccomando lasciatemi tante belle recensioni :*

  
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