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Autore: SilverKiria    21/03/2013    6 recensioni
STORIA PARTECIPANTE AL CONTEST "PER OGNI CASA UN VINCITORE" IN ATTESA DI VALUTAZIONE
DI GINEVRACORVINO
Questo Contest ha stuzzicato non poco la mia fantasia e, volendo partecipare con la mia Nobile Casata, alias i Corvonero, mi sono trovata a riflettere su un personaggio in particolare che secondo me è molto sottovalutato e che dà molti spunti per storie e considerazioni: Gilderoy Allock. Ora, mi sono chiesta: perché ha fatto ciò che ha fatto? Ho provato a dare una spiegazione a questa domanda, e spero di non aver fatto una schifezza XD
IMPORTANTE! Ho immaginato Allock come un Mezzosangue e quindi la madre babbana, mentre il padre che non ha mai fatto parte della sua vita come mago.
Buona Lettura!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gilderoy Allock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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§ PROFUMO DI VIOLE §

 
 

Viola e stelle argentate che spiccano sopra quel mare di velluto, come luce nell’oscurità.
Blu, profondo come il mare durante una tempesta; qua e là sprazzi di rifiniture nere, quasi fossero zattere che vanno alla deriva.
«Oh, che terribile, terribile scelta devo fare. Mi lasci dire però che ha superato sé stessa, Madama » dici tu con una voce altera, rimirandoti allo specchio; fiero.
La donna dietro di te arrossisce visibilmente e continua a lavorare sul primo abito, quello viola.
«Devo andare a prendere altra stoffa, mi scusi» sussurra ad un certo punto, prima di sparire dietro ad una tenda rosso sangue; nel retrobottega.
Sorridi al tuo riflesso, ammirando i tuoi perfetti capelli biondi, gli occhi azzurri come zaffiri; gli stessi che da qualche anno fanno svenire tutte le streghe dell’Inghilterra.
Fai una giravolta e ridi, facendo come per far smettere gli applausi.
Fai per afferrare l’altra veste, quella blu, ma nel farlo ti cade il mantello dell’abito, scoprendoti il braccio.
Sbuffi e ti chini per raccoglierlo, ma quando vedi quella cicatrice il respiro ti si mozza in gola e, per qualche secondo, torni a quel Natale di tanti anni fa.

- Mamma? Mamma dove vai? –
Inciampasti nel mantello, troppo grande per le tue piccole spalle di bambino di appena dieci anni.
Ti alzasti, continuando imperterrito a seguire il suo profumo, giù per le scale, a destra, attraverso la cucina e infine davanti alla porta.
- Mamma? Mamma che succede? –
Lei non si voltò, continuò a vestirsi; prese il cappotto, s’infilò le scarpe e sistemò la sciarpa. Solo quando fece per aprire la porta agisti, afferrandola saldamente per la gonna, piangendo disperato.
- Levati! –
Un calcio e ti trovasti per terra, il braccio dolorante, le lacrime salate in bocca.
- Mam…- iniziasti titubante a dire.
- Non chiamarmi più così! Io non voglio più saperne nulla di te! –
Passi agitati; ti sentisti preso per le ascelle e, senza accorgertene, ti voltasti, affondando il viso nel rassicurante maglione della nonna, inspirando il suo profumo di casa come fosse ossigeno.
- Perché lo tratti così?! Che problemi hai Cecilia? E’ tuo figlio! –
L’ultima cosa che sentisti detta da lei l’avresti ricordata per sempre; e con essa il tono con la quale venne pronunciata: profondamente disgustato.
- Io non ho figli! –
La sua chioma bionda che usciva dalla porta, per sempre, lasciando una sferzata di profumo di viole; essenza che, lo sapesti, avresti continuato ad associare a lei. Tua madre.

Guardi quel piccolo segno lungo cinque centimetri, dove il suo calcio ti aveva quasi rotto il braccio.
Ti sistemi l’abito, tentando di non pensarci, ma è inutile.
Tua nonna ti ha detto mille volte che non era colpa tua, che aveva problemi di droga; ma non le credesti mai. Sapevi in cuor tuo che eri l’unico responsabile, che non eri stato abbastanza. Promettesti a te stesso che saresti stato famoso, che l’avresti resa orgogliosa.
- Ho deciso Madama! Prendo quello viola. Adoro le viole –
L’ultima frase la pronunci con malcelato dolore, che ti affretti però a ricacciare dentro di te. Tu sei Gilderoy Allock, il famoso mago. Tu sei perfetto. E sorridi, nascondendo ancora la tua vera essenza, giù, nel profondo… per non vederla mai più.



Finita! Se voleste lasciarmi un commento con le vostre opinioni mi farebbe molto piacere! Alla prossima ;)

 

  
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