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Autore: kiki4ever    21/03/2013    11 recensioni
Harry Potter ha sconfitto l'Oscuro Signore, ma ha perso tutto, compresi i suoi cari; ora è solo.
Una seconda possibilità si presenta nella sua vita, un'entità misteriosa gli propone di andare in un mondo alternativo, in cui tutti i suoi cari sono ancora vivi.
Harry non esita ad accettare, ma in questo nuovo mondo la minaccia di Voldemort è ancora presente...
Il nostro giovane Grifondoro dovrà affrontare nuovi pericoli, nuove avventure e nuovi amori, ma nelle difficoltà avrà sempre qualcuno al suo fianco pronto ad aiutarlo.
Perchè nella vita, non si è mai completamente soli, si ha sempre qualcuno pronto a tenderti una mano.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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new chapter return to hogwarts
Buongiorno a tutti!
So che sono mancata per molto tempo, ma come ho spiegato a chi mi segue sulla mia pagina facebook, sono stati dei mesi un pò difficili per me.
Ma ora va tutto bene ed ho ripreso a scrivere!
Per questo capitolo ci ho messo l'anima e devo dire che sono anche abbastanza contenta di come sia venuto!
Vi consiglio di leggere bene la parte finale, dove comparirà un personaggio molto amato dai lettori di Harry Potter e dove vi saranno alcune rivelazioni per la storia che si svolgerà nei prossimi capitoli.
Ci vediamo a fondo pagina, buona lettura ;)







RETURN TO HOGWARTS







Nel momento in cui Harry svenne, il panico dilagò tra i presenti.
James e Sirius si fiondarono accanto al ragazzo, appena in tempo per afferrarlo e evitare che battesse la testa sul pavimento; gli misero le braccia intorno alle spalle e alla schiena, sorreggendolo, per poi poggiarlo dolcemente a terra, la testa di Harry sulle gambe di Lily.
Remus accorse immediatamente, Ron ed Hermione erano come pietrificati dietro di lui e guardavano il corpo immobile di Harry.
Il suo braccio era coperto di sangue, aveva un grosso taglio sulla fronte e sembrava esausto, il suo petto si alzava e abbassava velocemente, segno che non stava per niente bene.
" Ragazzi dobbiamo svegliarlo, dobbiamo essere sicuri che non sia in pericolo di vita e dobbiamo curarlo il prima possibile" Fu tutto quello che Remus riuscì a dire, confuso e spaventato dalla situazione.
James non riusciva a distogliere lo sguardo dalla figura sanguinante del ragazzo che ormai considerava come un figlio, era terrorizzato; prese una mano di Harry tra le sue, come se il contatto con la pelle dell'altro lo aiutasse a capire che era ancora vivo e che dovevano aiutarlo al più presto.
Sirius era pallido e cercava di non pensare al peggio, nella speranza che i soccorsi sarebbero arrivati e avrebbero aiutato Harry a stare meglio.
D'altro canto Lily era sopraffatta dalla paura, sentiva il cuore come stretto in una morsa, quasi non riusciva a respirare, ma sapeva che non doveva farsi sopraffarre dal panico, doveva mantenere la calma, era l'unico modo in cui sarebbe riuscita ad aiutare veramente Harry.
Seguendo il consiglio di Remus, cercò di svegliare il giovane.
" Harry, tesoro, ti prego apri gli occhi! "
Si voltò verso il marito, guardandolo negli occhi; vide il suo stesso panico riflesso in lui.
Abbassarono lo sguardo nello stesso momento e videro il sangue di Harry sulle loro mani.
" Presto chiamate un Medimago! " Urlò James, non potendo resistere a quella vista.
Sirius sentì che stava per vomitare, tutto quel rosso gli dava la nausea.
" Cazzo sta perdendo tantissimo sangue... "
Erano talmente pietrificati che non sapevano che cosa fare, era come se avessero la mente vuota, come se non conoscessero nessun incantesimo; guardavano impotenti il ragazzo steso davanti a loro, ricoperto di sangue e non sapevano cosa fare, come reagire.
Per fortuna Remus riuscì a riprendersi e si rese conto che, anche se non erano esperti di magia, potevano fare qualcosa.
Avvicinandosi, mosse la bacchetta a poca distanza dal braccio sanguinante di Harry.
" Ferula "
Delle bende bianche apparvero dal nulla e andarono a stringersi attorno alla ferita, cercando di fermare il sangue che però continuava imperterrito a sgorgare, tanto che le bende si tinsero subito di un rosso cremisi, a sottolineare la gravità della situazione.
Lily, accarezzando i capelli del giovane, gli sussurrò nuovamente:
" Harry, svegliati, ti prego..."
Mentre in sottofondo la voce di Sirius, ancora nel panico, urlava alla folla:
" Ma dove diavolo sono i soccorsi? "
Vedendo però che Harry non reagiva, James prese in mano la situazione e diede delle piccole pacche sulla sua guancia.
Quasi come se le loro preghiere fossero state esaudite, il giovane aprì stancamente gli occhi.
Erano offuscati, stanchi, il verde di solito vivo, ora era opaco, ma loro sapevano che non dovevano lasciarglieli chiudere, prima dovevano dargli una pozione generale di guarigione, che gli era stata portata gentilmente da un auror, che le aveva sempre con sè.
" Oh mio dio, è sveglio! "
James prese la boccetta che gli aveva portato il loro collega e dolcemente la poggiò alle labbra di Harry, in modo che la bevesse, sicuro che si sarebbe sentito subito meglio, dato che quelle pozioni erano immediate.
Il diciassettenne però, troppo confuso e stanco per capire, voltò il viso un poco, come a non voler ingerire quell'intruglio giallognolo.
Ma doveva farlo, per il suo bene.
" Harry, piccolo, devi bere questa pozione! Lo so che sei stanco, ma bevi questa e poi potrai andare a riposare "
La voce di Lily sembrò calmarlo, ebevve senza più protestare.
James gli strinse la mano, non sapeva che cosa fare, mentre la moglie continuava ad accarezzare i capelli disordinati di Harry.
Tutti stavano pensando la stessa cosa, dove Merlino erano i soccorsi?
Ormai li stavano aspettando da troppo tempo per i loro gusti.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, Harry disse una parola, sussurrata, quasi inudibile, ma loro la sentirono benissimo.
" Mamma "
Quella semplice parola ebbe il potere di sconvolgere i presenti, ma soprattutto Lily, che non potè evitare di sussultare.
Mai nessuno l'aveva chiamata così.
Sapeva che, probabilmente, Harry l'aveva detto senza pensare, che magari non era nemmeno rivolta a lei, ma non potè fare a meno che sentire le guance bagnarsi di lacrime, mentre si scambiava una sguardo complice con James.
Continuò ad accarezzare il giovane, che era chiramente esausto e stava per svenire.
" Ssh tesoro, sei stato bravissimo, ora la mamma è qui con te, andrà tutto bene!"
Nell'osservare quella scena a James vennero le lacrime agli occhi; mai avrebbe immaginato che Lily si sarebbe fatta chiamare in quel modo da qualcuno che non fosse il 'loro' Harry, ma chiaramente le cose dovevano andare diversamente.
Harrison era entrato nelle loro vite e le aveva scombussolare, le aveva completamente rinnovate e vederlo in quello stato faceva del male a tutti.
Sirius e Remus la pensavano al suo stesso modo, ne era certo e sapeva anche che anche Ron ed Hermione, anche solo dopo due giorni, di erano affezionati irrimediabilmente a quel giovane.
Era impossibile non volergli bene.
I suoi pensieri furono interrotti da un urlo di Sirius, seguito dal pianto di sua moglie, che avevano reagito in quel modo, poichè Harry era definitivamente svenuto.
" Sentite io non ce la faccio più, è passato troppo tempo, lo porto al San mungo io! " Esclamò James, stanco di aspettare soccorsi che chiaramente erano in ritardo e lo sarebbero stati ancora.
" Aspetta James, non dovremmo- " Iniziò a protestare la rossa, avendo paura che se avessero spostato il giovane, gli avrebbero provocato maggiori danni.
Ma James non voleva ammettere ragioni, dovevano assolutamente portarlo in un ospedale e non avrebbe aspettato oltre.
" Amore, senti, i soccorsi sono troppo in ritardo e ha bisogno di cure immediatamente, quindi ora mi smaterializzerò con lui al San Mungo e voi verrete con me! "
Senza aspettare oltre poggiò un braccio sotto le ginocchia del giovane e l'altro dietro alla schiena, stando attendo, per far sì che non sentisse dolore, poi lo sollevò dolcemente, in modo che la testa di Harry fosse poggiata sul suo petto e, senza dire altro, dopo aver guardato tutti negli occhi, si smaterializzò con un sonoro 'pop'.
Venne seguito immediatamente da altre cinque persone.
La sicurezza di Harry era davanti a tutto e a tutti.




____________________________





1 ora dopo


"Ma perchè ci mettono tanto? "
La voce di Sirius eccheggiò per tutta la sala d'attesa nella quale erano stati portati circa un'ora prima.
Sessanta minuti che erano sembrati un'enternità.
Sirius non faceva altro che camminare avanti ed indietro per tutta la stanza, non aiutando certamente coloro che erano in sua compagnia a diminuire l'ansia che provavano.
Remus aveva lo sguardo sul pavimento e sembrava come incantato, incapace di distoglierlo da quelle mattonelle bianche opache.
Hermione e Ron erano seduti nell'angolo più remoto, abbracciati l'uno all'altra, cercando di non disturbare le altre quattro persone che erano lì con loro.
Lily era seduta su una delle sedie poste su di un lato del muro e non si era mossa da quando era stata portata lì quasi a forza dal marito.
Ancora non poteva credere a quello che era successo; ma soprattutto non riusciva a capacitarsi del fatto che Harry l'avesse chiamata 'mamma'.
Era stata una sensazione stranissima sentire quella semplice parola fuoriuscire come un sussurro dalle labbra di quel ragazzo che ormai non poteva fare a meno che amare con tutto il cuore; si era sentita come rinata, perchè da quando era arrivato nelle loro vite, lei si era sentita davvero una madre dopo tanto tempo.
Ed in quel momento, che non vedeva l'ora di poter parlare con lui per capire perchè l'avesse detto, forse non ne avrebbe potuto avere la possibilità.
Non sapeva quali erano le reali condizioni di Harry, ma sapeva che aveva perso molto sangue, che era debilitato e questo poteva bastare alla 'Morte' per poterglielo portare via, proprio come aveva fatto con il suo primo figlio.
Erano ore che, dentro di sè, supplicava ogni Dio esistente di risparmiarlo, di lasciarlo vivere.
" Che schifo di situazione... "
La voce di James la ridestò dai suoi pensieri e si voltò verso il marito, che era seduto a terra, poggiato alla parete, con la testa rialzata come a voler guardare il cielo, gli occhi fissi sul soffitto anch'esso bianco.
" Che schifo di situazione! "
Ripetè, questa volta con più veemenza nella voce, quasi volesse poter urlare, ma non ci riuscisse.
Lily allora si alzò dalla propria posizione statuaria e andò a sedersi di fianco al marito, abbracciandolo.
" Vedrai che andrà tutto bene, Harry è un ragazzo forte "
Quelle erano le prime parole che aveva detto da quando erano arrivati al San Mungo e servirono a tranquillizzare un poco James, che si rilassò tra le braccia della moglie, nel calore confortevole che solo lei sapeva dargli.
" Felpato , ti prego la smetti di camminare avanti e indietro? Mi stai facendo venire il mal di mare!" Disse Remus, alzando finalmente gli occhi dal pavimento.
Sirius, come se si fosse accorto solo in quel momento di quello che stava facendo, si fermò nel centro della stanza e rimase immobile a fissare un punto indefinito, non sapendo che altro fare.
Dopo pochi secondi il silenzio venne interrotto da alcuni passi.
Si guardarono tutti, spaventati e incuriositi allo stesso tempo, quando videro entrare nella stanza una medimaga.
James e Lily furono in piedi in un attimo e vennero affiancati immediatamente da Sirius e Remus, Ron ed Hermione aspettarono impazienti, con il fiato in gola.
La medimaga, la stessa che li aveva accolti e guidati quando avevano portato Harry nell'ospedale, era una donna sulla cinquantina con capelli scuri e qualche chiazza bianca quà e là, li guardò con i suoi grandi occhi castani.
" Posso fare qualcosa per voi? " Chiese, lasciando a bocca aperta i presenti, che non capirono la domnda.
James parlò a nome di tutti.
" Sì, ci avete fatto aspettare qui per più di un'ora senza darci notizie, vorremmo sapere come sta nostro figlio! "
Quasi non si rese conto di quello che aveva detto, del significato che quella frase aveva per tutti, ma non era quello il momento per pensarci.
La medimaga li guardò sorpresa, come se non si ricordasse che era stata proprio lei a dire loro di aspettare in quella sala d'attesa.
" Il nome di vostro figlio è..? " Chiese un poco restia.
" Harrison White, lei ci ha detto di aspettare qui dentro quando ci siamo smaterializzati qui un'ora fa! "
Ancora sguardo confuso da parte della donna.
I malandrini proprio non capivano quale fosse il problema.
" Io non vi ho mai visti prima signori, mi spiace e comunque non c'è nessun Harrison White in cura qui al San Mungo "
Lily per poco non svenne, ma venne sorretta prontamente da James.
" COME SAREBBE A DIRE? LEI CI HA FATTI VENIRE QUI E ADESSO CI DICE CHE NON LO AVETE IN CURA? MA CHE CAVOLO STATE DICENDO, SIETE FORSE IMPAZZITI?"
Sirius era letteralmente balzato addosso alla donna nel sentire quello che la medimaga aveva detto.
La tensione che aveva accumulato, che tutti quanti avevano accumulato, era troppa e prima o poi uno di loro sarebbe dovuto esplodere.
" Sirius, ti prego calmati!"
Cercò di placarlo Remus, ma si vedeva lontanamente che anche lui era infuriato.
Cosa voleva dire quella donna con la frase: 'Non c'è nessun Harrison White?'
" Signore la prego, non so che cosa dirle, nei tabulati non c'è il nome che mi avete detto e io non vi ho mai visti prima, quindi state calmi altrimenti sarò costretta a chiamare la sicurezza! "
Detto questo, uscì dalla stanza impettita, non capendo il comportamento sgarbato di quelle persone.
Nella sala d'attesa invece si stava creando il panico, nessuno sapeva che cosa fare.
Erano entrati al San Mungo ed avevano chiesto immediatamente delle cure per Harry, dicendo il suo nome e che cosa gli era successo, lo avevano portato via ed erano stati costretti ad aspettare in quella stanza per un'ora, ed ora gli veniva detto che Harrison non era lì.
" Che cosa diavolo aveva bevuto quella donna? Harry non può essere sparito! "
Un rumore li fece sobbalzare; un gufo si era appena poggiato sulla finestra aperta della stanza e aveva allungato una zampa, sulla quale era affisso un piccolissimo bigliettino.
Di corsa lo presero e Remus lesse ad alta voce quello che vi era scritto.

" James, Lily, Sirius, Remus, Ron ed Hermione,
Harrison White è stato trasportato all'infermeria di Hogwarts.
Il San Mungo è pieno di spie del Signore Oscuro in questo momento e non era più un luogo sicuro dove curare pazienti che sono stati attaccati da Mangiamorte.
La medimaga e tutti coloro che hanno avuto a che fare con voi nell'ultima ora sono stati obliviati in modo che non si ricordino gli eventi che vi hanno riguardato.
Trenta secondi dopo che avrete letto questa lettera, essa si trasfigurerà in una Passaporta, che vi porterà ai confini di Hogwarts.
Vi aspettiamo impazienti per parlare delle condizioni del signorino White.

Cordiali saluti,
Minerva McGranitt. "

Il silenzio riempì la stanza, rotto solo dal rumore prodotto dalla lettera che si stava trasfigurando in una Passaporta.
Sguardi di sollievo, però, avevano riempito i volti dei presenti, che finalmente avevano compreso la situazione e l'ansia che avevano sentito fino a quel momento un poco si era calmata.
Harrison era in salvo ad Hogwarts.
Quando furono pronti, esattamente trenta secondi dopo, la Passaporta si attivò e trasportò con sè i sei individui presenti nella stanza, che scomparvero e fu come se non fossero mai stati lì.




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Corseso senza perdere tempo nel castello deserto, poichè era estate.
Dopo un tempo che parve loro infinito, stanchi e con il fiatone, arrivarono davanti alla porta dell'infermeria di Hogwarts.
Come se li avessero aspettati, due figure uscirono da essa e guardarono i nuovi ospiti.
Minerva McGranitt era sempre la solita Professoressa, con quel suo fare un poco felino e il cappello sempre in testa.
Di fianco a lei vi era Madama Chips, vestita nella sua tunica bianca che in quel momento però era sporca di sangue, il che fece non poco preoccupare i nuovi arrivati, che erano certi che quel sangue appartenesse ad Harry.
" Buongiorno, anche se dovrei dire buonanotte! " Li salutò cordialmente la loro vecchia Professoressa, con un sorriso tirato, nel vano tentativo di rassicurarli.
" Professoressa, Madama Chips, come sta Harry? " Chiese senza poter più aspettare James.
Per un attimo gli occhi delle due si oscurarono e i presenti temettero il peggio, poi finalmente l'infermiera parlò.
" Il signorino White sta bene - sospiri felici da parte di tutti fecero eco nel corridoio - ma dovrà rimanere a riposo per molto tempo. Come avete potuto vedere voi stessi la ferita più grave era quella al braccio, ci ho messo molto a richiuderla del tutto, quindi il ragazzo ha perso molto sangue, ma potrà riprendere a muoverlo correttamente in un giorno o due.
Gli ho dato diverse pozioni per annullare gli effetti della Cruciatus a cui è stato sottoposto, pare non ci siano danni fortunatamente.
La ferita alla testa era superficiale, ma ha causato un lieve trauma cranico che gli porterà qualche dolore questa notte, ma niente di serio.
La cosa che invece mi ha preoccupata, però, è il livello della sua magia, che è diminuito drasticamente, poichè deve essersi sfrorzato molto durante il combattimento; poi il fatto che si sia ripreso da poco non ha aiutato molto.
Comunque il ragazzo nel complesso sta bene, dovrà riposare molto nei prossimi giorni e non fare nessuno sforzo fisico almeno per una settimana, ci siamo capiti? "
Terminò Madama Chips questa volta sorridendo felice nel poter dare buone notizie; quando il ragazzo era stato trasportato lì ad Hogwarts si era spaventata per tutto il sangue che aveva visto, ma fortunatamente tutto era andato per il meglio.
Solo non capiva perchè paresse che al giovane capitassero sempre brutte situazioni da affrontare, un mese prima lo avevano trovato disperso a Potter Manor ed era stato molto male, ed ora questo.
" Grazie mille Madama, quando possiamo vederlo? "
La voce di Lily era ansiosa, ma anche sollevata nell'aver appreso la notizia che Harry stava bene.
" Il signorino White al momento sta riposando e non si sveglierà presto, pensò dormirà almeno per le prossime dodici ore; solitamente, conoscendovi, non fi farei nemmeno entrare nella mia infermeria, ma questa è una situazione speciale, quindi potete entrare tutti, basta che non facciate rumore e che lasciate riposare il mio paziente, intesi? "
Annuirono insieme, senza proferir parola per paura che la medimaga cambiasse idea.
Fecero per entrare nella stanza, quando la Professoressa McGranitt li chiamò.
" Appena il ragazzo si sveglierà, mandate un messaggio al Professor Silente, che sta aspettando di poterlo incontrare. " Detto questo li salutò e si incamminò per il corridoio.
Senza indugiare oltre, i sei entrarono nell'infermeria.
L'unico letto occupato era quello sul quale vi era Harry.
Era disteso, sembrava stesse dormendo pacificamente, ma potevano benissimo vedere alcune smorfie di dolore apparire sul suo volto.
Aveva il braccio destro totalmente fasciato e un cerotto sulla fronte a coprire le ferite che si era prourato nello scontro.
La cosa che spaventò i presenti fu il fatto che era molto pallido, data la grossa perdita di sangue che aveva subito.
A rassicurarli imvece era il rumore del suo respiro, lento e pacifico.
James e Lily andarono a sedersi ai lati del suo letto, prendendo ognuno una sua mano; Remus si sedette come suo solito su una poltrona che aveva trasfigurato; Sirius invece si raggomitolo ai piedi del letto, senza però trasformarsi nella sua forma animagus; Ron ed Hermione semplicemente si sedettero sul pavimento e si presero per mano.
Harry era circondato dalla sua famiglia, che apprensiva aspettava il suo risveglio.
Famiglia che, molto stanca a causa degli eventi di quella serata, non potè fare a meno che addormentarsi, mentre vegliavano su di lui.




__________________________





La prima cosa di cui Harry fu consapevole quando iniziò a riprendere conoscenza, fu il dolore.
Non sapeva perchè ne stava provando così tanto e non riusciva a pensare ad altro.
Il suo braccio destro bruciava incredibilmente, non riusciva a muoverlo, era come se pesasse cento chili; la testa gli doleva e si sentiva come scombussolato ad ogni minimo movimento che accennava.
Il suo corpo era rigido e sentiva come delle stilettate nel petto ad ogni respiro.
" Harry....sveglio...Chips...-te presto..."
Sentiva delle voci come se fossero in sottofondo, non riusciva a comprendere tutte le parole che venivano dette, ma, dal rumore concitato di passi che poteva sentire, capì che nella stanza nella quale si trovava c'erano molte persone.
" Harry, tesoro sei sveglio? "
Una voce soave e dolce gli giunse alle orecchie, sapeva che stava parlando, ne era sicuro, ma in quel momento era tutto così confuso che non capiva più cose fosse vero e cosa non.
" Beva questa pozione signorino White, l'aiuterà con il dolore che sta provando."
Una fiala venne poggiata sulle sua labbra, mentre una mano gli alzava dolcemente la testa; ingerì il liquido caldo senza protestare, troppo debole per farlo.
La pozione sapeva di vomito di Troll e di fragola, un accostamento che non era proprio gradito al suo stomano, ma con sua somma sorpresa, al posto che sentirsi male, iniziò a stare meglio.
I dolori erano come attenuati ed ora erano solo un poco fastidiosi.
Liberatosi da essi, finalmente iniziò a prendere realmente coscienza di quello che avveniva intorno a lui.
Qualcuno stava accarezzando il palmo delle sue mani, dolcemente, come se avessero paura di fargli del male.
" Va meglio ora? "
Questa volta era stata una voce maschile a parlare.
Faticava ancora a capire a chi appartenesse.
Le palpebre sembravano pesantissime, ma con grande sforzo riuscì ad aprire gli occhi.
Si ritrovò davanti quattro volti sorridenti, che si persero nel vedere nuovamente quegli occhi verdi che in quelle ore erano loro mancati.
Finalmente Harry riuscì a riconoscere che lo circondava.
James, suo padre, era alla dua destra e sorrideva come un ebete, proprio come Sirius che era di fianco a lui.
Remus aveva un'espressione soddisfatta, mentre Lily aveva le lacrime agli occhi per la felicità.
Osservando poi il soffitto, si rese conto di essere in un'infermeria o in un ospedale.
" Do-dove sono? "
Aveva la voce roca, e le parole avevano faticato ad uscire.
" Vuoi un bicchiere d'acqua tesoro? "
Annuì, ancora troppo debole per fare qualsiasi altra cosa.
Dopo essersi dissetato, si sentì ancora meglio, almeno non gli sembrava più di avere della sabbia nella bocca.
" Che cosa è-successo? " Chiese, sentendosi più forte ogni momento che passava.
" Tesoro, ricordi? Hogsmeade? I Mangiamorte? Dopo lo scontro sei svenuto e ti abbiamo portato qui. Sei nell'infermeria di Hogwarts, la scuola per maghi! "
Nel sentire il nome 'Hogwarts' per poco Harry non si ingozzò con la sua stessa saliva.
Per anni quel luogo era stato l'unica casa che avesse mai avuto veramente.
Ed ora era di nuovo lì.
Sembrava di vivere in un sogno, dato che la sua di Hogwarts era andata quasi completamente distrutta nello scontro finale con Voldemort.
I suoi pensieri però vennero interrotti, quando prestò più attenzione a quello che Lily gli aveva appena detto.
Attacco. Mangiamorte. Hogsmeade.
I quattro si spaventarono a morte quando Harry, con uno scatto fulmineo, dimenticandosi della condizione fisica nella quale si trovava, balzò seduto sul letto ad una velocità spaventosa.
" Oh mio dio... Hog-Hogmeade! Ron...He-Hermione, la signora, come stanno? Stanno bene vero? "
Il panico era percepibile nel tono che aveva usato per dire quella frase.
James poggiò una mano delicatamente sul suo petto, per farlo distendere nuovamente, avendo paura che potesse svenire per l'azione improvvisa, ma Harry non ne voleva sapere.
" Calmati, devi calmarti, stanno bene! " Rispose Sirius, preoccupato dalla reazione del ragazzo.
" Davvero? " Chiese inifne Harry, non sapendo se stessero dicendo la verità, oppure se stessero mentendo per non farlo stare peggio.
" Si, stanno tutti bene, Ron ed Hermione sono usciti illesi dallo scontro ed ora sono dovuti tornare alla Tana per rassicurare la signora Weasley, mentre l'anziana che hai salvato è stata curata ed ora sta benone, non preoccuparti! "
Remus sapeva sempre come farlo tranquillizzare, con la sua voce pacata e piena di fiducia.
" Ora però devi stenderti, sei pallidissimo e noi non vogliamo far arrabbiare Madama Chips vero? Stenditi e vedrai che tutto andrà bene "
Harry fece proprio come Remus gli stava dicendo, anche perchè iniziava a sentirsi un poco stordito.
Quattro paia di mani lo accompagnarono sui cuscini e subitò sentì la nausea passare.
" LO SAPEVO CHE NON DOVEVO LASCIARVI QUI! AVETE STRESSATO IL MIO PAZIENTE!"
Inconfondibile, pensò Harry.
Madama Chips comparve nel suo campo visivo in un attimo ed Harry non era mai stato tanto felice di vederla.
L'avrebbe abbracciata se non si fosse sentito tanto debole e se il gesto non avesse causato sospetti nei presenti.
Insomma, alla fin fine, in quel mondo lui non la conosceva e abbracciare una sconosciuta sarebbe stato un gesto molto avventato.
Rise di gusto nel veder la donna dare uno scalpellotto a Sirius, sgridando tutti per averlo fatto agitare quando doveva restare a riposo.
" Ehi ma perchè da una sberla solo a me? Non ci sono solo io nella stanza, sa? " Si lamentò, toccandosi il retro della testa, per poi dare una pacca sul collo, proprio come la medimaga aveva fatto con lui, a James.
" Ahio, ma che sei impazzito? Perchè mi hai picchiato? "
" Beh perchè non era giusto che solo io ricevessi una sberla..."
E proprio come si era abituato a vedere a Potter Manor, i due iniziarono a battibeccare come due bambini, con Remus e Lily che cercavano di farli ragionare come persone adulte, mentre Madama Chips ancora ripeteva tra sè e sè che non avrebbe mai dovuto permettere loro di far agitare il suo paziente.
Harry rise, una risata cristallina che ebbe il potere di far calmare tutti quanti nella stanza.
Era così bello poter sentire di nuovo il moro ridere, così rilassante ed era un'ulteriore prova, per i quattro che non avevano fatto altro che preoccuparsi per tutte quelle ore, che lui stava bene.
" Grazie " Disse Harry, guardando a uno a uno la sua famiglia.
Questi ultimi scrutarono il volto del giovane, confusi.
Non era certo lui quello che doveva ringraziare loro, ma esattamente il contrario.
Era Harry che aveva riportato la serenità e la voglia di vivere in tutti loro.
Era Harry che aveva saputo fargli scoprire quale fosse il vero senso di una famiglia.
Era Harry, semplicemente Harry.
" Grazie a te piccolo, grazie per essere rimasto con noi. "
E con questa dolce frase, Harry cadde addormentato, felice di essere esattamente dove si trovava.




_______________________________





Harry si svegliò poche ore dopo essersi riaddormentato, esausto, ma felice.
Era, ovviamente, ancora in infermeria e il verso dei gufi che volavano era l'unico rumore che lo accompagnava in quel silenzio.
Silenzio.
Era molto strano che non ci fosse nemmeno un minimo rumore nella stanza: conoscendo la sua famiglia, se lo avessero visto sveglio avrebbero iniziato  a coccolarlo come avevano fatto poco prima.
Che stessero dormendo?
O che fossero tornati a casa per prendere le sue cose?
Sapeva che non si doveva preoccupare, che non lo avrebbero mai lasciato solo, ma la paura che tutto quello che aveva vissuto in quell'ultimo mese fosse un sogno, lo tormentava.
Aveva paura di ritrovarsi nel suo mondo, solo e senza più nessuno.
" Ben svegliato Harry. "
Nel sentire quella voce, che tanto conosceva, il moro si alzò di scatto seduto.
Ok, o sono pazzo, o sto sognando, o sono morto, fu il pensiero che attraversò la sua mente.
Davanti a lui, seduto su una poltrona, vi era niente meno che Albus Silente.
Harry non sapeva che cosa dire, era letteralmente senza parole.
L'ultima volta che aveva visto l'uomo era senza vita, lo specchio della morte riflesso nei suoi occhi.
Ed ora era lì, davanti a lui, vivo e vegeto.
Mi sa che mi devo abituare a questo tipo di situazioni, disse tra sè e sè.
Che cosa poteva dire?
Non poteva certo esordire con: 'Salve Professore, che piacere rivederla!'
" Grazie, Signor...?"
Fece finta di non sapere chi fosse, ma dentro di sè era sicuro che Silente avesse già capito che in qualche modo lui lo conosceva già, e non solo per fama.
" Oh, che sgarbato da parte mia non presentarmi, io sono Albus Silente, il preside di questa scuola, ma sono sicuro che ne eri già al corrente ragazzo mio."
Come non detto, quell'uomo aveva sempre qualcosa di perfetto da dire al momento giusto.
" Beh la sua fama la precede, professore..."
" Oh niente formalità Harry, posso chiamarti Harry vero? Comunque riferisciti a me pure con Albus! E posso darti del tu se non ti dispiace? "
Harry annui, ma sapeva che dietro la maschera di gentilezza di Silente c'era anche qualcos'altro, che però non riusciva a decifrare.
" Se te lo stai domanndo i tuoi 'famigliari' sono andati a mangiare in Sala Grande e hanno lasciato qui me a sorvegliarti."
Gli occhi azzurri del preside lo osservavano attenti, come se volessero leggergli nell'anima.
Sperò vivamente che non stesse cercando di leggergli nella mente, altrimenti tutta la sua copertura sarebbe saltata.
" Ho saputo dell'impresa straordinaria che hai compiuto ieri sera ad Hogsmeade e devo dire che sono molto impressionato dall tue doti magiche, Harry."
Ok, sa qualcosa sicuramente, devo stare attento a quello che dico, pensò il giovane.
" Grazie prof-Albus. "
L'uomo gli sorrise, come se stesse parlando con un amico che non vedeva da tempo.
" E devo dire che non è da molti avere il coraggio di sfidare i Mangiamorte solo per salvare una vita, non è cosa di questi tempi direi. Soprattutto senza bacchetta."
Harry ormai era certo che il Preside sapesse qualcosa, non tutto, ma qualcosa sicuramente, quindi prese la palla al balzo e senza sprecare altro tempo decise di smettere di fingere.
" Professore, vada dritto al punto la prego, so che ha dei dubbi su di me."
Silente lo scrutò attentamente, il verde ora allacciato all'azzurro, poi come suo solito, sorrise.
" Sei un ragazzo molto coraggioso, Harry, devo ammetterlo e se preferisci saltare i convenievoli allora ti accontenterò.
 Vorrei farti qualche domanda, poi sarai tu a decidere se rispondermi con la verità o no. "
Era finalmente arrivato il momento di dare qualche informazioni in più sul suo conto, ma non avrebbe certo svelato tutto il suo segreto all'uomo.
Lo aveva già usato una volta, non avrebbe più permesso che le sue azioni anche in questo mondo venissero guidate da Silente, questa era la sua seconda possibilità e avrebbe fatto a modo suo.
Questa volta non era il Preside ad averlo in pugno, ma era lui ad avere in pugno il Preside.
Perchè ora poteva scegliere, poteva decidere cosa rivelare e cosa no.
Aveva lui il coltello dalla parte del manico.
Annuì, facendo intendere all'uomo che era pronto.
" Allora ragazzo mio, direi che la prima domanda è alquanto lecita "
L'anziano prese un respiro profondo, come se stesse raccogliendo le forze.
" Chi sei tu? " Chiese, senza mai distogliere lo sguardo dal moro.
" Harrison White " Ripose prontamente Harry, in effetti in quel mondo lui era davvero Harrison White.
Silente alzò un sopracciglio impercettibilmente, come a voler mostrare che non credeva all'affermazione.
" So che può sembrare un pò maleducato da parte mia, ma ho controllato tutti i certificati di nascita del mondo degli ultimi venti anni e non esiste mago che abbia il tuo nome, nè tantomeno una bacchetta che corrisponda ad esso, oppure una coppia di genitori che abbiamo un figlio come te...quindi mi pare giusto modificare la domanda in: E' Harrison White il tuo vero nome? "
E' proprio furbo come me lo ricordavo, pensò Harry.
Questa risposta in fondo gliela doveva.
" No " Disse semplicemente il moro, con calma.
" Ma mi chiami lo stesso Harry. "
Uno scintillio negli occhi di Silente gli fece capire di aver fatto la cosa giusta.
" Come mi aspettavo. La prossima domanda è scontata ragazzo, ma credo che mi risponderai proprio come mi aspetto.
Sei dalla nostra parte o da quella di Voldemort? "
Harry si sorprese che anche in questo mondo il preside continuasse a chiamare il Signore Oscuro con il suo nome.
" Le posso giurare Professore, che Voldemort - il preside fece un piccolo movimento nel sentire che anche il ragazzo pronunciava il suo nome senza nessuna paura - è l'ultima persona che seguirei al mondo. Ha ucciso i miei genitori, i miei amici e io non sarò mai dalla sua parte.
Io sono con voi in questa battaglia, voglio che la minaccia di quel mostro venga eliminata, tanto quanto lei signore e tanto quanto l'Ordine della Fenice "
Harry non era sicuro di quanto fosse stata giusta come mossa tirare in ballo l'Ordine, ma sapeva che avrebbe attirato maggiormente l'attenzione del Preside.
Cosa che infatti avvenne.
" Non ti chiedo come fai a sapere dell'esistenza dell'Ordine, Harry, ne parleremo più avanti, quando starai meglio. Sappi solo che ti credo, e quello che hai fatto la scorsa notte dimostra che sei dalla nostra parte. Ho solo un'ultima domanda per te, ed è la più importante. "
Harry fece un segno di assenso, per far capire all'uomo che poteva procedere.
" Posso fidarmi di te? "
Il moro rimase un attimo confuso, non si aspettava una domanda del genere.
Senza esitare rispose:
" Si! "
Silente sorrise nuovamente, si alzò dalla poltrona sulla quale era seduto, la fece sparire e si diresse verso la porta.
" Grazie per essere stato sincero con me, so quanto ti possa essere costato.
Bene ora ti lascio al tuo meritato riposo. "
Stava per attraversare la porta dell'infermeria quando Harry lo chiamò.
" So che presto o tardi lei capirà la mia vera identità; se non lo ha già fatto ora."
Poi aggiunse:
" Una volta un uomo che ammiro moltissimo mi ha detto: 'La fiducia è una strada a doppio senso', quindi ora le farò io una domanda:
Posso fidarmi di lei? "
Il verde era così intenso negli occhi di Harry, che Silente ne rimase come incantato.
Quel ragazzo aveva tanto da dare ed era sicuro che sarebbe stato determinante per la sconfitta del Signore Oscuro.
Chiunque fosse era spaciale.
" Certamente Harry, puoi fidarti di me. Non ti preoccupare il tuo segreto con me è al sicuro. Non spetta certo a me rivelarlo, ma solo a te, e lo farai quando sarai pronto per affontarne le conseguenze. A presto ragazzo mio "
Con questa ultima frase se ne andò.
Harry sorrise.
Silente era dalla sua parte.







ANGOLO AUTRICE

Eccoci qui!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Nel prossimo succederanno alcune cose molto importanti, e mi piacerebbe sapere che cosa pensate che accadrà!
In questo capitolo molte cose sono successe e ho introdotto tre personaggi della saga.
Spero che la parte finale, con Silente, vi sia piaciuta, erano mesi che progettavo di scriverla!
Fatemi sapere con una recensione cosa ne pensate, se avete dubbi o anche critiche, accetto tutto.
Ringrazio i dodici angeli che hanno commentato lo scorso capitolo, siete splendidi!
Ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto la storia alle preferite, alle ricordate e alle seguite, siete tantissimi e non fate altro che aumentare e rendermi immensamente felice.
Il prossimo capitolo ci metterà mooooolto meno ad arrivare rispetto a questo.
Riprenderò ad aggiornare regolarmente, ogni giovedì nel pomeriggio!
Grazie di tutto :)
Al prossimo capitolo,
baci baci Kiki :)


P.S.

Vi ricordo la mia pagina facebook se qualcuno volesse seguirmi, la trovate nelle informazioni del mio account!

P.P.S.

Vorrei iniziare un sondaggio:

Chi volete che compaia dei personaggi della Rowling nei prossimi capitoli?

- Draco Malfoy

- Severus Piton

- Bellatrix Lestrange

- Altro Personaggio a scelta

Io ho già un'idea di chi far comparire, ma prima volevo sapere i vostri pareri :)








   
 
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